Autoguarigione nella
Sospensione del giudizio

Sospensione del giudizio nella metafisica della Stregoneria - Seconda parte (di 4)

di Claudio Simeoni

Sospensione del giudizio

 

Quando si iniziano le pratiche di meditazione, ascoltare le correnti vegetative o di contemplazione in funzione della nostra azione, si presentano immediatamente gli elementi illusori.

Cosa intendo per elementi illusori?

Noi, come tutti gli Esseri della Natura, abbiamo dentro di noi apparati psico-fisici che si mettono in moto quando noi mettiamo in atto degli sforzi per affrontare le condizioni della nostra vita. La nostra struttura psicofisica si adatta a quanto noi facciamo e, tale struttura risponde ai nostri sforzi. Aree cerebrali, collegamenti neuronali, rilascio di neurotrasmettitori, sostanze autoipnotiche rilasciate, attivazione di DNA ritenuto "rindondante", ecc. Si mettono in attività, nuova e diversa dall'usuale, sotto il nostro sforzo. Sotto la spinta della nostra volontà legata al nostro Intento.

Nella pratica del Crogiolo dello Stregone, in tutta l'attività iniziale (che può durare anni) la parte più antica della capacità di percezione ed elaborazione che è isolata dalla coscienza della ragione (separata dalla nostra attività quotidiana), si presenta come novità. Prima interveniva nella ragione in modo saltuario emergendo come una novità da una specie di rumore di fondo della ragione, ora, con la pratica del Crogiolo dello Stregone, inizia ad emergere con una propria individualità. Un'individualità che, in un rimo tempo, la ragione tenta di farla rientrare da un lato nel suo descritto e dall'altro lato di alzare barriere di separazione alimentando paure, angosce e terrore per quello sconosciuto.

L'aspetto profondo della nostra intuizione partecipa all'intelligenza del nostro corpo e della nostra intelligenza ragionale. Se la nostra ragione ritiene che debba esistere una causa esterna che provoca dolore, io posso sentire dolore anche senza che nessun oggetto attivi il dolore, è sufficiente che si attivi la zona cerebrale relativa. Quando entro in concentrazione presognare, a volte, mi sembra che manchi un gradino sotto i piedi e metto in atto una contrazione nervosa-muscolare di reazione come se effettivamente mi mancasse un gradino sotto i piedi.

Tutta l'attività di forzare, mediante pratiche di concentrazione, noi stessi, comporta una modificazione della struttura cerebrale, dell'uso del nostro patrimonio genetico, delle connessioni sinapsiche, dei collegamenti neuronali, organizzazione e regolazione del rilascio di sostanze pseudoallucinatorie, della nostra struttura energetica, ecc.

Comporta anche la modificazione dell'attenzione: ma di questo ne parleremo in altro contesto.

Quando, voi stessi cercate di concentrarvi per comprendere quello che dico, facendolo emergere dalla confusione con cui lo dico e nella quale quello che dico è inserito, producete dentro di voi una sospensione del dialogo interno attraverso una sospensione momentanea del giudizio su quanto intendo dire in relazione a quanto voi riuscite a comprendere.

Se spostate, solo per un attimo, l'attenzione dentro di voi sentirete una serie di vibrazioni tanto più forti e "significative" rispetto al vostro insieme, quanto più velocemente e profondamente passate dalla concentrazione su quanto sto dicendo a dentro di voi ascoltandovi. Mentre voi vi concentravate su quanto sto dicendo, il vostro corpo, il vostro sentire interno, si predisponeva per supportare la vostra attenzione: nei bambini molto piccoli, questa predisposizione è molto più potente e permette loro un'incredibile capacità di apprendimento e fagocitazione dei fenomeni del mondo.

In quest'azione noi mettiamo in moto dei meccanismi "nuovi" (o usati in modo "nuovo") che si mettono (o rimettono) in moto senza che la ragione abbia esperienza o riconosca una storia su come usarli e che farcene.

I meccanismi interni, quando si mettono in moto, vengono fermati dalla ragione che produce

1) pseudo allucinazioni;

2) allucinosi;

3) illusioni;

Nei casi più gravi:

Allucinazioni;

E questo, con tutti e cinque i sensi.

