I corpi degli Dèi sono compatti?

Novantasette domande e novantasette risposte nella Religione Pagana

Domanda numero sette

di Claudio Simeoni

Quesiti di teologia pagana

Alcuni corpi, come l'Essere Terra o l'Essere Atmosfera, o noi stessi, come mammiferi dell'Essere Natura, appaiono ai nostri sensi come individui compatti. In realtà siamo un crogiolo di individualità che proprio per vivere per sé stesse, per espandere sé stesse, funzionano alimentando il tutto che ci porta a dire: "Io sono!". Diecimila terre dalle diecimila personalità, formano Madre Terra. Diecimila venti dalle diecimila personalità formano Madre Atmosfera o, se preferite, Padre Zeus. Milioni e milioni di batteri dalle infinite personalità formano il corpo di un Essere delle Specie della Natura. Milioni di frammenti di tensioni emotive presenti in ogni corpo degli Esseri della natura formano il corpo di Afrodite. Milioni di frammenti di bisogno di libertà presenti negli esseri della Natura formano il corpo di Madre Demetra. Ecc.

Nel nostro pensare la Natura ci sono due limiti estremi: la Natura come insieme e i suoi frammenti più piccoli che fungono da mattone primo che oggi la scienza individua in batteri e virus (e forse qualche altra forma). Tutto ciò che noi pensiamo come vita della Natura è limitato da queste due barriere. Dal punto di vista religioso della Religione Pagana, l'Essere Natura è una consapevolezza in sé e i frammenti, che noi chiamiamo Esseri, sono il suo corpo. Ogni frammento è un soggetto che vive per sé stesso, si dilata e si riproduce costruendo il Dio nella possibilità in cui è venuto in Essere e, nel farlo, alimenta la Coscienza di Sé Natura che, a sua volta, si dilata e si espande alimentando i frammenti che la compongono.

Ciò che ci distingue dagli altri Esseri della Natura e dagli infiniti singoli Esseri dello spazio, oltre alla forma, sono i tempi del mutamento. Ciò che separa la coscienza di ciò che io sono dalla coscienza di ciò che io sono di ogni singola cellula del mio corpo, sono i tempi del mutamento e del divenire delle specifiche coscienze. Delle loro trasformazioni in Dèi. Il tempo di trasformazione della Coscienza del singolo soggetto nella realtà fisica in cui è venuto in essere è un tempo soggettivo, vissuto dal soggetto, e separato dal tempo soggettivo di ogni altro soggetto. Noi, come soggetti nella Ragione (descrizione della forma e della quantità del mondo) non percepiamo il tempo come trasformazione né fissiamo la nostra attenzione sul "vivere la trasformazione". Noi viviamo una sequenza di presenti. Un presente prima e un presente dopo. C'era una volta... descrive un presente dal quale inizia la storia che si sviluppa per sequenza di presenti, anche se ci illudiamo di misurare il tempo in una dimensione oggettiva partendo dal movimento del Sole. La Coscienza del Dio che si forma dentro un corpo si costruisce vivendo il tempo come spazio d'azione e non nella forma in cui un corpo si presenta.

La Natura la pensiamo come un corpo e i legami che intercorrono fra ogni parte del corpo sono legami di natura psico-emotiva e non legami del tipo razionale. Dal macrocosmo, la Natura nel suo insieme, al microcosmo, il nostro corpo, è uno scorrere di informazioni sotto forma di legami psico-emotivi che noi chiamiamo "tensioni" e che veicoliamo in maniera più o meno efficace a seconda di come usiamo la ragione e di come, attraverso la ragione, ci pensiamo nel mondo.

Nella Teogonia di Esiodo, la Natura assume il nome di Hera. Hera è la Natura elevata a forma divina. Una forma che ogni soggetto immagina partendo da sé stesso in quanto ogni soggetto della Natura è parte del corpo di Hera. Come in un corpo fisico la coscienza di sé di un individuo è separata dalla Coscienza di Sé di ognuna delle sue cellule; così la Coscienza di Sé della Natura è separata dalla Coscienza di Sé di ogni individuo che la compone qualunque sia la specie cui appartiene. Per contro, come noi siamo legati da strutture ad ogni nostra cellula o parte del corpo, così la Coscienza di Sé dell'Essere Natura è legata ad ogni individuo che ne forma il corpo, qualunque sia la specie cui appartiene.

Proviamo a cambiare l'ottica del giudizio. Quando il piede e la pancia vi fanno male, vi impongono di intervenire per ripristinare il benessere. Possiamo dire, dal punto di vista della Religione Pagana, che il piede o la pancia vi stanno pregando. Stanno comunicando. Stanno adorandovi (adorare = parlare a...). Quando un soggetto, un individuo, agisce nella Natura, sta pregando; comunicando; adorando.

I monoteisti, ebrei e cristiani, hanno capovolto questa visione: per loro è la testa che ordina e dispone cosa le parti del corpo devono fare. Non il contrario.

Questa visione ha portato i positivisti a pensare i singoli sistemi sociali come a dei corpi retti da un Dio padrone. Hanno finito per costruire il razzismo in cui il Dio padrone di francesi, tedeschi, inglesi, era migliore, più potente, di quello degli zulù dei tamil, dei marocchini, degli egiziani, ecc..

Il cristianesimo e l'ebraismo hanno costruito il razzismo e i positivisti lo hanno giustificato permettendogli quell'espressione ideologica che ha assunto nel ventesimo secolo.

 

 

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Claudio Simeoni

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Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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