Silvano

Teologia della Religione Pagana - ottantacinquesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

L'ottantacinquesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:

85) Fato conduce Silvano
Silvano prendere gli Esseri Umani per mano; non più solo nemici da distruggere; diventano essi stessi Silvano.
Dal fare, Silvano, dà e riceve vigore.

Gli Dèi, che sono il mondo in cui l'uomo è divenuto e che l'uomo abita, mostrano all'uomo alcune condizioni e alcune dinamiche del mondo stesso.

Ricordiamo come la ragione separi l'uomo dal mondo e dalla vita. Attraverso la ragione l'uomo è alienato dall'insieme dei viventi con i quali è divenuto. Li vive come estranei. Solo le sue emozioni mantengono il legame con i viventi, ma la ragione rende silenziose le emozioni del mondo relegando i fenomeni emotivi nel rumore di fondo della vita.

Poi gli Dèi parlano e sussurrano agli Esseri Umani alcune condizioni del mondo per permettere agli Esseri Umani di interpretare il mondo in cui vivono.

Quante storie Silvano racconta agli uomini che hanno dimenticato i loro legami con la natura, con i boschi, con le foreste e le savane.

Silvano racconta del tempo in cui uomini e alberi vivevano in simbiosi.

Racconta di quanto la vita fosse dura e l'uomo scelse di separarsi dalla foresta per poter vivere meglio. Silvano racconta del divenuto dell'uomo, delle sue trasformazioni come soggetto della natura e come gli alberi, i boschi, le foreste siano ancora l'ambiente in cui l'Essere Umano respira.

Per quanto l'uomo tagli gli alberi dei boschi, c'è il sussurro di Silvano che invita gli uomini a piantare altri alberi, a piantare altri semi affinché il futuro non si fermi all'oggi.

Silvano emerge dentro all'uomo e alimenta la sua nostalgia per luoghi bucolici in cui i piedi calpestano erba e le fronde degli alberi trasmettono la nostalgia di un senso della vita dimenticato.

Lusiana, 02 giugno 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.