Gareth Kennedy

I musicisti di strada", la giunta comunale di Treviso

53 Esposizione Internazionale d'Arte 2009

La Religione Pagana e la Biennale d'Arte di Venezia

di Claudio Simeoni

53esima Biennale di Venezia: La Religione Pagana come bisogno umano espresso nell'arte.

Gli artisti, le opere e le idee religiose Pagane espresse in esse.

Argomenti di Religione Pagana.

Gareth Kennedy parla degli artisti di strada con la poesia propria dell'arte che cancella la realtà del vissuto e delle tensioni emotive di chi si muove fra le strade tentando di raccogliere qualche cosa.

Potrebbe puntare un coltello alla gola, ma non lo fa. Ha scelto di chiedere. Dal momento che non c'è differenza, per chi "gestisce" il comando istituzionale della città, fra colui che allunga la mano e colui che punta un coltello alla gola per rapinare, chi gestisce la città decide che allungare una mano e chiedere è un delitto e dal momento che nessuna legge lo perseguita, decide di fare delle leggi per legittimare il suo diritto a terrorizzare.

L'arte è estetica, ma la vita è emozione violentata da chi viola ogni regola per possedere le persone e le loro attività.

Scrive, nella presentazione dell'opera esposta al Padiglione Irlanda presso l'Istituto s. Maria della Pietà a Castello, Gareth Kennedy:

"Ho chiamato l'Autorità per lo sviluppo dell'Area Portuale di Dublino per
sapere di più sulla possibilità di suonare per strada in questo nuovo quartiere della città.
Ho avuto modo di parlare con un uomo molto accomodante, a cui, quando mi
ha chiesto chi fossi, ho dato un nome falso. Mi ha poi chiesto
che cosa volessi suonare. Ho di recente acquistato una tromba in un
supermercato LIDL per un altro progetto a cui sto lavorando.
Mi sono così spinto a fondo facendo finta di essere in grado di suonare questo
tipo di strumento. Mi ha detto che la mia era la prima richiesta
di questo genere; "una domanda di questo tipo non l'ha mai fatta nessuno,
nessuno è ancora venuto a chiederci il permesso di suonare per strada".
Mi ha un po' aggiornato su alcuni degli eventi messi in piedi nell'area portuale fino
a quel momento – "Grandi concerti, dalla portata enorme: hanno suonato
qui Shane McGowan e Neil Young". Gli ho quindi fatto presente che
la mia performance è basata
su un'altra portata, sarei solo io e la mia tromba.

Ha detto che personalmente apprezza molto i musicisti di strada:
"abbastanza per quello che sono in grado di suonare". Mi ha poi chiesto
dove avrei voluto suonare, la zona esatta. Gli ho così suggerito la
Grand Canal Square, probabilmente subito davanti al nuovo Teatro
(il Daniel Libeskind per Dublino). Pensa subito ad un "No, no..."
Mi ha poi chiesto dove sono solito suonare e immediatamente gli elenco le zone
più ovvie, quelle centrali di Temple Bar e Grafton Street. Quando mi fa notare
che l'area portualeè principalmente residenziale, e che ci potrebbero
essere delle ovvie lamentele, gli spiego che un musicista di strada con
esperienza cerca sempre di non arrecare disturbo e che è molto sensibile
alle fasi giuste della giornata, quelle cioè in cui la gente è di passaggio o
fa lo shopping. Sa che la zona al momento è poco frequentata. "E' inverno,
i lavori non sono ancora completati e la gente non si è ancora trasferita
del tutto. Inoltre i negozi e gli uffici commerciali non sono stati pienamente assegnati".
Sembra dubitare valga la pena per me... A questo punto provo a dirgli che preferirei
comunque tentare la fortuna nei Weekend. Alla fine, per non dire
esplicitamente di no, mi dice di non poter dire di sì, che lascia in realtà uno
spiraglio di possibilità per la mia richiesta. Si raccomanda di chiedere
prima di tutto ai responsabili del Marketing ed Organizzazione di Eventi,
per avere risposte più chiare e certe. Nel tono della sua voce, adesso,
sembra esserci un po' di rammarico quasi a volermi consolare, come
ad essere dispiaciuto. La nostra conversazione, quasi
inevitabilmente, va a finire sui problemi dell'economia.

Mi chiede quindi quanto la recessione ha influenzato sui miei guadagni
e io gli rispondo che sono sempre stati soggetti ad alti e bassi, come
quelli della marea. Concludiamo con chiacchiere di circostanza sul genere di musica
che suono. Bluffando ancora asserisco convinto di suonare swing. "Ah non fa certo
star fermi quella musica!" – dice – "è sempre un'ottima cosa". Mi assicura
che farà caso a me, d'ora in avanti offrendomi inoltre la sua disponibilità in caso di
necessità future o ulteriori domande. L'uomo mi ringrazia per la chiamata, ed io
faccio lo stesso per il tempo dedicatomi e l'interesse dedicato nei miei confronti.
Attacchiamo.
Non so perché, ma mi sento un po' triste dopo questa conversazione."
Gareth Kennedy

