Come nasce il bisogno di avvolgere qualche cosa
nell'aura del mistero o del segreto?

Novantasette domande e novantasette risposte nella Religione Pagana

Domanda numero cinquantaquattro

di Claudio Simeoni

Quesiti di teologia pagana

E' il bisogno di autoconservazione della ragione per proteggersi dall'immenso sconosciuto che la circonda: tutto ciò che la ragione non conosce è mistero; tutto ciò che la ragione non vuole affrontare è un segreto di una qualche altra ragione.

Le religioni del libro chiamano "mistero" quello che non vogliono spiegare ma per il quale chiedono accettazione acritica, "fede", sottomissione, obbedienza, ottenendo dai loro "fedeli" accettazione passiva e acritica di affermazioni spesso legate all'assurdo. Tanto più le affermazioni sono assurde e tanto più vengono avvolte nel mistero per costringere i loro fedeli ad accettarle.

Questa condizione non esiste nella Religione Pagana. Ci sono molte cose che noi non riusciamo a spiegare, ma non per questo dobbiamo inventarci delle spiegazioni fantasiose.

Nelle religioni rivelate, cristianesimo, ebraismo, islamismo e buddismo, la ragione è padrona del pensiero dell'uomo e per esercitare il suo dominio costringe l'uomo alla superstizione.

In questo modo i fedeli cristiani, ebrei, islamici e buddisti sono costretti in una condizione di patologia psichiatrica fra una realtà percepita, ma della quale la ragione si sente estranea, e una ragione che pretende di essere partecipe a tale percezione mediante un'interpretazione della percezione che viene trasformata in superstizione.

Si impone il segreto e il mistero quando la patologia nevrotica caratterizzata da bisogno di rassicurazione innesta condotte psichiche tendenti a cercare la forma o ad immaginare oggetti fantastici che rassicurano l'ansia d'attesa di una possibile rivelazione (in psicologia, Soteria).

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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