Adattamento soggettivo della propria percezione

Sospensione del dialogo interno nella metafisica della Stregoneria - Sesta parte (di 6)

di Claudio Simeoni

Sospensione del dialogo interno

 

A questo punto il dibattito sulla sospensione del dialogo interno sarebbe finito, voglio però aggungere un paio di esempi per spiegare le modificazioni soggettive. Questi appunti non rientrano nel dibattito.

La Sospensione del Dialogo Interno è il primo dei tre elementi fondamentali de "Il Bastone dello Stregone".

Il Dialogo Interno blocca l'uso di molte capacità cerebrali dell'uomo. Quando queste capacità vengono sbloccate (almeno in parte) con il blocco del Dialogo Interno noi diciamo comunemente che l'intuizione fluisce nell'azione senza dover essere giustificata e descritta mediante il Dialogo Interno che ne colloca le motivazioni nella ragione.

La scienza sta scoprendo che la struttura cerebrale viene resa specializzata dall'ambito culturale nel quale viviamo. La sua specializzazione incide sulla sua struttura fisica. Le stesse nostre idee o le cose cui noi crediamo altro non sono che il frutto della nostra struttura cerebrale, una struttura cerebrale che abbiamo costruito giorno dopo giorno come effetto della nostra attività e delle nostre scelte fisiche.

I neuroni specchio e percezione

Riprendo da La Repubblica del 21 maggio 2003

Se la mente è uno specchio

"Ma forse la scoperta più entusiasmante è quella di un gruppo di ricercatori italiani guidati da Rizzolati, che ha identificato nella corteccia cerebrale dei macachi i "mirror neuron", ossia i neuroni a specchio che si attivano quando si fa un'azione e quando si osserva qualcun altro fare un'azione simile, una sorta di meccanismo di risonanza. Tali neuroni sono presenti anche nell'uomo ed utilizzando complessi meccanismi di registrazione si è rilevato che mentre si osserva un'altra persona che sta eseguendo un certo movimento, nel cervello di chi osserva vengono attivati quei circuiti cerebrali che verrebbero coinvolti se si decidesse di ripetere la stessa azione."

"Tuttavia nell'uomo questi neuroni potrebbero giocare un ruolo più complesso nella lettura e nella rappresentazione della mente degli altri. Si può entrare nella mente degli altri cercando di costruirsi una teoria che si basa su quanto possiamo capire degli altri da vari indizi oppure mettendosi nei panni dell'altra persona simulando dentro di noi desideri, preferenze e convinzioni."

Si tratterebbe di quel meccanismo che una volta sgomberato dalla costrizione del dialogo Interno ci permette di soggettivare l'oggettività: guardare il mondo con gli occhi di altri. Che non sono con gli occhi di un altro che pensa il mondo, ma della struttura emozionale con cui "l'altro" manifesta sé stesso nel mondo. La sua azione; i perché emozionali del suo agire!

L'adattamento soggettivo e le trasformazioni soggettive mediante il blocco del dialogo interno si esprimono anche mediante la plasticità cerebrale. Un cervello che si modifica e si plasma per adeguarsi a come noi affrontiamo la nostra vita quotidiana.

Riprendo da Il Corriere della Sera (corriere scienza) di domenica 10 aprile 1994:

Per la mente uno squillo di tromba è rosso scarlatto

""Sentono i colori suonare e vedono i suoni colorare l'aria. Se le pareti sono dipinte di giallo, quella potrebbe diventare una stanza in re minore. E, in un concerto jazz, dall'assolo del trombettista potrebbe sollevarsi un'onda rosso scarlatta. Per qualcuno, poi, un cioccolatino non saprà di nulla se non conterrà un giusto numero di rombi: perché il gusto, buono o cattivo, dipende dalle forme geometriche che i sapori nascondono". E' l'universo dei sinestetici: uomini e donne - soprattutto donne - che non conoscono barriere sensoriali. In loro le percezioni scivolano le une nelle altre, si sovrappongono e si fondono. Un universo che a lungo la scienza ha ignorato in quanto "immaginario, senza basi fisiologiche""

Richard Cytowic ha analizzato 60 soggetti sinestetici e afferma:

"L'esperienza sinestetica, sostiene lo studioso, nasce da una diversa organizzazione del cervello: ha origine in un sopravvento delle strutture sottocorticali (sede delle mozioni, dei processi attentivi, della memoria) su quelle corticali (sede del linguaggio e del ragionamento) ecc..."

Non mi dilungo sull'intero articolo e sulla ricerca. Ciò che a me interessa far comprendere è che il mondo ha questa forma perché noi siamo educazionalmente costretti a descriverlo in questo modo e che il Dialogo Interno è il reggitore di questo mondo in quanto lo rinnova costantemente dentro di noi.

Se noi abbiamo sufficiente disciplina per bloccare qualche volta il dialogo interno e concentrare i nostri sensi sulle sensazioni che ci pervadono (correnti vegetative o sulle sensazioni che dagli oggetti del mondo ci giungono) noi attiviamo una diversa percezione del mondo perché siamo attrezzati per farlo.

Bloccare il dialogo interno significa "ritornare nell'Essere Natura".

Indovinate come si fa a riconoscere una pianta medicinale da una pianta velenosa?

Dalle sue vibrazioni, dai suoi angoli, dai suoi colori e da cosa questo fa vibrare dentro di noi quando abbiamo la necessità di agire nei confronti di un malanno o di qualche necessità!

Solo l'ossessione del dialogo interno ci rende incapaci di modificarci in quella direzione.

L'uomo non ha scoperto le piante medicinali perché le ha sperimentate, ma le ha sperimentate perché le ha viste, col cervello nello stomaco, proprio perché non aveva il dialogo interno. Per riscoprire le cose partendo dal Dialogo Interno è stato necessario sperimentare e calcolare.

 

Marghera, marzo 2001

Modificato per il dibattito del 07 giugno 2003

Modificata anche in occasione di presentazione dell'argomento 22 dicembre 2016

 

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Cod. ISBN 9788891170897

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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