Cerere

Teologia della Religione Pagana - centosettesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

Il centosettesimo paragrafo de Il Sentiero d’Oro, la Devotio, recita:

107) Fato conduce Cerere
Cerere prende gli Esseri Umani per mano portandoli a crescere e ad espandersi.
Dal fare, Cerere, dà e riceve vigore.

La manifestazione di Cerere dentro di noi avviene sempre, fin dal momento in cui il primo frammento che darà vita al feto si è formato. Cerere manifesta una tensione universale, la crescita. Il crescere come necessità prima di ogni coscienza che riconosce sé stessa diversa dal mondo circostante.

Questa necessità si esprime come necessità di dilatare la coscienza soggettiva, sia dilatando il corpo che dilatando la conoscenza e la percezione della realtà del mondo per poter dilatare il corpo e la coscienza stessa che a loro volta dilatano il corpo ecc.

Crescere è libertà. Dilatarsi è la manifestazione della libertà del soggetto nel mondo. Il contrario della libertà è l'impedimento alla crescita. E' l'impedimento a sviluppare la propria conoscenza o a dilatare il proprio corpo veicolando le proprie emozioni nel mondo in cui un soggetto vive.

Cerere si nutre della soddisfazione della crescita a cui ogni Essere obbedisce in risposta ai propri bisogni soggettivi: alla manifestazione di Cerere dentro di sé.

Il mondo in cui viviamo è un mondo infinito dalle infinite possibilità. E' anche un mondo pieno di contraddizioni, contrapposizioni e conflitti, ma nella soluzione di quelle contraddizioni e di quei conflitti si esprime la necessità della crescita, di Cerere, sia nel singolo individuo che in tutti gli individui che abitano quel mondo qualunque sia la loro natura, forma o qualità.

Cerere non solo ci prende per mano guidando le nostre scelte, ma le nostre stesse scelte, ogni volta che miglioriamo noi stessi sia nel corpo che nella conoscenza e nella consapevolezza della realtà in cui viviamo, altro non facciamo che manifestare la Cerere dentro di noi. Noi siamo Cerere che abita il mondo. Lo abitiamo nel senso di viverlo e di praticarlo al fine di adattare noi stessi a quel mondo. L'adattare noi stessi è un processo di crescita soggettiva perché l'azione di adattamento è il presupposto per poter affrontare nuove e diverse contraddizioni che ci permettono di dilatarci nel mondo in cui viviamo.

Noi non possiamo non essere Cerere se vogliamo vivere. Fintanto che noi viviamo nutriamo Cerere. Quando noi cessiamo di nutrire Cerere iniziamo il processo che ci porta a morire, a cessare di esistere. In quel momento diventiamo un seme che può aprirsi ad un nuovo e diverso futuro.

Marghera, 24 agosto 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.