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Luglio 2024: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

07 luglio 2024 cronache della religione pagana
Il venir in essere della realtà attraverso le relazioni sessuali

Claudio Simeoni

Cronache mese di luglio 2024

07 luglio 2024

Interpretare i misteri di Eleusi

E' indubbio che il cristiano Angelo Tonelli, che scrive "Eleusis ed Orfismo", a differenza di altri studiosi che si sono limitati a tradurre e presentare quanto incontrano astenendosi da commenti, Angelo Tonelli preferisce attribuire agli eleusini e agli orfici intenti e scopi religiosi spesso preceduti da "si potrebbe pensare" o "sarebbe" riducendo di fatto l'ideologia orfica ed eleusinica alle categorie di pensiero cristiane. Eppure, in altre parti del libro Angelo Tonelli racconta come i neoplatonici abbiano piegato l'interpretazione del mito alla loro ideologia religiosa.

Ora, si dica tutto quello che si vuole, ma il mito, con l'orfismo, il dionisismo e il mito di Eleusi, rappresentano altro, l'opposto, di quella che fu la filosofia pitagorica, socratica o platonica.

Appare quasi immediatamente come la filosofia pitagorica, la filosofia eleatica e la, conseguente, filosofia platonica nascono come critica razionale-assolutista al mito e ai poeti che elaborano e trasmettono emotivamente le idee religiose del Mito.

Scrive Angelo Tonelli:

La compiuta iniziazione autorizzava, qualora si fosse ottenuta la carica di ierofante, o daduco, a iniziare anche altri, in Una catena ininterrotta di Sapienza convissuta che si è tramandata nel segreto per secoli, e che consentiva di toccare e di vedere la verità che consiste nell'intuizione dell'intuibile e del puro e del sacro che balena come una folgore attraverso l'anima.

Dall'esperienza diretta della verità, che si staglia come un'"impronta" nella sua psyché, l'iniziato viene restituito alla consapevolezza privilegiata dell'immortalità della sua essenza autentica, che è consustanziale all'Uno/luce.

Felici tutti per avere ricevuto in sorte le iniziazioni che sciolgono gli affanni.

[cita Pindaro E88]

Felice chi scende sottoterra dopo avere visto quelle cose: conosce il fine della vita conosce l'inizio assegnato da Zeus.

[cita Pindaro in E89]

Tre volte beati
coloro tra i mortali che vanno nell'Ade
dopo avere visto questi Misteri:
solo per essi c'è vita laggiù
mentre per gli altri tutto laggiù è sventura.

[cita Sofocle in E 90]

La compiuta iniziazione dà gioia nella vita, liberando, dionisiacamente, dalle amarezze del passato, e garantisce un privilegio dopo la morte:

La cosa più grande e divina è che soltanto questa tra le feste solenni si celebrava all'interno di un singolo edificio, e la moltitudine dei cittadini e l'area dell'Eleusinion erano uguali. Chi non avrebbe gioito alla visione delle statue, dei dipinti e degli ornamenti disseminati tutto intorno e anche nei trivi, per non dire della visione dei rituali più venerandi? Ciò che si acquisisce dalla partecipazione alla festa non consiste tanto nella gioia del momento presente, né nel dissolvimento delle amarezze del tempo passato e nella liberazione da esse, ma anche nel nutrire speranze più dolci riguardo alla morte, confidando in una vita migliore, poiché non si giacerà nelle tenebre e nel fango, che attendono i non iniziati.

[cita Aristotele in Pro Eleusi, XIX, E 94]

E le santissime iniziazioni eleusine permettono agli iniziati di godere dei doni di Kore, quando siano stati liberati dai corpi.

[cita Proclo in Platone in E95]

Ma il segreto di Eieusi non lo sapremo. Mai.

Tratto Da "Eleusis e Orfismo" a cura di Angelo Tonelli, edizione Feltrinelli, 2022, pag. 34-35

L'Inno Omerico a Demetra, che noi abbiamo, fu scritto, come sistemazione della precedente tradizione, nel VII secolo a.c.

Tante persone si sono riferite, nel corso della storia, alla tradizione di Eleusi. Un conto è ciò che è rimasto della tradizione e un atro conto sono le interpretazioni di quella tradizione interpretando ciò che è rimasto.

Stoici, platonici, come Platone e Aristotele, neoplatonici, costruiscono un loro sistema di pensiero che tendono a legittimare citando Eleusi e attribuendo ad Eleusi idee proprie.

Il concetto di anima, inventato da Platone come modificazione del concetto di anima precedente il platonismo, non è attribuibile all'idea di Eleusi, come non è attribuibile ad Eleusi il concetto di Uno.

Noi disponiamo dell'Inno Omerico a Demetra e quest'Inno lo possiamo interpretare, ma non possiamo attribuire all'Inno idee che l'Inno non esprime.

Questo vale anche per l'iniziazione ai misteri eleusini. Noi possiamo immaginare che cosa oggi si intende per "iniziazione", cosa intendono i cristini o gli esoteristi, ma non abbiamo elementi per attribuire questo tipo di Iniziazione agli antichi o ad Eleusi.

