Il vangelo di Tommaso Didimo
il mondo e i segreti

Neoplatonismo, messianesimo e volontà d'esistenza - nona parte

di Claudio Simeoni

Indice Vangelo Tommaso Didimo

Scrive Giuda Tommaso Didimo nel sesto paragrafo:

L'interrogarono i suoi discepoli e gli dissero: "Vuoi tu che digiuniamo? Che pregheremo e daremo elemosina? E che norma seguiremo riguardo al vitto?" Gesù disse: "Non mentite e non fate ciò che odiate, giacché tutto è manifesto al cospetto del cielo. Non vi è nulla, infatti, di nascosto che non venga manifestato, nulla di celato che non venga rivelato".

Il paragrafo sei continua il paragrafo cinque. Se nel paragrafo precedente ciò che era nascosto poteva essere svelato all'uomo attraverso l'esplorazione del mondo in cui l'uomo vive, nel paragrafo sei siamo davanti a ciò che l'uomo vorrebbe comunicare al "cielo" mediante il digiuno.

Non è solo al soggetto che si manifesta quanto è nascosto, ma anche all'oggetto nei confronti del quale il soggetto agisce. Si è detto che in Tommaso il regno di Dio è dentro l'Essere ed è fuori dall'Essere. Così ciò che si manifesta non è soltanto l'oggettività al soggetto, ma è anche il soggetto all'oggettività nella quale agisce. L'uno e l'altro sono in relazione dialettica. L'uno e l'altro si manifestano reciprocamente. L'uno non si nega all'altro nella misura in cui l'uno è parte dell'altro. Così alla domanda: vuoi che digiuniamo, che preghiamo o che diamo l'elemosina? La risposta è: fa ciò che sei! Pratica il tuo Intento; si uguale a te stesso! Nessuna regola oggettiva alla quale imporre assoggettamento ed obbedienza. Nessuna regola che non sia quella che scaturisce dalle predilezioni del singolo Essere Umano.

Sono le predilezioni del singolo Essere Umano che determinano ciò che una persona odia, ciò che un individuo intende per menzogna. L'unica regola è essere uguali a sé stessi. L'unica regola è alimentare il divino dentro il singolo Essere Umano.

Il comportamento è alimentato dalle predilezioni e queste dirigono il comportamento del singolo Essere Umano. Così il singolo Essere Umano si costruisce e la sua costruzione manifesta all'oggettività, il cielo, ciò che lui è, mutamento dopo mutamento. Il mutamento costruisce l'Essere Umano. Da come si presenta l'Essere Umano si comprendono le scelte che quell'Essere Umano ha compiuto.

Non si può nascondere ciò che si è diventati e ciò che si è diventati rappresenta le nostre scelte. Il corpo luminoso può splendere in base alle scelte fatte o può venir distrutto: non si può ingannare l'oggettività divina che ci circonda.

Questa si nutre di Conoscenza e Consapevolezza non di forma o di apparenza. Cosa serve dunque digiunare se non per danneggiare il proprio corpo rendendolo incapace di affrontare le sfide dell'esistenza? Cosa serve pregare se non come manifestazione di rinuncia ad affrontare le incombenze della vita? Cosa serve dare l'elemosina se non come rifiuto soggettivo di migliorare le condizioni di vita in cui la nostra specie costruisce il proprio divenire? Cosa serve per costruire sé stessi? Per costruire il corpo luminoso è necessario essere sempre uguali a se stessi (apparenza e forma) affrontando le contraddizioni della vita il cui sforzo di soluzione costruisce noi stessi!

A questo si contrappone quanto scritto nei vangeli ufficiali delle chiese cristiane. Leggiamo in Matteo:

"Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere veduti da loro, altrimenti non avrete ricompensa dal Padre vostro che è nei cieli. Quando, adunque, tu fai l'elemosina, non suonare le trombe davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa, ma quando fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra, affinché la tua elemosina resti segreta, e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non imitate gli ipocriti, i quali hanno piacere di pregare in piedi nelle sinagoghe o sugli angoli delle piazza, per essere veduti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa, ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto te ne darà la ricompensa. Pregando, poi non moltiplicate vane parole, come fanno i Pagani, che credono di essere esauditi a forza di parole. Non siate simili a loro, poiché il Padre vostro sa di che cosa avete bisogno, prima che gliela chiediate".

