Girare lo sguardo per cambiare
il punto di vista nel mondo

L'arte dell'agguato nella metafisica della Stregoneria - Quinta parte (di 7)

di Claudio Simeoni

L'Arte dell'Agguato

 

E' il risultato della prima strategia applicando l'arte dell'agguato. O qualcuno lo fa' a noi stessi o noi la facciamo a noi stessi!

Si gira lo sguardo nel momento in cui si passa da una condizione di esistenza basata sulla sottomissione e sulla dipendenza ad una condizione che, riconoscendo le condizioni oggettive in cui si sviluppa la nostra esistenza, SI decide di esercitare la propria libertà come adattamento soggettivo alle variabili oggettive soggettivamente riconosciute.

Quando un individuo tenta di fare questo il mondo in cui vive tenta di fargliela pagare, di dimostrargli che egli non può fondare il proprio futuro. Gli mette ostacoli e tenta di farlo tornare in una situazione psicologica di supplice. Girare lo sguardo serve un atto di volontà che deve essere supportato da azioni che ci consente di impedire a chi ci vorrebbe sottomessi di riprendere il controllo su di noi. Per questo motivo, di solito, il girare lo sguardo non è un atto immediato, ma è un susseguirsi di scelte successive che rompono con lo stato psicologico e relazionale che l'individuo vive nel presente un po' alla volta. Dove ad ogni rottura segue una stabilizzazione della situazione in cui l'individuo vive.

Questo atto di modifica nelle relazioni fra noi e il mondo che viene soggettivamente imposta in psicologia passa per ribellismo o manifestazioni della crescita col rifiuto delle convenzioni sociali.

Però, mentre nel ribellismo tradizionale ci sono degli atti rivolti al momento contingente o alla situazione specifica (che spariscono con la crescita dell'individuo), quando si cade in una situazione d'agguato che ci costringe a girare lo sguardo c'è una specie di riesame della propria vita e delle relazioni che noi abbiamo col mondo e inizia un processo di trasformazione soggettiva che al di là delle specifiche manifestazioni (dipende dalla persona, dal suo vissuto, dal suo modo di percepire e agire nel mondo ecc.) non ha MAI fine.

Se quanto ci ha portato a girare lo sguardo furono una serie di azioni, o una serie di sensazioni, o una serie di alterazioni emozionali, anche violente, la decisione di girare lo sguardo non ha nulla di violento, ma esprime la decisione soggettiva potente di impadronirci di strumenti per affrontare in un modo nuovo la nostra vita.

Come mai siamo diventati preda di un simile agguato anziché andare in chiesa obbedienti ed ossequienti? Perché anziché scorrere come un fiume tranquillo abbiamo preferito gettarci dal monte come un torrente impetuoso?

1) Qualcuno conosceva noi stessi e le nostre possibilità (il nostro sentire, il nostro intuire e la nostra emotività manifestava quest'esigenza!)

2) Gli "oggetti" del mondo sapevano discernere fra gli "oggetti" del mondo che stavano loro intorno.

3) Gli "oggetti" del mondo rispondevano alle necessità dei propri bisogni.

4) Gli "oggetti" del mondo scelgono e discriminano fra i soggetti che individuano quali sono più predisposti a subire il loro agguato in funzione dei loro bisogni.

5) Gli "oggetti" del mondo analizzano il soggetto che hanno individuato per meglio procedere considerando lo sviluppo dell'insieme in cui questo "soggetto" agirà.

6) Gli "oggetti" del mondo agiscono sincronizzando i propri bisogni e le proprie aspettative con i bisogni e le aspettative del soggetto senza far percepire al soggetto che sta subendo un agguato che lo sta trasformando: è il soggetto che agisce, gli "oggetti" del mondo alimentano di energia la sua azione ogni volta che va nella direzione desiderata.

7) Gli "oggetti" del mondo praticano una fusione di intenti fra chi ha teso l'agguato e chi sta subendo l'agguato.

8) Gli "oggetti" del mondo che ci hanno teso quell'agguato (quando era un oggetto esterno) si sono sottratti dall'identificazione (si sono sottratti dal diventare oggetti descritti) da parte della ragione: solo noi abbiamo agito su noi stessi, per noi stessi, per dove noi volevamo andare e arrivare!

9) La nostra volontà ha fatto delle scelte; le scelte sono state fatte nelle condizioni che ci tesero l'agguato. Gli "oggetti" del mondo hanno costruito delle condizioni alle quali noi abbiamo risposto.

10) L'ineluttabilità dell'attacco finale giunge da sé, con le nostre scelte e, in questo caso, con l'essere qui nel ciclo di incontri sul Crogiolo dello Stregone.

Il condizionamento educazionale ci ha teso un agguato per sottometterci quando siamo nati. Avrebbero dovuto fornirci gli strumenti per affrontare al meglio la nostra vita, invece hanno piegato le nostre emozioni alla sottomissione e alla dipendenza.

Il mondo ci ha teso un agguato quando siamo cresciuti.

A quell'agguato si è risposto fondendo i nostri intenti, per quello che noi siamo, col mondo.

Ora non possiamo che andare avanti!

Per farlo dobbiamo riconoscere l'importanza di noi stessi:

l'agguato che il mondo ci ha teso ci ha costretti a girare lo sguardo.

E' come per una gallina, nata ed allevata in una gabbia stretta che viene liberata prima e che poi gli si insegna ad amare i grandi spazi. Non può più tornare nella gabbia stretta: morirebbe.

Così per noi!

C'è qualcuno che tornerebbe in ginocchio a pregare e supplicare il dio padrone?

Eppure ognuno di noi è stato addestrato da bambino a farlo. Anche chi tra noi non si è completamente ripulito mantenendo una qualche nostalgia sa che non tornerà più INDIETRO!

Già! Non esiste il ritorno nell'utero.

A questo punto continuiamo a riconoscere noi stessi come soggetti che agiscono in un mondo di soggetti che agiscono anziché considerarci dei soggetti che dipendono da un oggetto esterno (tipo il dio padrone, la provvidenza, il 13 al totocalcio, il miracolo a Lourdes, o da padre Pio ecc.).

 

trascritto 12 dicembre 2004 a Marghera come data generica

 

L'Arte dell'Agguato

 

 

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Cod. ISBN 9788891170897

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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