Il vangelo di Tommaso Didimo
Gesù disse che non si può cavalcare due cavalli
o servire due padroni

Neoplatonismo, messianesimo e volontà d'esistenza - Cinquantesima parte

di Claudio Simeoni

Indice Vangelo Tommaso Didimo

Scrive Giuda Tommaso Didimo nel quarantasettesimo paragrafo:

Gesù disse: "Non è possibile che un uomo cavalchi due cavalli e tiri due archi; e non è possibile che un servo serva a due padroni: onorerà uno e disprezzerà l'altro. Nessuno beve vino vecchio e desidera poi subito vino nuovo; né mettono vino vecchio in un otre nuovo, per tema che guasti; non cuciono una pezza vecchia su un vestito nuovo, per tema che ne risulti uno strappo".

Il Gesù di Tommaso Didimo dichiara: "O servi me o servi un altro padrone!".

"Io non servo né te né un altro padrone, io sono al servizio di me stesso e delle mie trasformazioni".

Il messaggio che scaturisce da Tommaso Didimo è un Gesù che dice agli uomini: "Tu sei un servo che vive per servire e non sei in grado di far altro che scegliere di servire." Gesù lo dice a chi ascolta. Gesù non dice: "Io sono un servo che non può servire due padroni. O servo Dio, trasformando gli uomini in schiavi; o servo gli uomini rivelando l'attività criminale con cui Dio priva gli uomini della loro libertà trasformandoli in schiavi."

"Voi siete servi, schiavi," dice Gesù continuando, "io sono il vostro padrone che dovete servire. Io sono il vestito nuovo e l'otre nuovo e all'uno e all'altro non potete aggiungere roba vecchia".

Nei vangeli cristiani, l'individuo a cui Gesù parla è un servo e Gesù gli parla per imporre a quel servo un comportamento da servo. Più esplicitamente, è uno schiavo a cui Gesù deve imporre il comportamento da schiavo in funzione del riconoscimento di sé stesso come il padrone degli schiavi.

Quali sono i doveri del padrone nei confronti dello schiavo se non quello di trattare bene lo schiavo che ama il padrone?

Dice Matteo:

"Nessuno può servire a due padroni: perché, o disprezzerà l'uno e amerà l'altro, o sarà affezionato ad uno e trascurerà l'altro. Non potete servire a dio e alle ricchezze. Perciò vi dico: non siate solleciti per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo, e il corpo più del vestito?"

Vangelo di Matteo 6, 24-25

Dice Luca

Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona".

Vangelo di Luca 16, 13

Quello di Gesù nei vangeli è un mondo di servi e di chiavi, non di uomini che vivono e affrontano i problemi della vita.

A Gesù interessa mantenere la condizioni di schiavitù dell'uomo, come rincarerà la dose Paolo di Tarso, che permette a lui stesso di considerarsi il padrone degli uomini in quanto figlio del Dio padrone.

"Chi vuoi servire?" Chiede Gesù "Me, che sono il padrone o l'uomo e la società degli uomini?"

"Vuoi servire me, che ti garantisco la povertà e la miseria in cambio della vita eterna, o preferisci servire la società degli uomini, costruire il benessere sociale, perdendo la mia benevolenza che ti concede la vita eterna?".

Il concetto di "mammona", in Luca, non è il concetto di Marx del "denaro come feticcio", ma è il concetto di ricchezza intesa come benessere sociale che necessita di uomini che lavorano e la costruiscano giorno dopo giorno.

Servire "mammona" non è servire il "denaro come feticcio" perché, "servire il denaro come feticcio" è servire Dio e Gesù che del denaro (o l'oro a seconda delle epoche) ne fanno un mezzo per dominare l'uomo. Gesù incamerando le offerte dei seguaci e Dio ordinando agli ebrei di accumulare oro (vedi le piaghe d'Egitto).

A Gesù interessa che lo schiavo rimanga uno schiavo e, soprattutto, che scelga di essere un suo schiavo anziché un soggetto della società in cui potrebbe vivere come cittadino libero. Infatti, nella schiavitù dei neri USA i cristiani provvidero a violentare la struttura psico-emotiva dei neri in catene affinché non solo continuassero ad essere schiavi dei loro padroni, ma rendessero le loro emozioni, soprattutto, schiave di Dio.

Marghera, 28 gennaio 2023

 

NOTA:

Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021

 

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Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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