Entrare nei mondi della percezione
sospendendo il giudizio

Sospensione del giudizio nella metafisica della Stregoneria - Terza parte (di 4)

di Claudio Simeoni

Sospensione del giudizio

 

Cosa significa?

Arriva il momento in cui il nostro giudizio non è più legato alla forma e alla descrizione, ma nega la sua pretesa di "assolutezza". Nega il diritto di forma e descrizione a formulare il nostro giudizio sul mondo e la sua realtà predisponendoci ad uno stato psico-emotivo di "sospensione". In Stregoneria: "Abbiamo fermato il mondo!".

La sensazione è come se la mente e il "possibile pensiero" navigassero in una specie di vuoto. Dal punto di vista visivo è come se nuotassimo in un mare e da ogni lato tutto è uguale. Anche quando, con gli occhi, guardiamo gli oggetti e la loro forma, in questo stato non sono in grado di incidere o attivare il nostro giudizio.

Si è costruita una separazione emotiva fra la forma degli oggetti guardati e la capacità della forma di attivare il nostro giudizio descrittivo. Navighiamo psichicamente in una sorta di vuoto. In questo vuoto siamo predisposti ad afferrare "cose diverse", "aspetti diversi dal reale circostante", "creare descrizioni diverse", "vivere i sogni", "vivere il reale quotidiano come un sogno afferrando i suoi aspetti inusuali e nascosti", "vivere il sogno come un reale quotidiano coinvolgente".

Si inizia a costruire questo stato psichico col cuore che sembra salti in gola, specialmente nei momenti di meditazione accompagnati dalla sospensione del dialogo interno. Continua nella vita quotidiana manifestando uno stato psichico ansioso. Però non è ansia vera e propria è una sensazione di provvisorietà, è attività di attesa in n cambiamento che sta per arrivare. Si supera la paralisi che vorrebbe bloccarci in quell'ansia con l'impegno nella sfida della vita di tutti i giorni. L'ansia è attesa del cambiamento; il cambiamento avviene attraverso le azioni con cui affrontiamo il quotidiano. La soluzione delle contraddizioni nel quotidiano che facciamo nel vivere per sfida, scioglie lo stato ansioso.

Quello stato psichico, che può manifestarsi più o meno violentemente nelle persone, viene limitato, nei suoi aspetti distruttivi, dall'autodisciplina che si pratica nel VIVERE PER SFIDA.

Da un lato la pratica del Crogiolo dello Stregone ha portato la persona a sospendere il giudizio, dall'altro lato gli ha fornito la forza e la disciplina psichico-emotiva per sopportare lo stato psichico della sospensione del giudizio.

Navigare nel vuoto mentale, bloccando e concentrando i sensi, è una cosa; navigare nel vuoto mentale mentre si opera nella vita di tutti i giorni, è un'altra cosa.

Dal punto di vista della capacità di affrontare la vita quotidiana si perde qualche coa in prontezza psicologica all'interno della descrizione imposta dalla sottomissione educazionale, ma predisporsi per afferrare il lato nascosto o il diverso "tempo" di manifestazione dei fenomeni o, ancora, gli effetti che la manifestazione di quel fenomeno ha o avrà nell'insieme in cui si esprimerà. Cambia la nostra relazione col mondo. Se gli oggetti che guardo, sospendendo il giudizio, non sono più in grado di crearmi emozioni entrando in me; che cosa è che mi crea emozione?

L'oggetto o il fenomeno che esprime l'intento capace di modificare la mia azione all'interno dell'intento.

Mi emoziona ciò che scrive Eraclito: "Contesa furente e amicizia"

Ciò che scrive Esiodo: "Afrodite ed Erinni"

Ciò che scrive il papiro di Derveni: "Armonia e Peitò"

Cioè il vivere la contraddizione o le condizioni della vita e il camminare assieme.

Questo stato emotivo è vissuto soltanto nella sospensione del giudizio.

Se io, esercitando il mio intento, sono entrato in quello stato psichico, solo quanto appartiene a quello stato psichico può emozionare.

Ho agito con intenzione per giungere in quello stato psico-emotivo e ora, solo l'Intento, come manifestazione dell'azione che viene per "contesa furente" o per "amicizia", come manifestazione del soggetto che ho di fronte, può alimentare in me un'emozione.

Con questo stato psichico, raggiunto mediante l'autodisciplina, si vive il quotidiano in percezione alterata. Si afferrano del quotidiano aspetti che non si consideravano, nel contempo si ignorano degli aspetti ritenuti, in altri contesti psichici, importanti.

Lo stato psichico di sospensione è quello che permette l'uscita dalla percezione alterata (quello comunemente chiamato corpo astrale). E' lo stato psichico che permette l'OBE, le esperienze fuori dal corpo. Questo stato psichico permette di vivere i sogni con intensità tale da incidere sulle emozioni e alimentare i processi di apprendimento.

Questo stato psichico è quello che ci permette la pratica del sognare come riconoscimento soggettivo di un diverso territorio d'azione.

Questo stato psichico è quello che ci permette di viaggiare con la nostra percezione nello spazio, nel tempo e in descrizioni diverse (poi, qualche imbecille, in presenza di manifestazioni spontanee, vi riconosce incarnazioni di vite precedenti). Infatti, qualche volta, questo stato psichico di sospensione del giudizio, si raggiunge spontaneamente. Allora si hanno sogni vividi, sogni premonitori, apparizioni, intuizioni (a volte anche colpi di genio)..