L'estetica del povero e della sua gloriosa vita "spartana". L'estetica di colui che "vive con poco" o il "mito" del selvaggio. Stupidaggini! Solo perché siamo separati dalle sue emozioni, non comprendiamo i suoi desideri, le sue aspettative, non comprendiamo i limiti delle chiusure psicologiche al mondo, nostre e dell'altro con cui ci relazioniamo; non abbiamo nessun diritto di elevare la povertà a ideale da proporre se non per imporla agli schiavi di cui, noi, in una qualche forma, ci riteniamo i loro padroni. La povertà è una necessità imposta, non una scelta. La povertà delle persone è voluta, pensata, progettata, MAI DESIDERATA. Solo il padrone, o chi si ritiene tale, si compiace della povertà dei suoi schiavi che, dipendendo la lui, ne dispone a piacimento. Così il funzionario si compiace del suo "potere di possesso" sul suonatore di strada. Si compiace di negargli la "possibilità di vita". Assapora il piacere del dominio assoluto, in un contesto miserabile: come il sindaco di Treviso, in Veneto.

Nella Religione Pagana il GESTO EROICO è quel gesto che elimina gli ostacoli che limitano lo sviluppo della vita. In termini sociali, è quel GESTO che porta gli uomini ad uscire dall'indigenza, dalla miseria, sia spirituale che materiale, sociale ed economica. Quel GESTO che costringe le persone a staccare lo sguardo dall'assillo di un presente per guardare il tempo che viene incontro e agire, progettando, in esso. Quando Ercole uccide il Leone di Nemea apre il futuro agli abitanti di Nemea: un futuro che quel Leone, agendo in quel presente, negava. Come il funzionario di Garreth Kennedy o come Gian Paolo Gobbo e Gentilini per la città di Treviso.

I poveri fanno schifo e sono fonte di guadagno per le amministrazioni comunali che, incapaci di disciplinare gli imprenditori, muovono guerra ai diritti Costituzionali dei cittadini:

Treviso, guerra agli artisti di strada
Il Comune: «Via chi fa accattonaggio»
Pronta un'ordinanza per distinguere chi ha i titoli per esibirsi
e chi invece improvvisa per chiedere l'elemosina

TREVISO (25 luglio 2009) - Messi in regola gli accattoni, ora tocca agli artisti di strada. La giunta sta valutando un nuovo provvedimento che, indubbiamente, farà discutere. Si tratta di un'ordinanza destinata a mettere ordine nel variegato mondo di musicisti e attori che hanno come palco naturale la strada. L'idea è quella di distinguere tra chi è artista e quindi può esibirsi in vicoli e piazze cercando un guadagno e chi invece ritiene l'arte semplicemente un espediente con cui mascherare l'accattonaggio. Gli esempi non mancano. Mentre si può considerare un artista il mimo che, saltuariamente, si esibisce in via Pescheria, difficilmente può essere inserito nella stessa categoria chi strimpella quattro note ad un fisarmonica e contemporaneamente allunga il piattino per le offerte. Ovviamente la parte difficile sarà stabilire dei criteri utili a prendere le decisioni più giuste. A Ca' Sugana gli uffici ci stanno lavorando da tempo e già mercoledì prossimo, nel corso della giunta, verrà sottoposto al sindaco Gian Paolo Gobbo un'ordinanza specifica. Se i contenuti andranno bene, verrà approvata per poi diventare operativa già alla fine della settimana o all'inizio di quella successiva. Oltre agli artisti di strada verranno regolamentati anche i venditori di rose che, soprattutto in estate, imperversano nelle piazze e nei locali. Intanto l'ordinanza anti accattoni dà i primi effetti. Dal centro storico sono quasi scomparsi quelli stanziali, ma rimane ancora qualche "temerario" che chiede l'elemosina camminando e sfidando così il controllo degli agenti della Polizia Locale. Dal giornale Il Gazzettino (25 luglio 2009)

E' l'ideologia cristiana e quella cattolica in particolare: sia in Irlanda che in Italia.

I poveri fanno schifo e devono umiliarsi e supplicare, anche per tendere una mano. I poveri non suonano; i poveri strimpellano.

Così Gian Paolo Gobbo è inviperito con i poveri, forte dell'appoggio complice della Procura della Repubblica di Treviso, del Questore di Treviso e del Prefetto di Treviso, che considerano i poveri solo carne da forni crematori dei campi di sterminio, invoca repressione con la sua banda di vigili urbani.

E' il solito terrorismo dell'olio da macchina e dei manganelli (mancano solo le camicie nere, ma a noi non interessa il colore delle camicie, ma la qualità delle azioni che qualifica l'ideologia della divisa. Qualunque divisa) che non ha nulla a che vedere con i diritti dei cittadini né con la Costituzione della Repubblica, ma piace tanto a gente come Giampaolo Caselli perché ciò gli consente di sequestrare i cittadini a piacimento senza essere inquisito per il terrore che semina.

Ha ragione Gareth Kennedy a sentirsi triste: chi viene derubato è il cittadino. Il suo potere nella società civile al fine di renderlo schiavo e pronto per il campo di sterminio che viene costruito, decisione dopo decisione; provvedimento dopo provvedimento.

Marghera, 29 luglio 2009

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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