Cardea e Carna

Teologia della Religione Pagana - centoquattordicesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

Il centoquattordicesimo paragrafo de Il Sentiero d’Oro, la Devotio, recita:

114) Fato conduce Cardea
Cardea, la Ninfa, prende gli Esseri Umani per mano portandoli a non trascurare l'importanza dell'attimo presente.
Dal fare, Cardea, dà e riceve vigore.

Ora!

Adesso!

Il cardine fra il passato e il futuro è ora.

Passato e presente si incontrano in questo momento e in questo momento si esercita la nostra attenzione che, alimentata da Cardea, soppesa le azioni possibile per un possibile futuro. Un domani, che è un altro presente, per cui la nostra attenzione soppesa un possibile futuro.

Come porte che chiudono al passato e che si aprono verso delle possibilità, noi siamo incardinati nel presente che viviamo come se tutta la nostra vita fosse un presente in cui scegliamo per costruire un nuovo e diverso presente.

Nella nostra esistenza è come se stessimo sempre per attraversare una porta. Non sappiamo su che cosa quella porta si apre, ma le nostre azioni sono in grado di determinare il mondo che verrà e nel quale, non solo gettiamo uno sguardo, agiamo ancora e ancora in un continuo movimento verso l'infinito.

Aprire una porta deve darci sicurezza. La sicurezza la conquistiamo agendo con passione e la nostra passione costruisce cardini portentosi che reggono la nostra porta con sicurezza.

Cardea si nutre dal come noi viviamo il nostro presente. Ci stimola. Si presenta come necessità alla nostra percezione aiutandoci a scegliere ciò che è meglio per noi perché, ciò che è meglio per noi è l'energia migliore che nutre Cardea.

114 - bis) Fato conduce Carna
Carna, la Ninfa, prende gli Esseri Umani per mano portandoli a non trascurare l'importanza dell'attimo presente nel preservare il proprio corpo e la propria carne.
Dal fare, Carna, dà e riceve vigore.

Con Ovidio ho confuso Carna con Cardea.

Carna ci parla del corpo degli uomini, delle donne e dei bambini. Un corpo sano che deve essere preservato da ogni aggressione, da ogni malattia, da ogni pericolo perché è col corpo che noi costruiamo il nostro futuro.

Carna ci dice che non esiste una distinzione fra corpo e spirito, ma è solo il corpo vivente che può manifestare le proprie emozioni nel mondo, il proprio spirito, per poter abitare il mondo.

Corpi di uomini liberi. Corpi di cittadini e non di schiavi o sudditi obbedienti a un qualche padrone.

Questo Dio che emerge dentro di noi e che ci spinge a preservare il nostro corpo dai possibili pericoli fu riconosciuto da Bruto quando gli uomini cessarono di essere sudditi di un re e divennero cittadini della Repubblica di Roma.

I loro corpi furono liberati dalla sottomissione, dalla sudditanza, per diventare padroni e gestori del loro futuro.

Carna si nutre dall'energia che noi sviluppiamo quando usiamo il nostro corpo per il piacere di abitare il mondo, quando riaffermiamo noi stessi in una società di uomini che riconoscono il loro ruolo di Quiriti.

Marghera, 23 novembre 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.