Vangelo di Matteo 6, 1 - 6

Nel vangelo di Matteo appare evidente come elemosina e preghiera devono essere fatti soltanto come atto di sottomissione soggettiva al volere di un ipotetico padre; di un ipotetico Dio padrone. E' il padrone che provvede a chi si sottomette. E' il padrone che dà la ricompensa. Non si fa elemosina perché qualcuno nella società ha delle necessità, ma si fa elemosina per ingraziarsi il Dio padrone. La sottomissione a Dio, per estensione all'autorità, non deve essere ostentata, ma deve essere intima, convinta. La sottomissione non deve far rumore perché la sottomissione deve essere un atto di umiltà con cui le persone sottomesse riconoscono l'autorità come manifestazione della volontà di Dio.

La sottomissione che non deve chiedere nulla, non deve condizionare il padrone, ma deve permettere al padrone di ostentare la sua magnanimità. . Chi prega o chi fa l'elemosina non ha diritti: lo fa per sottomissione. Fare l'elemosina è una cosa anormale. Implica che nella società ci sono delle persone costrette all'indigenza mentre altre vivono nella sovrabbondanza che permette loro di "gettare briciole ai cani". La solidarietà sociale è il vero stimolo esistenziale della vita. L'elemosina è un surrogato che umilia il bisognoso e costringe all'umiliazione chi la elargisce.

Migliorare le condizioni di vita è possibile soltanto per chi fa quanto il Dio che cresce dentro di lui gli ispira. Se c'è un padre che provvede al benessere dei suoi adoratori non è necessario migliorare le condizioni di vita del sistema sociale in cui si vive, ma se l'unione dell'individuo col divino nel circostante avviene per sviluppo del divino che l'Essere Umano ha dentro, allora migliorare le condizioni di vita generali aumenta le opportunità per migliorare il divino soggettivo.

Per Matteo è importante che gli uomini facciano l'elemosina sentendosi gratificati dal farla anziché pensare di migliorare le condizioni di vita della società in cui vivono permettendo alle persone di vivere senza dover chiedere o offrire elemosina. Però, se costringi ad elemosinare si può esercitare un maggior controllo sulle persone e questo rende ricco e potente Matteo a discapito della società.

Lo stesso discorso vale per il pregare. Il pregare è sottomissione non è unione fra divini. E' sottomissione che sancisce il rapporto fra un Essere Umano ridotto a bestia e il suo padrone pensato come Dio. Non è il rapporto fra uomini e Dèi che camminano nell'eternità

Non è il divino del circostante che individua il divino che cresce dentro l'Essere Umano, ma è il padrone che spia le azioni del servo e in base alla propria fregola decide di intervenire nei confronti dell'Essere Umano ridotto a servo.

Lo abbiamo già detto; nei vangeli ufficiali della chiesa cattolica c'è solo l'Essere Umano creato perfetto da un Dio perfetto. Non c'è un divino che cresce, non c'è l'Essere Umano che determina sé stesso all'interno di una sequenza di mutamenti.

L'Essere Umano è parte del gregge e in base al suo comportamento il padrone decide la sua azione. Poi il padrone, esercitando il proprio libero arbitrio, può determinare la relazione in base al proprio piacere e non sentirsi vincolato dalle suppliche del gregge. Anche in questo il vangelo di Tommaso e i vangeli ufficiali della chiesa cattolica non hanno punti in comune. Determinano soggetti diversi.

Nel caso di Tommaso, l'Essere Umano è un Essere Divino che cresce, nel caso dei vangeli ufficiali gli Esseri Umani sono solo bestiame del gregge ad uso e consumo del Dio padrone. La chiesa cattolica, identificandosi col Dio padrone, si descrive come padrona degli Esseri Umani ai quali impone le proprie relazioni.

 

NOTA:

Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, vengono qui ripubblicate una volta riviste.
Marghera 23 novembre 2021

 

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Claudio Simeoni

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Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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