Cosa ci permette la sospensione del giudizio in tutto questo?

Ricordiamoci che il nostro scopo è: VIVERE!

La pratica del nostro intento consiste nel: VIVERE PER SFIDA!

Non quella di essere ricoverati in un manicomio perché non sappiamo distinguere fra la realtà quotidiana e voli pindarici di una ragione che si perde nel: "credevo che..." o nel "credere".

Quando parlo, io mi riferisco sempre a persone razionali, capaci cioè di distinguere fra quanto è reale quotidiano e quanto emerge dentro di loro.

Ogni persona ha patrimoni percettivi e sensazioni che la razionalità non è riuscita a bloccare o un'emotività particolare che si è adattata al mondo che ha trovato.

La sospensione del giudizio separa il nostro coinvolgimento emotivo dalle sensazioni allucinatorie che subiamo. Lo separa dalla forma con cui la ragione riveste e presenta alla coscienza il significato delle nostre sensazioni profonde. La forma della ragione ha lo scopo di separarci dalla realtà delle nostre sensazioni, intuizioni, percezioni, per fissare la nostra attenzione sulla sua interpretazione che presenta alla nostra coscienza come forma che quando diventa patologica si definisce come allucinazione.

Ricordate che state facendo UNA GUERRA. Una guerra vera e propria.

Provate a quella persona che gli appare, sin sogno o per allucinazione il padre morto al quale era molto legato affettivamente. E l'allucinazione è talmente reale da dare corpo e sostanza tattile a quella visione. Una visione che per lui diventa reale, non in quanto realtà percepita e descritta, ma una visione in sé. Non è la sua percezione importante, ma la descrizione. Il padre morto, quell'allucinazione afferra tutto sé stesso ed egli vive credendo di aver visto il padre morto e inizia a costruire la realtà di un paradiso e un inferno in cui vive suo padre che pensa a lui, proprio a lui! Tutta la sua vita viene organizzata in funzione di quell'allucinazione che lo ha afferrato e che lo ha reso incapace di separare la percezione dalla descrizione della forma con cui la ragione gli ha presentato tale sensazione.

Nella vita sociale ci difendiamo mediante lo scetticismo; ma nella percezione dello sconosciuto che va oltre la descrizione della ragione ci difendiamo dall'interpretazione della ragione mediante la sospensione del giudizio. Sospensione del giudizio che significa separare la nostra struttura psico-emotiva dal coinvolgimento interpretativo nella forma con cui la ragione presenta alla coscienza il significato di quanto è stato percepito.

Qual è il nostro atteggiamento?

Guardare con divertimento!

Guardare con rabbia!

Guardare con passione!

Guardare con piacere!

Ecc.

Vale per tutti i sensi (anche se spesso non siamo in grado di riconoscere allucinazioni ed illusioni sui sensi diversi dalla vista).

Vivere le sensazioni separandole dalla rappresentazione che la ragione produce.

Perché deve avvenire questo?

Perché è inutile che noi, come individui della Natura, siamo in possesso di un arsenale poderoso con cui affrontare il mondo in cui viviamo e non lo usiamo illudendoci che la ragione sia l'assoluto della realtà!

E' vero che questi strumenti, mettendosi in moto, ci fanno faticare (spesso ristrutturano tutta la nostra vita), ma è altrettanto vero che in quel momento si mettono in moto anche forze di "autoguarigione" (potenzialità di migliori adattamenti soggettivi alle variabili oggettive della vita quotidiana) che prima erano soffocate e costrette a ripiegare su sé stesse.

C'è una vera e propria ristrutturazione fisiologica che avviene quando si mette in moto risorse psico-emotive non usate da tempo o quando si inizia a prestare attenzione a quanto fino a poco prima si ignorava. Non farsi coinvolgere nelle allucinazioni o nelle interpretazioni della ragione ci permette di continuare a trasformarci.

