Il vangelo di Tommaso Didimo
Gesù e la città costruita su un alto monte

Neoplatonismo, messianesimo e volontà d'esistenza - Trentacinquesima parte

di Claudio Simeoni

Indice Vangelo Tommaso Didimo

Scrive Giuda Tommaso Didimo nel trentaduesimo paragrafo:

Gesù disse: "Una città costruita su un alto monte (e) fortificata, non può cadere né essere nascosta".

L'affermazione in Tommaso Didimo va interpretata nel senso che se fai un lavoro bene, il tuo lavoro si preserva da eventuali danni. Se devi costruire una città costruiscila in modo che sia protetta. Se costruisci la città su un monte alto e la fortifichi non può essere conquistata anche se non può essere nascosta.

Fare un lavoro con attenzione e impegno è il messaggio che arriva da Tommaso Didimo. E' difficile dare una diversa interpretazione perché il detto di Tommaso Didimo è decontestualizzato.

Un'affermazione che appare simile la troviamo nei vangeli dei cristiani e, in particolare, nel Vangelo di Luca.

Scrive Luca nel suo Vangelo:

"Perché mi invocate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande".

Vangelo di Luca 6, 46 - 49

Le frasi di Gesù nel Vangelo di Luca sono ben contestualizzate e assumono un carattere preciso. Non si tratta di un lavoro da fare, ma di una similitudine mediante la quale Gesù vorrebbe dimostrare cosa succede se qualcuno ascolta le sue parole e le mette in pratica in opposizione a qualcuno che ascolta le sue parole, ma non le mette in pratica.

Non siamo più davanti ad una città da costruire, ma più in piccolo siamo davanti a chi costruisce una casa. Chi ascolta le parole di Gesù e le mette in pratica costruirebbe una casa solida in grado di affrontare le avversità mentre, chi ascolta le parole, ma non le mette in pratica, costruirebbe una casa che, in presenza delle avversità, viene distrutta.

A questo punto rimane da chiedersi: quali sono le parole di Gesù dal momento che Gesù, al di là di una feroce, a volte ridicola, apologia della sua persona dipinta da superuomo, non dice assolutamente nulla?

Gesù, più che invitare le persone a sottomettersi e a riconoscere quanto è figo e bello come figlio di Dio, non propone nulla agli uomini. Non esistono "insegnamenti" di Gesù che non sia un invito alla sottomissione e all'obbedienza nei suoi confronti. In Gesù c'è solo l'ordine di obbedire e se non si obbedisce lui provvederà a gettarti là dove c'è "paura, terrore e stridor di denti".

Infatti, Matteo 5, 14 scrive:

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte,

Il bisogno di restare nascosta è il bisogno della città e di chi l'ha costruita che non ha nulla a che vedere per come l'esempio della città che è stato utilizzato da Tommaso Didimo. Quella di Tommaso Didimo è un'affermazione fatta prima, o come avvertimento, che la città fosse costruita; nel vangelo di Matteo è la constatazione di una città in essere. Gesù afferma che i suoi adepti sono "la luce del mondo" e come tale non possono rimaner nascosti.

Come si può osservare, anche qui, pur usando parole simili, l'intento dell'uso appare completamente diverso.

Marghera, 28 marzo 2022

 

NOTA:

Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021

 

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Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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