Riflessione sul paradigma della Religione Pagana

Claudio Simeoni

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Riflessione sui paradigmi della Religione Pagana

La Religione Pagana non è una religione di verità, ma è una religione di libertà. Pertanto i suoi modelli sono modelli di trasformazione. Essendo modelli di trasformazione di un reale in essere, la trasformazione, come oggetto in sé, è il modello. Non appartiene ai modelli religiosi della Religione Pagana definire come deve essere un oggetto (la moralità comportamentale di un soggetto), come non è un modello il dovere di un oggetto rispetto ad una realtà altra.

Quando io uso la dicitura "adattamento soggettivo alle variabili oggettive", indico un paradigma pagano a cui aggiungo "adattamento dell'oggettività alle variabili introdotte da ogni soggetto che si adatta alla propria oggettività".

Mentre in tutte le altre religioni una "forma razionale" è il modello di verità delle religioni (Dio con la creazione e il giudizio), nella Religione Pagana è il tempo, la trasformazione, il mutamento il paradigma religioso che caratterizza la Religione Pagana. Il tempo, il mutamento, la trasformazione non si possono descrivere o definire, si possono solo vivere e praticare. Del tempo e della trasformazione soggettiva si possono definire solo i mezzi che servono per viverli. Se io dico "vado da Roma a Napoli", Roma e Napoli sono gli oggetti che posso descrivere, ma da-a posso solo parlare del mezzo che uso (il treno o l'auto) perché la trasformazione non è l'oggetto dell'attenzione della mia ragione. La mia ragione descrive Roma e Napoli, ma il mio corpo ha vissuto nello spazio fra Roma e Napoli. Uno spazio che la mia ragione relega in un rumore di fondo del vissuto dal quale, magari, trae delle immagini (ho visto una casa, ho sentito una musica, ecc.). Eppure l'elemento chiave dell'esistenza è andare da Roma a Napoli, cioè dalla nascita del corpo fisico alla morte dello stesso. Nella Religione cristiana l'importante è Roma, Dio che crea l'uomo, e Napoli, il paradiso o l'inferno creato da Dio.

La Religione Pagana manifesta individui che nascono e vivono nel mondo. Dal momento che oggettivamente il mondo in cui i soggetti nascono è diverso oggi da 100, 1000 o 10000 anni fa, ne consegue che la Religione Pagana non può manifestare una "verità" del mondo e nemmeno una "verità" dei doveri o dei diritti dell'uomo nel mondo. Può solo prendere atto cosa, quell'uomo e quella donna, in quel momento desiderano per liberare loro stessi da cosa impedisce loro di dilatare sé stessi nel mondo in cui sono nati.

Gli stessi Dèi, nella Religione Pagana, sono Dèi in perenne mutamento e in perenne adattamento soggettivo alle variabili oggettive che incontrano. Il paradigma degli Dèi nella Religione Pagana non contiene nessuna forma degli Dèi, ma solo azione degli Dèi di cui la ragione può scorgerne gli effetti come verità in essere. "Il sole riscalda la terra" è una verità in essere che appare alla ragione di chi guarda, ma la ragione non coglie la volontà del Sole che ha progettato di riscaldare la Terra né la volontà della Terra di rispondere al fenomeno che proveniva dal Sole.

La Religione Pagana è trasformazione, divenire, mutamento perenne e costante il cui scopo è il miglioramento delle condizioni esistenziali dell'uomo a differenza del cristianesimo che riduce l'uomo alla condizione morale imposta dai vangeli e si scontra nelle società con le esigenze di trasformazioni imposte dagli uomini.

La Religione Pagana definisce, di volta in volta, gli strumenti attraverso i quali gli uomini possono modificare la percezione della realtà, adattare sé stessi e, come conseguenza, modificare la realtà nella quale vivono. Per questo non esiste un modello di uomo religioso pagano, ma esiste il fine del mutamento posto in essere che determina l'uomo pagano. Il fine dell'azione dell'uomo e della donna pagani è la rimozione degli ostacoli che in quel presente impedisce agli uomini e alle donne pagane di veicolare le loro emozioni nel mondo. Il fine dell'azione delle donne e degli uomini cristiani è obbedire al volere del loro Dio come espressa dalla loro gerarchia religiosa e per i fini della loro gerarchia religiosa.

Nella Religione Pagana non esistono "archetipi" perché gli "archetipi" appartengono ad una religione di verità, al cristianesimo, all'islam, all'ebraismo, che devono ricondurre l'uomo ad una sorta di "modello originario" voluto da Dio. Questo comunque vengano chiamati o definiti quegli "archetipi".

Il fallimento della psicologia è il fallimento dell'idea archetipa che vuole riportare l'uomo alla creazione originale di Dio al di là dei nomi con cui chiama o definisce gli archetipi che la psicologia immagina appartengono all'uomo. L'uomo è modificazione. E' cambiamento continuo nella realtà in cui vive che, a sua volta, cambia l'uomo adattandolo a sempre a nuove realtà che l'uomo stesso vuole superare per garantirsi un futuro migliore.

Se io dico: "La libertà del mutare del singolo uomo è il paradigma fondamentale della Religione Pagana!". Ma tu, sei in grado di vedere che il paradigma fondamentale della religione cristiana è l'immobile verità definita dal suo Dio nelle sue "scritture sacre" che inducono al genocidio affinché tale verità sia imposta agli uomini e in nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi?

L'uomo che muta, che si trasforma in un mondo che muta e che si trasforma nella Religione Pagana è la bestemmia per la religione cristiana che impone la sottomissione dell'uomo alla verità manifestata dal suo Dio.

 

 

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Marghera, 30 agosto 2021

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Diana di Roma!

 

 

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