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Le dodici fatiche di Beppi

I filosofi, gli Dèi e gli arbitri nella Partita di calcio mondiale della filosofia

La Partita Mondiale di Calcio della Filosofia

Atena e i filosofi rinascimentali e fondamentalisti
azione 3
Partita Mondiale di Calcio della Filosofia e gli Dèi

testi di Claudio Simeoni

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Sei capace di giocare a calcio?

"La ragione" sussurrò mestamente Atena "non ha come nemica l'emozione. La nemica della ragione è la ragione stessa. L'interpretazione dell'esistenza manifesta vari gradi di conoscenza che dipendono dalla qualità dell'intelligenza costruita dalla singola coscienza e con la quale, questa coscienza, penetra e descrive lo sconosciuto che la circonda".

"Una ragione" proseguì Atena "può essere ricca di scienza perché l'uomo che la coltiva e la costruisce è un uomo curioso che cerca il perché delle cose e alle interpretazione che fa delle cose e delle cause, somma altre interpretazioni di cose e cause. Una ragione può essere povera quando un uomo presume di sapere quanto c'è da sapere e rifiuta di indagare le cause perché ritiene di possedere ogni risposta. La nemica della ragione è l'oscurantismo che altro non è che una ragione povera che proietta le sue fantasie e pretende che la realtà del mondo sia come le sue fantasie desiderano che sia. Il nemico della ragione è la ragione stessa. Questo conflitto è il conflitto dell'arroganza della presunzione contro l'intelligenza critica della realtà. Come esistono vari gradi di intensità di arroganza e presunzione, così esistono vari gradi di intelligenza perché esistono molti gradi diversi di comprensione della realtà del mondo."

"Ora affermo che l'anima da Dio infusa, sia all'uomo altro che lo spirito caldo e che per questa anima egli è atto ad unirsi più con Dio e far tante eccellentissime operazioni; ma non arriva mai a fare quel che fa ogni forma vile guidata dalla natura se non si serve dell'istessa natura."

Tommaso Campanella, Il senso delle cose e la magia, Fratelli Melita, 1987, p. 134

"Cosa c'è di ragione in questo?" chiese Atena.

"La fantasia di concetti superstiziosi precede il ragionamento. Si ragiona di anima, ma il concetto di anima è un concetto privo di realtà e prodotto dall'immaginazione quando viene astratto dall'idea di separazione fra sé stessi, che ci si pensa come "animati", da un non-sé-stessi che si pensa come non-animato. Si ragiona sull'idea di Dio senza riflettere che l'idea di Dio, messa al di sopra della realtà vissuta, è un'idea superstiziosa. La domanda della ragione non entra nelle affermazioni di Tommaso Campanella, ma si chiede per quale ragione, con quali motivazioni Tommaso Campanella ha proceduto con quelle affermazioni entrando, di fatto, in conflitto con chi, pur avendo la medesima idea superstiziosa dell'esistenza di Dio, riteneva che le affermazioni filosofiche di Tommaso Campanella e la sua prassi esistenziale entrasse in conflitto con la propria idea di Dio o di società. Dio è colui che opera, colui che, secondo Tommaso Campanella manifesta l'atto dell'anima " è atto ad unirsi più con Dio e far tante eccellentissime operazioni". Dunque, se l'anima di Tommaso Campanella si unisce a Dio per fare tante eccellentissime operazioni, le operazioni di Tommaso Campanella sono le operazioni fatte da Dio. E' la volontà di Dio. Ma anche la chiesa cattolica afferma di agire per volontà di Dio. Il conflitto non si articola pro o contro l'idea superstiziosa, ma sul diritto di usare per sé l'idea superstiziosa."

"Il conflitto" continuò Atena "che porta alla libertà dell'uomo non nasce dal concetto di libertà che ha l'uomo che vive momenti di sofferenza nel suo tempo storico, ma nasce dalla pretesa di asservire a sé chi è asservito ad altri. La libertà scaturisce dal conflitto fra chi vuole possedere le persone. Ogni conflitto si conclude sempre nell'armonia di un presente che non è più il presente in cui il conflitto si è generato, ma si presenta con una nuova qualità in cui si esprime la libertà dell'uomo e dalla quale emergono nuove necessità degli uomini per nuove forme di libertà."

"La conoscenza dell'uomo è come l'acqua, che in parte scende dall'alto e in parte scaturisce dal basso: questa illuminata dalla luce della natura, quella ispirata dalla rivelazione divina. La luce naturale consiste nelle nozioni dell'animo e nelle risultanze dei sensi, ché la conoscenza che l'uomo riceve dall'insegnamento è gradualmente acquisita e non originaria, come l'acqua oltre la fonte si alimenta d'altre fonti e correnti."

Francis Bacon, Scritti filosofici, Utet, 2013, p.219

"Rimanendo nell'ambito della superstizione è difficile dire, nella società in cui è vissuto Campanella, che la conoscenza non proviene da Dio, ma viene costruita dai processi di trasformazione, sia della specie che del singolo individuo." commentò Atena "Così l'uomo apre sé stesso in un mondo superstizioso iniziando a pensare alla realtà nella quale vive. L'uomo riflette modificando l'idea secondo cui solo Dio concede la conoscenza all'uomo e la riflessione non porta alla negazione di Dio, ma ad un'affermazione che tende a mediare un immaginario ruolo di Dio con una realtà riconosciuta. Così si esprime Campanella dicendo che non solo Dio porta la conoscenza, ma forse anche l'uomo agisce per formare la sua conoscenza. Questo "forse" è la luce che si accende nell'oscurantismo imposto dall'assolutismo di Dio."

