Parche
Teologia della Religione Pagana
centoquarantanovesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

Il centoquarantanovesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:

149) Fato conduce le Parche
Parche prendono gli Esseri Umani per mano portandoli a superare tutti gli stadi attraverso i quali rinnovare la propria Coscienza di Sé.
Dal fare, le Parche, danno e ricevono vigore.

Le Parche erano il potere che emerge con l'emergere della vita di ogni individuo e di ogni coscienza.

La vita emerge nella qualità della specie in cui è venuta in essere e quella qualità rappresenta le determinazioni dell'esistenza stessa da cui quella vita non può prescindere: il suo destino. Noi, come Esseri Umani, non possiamo prescindere dalle gambe, dalle mani, da una forma sociale della ragione ecc. Quello che ci qualifica come Esseri Umani e ci differenzia da un Essere Albero o da un Essere insetto o da un altro mammifero è il nostro destino.

La prima delle tre Parche che emerge dentro di noi è il potere della nostra stessa esistenza nelle condizioni attraverso le quali si è realizzato il nostro emergere.

La seconda Parca è il nostro "potere di scelta" il potere che noi mettiamo in atto per filare la nostra vita. Il filo della nostra vita è fatto dalle scelte che noi facciamo nelle condizioni nelle quali viviamo. Le condizioni oggettive nelle quali noi viviamo determinano la forma delle scelte, ma la qualità emotiva che noi riversiamo nelle nostre scelte è la materia del filo della vita che filiamo.

La terza Parca è colei che taglia quel filo: colei che mette fine alla nostra sequenza dei mutamenti.

Noi possiamo pensare razionalmente ad una vita lunga o corta contando il tempo dello scorrere della terra attorno al sole, ma una vita è lunga o è corta in base all'investimento emotivo di ogni singolo Essere della Natura nelle condizioni della specie in cui è venuto in essere.

Il filo che abbiamo forgiato nella nostra vita determina la qualità della nostra morte perché la sostanza di quel filo è l'energia emotiva o l'energia vitale, quella forza che permise di trasformare materia e energia neutra in un vivente che ha esercitato la propria volontà nelle sue scelte spinto dalla sua specifica qualità di bisogni che lo ha stimolato.

Questi Dèi sono dentro di noi, abitano la nostra coscienza e alimentano la nostra consapevolezza sul senso della nostra vita e del nostro esistere. Noi li alimentiamo questi Dèi ed essi si alimentano alimentando la determinazione con la quale usiamo la nostra volontà che è lo strumento col quale plasmiamo la nostra energia emotiva per costruire il nostro corpo luminoso: il filo della nostra vita.

Marghera, 24 marzo 2022

 

Indice degli argomenti del sito

 

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

 

 

Devotio

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.

 

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

 

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.