Durante la Sospensione del Giudizio si naviga n questo vuoto psichico dove ogni cosa si può presentare ed incidere sulla nostra percezione. Noi, allora, da che cosa siamo protetti? Noi non siamo arrivati in quella condizione psichica spontaneamente. Alla Stregoneria non piacciono moto i "sensitivi", perché sono sensibili e fragili e spesso devono essere messi con i piedi per terra. Noi siamo protetti dalla pratica attraverso la quale abbiamo manipolato la nostra energia anche riformulando la nostra concezione del mondo: determinazioni e volontà; Chiamare le cose col loro vero nome; meditazione; contemplazione; ascoltare le correnti vegetative; sospensione del dialogo interno, scetticismo e la nostra pratica nel mondo quotidiano. Il VIVERE PER SFIDA!

Quello che queste pratiche hanno prodotto in noi è una ricchezza che nessuno ci può togliere.

Questo stato psichico noi lo abbiamo costruito giorno per giorno, rimuovendo quello stato psichico che ci teneva legati al mondo della forma. Non ci siamo giunti vuoti. Abbiamo effettuato un vero e proprio viaggio, la nostra ODISSEA, nella ristrutturazione del nostro porci davanti al mondo. Questo viaggio non si è limitato a staccare il coinvolgimento delle nostre emozioni dalla forma e dalla ragione, ma lo ha attrezzato affinché noi possiamo scegliere fra gli oggetti del mondo con chi legarci come e perché.

Quanto ora sto scrivendo, e che in dibattito vi leggo, fluisce dal silenzio circostante. Ha il compito di farvi ricordare momenti che già avete vissuto e di farvi intravedere la possibilità di richiamare quei momenti ogni volta che ne avete bisogno. Se io non esprimessi, attraverso quello che vi sto scrivendo, l'intento di spiegarvi la sospensione del giudizio, quanto scrivo non vi giungerebbe.

Il viaggio compiuto all'interno del Crogiolo dello Stregone ci ha doto l'energia, ha modificato la sua qualità in base alle nostre necessità, ci ha costretto ad individuare l'intento della nostra azione modificando l'intento iniziale col quale abbiamo giustificato la nostra necessità di praticare Il Crogiolo dello Stregone, finendo per sospendere il giudizio e individuando l'Intento ultimo per il quale dovevamo sospenderlo.

In questa condizione si presenta la "sincronicità": dal punto di vista soggettivo è il Déjà-vù.

La sensazione del Déjà-vù si presenta spesso come una sensazione di aver già "visto quel posto..." o di rivivere una situazione già vissuta.

La sincronicità è una "teoria di assonanza" fra piani diversi di percezione del mondo (il quotidiano con i vari mondi che la nostra percezione percepisce diversi). Nelle teorizzazioni sulla sincronicità, introdotta da Jung, si dice:

"Sincronicità:

Correlazione fra fatti interiori ed esteriori che sfuggono ad una spiegazione casuale. A parere di Jung, si danno tre tipi di sincronicità:

1) Coincidenza di uno stato psichico con un evento esterno, contemporaneo ed obiettivo che corrisponde allo stato o contenuto psichico, dove tra stato psichico ed evento esteriore non è visibile nessun rapporto di casualità.

2) Coincidenza dello stato psichico con l'evento esterno (più o meno contemporaneo) corrispondente, il quale però si svolge al di fuori della sfera di percezione dell'osservatore e quindi distanziato nello spazio, e può essere verificato soltanto successivamente.

3) Coincidenza di uno stato psichico con un evento corrispondente, non ancora esistente, futuro, quindi distante nel tempo, il quale, a sua volta, può essere verificato solo a posteriori."

Queste note di Jung partono dal presupposto che il mondo della forma, descritto nel "tempo oggettivo" (quello che noi misuriamo), sia il reale esistente a cui la vita si riferisce.

Perché? E dove sta l'errore?

1) sui diversi piani della percezione soggettiva del mondo, si agisce e si percepisce con tempi diversi da quelli oggettivi della vita quotidiana;

2) Quanto noi afferriamo del mondo, dal punto di vista psichico, ha solo dei riferimenti "riflessi" nella forma e nei tempi di mutamento della forma;

La forma e la descrizione costruiscono una barriera fra la nostra percezione psichistica del mondo e la nostra possibilità di trasformare in dato utile tale percezione.

ATTENZIONE:

La sospensione del giudizio ci permette di rendere importante l'intuizione nel mondo quotidiano solo quando questa è legata all'Intento per cui agiamo. In compenso la sospensione del giudizio sposta i nostri interessi dalla forma e descrizione del quotidiano, agli aspetti psico-emotivi con cui il quotidiano si presenta a noi e ci induce ad agire non nei confronti della forma, ma nei confronti di un reale di cui la forma e la descrizione sono solo delle rappresentazioni approssimative ed incomplete.

La sospensione del giudizio ci avvicina all'intento fondamentale della nostra esistenza; non avvicina l'Intento ai nostri desideri nel quotidiano. Che poi, proprio per la pratica del VIVERE PER SFIDA, l'intuizione supporta la nostra attività nel quotidiano in quanto , tale attività, è stata armonizzata con l'intento. Si tratta di un aspetto secondario che appartiene più all'azione che non alla descrizione della forma. Comunque, su questo aspetto, si tuffano a pesce gli "studiosi" cercando prove e riscontri.

Il nostro interesse è dilatarci nel mondo in cui viviamo, non vincere al superenalotto, anche se qualche volta ci possiamo provare.

 

Dibattito tenuto il 14 aprile 2002 a Radio Gamma5 Finito di caricare in computer il 30 aprile 2007

 

Sospensione del giudizio

 

 

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Cod. ISBN 9788891170897

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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