Difendersi rimuovendo pulsioni ed esperienze
che contrastano la morale imposta

Follia controllata nella metafisica della Stregoneria - diciasettesima parte (di 19)

di Claudio Simeoni

Follia controllata

 

La rimozione di pulsioni, esperienze e fatti è una pratica diffusa nella società. Talmente diffusa nella psiche delle persone che queste non ricordano come mai sono arrivate a vivere la situazione che stanno vivendo.

La rimozione psichica del divenuto esistenziale è un meccanismo che ci salvaguarda dall'accumulo di troppi dati rispetto a ciò che ci serve per agire nel presente.

Questo meccanismo viene usato nella manipolazione mentale per costringere le persone ad ignorare le cause dei fatti presenti e impedire loro di costruire un futuro diverso.

Ci provarono i marxisti a tentare di far capire che il presente è il prodotto di scelte storiche fatte in passato, ma non è stato possibile riprodurre questo concetto nel divenire intimo delle persone.

In questo modo le persone vivono per rimozione e rimuovendo ciò che non coincide con i loro bisoni e i loro desideri finiscono per rimuovere dal loro orizzonte una realtà che comunque agirà nei loro confronti.

Davanti a questa pazzia, che rinnova le possibilità di errore negando l'errore, l'unica pratica possibile è praticare Follia Controllata aspettando che gli "imbecilli" continuino a commettere i medesimi errori.

In psicologia: è l'esclusione dalla coscienza di rappresentazioni connesse ad una pulsione il cui soddisfacimento sarebbe in contrasto con altre esperienze psichiche.

Adattamento soggettivo alle variabili oggettive!

Principale e secondario!

Rispetto a cosa?

Questa è la domanda. La risposta sta nell'intento che perseguiamo.

Se l'intento è quello che spinge l'individuo ad espandersi, anche se sacrifichiamo la soddisfazione di qualche pulsione, dell'insieme pulsionale, non è grave in quanto la gratificazione dell'insieme ci compensa.

Se l'intento è coercitivo o autocoercitivo allora, quanto noi sacrifichiamo è quanto ci avrebbe consentito di espanderci. Chi rimuove le proprie pulsioni anziché veicolarle nella vita quotidiana, è un individuo "frustrato". Di solito cerca di compensare a quella rimozione con la ricerca di soddisfazione che ottiene mediante il controllo, il dominio, il possesso, di persone. E' un individuo che si è imposto una facciata di pudicizia morale e poi va alla ricerca di prostitute o violenta le persone per soddisfare le pulsioni che pubblicamente censura nelle altre persone.

Molte persone sono educate a dare molta importanza al giudizio di chi sta loro attorno, del loro ambiente. Quando l'ambiente impone dei comportamenti morali, dei tabù, queste persone sono tese a soddisfare quei tabù soggettivando e riproducendo l'atteggiamento morale. Solo che le loro pulsioni, i loro bisogni, in particolare quelli sessuali, chiedono delle risposte. Il sesso diventa, in quel momento, esercizio di possesso e manifestazione fobica, anziché essere uno "strumento" di relazione emotiva interpersonale.

Come si esce?

1) Seguendo le proprie pulsioni, in base al proprio intento;

2) Esercitando l'adattamento soggettivo alle variabili oggettive nelle scelte attraverso le quali veicolare le proprie pulsioni;

3) Scegliendo di mediare, quando c'è qualche cosa da rimuovere, consapevolmente fra principale e secondario;

Come ci si difende?

La Follia Controllata, in questo caso, serve a dare l'illusione a chi pratica la rimozione come difesa di avere la situazione in pugno, di riuscire ad imporre la sua morale da cui ha rimosso le pulsioni. Nella pratica della Follia Controllata si deve riuscire ad abbagliare chi ha rimosso la pulsione soddisfacendo le proprie pulsioni senza che la sua azione distruttiva ci possa toccare. Si agisce sui modelli attraverso i quali veicoliamo le pulsioni per soddisfarle nello specifico culturale e sociale in cui viviamo.

La finzione va bene per proteggere la possibilità di soddisfare la nostra pulsione, ma la pratica della Follia Controllata deve avere come obbiettivo la rimozione del controllo morale sulle pulsioni da parte di chi pratica la rimozione come difesa. Fingere complicità troppo a lungo si finisce per soggettivare le stesse categorie morali anche se si è, magari, più furbi nel veicolare le proprie pulsioni.

L'obiettivo fondamentale, comunque, con questi personaggi è impedire loro di imporci la loro morale, di possederci come soggetti che soggettivano la loro morale. Un possesso che si fissa quando loro riescono a costringerci a riprodurre la loro stessa morale. E' l'essenza stessa del Potere di Avere: chi pratica la rimozione deve possedere l'altro per imporre la propria morale che comprende, come ideali, le proprie pulsioni rimosse. Come Paolo di Tarso che, impotente, elevò l'impotenza sessuale a dogma morale della chiesa cattolica. Un dogma morale che la chiesa cattolica ha militarmente imposto nelle società civili.

 

04 marzo 2007 data di fine ricopiatura del testo

 

Follia controllata

 

 

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Cod. ISBN 9788891170897

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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