Farsi Dio

L'attenzione nella metafisica della Stregoneria - Seconda parte (di 5)

di Claudio Simeoni

L'attenzione

 

Che cos'è un Dio? Un Dio è colui che usa la propria volontà nel proprio quotidiano modificando continuamente sé stesso mediante l'azione che esercita nel mondo in cui è nato.

Il concetto di attenzione è la più grande scoperta della Stregoneria. O meglio, la scoperta del concetto di attenzione e della possibilità di modificazione dell'attenzione nel mondo determina la nascita di un modo di abitare il mondo che è stato definito col nome di Stregoneria.

Come è avvenuta la scoperta?

Esistono modi attraverso i quali descrivere la realtà in cui tale descrizione è espressa attraverso l'attenzione che si sostanzia attraverso l'azione. L'azione manifesta l'intero individuo: la sua attenzione diventa soggetto ed oggetto dell'azione. Espressione dell'intento soggettivo finalizzato alla modificazione soggettiva in relazione all'agire nell'oggettività.

L'attenzione è TUTTO l'individuo. L'attenzione è la modificazione dell'individuo. L'attenzione è la capitalizzazione dell'esperienza dell'individuo mediante la modificazione dell'attenzione ad ogni azione.

Da cosa è manifestata l'attenzione?

Proviamo ad elencare alcune cose che qualificano l'attenzione nell'azione che la esprime:

1) I sensi ci permettono di essere attenti al mondo e nel mondo in cui agiamo;

2) Dietro ai sensi c'è la nostra capacità di percepire e selezionare i segnali provenienti dal mondo:

3) In noi stessi c'è Ragione (come educazionalmente imposta) che manifesta i nostri sentimenti, la nostra intuizione, la nostra passione e la nostra consapevolezza nella quotidianità, ma intuizione, sentimento, passione e consapevolezza sono oggetti in sé che si esprimono anche senza la ragione;

4) C'è la nostra consapevolezza del nostro divenuto che si fonda profondamente nella nostra psiche anche quando la formazione di quel divenuto è dimenticata, vedi cervelletto e la fissazione delle emozioni attraverso paura ed angoscia.

5) Esiste la somatizzazione psico-emotiva delle scelte e del risultato delle scelte che abbiamo compiuto nel corso della nostra esistenza;

L'attenzione che ne deriva altro non è che NOI STESSI.

Il modo con cui noi ci rappresentiamo nel mondo anche fuori dalla quotidianità. L'attenzione è la risultante di ciò che siamo nel momento in cui agiamo.

Quando pensiamo all'attenzione dobbiamo pensarla come un canale che il mondo e gli oggetti che agiscono e che, solo in quanto agiscono, formano il mondo, usano per manifestare loro stessi nel mondo in cui agiscono e verso di noi; verso la nostra attenzione. Ogni soggetto viene modificato dall'agire di ogni altro soggetto solo quando tale soggetto riesce a coinvolgere l'attenzione del soggetto. Questo al di là che il soggetto sia consapevole o meno del coinvolgimento che lo ha costretto a modificarsi.

Noi siamo educazionalmente educati a pensare che l'attenzione si presti mediante i sensi. Questo è vero! Solo che i sensi selezionano i fenomeni del mondo in relazione a sé stessi e al loro divenuto e riversano nel mondo quanto di quei fenomeni sono in grado di usare attraverso il sistema di interpretazione. Cervello, emozioni, percezione, sensazione ecc. I vari laboratori scientifici in giro per il mondo si stanno dando un sacco da fare per individuare le varie aree della corteccia cerebrale coinvolte nell'elaborazione dei dati provenienti dai sensi.

La parte più esterna del cervello, la corteccia cerebrale, è la parte collegata immediatamente alla formazione del giudizio. Però la corteccia cerebrale è la parte più lontana dalla struttura emotiva dell'individuo che occupa la parte più antica del cervello. Questa condizione spiega come nell'avanzare dell'età e nell'età della maturità fisica sia sempre più difficile modificare o ristrutturare l'organizzazione emotiva dell'individuo.

Le emozioni, con l'andar del tempo, si identificano sempre più con gli obbiettivi sui quali la ragione le veicolano. Le emozioni diventano frammenti di ragione. Rimpianti, nostalgie, ricordi, legati ad un passato e sempre più lontano dalla quotidianità attuale. Finché si fissa una separazione fra i bisogni delle nostre emozioni e le necessità della ragione di costringere l'individuo ad adeguarsi alla descrizione del mondo che ne dà la sua ragione. Questo costruisce la separazione fra gli individui dal momento che l'espressione verbale, quando esprime concetti astratti, altro non è che proiezione dell'interpretazione soggettiva razionale del mondo. Ogni individuo proietta nel mondo la propria interpretazione, la propria descrizione e spesso pretende che altri individui assumano la sua descrizione soggettiva come se fosse oggettiva. L'interpretazione soggettiva del mondo altro non è che una personale fusione fra le proprie tensioni soggettive che si trasformano in emozioni, le risposte che si sono avute dal mondo nella personale interpretazione e tutti i processi quotidiani, intesi attimo per attimo, dell'adattamento che il soggetto ha fatto nella particolare situazione complessiva in cui è vissuto.

Tanto più ci si allontana dalla germinazione ovulare tanto minore è l'influenza dei fenomeni del mondo sulle nostre emozioni e, con esse, del nostro apparato percettivo del mondo. percepire il mondo significa che i fenomeni del mondo sono in grado di modificarci, emozionarci, coinvolgerci. Farsi Dio significa saper discriminare attraverso la propria volontà fra i fenomeni del mondo CAPACI DI MODIFICARCI AGENDO SULLE NOSTRE EMOZIONI.

Farsi Dio, in Stregoneria, significa usare gli strumenti psico-emotivi di cui siamo dotatiin funzione dei nostri desideri, dei nostri intenti e delle nostre passioni. L'attenzione è il noi stessi che abita il mondo. L'attenzione manifesta gli intenti emotivi su cui organizziamo la nostra vita veicolando la nostra intuizione soggettiva.

Siamo soggetti che abitano un mondo di soggetti e che continuamente devono modificare la loro rappresentazione nel mondo per adeguarsi alle sollecitazioni provenienti dal mondo per poter soddisfare i nostri desideri.

Questo è il farci Dio.

I soggetti attivi che abitano il mondo sono altrettanti Dèi che tendono a costruire sé stessi nell'infinito dei mutamenti e spesso, per farlo, seguendo le regole della vita, devono cibarsi di altri esseri della Natura trasformandoli in prede.

Siamo divenuti ciò che esprimiamo attraverso un infinito numero di scelte e ci facciamo Dio proprio scegliendo nel nostro presente con la nostra attenzione.

 

Marghera, 17.05.2002
Trascritto in computer il 30 aprile 2007

 

L'attenzione

 

 

vai all'indice completo del libro

Cod. ISBN 9788891170897

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.