Le allucinazioni o le interpretazioni di terrore, paura o angoscia, che fa la nostra ragione in relazione a percezioni la cui natura è ignota, hanno lo scopo di fermare la nostra trasformazione: le paure, il terrore e le angosce sono delle barriere che la ragione frappone fra la sicurezza che dà all'individuo fintanto che questi mantiene l'esercizio della sua vita nella descrizione della ragione e l'immenso che circonda la ragione e che la pratica del Crogiolo dello Stregone permette all'individuo di accedervi.

La pratica del Crogiolo dello Stregone attiva strumenti e sistemi di percezione e interpretazione del mondo che prima erano ignorati. La sospensione del giudizio permette a quegli strumenti che noi abbiamo attivato (e che sono un patrimonio della nostra specie) di interagire nella nostra quotidianità affiancando e completando la descrizione della ragione.

Cosa implica questo nel nostro VIVERE PER SFIDA?

1) accedere ed usare la nostra parte interna del cervello;

2) usare le nostre capacità empatiche, simpatiche e sincroniche col e nel mondo che ci circonda;

3) modificare ed ampliare, in funzione della qualità delle sfide che affrontiamo nella nostra quotidianità, la struttura sinapsica e neuronale;

4) accedere alla riserva del DNA ridondante;

5) capacità di produrre sostanze che facilitano nuovi e diversi collegamenti neuronali nel momento e nella situazione in cui ci servono;

6) far scorrere la nostra energia alimentando l'energia sessuale potendola incanalare sia nell'attività sociale che fisica ed intellettiva;

In altre parole, disponiamo noi stessi, preparando gli strumenti adeguati, per permettere all'intuizione di accedere all'azione senza dover passare per l'interpretazione descrittiva della ragione.

Il nostro VIVERE PER SFIDA non risponde più esclusivamente alla descrizione delle relazioni sociali, ma ad interpretazioni e finalità che vanno oltre la possibilità di descriverli razionalmente pur essendo funzionali all'Intento per il quale noi VIVIAMO PER SFIDA!

Solo in questo modo noi incontriamo le "coscienze di sé degli oggetti del mondo" e solo in questo momento siamo in grado di collocarle nella "giusta" dimensione "spazio-tempo" evitando di trasformare, quanto incontriamo, in allucinazioni o desideri della ragione.

Le illusioni e le allucinazioni verranno fermate e lo stesso meccanismo produrrà, dentro di noi, intuizioni e percezioni.

E' quanto avveniva per l'oracolo di Delphi. Si è scoperto che usavano delle sostanze (sembra vapori di metano) per alterare la percezione della profetessa, ma non hanno scoperto la disciplina che serve per non diventare dipendenti dalle relazioni con gli Dèi. In special modo, quando si è "drogati". L'oracolo ha funzionato per 1200 anni. Un po' troppo per essere un covo di drogati.

Quando vi trovate ad usare l'intuizione come sussurro degli Dèi nella vita quotidiana non solo non si ha più un atteggiamento assoggettato e passivo, ma si è cambiata profondamente la struttura fisiologica e psichica.

Potrebbe anche apparirvi Zeus, Apollo, Atena o quant'altri e voi vi limitate a dar loro una pacca sulle spalle. Non si tratta di un atteggiamento arrogante, è solo che lo Zeus dentro di voi, o l'Apollo, o l'Atena, si fondono con lo Zeus, l'Apollo o l'Atena, fuori di voi e la sensazione che avrete è quella di essere "parte di un tutto" (senza disciplina nascono le interpretazioni neoplatoniche o panteiste).

Sospendere il giudizio è importante per continuare lo sviluppo di noi stessi (la sospensione del giudizio ci mantiene sempre in perenne ricerca di un vero da aggiungere al vero che abbiamo soggettivato), ma è importante farci avvolgere dalle sensazioni perché è un richiamo agli Dèi affinché siamo interessati ad alimentare la nostra intuizione.

Staccare l'attenzione dalla descrizione della forma e portarla a spaziare sulle sensazioni interne.

 

Dibattito tenuto il 14 aprile 2002 a Radio Gamma5 Finito di caricare in computer il 30 aprile 2007

 

Sospensione del giudizio

 

 

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Cod. ISBN 9788891170897

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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