Il vangelo di Tommaso Didimo
il regno dei cieli e il seme di sesamo in Gesù

Neoplatonismo, messianesimo e volontà d'esistenza - Ventitreesima parte

di Claudio Simeoni

Indice Vangelo Tommaso Didimo

Scrive Giuda Tommaso Didimo nel ventesimo paragrafo:

I discepoli di Gesù dissero: "Manifestaci a che cosa assomiglia il regno dei cieli". Egli rispose loro: "E' simile ad un grano di senape, che è il più piccolo di tutti i semi, ma allorché cade su un terreno coltivato produce un grande ramo e diventa rifugio per gli uccelli del cielo".

La domanda è: " Manifestaci a che cosa assomiglia il regno dei cieli"; la risposta è: "Vi dico come viene in essere il regno dei cieli!".

Fra la domanda e la risposta non esiste continuità. La domanda non riceve la risposta per la quale la domanda è stata fatta. Se il Gesù di Tommaso Didimo avesse detto: "Il regno dei cieli è fatto di montagne di polenta e mari de tocio!" avrebbe, comunque, risposto alla domanda e magari era la risposta che il suo interlocutore chiedeva "dimmi che non dovrò più soffrire la fame!". Così non ha risposto, ma ha alimentato l'aspettativa per un "regno di Dio" che si ingrandisce senza che chi lo aspetta possa conoscere la qualità del "regno di Dio". Se avesse detto: "Il regno di Dio è fatto da fuoco e fiamme." Avrebbe risposto alla domanda, ma forse la risposta non sarebbe stata gradita.

Non rispondere alla domanda e costringere chi ha fatto la domanda a riempire la risposta attraverso l'immaginazione, significa non solo non essere in grado di rispondere alla domanda, ma ingannare l'interlocutore costringendolo a rispondere alla domanda attraverso le proprie illusioni e le proprie aspettative: "Io sogno il regno di Dio come un posto in cui non mi devo spaccare la schiena per lavorare dalla mattina alla sera!".

Il com'è non è il come diventa o il come si costruisce a meno che chi domanda vuole sapere com'è il "regno di Dio" e chi risponde intende trasmettere l'idea di "come costruirà il regno di Dio".

Il granello di senape come modello per definire o parlare del "regno di Dio" è un motivo ricorrente nel racconto cristiano. Il modello è rintracciabile in vari vangeli.

Scrive Matteo:

Un'altra parabola espose loro: "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami".

Vangelo di Matteo, 13, 31-32

Matteo fa lo stesso discorso di Tommaso Didimo. Solo che in Matteo non è fatto in forma di risposta, ma in forma di affermazione decontestualizzata da ogni forma di dialogo. L'affermazione di Matteo del modello del seme di senape viene subito dopo l'instaurazione dei campi di sterminio e dei forni crematori.

Dice Matteo:

Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio".

Vangelo di Matteo 13, 30

In questo modo si costruisce il "regno di Dio", ma non si definisce in che cosa consiste il "regno di Dio". Ora si sa che gli uomini considerati "zizzania" vengono messi nei campi di sterminio o bruciati vivi nei forni, ma non si sa in che cosa consiste il granaio in cui gli altri uomini vengono rinchiusi.

Nel vangelo di Marco il modello del seme di sesamo è ancora più subdolo.

Scrive Marco:

Diceva ancora: "A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma quando è seminato, cresce e diventa più grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo".
Con molte parabole di questo genere esponeva loro la parola, secondo quello che potevano intendere. Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Vangelo di Marco 4, 30-34

L'esempio viene concluso con " Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa". La frase in sé viene letta di sfuggita, ma associata alla necessità di espansione dal piccolo seme al grande albero appare come se affermasse: "Alla gente diamo una propaganda che, parlando per "parabole", immaginano senza comprendere le nostre intenzioni. In privato ci armiamo per conquistare il mondo e costruire il nostro regno che chiameremo il "regno di Dio".

Mi sembra che l'esempio sia calzante con i provvedimenti con cui l'ONU assegnò ad un gruppo di terroristi un pezzo di terra in Israele. Un seme di sesamo che crebbe macellando tutti i popoli che vi abitavano cacciandoli dalle loro case e costruendo il "regno di Dio dell'ebraismo".

Nel Vangelo di Luca è espresso il medesimo concetto:

Diceva ancora: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò? E' simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto un albero, e gli uccelli del cielo si sono riparati sui suoi rami".
E di nuovo disse: "A che cosa paragonerò il regno di Dio? Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre misure di farina, finché fu tutta lievitata".

Vangelo di Luca 13, 18-21

Il concetto è quello dell'espansionismo, della conquista, della sottomissione delle persone. Tutti e tre gli evangelisti sinottici hanno nella testa strategie di guerre e di conquista molto terrestri e ben lontano dall'idea di "regno dei cieli", ma più funzionale all'idea di instaurazione di uno Stato confessionale in nome di Dio.

Ci si dovrebbe chiedere: che ne è degli uomini che non si sottomettono a questa espansione? Tommaso Didimo non lo dice lasciando aperta l'interpretazione del vangelo di Matteo: vengono considerati zizzania e messi nei forni a bruciare.

Marghera, 3 gennaio 2022

 

NOTA:

Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021

 

La Religione Pagana e il Male Assoluto

 

 

Index del sito

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 21 ottobre 2021

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.