"E se si dicesse che il cristiano trae solo dalla fede la certezza che la disposizione dell'anima è tale da ricongiungersi con il corpo e non separarsi mai più e così via per le altre verità, ma che riguardo all'immortalità dell'anima la sua certezza non è data solo dalla fede, ma anche dai principi naturali, allo stesso modo in cui l'esistenza di Dio è affermata per fede in quanto consegue dai meri articoli di fede, ma è anche confermata sulla base dei principi naturali, ne deriva che l'assunto, che colui che pone l'immortalità dell'anima secondo la fede cristiana non la pone se non come soprannaturale o per fede, può essere inteso in molti modi: se, infatti, lo si intende in riferimento a ciò che è per sé e primariamente, ci si pone nell'ambito della fede e l'assoluto è vero in quanto l'immortalità è data come un vero e proprio articolo di fede, ma è falso che l'immortalità dell'anima sia affermata solo per fede e che sia per sé e primariamente un articolo di fede, poiché essa è solo conseguenza di un articolo di fede."

Pietro Pomponazzi, Tutti i trattati peripatetici, Bompiani, 2013, p. 1517

"L'incoerenza è determinata dalla necessità che trasforma l'incoerenza nella percezione di una disposizione naturale perché pensare l'incoerenza come una disposizione naturale coerente permette di non creare un conflitto che risulterebbe ingestibile da parte del singolo individuo" Poi, Atena sorridendo aggiunse "Non tutti alla nascita possono puntare la lancia alla gola del potere che ha determinato la sua stessa nascita. Gli uomini lavorano per compromessi e spesso sono indotti a compromessi autodistruttivi. Ciò che è vero, " vero in quanto l'immortalità è data come un vero e proprio articolo di fede", lo è per pura constatazione; al contrario, ciò che è falso, è che l'immortalità dell'anima è affermata "anche dai principi naturali" quando quei principi naturali vengono paventati ma non sostanziati."

La ricerca intorno all'anima esige che, prospettandoci le difficoltà alle quali si deve in seguito rispondere, insieme raccogliamo le opinioni di quanti in passato dissero qualcosa in proposito, onde servirei di ciò che è giusto ed evitare ciò che non è giusto. Punto di partenza dello studio è esporre le proprietà che in massimo grado sembrano appartenere all'anima per natura. L'essere animato sembra differire dall'inanimato principalmente per due caratteri: il movimento e la sensazione. Queste due proprietà, più o meno, ci sono state tramandate anche dagli antichi intorno all'anima.

Aristotele, Opere 4, Dell'Anima, Universale Laterza, 1994, p. 102

"La superstizione" disse Atena "basa sé stessa sull'opinione. Le persone hanno delle opinioni mediante le quali affermano degli oggetti. Ma affermare un oggetto implica la realtà dell'affermazione, non la realtà dell'oggetto che si vorrebbe affermare. Quando Aristotele dice di voler fare una "ricerca attorno all'anima" vuole distinguere ciò che è giusto da ciò che non è giusto. Ma dal momento che affermare l'anima, intesa come oggetto distinto da un corpo, è in sé una cosa sbagliata (nessuno ha mai visto un'anima non espressa da un corpo), come possono esserci delle opinioni giuste o sbagliate se l'oggetto dell'opinione è in sé falso? Si parla di un oggetto immaginando la realtà di un oggetto senza analizzare né la qualità dell'oggetto né la relazione che quell'oggetto immaginato ha con la vita degli uomini".

"A tali obiezioni si risponde in questo modo. Alla prima si replica che il cielo non resiste al fuoco affinché il fuoco non salga in alto, perché altrimenti il fuoco non sarebbe in quiete nel proprio logo naturale."

Pietro Pomponazzi, Tutti i trattati peripatetici, Bompiani, 2013, p. 785

"La ragione osserva un fenomeno" continuò Atena "la superstizione interpreta quel fenomeno anteponendo la spiegazione all'analisi e alla ricerca delle cause. La superstizione, il presumere, negano lo sviluppo della conoscenza".

"Se dunque vi sono concetti puri apriori, essi certamente non possono contenere niente di empirico, ma devono, non di meno essere pure condizioni apriori di una possibile esperienza, come quella su cui può poggiare soltanto la realtà oggettiva di essa."

Kant, Critica alla Ragion pura, universale Laterza, 1987, p. 649

"Vi sono o non vi sono concetti "puri" apriori?" Chiese Atena. "Può esistere un pensiero della materia prima che la materia riconosca sé stessa diversa dal mondo?" Dopo un istante di riflessione concluse Atena "La materia può "pensare" nel momento stesso in cui diventa vivente, ma certamente un pensiero non può esistere senza che una materia lo possa esprimere. Esistono gli adattamenti di specie e questi vengono trasmessi di generazione in generazione, ma sono materia organizzata, non sono concetti "puri". I concetti puri appartengono all'ambito della superstizione."

 

Continua...

Il significato della partita di calcio della filosofia spiegate dagli Dèi.

 

Marghera, 7 dicembre 2019

 

(tutti i testi sono a cura di Claudio Simeoni)

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Ultima revisione 20 febbraio 2023