La sistemazione dell'Inno omerico a Demetra è del VII secolo a.c. e Pitagora e Platone muovono guerra ai poeti. Considerano i poeti i loro nemici. Nemici che vanno distrutti e i loro libri bruciati e, secondo molti studiosi, si ritiene che questi individui abbiano titolo per parlare di Eleusi dicendo ciò che Eleusi era e non ciò che loro avrebbero voluto che Eleusi sia per denigrarla e far brillare sé stessi.

Il fatto che il pedagogo di Alessandro Magno attribuisca ad Eleusi degli intenti nella sua dottrina e nella sua iniziazione, non ci dice che quella è la dottrina o l'iniziazione di Eleusi, ma che quella è l'idea dei misteri espressa da Aristotele che non conosce né la quantità né la qualità dei misteri di Eleusi. Come non li conosceva Socrate, Platone o altri.

Quando Tonelli scrive: "Ma il segreto di Eleusi non lo sapremo. Mai.". Sta dicendo una fesseria. La dicitura della sua frase, a mio avviso, dovrebbe essere: "Ma il segreto di Eleusi i cristiani (per estensione, tutti coloro la cui religione coinvolge la loro psiche e le loro emozioni nella stessa direzione del cristianesimo) non lo sapranno mai. Mai"

I segreti di Eleusi sono molto chiari nell'Inno Omerico a Demetra. I segreti non consistono in cose nascoste, ma in cose che "i profani non sono in grado di comprendere".

 

07 luglio 2024

Il venir in essere della realtà attraverso le relazioni sessuali

La Religione Pagana definisce il metodo attraverso il quale avviene la "creazione" della vita. Il venir in essere della vita stessa. E' il sesso, la pratica sessuale, l'atto "magico" attraverso il quale la vita diviene e si trasforma. Alla base del sesso generatore delle trasformazioni c'è il desiderio. Il desiderio soggettivo come motore della trasformazione del presente.

Questo "metodo" della trasformazione e del venir in essere, contrasta con tutti i sistemi ideologici che, manifestando la necessità del controllo degli individui nei sistemi sociali, trasformano la sessualità in "peccato", in un male da reprimere, al fine di promuovere la loro verità di supremazia. Dominare un presente che non si deve modificare per non modificare la capacità di controllo sulle persone.

La contrapposizione fra un sistema religioso che si basa sul divenire attraverso le relazioni sessuali e un sistema religioso che si basa sull'elevazione della ragione al di sopra degli uomini quale manifestazione divina di un creatore, avviene, molto probabilmente nel VI secolo a.c. In occidente possiamo, con una certa approssimazione soggettiva, attribuirlo a Parmenide e Pitagora. I numeri diventano i modelli della realtà e il numero uno sta ad indicare l'unità divina creatrice di un presente che dall'uno dipende e deve la sua esistenza. Il numero crea una gerarchia di potere che sostituisce il sistema religioso dove la presenza degli Dèi non era gerarchica, ma era "di funzione". Dagli Dèi che costituiscono il mondo e che sono la realtà del mondo abitata dagli uomini, si passa al concetto degli Dèi onnipotenti, super uomini, signori e padroni degli uomini.

Per fissare questo nuovo sistema religioso è necessario privare gli uomini della sessualità. La pratica sessuale deve essere condannata, controllata, limitata. Deve essere pensata come peccaminosa, depravazione. Il controllo della pratica sessuale diventa il controllo degli uomini. La non sessualità, la continenza, vengono considerati dei valori morali nelle religioni verticistiche. Il venir in essere senza relazioni sessuali appare come un valore divino. Lo stesso partorire diventa un atto peccaminoso dove, anche negli attuali tempi recenti, le donne che partorivano venivano allontanate dalla chiesa cattolica e dai suoi riti per un certo periodo di tempo finché non espiassero il peccato commesso.

Il venir in essere della realtà attraverso le relazioni sessuali, proprie del mondo pagano, appare al cristiano come "depravazione". Se stoici e neoplatonici interpretano il Paganesimo come un insieme di astrazioni o di simboli, il cristianesimo attribuisce le vicende del Mito ad unomini e donne in carne ed ossa ispirati dai suoi demoni. La concezione che il cristianesimo ha del paganesimo viene contrapposta all'asessualità del suo Dio e del suo Gesù.

La pretesa di platonici, stoici, neoplatonici, ebrei e cristiani di possedere il corpo delle persone per costringere le persone alla non sessualità, all'astinenza, non fa altro che mettere in evidenza l'ideologia del possesso dei corpi da parte delle gerarchie religiose che si traduce, nelle pulsioni degli individui, in una sessualità finalizzata e veicolabile solo nel possesso delle persone. Una sesualitò che si veicola slo attraverso lo stupro, la violenza e la sopraffazione. Da qui l'ideologia dell'uomo che deve farsi femmina davanti alla gerarchia religiosa (pronto a farsi stuprare) che, a sua volta, si fa femmina nei confronti di Dio (pronto a farsi stuprare).

Mentre nella religione pagana l'essere femmina era un aspetto attraverso cui l'esistenza si trasforma in una continua relazione sessuale con l'altro, nel sistema religioso imposto da platonici, stoici, neoplatonici, ebrei e cristiani il farsi femmina è il sottomettersi a qualcuno da cui il femminile viene posseduto, usato e stuprato per volontà Istituzionale. Il maschile che possiede il femminile e ogni possedimento deve farsi femmina nei confronti di chi lo possiede.

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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