Mondi del sognare

Il Sognare nella metafisica della Stregoneria - Quinta parte (di 6)

di Claudio Simeoni

Il Sognare

 

Cosa si fa quando si trova le mani in sogno? E, anche se non si trovano le mani, ma riusciamo ad esercitare un certo controllo sul sognare: che cosa si fa?

Ci sono due attività che possiamo fare nelle quali impegnare noi stessi:

1) La prima è viaggiare impegnandoci ad arrivare in luoghi fisici anche se sappiamo che quei luoghi non sono uguali a quelli della realtà quotidiana;

2) La seconda è raccontarci delle storie nel sogno, magari giungendo alla seconda fase del sognare che è quella di essere consapevoli di vivere un sogno dentro ad un altro sogno: il sognatore che sogna sé stesso che sta sognando!

Raccontarci delle storie; vivere sogni fantasiosi con partecipazione emotiva; saltare da un sogno all'altro; ricapitolare un sogno o una storia sognata dandole un finale diverso o un'altra impostazione; equivale ad eccitare e modificare la nostra struttura emotiva. Quel condizionamento educazionale che nella ragione possiamo solo disciplinare, ordinare e far in modo che non ci danneggi; nell'attività del sognare lo possiamo modificare toccando le sue radici profonde (come quando si era bambini piccolissimi e si sedimentava nell'emozione ogni risposta che alle nostre azioni giungeva dal mondo attorno a noi). Proprio nel fare sogni fantasiosi o saltiamo da un sogno ad un altro, non ci imponiamo un altro condizionamento educazionale ma ci limitiamo a spostare e a ridimensionare alcuni ostacoli emotivi (fedi, credenze, convinzioni, coinvolgimenti, doveri, sensi di colpa, imposizioni morali, ecc.) che, imposti dal condizionamento educazionale nella nostra infanzia, impediscono e bloccano la crescita ulteriore nell'individuo adulto.

In pratica, si rimuovono quelle idee apriori che condizionano le scelte della ragione e che si alimentano da una tensione psichica da "tifoseria" allontanando, sempre all'interno della ragione, ogni senso critico. Superstizioni, preconcetti, idee apriori, bloccano la manifestazione degli Dèi nelle nostre azioni.

Su un piano simile, ma espressi in maniera diversa, si colloca il viaggiare.

VIAGGIARE

Viaggiare, spostarsi di luogo mantenendo sé stessi compatti, è lo sviluppo di una capacità che abbiamo dentro di noi, che non usiamo perché nessuno ci insegna a farlo, ma è la possibilità che abbiamo di andare oltre la dimensione del corpo fisico. In una dimensione emotiva che non è delimitata dallo spazio. La coscienza dell'individuo entra ed esce dal corpo fisico con le stesse sensazioni che si ha durante uno svenimento. E il ritorno della coscienza nel corpo fisico produce la stessa sensazione che si ha al ritorno della coscienza dopo uno svenimento.

Possiamo usare due categorie diverse per definire il viaggiare in percezione alterata.

C'è un viaggiare attraverso una serie di sensazioni che potremmo definirlo come un "viaggiare di un corpo astrale" o un viaggiare col "corpo luminoso". I meccanismi fisiologici che si mettono in atto sono gli stessi. Solo che il viaggio de "corpo Astrale" consiste nel dilatare le nostre sensazioni in un descritto che continua ad appartenere, comunque, alla ragione. Il viaggiare del "Corpo luminoso" consiste nel "sentire", "percepire" ed "elaborare", fenomeni e situazioni diverse da quelle proprie del piano della ragione mentre, e questa è la sensazione del viaggio, la ragione tenta di fagocitare e inglobare questo nuovo che si presenta. In quest'ultimo caso, si tratta del corpo luminoso che agisce in funzione di intenti e scopi già definiti anche nella ragione. Spesso, affinché avvenga una situazione come questa, è necessario che l'individuo sia in pericolo di morte del corpo fisico; giunto alla fine dello sviluppo e delle trasformazioni che gli hanno consentito di costruire il suo corpo luminoso.

Come si distinguono i due tipi di sensazioni? Entrambe appaiono come un viaggiare, uno spostamento in piani diversi della percezione dell'individuo. Entrambi creano situazioni vivide tali da coinvolgere l'individuo. Il sognatore, a differenza di chi subisce questo tipo di sensazioni, ha anche la memoria delle sue trasformazioni: lo ha costruito perché ne aveva necessità!

Il sognatore saprà che quello è un corpo luminoso perché, fra l'altro, sognerà sè stesso che dorme e che sogna sé stesso che dorme e sogna. E' il segnale di una indipendenza del corpo luminoso che agisce nell'individuo.

Purché non vi succeda come è successo a me che, dal momento che dormivo a pancia in giù, io, da dentro il materasso ho sognato me stesso che dormiva sopra il materasso. Ho sbagliato uscita! Poi ho imparato.

Sia l'uscita del corpo astrale (come espansione delle nostre sensazioni) che l'uscita del corpo luminoso, avviene come un vero e proprio "passaggio" o "viaggio" della coscienza. Un vero e proprio svenimento in cui cessa la descrizione del mondo con una sensazione di uscita fisica dal corpo e una sensazione fisica di rientro nel corpo quando riprende la coscienza del quotidiano.

Io ho avuto la fortuna di trovarmi in una situazione in cui ho provato, a distanza di un paio di giorni, sia lo sdoppiamento (da sveglio) che lo svenimento e ho potuto confrontare le due sensazioni. La violenza delle sensazioni di uscita e rientro nel corpo viene mediata e assorbita nel "dormire" all'interno delle pratiche del sognare. Chi cerca le proprie mani, impara a sospendere la propria coscienza. Chi pratica il sognare attenua le sensazioni. Impara ad entrare e ad uscire dal sogno senza passare, necessariamente per il "dormire" anche se, ad un osservatore esterno, appare che il sognatore stia dormendo. Capita che nel concentrarsi si entra nel sogno e si esce, come svegliandosi, direttamente dal sogno.

Spesso i sognatori hanno delle difficoltà, almeno nei primi tempi, ad addormentarsi per le reazioni della ragione, ma acquisiscono la facilità nella pratica del sognare.

Qualche volta, quando ci si sveglia uscendo dal sogno si è un po' intontiti e si sente il peso per aver agito sulle emozioni.

In tutte quelle situazioni, siamo sempre consapevoli di sognare. Anche quando, dopo molti sforzi, non troviamo le mani, sappiamo che scendere un muro verticale di 10 metri camminando è possibile perché stiamo obbedendo a delle leggi proprie del sogno (spesso si fa fatica a camminare, meglio volare) e, nel farlo, stiamo interiorizzando la nostra autodisciplina.

 

Scritto per il dibattito pubblico del luglio o settembre 2002

 

Il Sognare

 

 

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Cod. ISBN 9788891170897

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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