La partita di calcio fra filosofi, azione n.19
Fondamentalisti contro Dialettici n.4

Capitolo 50

La partita di calcio mondiale fra i filosofi

Claudio Simeoni

 

Sei capace di giocare a calcio?

 

Fondamentalisti e Dialettici n.4

 

Continua dal precedente...

 

Bakunin si guarda attorno e serve lo smarcato Darwin che riceve la palla un po' stupito.

"L'argomento recentemente avanzato dal duca di Argyil e precedentemente dall'arcivescovo Whately, in favore dell'idea che l'uomo sia venuto al mondo come essere civilizzato e che tutti i selvaggi abbiano successivamente subito una degradazione, mi sembra debole in confronto a quella avanzata dall'altra parte. Molte nazioni, senza dubbio, sono regredite nello stadio di civiltà e alcune possono essere cadute in una completa barbarie, sebbene su quest'ultimo punto non abbia trovato prove. I fuegini furono probabilmente costretti da altre orde di conquistatori a stabilirsi nella loro terra inospitale e possono di conseguenza essere regrediti, ma sarebbe difficile provare che sono caduti più in basso dei botocudos, che abitano la parte migliore del Brasile."

Darwin, L'origine dell'uomo, Newton, 1972, p. 169

Darwin vistosi circondato da Paolo di Tarso e da Seneca preferisce liberarsi della palla passandola al proprio portiere Epicuro.

"Io preferisco mille volte bandire con la libertà di parola che la scienza della natura comanda, quanto è utile all'universalità degli uomini, anche se nessuno dovesse comprendermi, che, acconciandomi alle opinioni del mondo, godermi il plauso che le folle m'avessero per caso a largire in gran copia."

Epicuro, Scritti Morali, Sentenze e frammenti, Versetto 128, BUR, 2001, p. 105

Epicuro calcia la palla al centrocampo, esattamente dove si trova Feuerbach.

"L'animo religioso, secondo la sua natura finora spiegata, riposa nell'immediata certezza che tutte le sue involontarie affezioni di sé siano impressioni provenienti dall'esterno, apparizioni di un altro ente. L'animo religioso trasforma se stesso nell'ente passivo e Dio in quello attivo. Dio è la sua attività alienata, di cui a sua volta si riappropria solo rendendosi oggetto di questa attività, dunque indirettamente. Dio è l'attività; ma ciò che lo determina all'attività, ciò che trasforma la sua attività, inizialmente solo come onnipotenza, potentia, nell'attività affettiva, il motivo vero e proprio, il fondamento non è egli stesso – al quale non occorre nulla ed è senza bisogni - bensì l'uomo, il soggetto o l'animo religioso."

Feuerbach, L'essenza del cristianesimo, Laterza, 2003, p. 223

Su Feuerbach interviene Gesù detto "figlio di Yahweh" a gamba tesa:

"O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte."

Vangelo di Luca 15, 8 -10

Ma mentre Gesù detto "figlio di Yahweh" pensa di aver beffato Feuerbach eccolo entrare deciso Robespierre che toglie la palla dai piedi di Gesù detto "figlio di Yahweh":

"E' precisamente questo problema che i legislatori hanno dimenticato; si sono occupati tutti della potenza del governo, nessuno si è preoccupato dei mezzi per riportarlo alla sua funzione istituzionale. Hanno preso infinite precauzioni contro l'insurrezione del popolo e hanno invece incoraggiato con tutto il loro potere la rivolta dei suoi rappresentanti. Ne ho già indicato le ragioni: l'ambizione, la forza e la perfidia sono stati i legislatori del mondo. Hanno asservito perfino la ragione umana depravandola e l'hanno resa complice delle misere condizioni dell'uomo. Il dispotismo ha prodotto la corruzione dei costumi e la corruzione dei costumi ha sostenuto il dispotismo. In questo stato di cose toccherà a chi ha venduto l'anima al più forte legittimare l'ingiustizia e condividere la tirannia. Allora la ragione non sarà più che follia; l'eguaglianza, anarchia; la libertà, disordine; la Natura, chimera; il ricordo dei diritti dell'umanità, rivolta. Allora ci saranno delle bastiglie e dei patiboli per la virtù, dei palazzi per la corruzione, dei tiranni e dei carri trionfali per il crimine. Allora ci saranno dei re, dei preti, dei nobili, dei borghesi, delle canaglie: ma non ci sarà più popolo, non ci saranno più uomini."

Massimiliano Robespierre, La scalata al cielo, Essedue, 1989, p. 101

E mentre Robespierre si gira per servire Marx, viene beffato da un intervento di Platone:

"Così appunto gli dèi conducevano e dirigevano la stirpe umana: secondo il loro disegno, con la forza della persuasione ne tenevano l'animo quasi ne reggessero il timone. Ma, mentre tutti gli altri dèi, chi in un posto chi nell'altro accudivano alle terre ottenute in Sorte, Efesto ed Atena forse perché avevano natura affine essendo figli dello stesso padre, o forse perché avevano le stesse aspirazioni, mossi com'erano dall'amore per il sapere e per l'arte - ebbero ambedue in sorte quest'unica regione, come loro terra di elezione, spontaneamente fertile di virtù e saggezza. Così in essa fecero nascere uomini virtuosi, e ispirarono nelle loro menti l'ordine politico.

Platone, Tutti gli scritti, Crizia, Bompiani, 2014, p. 1422

Platone tiene la palla ferma sotto il piede qualche secondo finché non vede Agostino d'Ippona smarcato e gli passa la palla con un lancio preciso:

"Non saremo certo noi, perciò, a definire "felici" taluni imperatori cristiani, o perché hanno regnato più a lungo, o perché hanno lasciato l'impero ai figli dopo una morte serena, o per aver vinto i nemici dello Stato, o per essere riusciti a prevenire e reprimere cittadini a loro ostili e ribelli. Questi ed altri doni o consolazioni di una vita piena d'affanni hanno meritato di ricevere taluni Pagani, che venerano i demoni e che non appartengono al regno di Dio, cui appartengono questi imperatori; e ciò è accaduto secondo la sua misericordia e perché chi credeva in Lui non gli chiedesse queste cose come beni sommi."

Agostino d'Ippona, La città di Dio, Bompiani, 2015, p. 303

Agostino d'Ippona, con la palla al piede e sorretto in tandem da Plotino, si avvia verso la porta avversaria…

 

Continua...

 

Marghera, 22 maggio 2018

 

Gli Dèi riflettono su questa relazione:

Demetra e i filosofi Fondamentalisti contro Dialettici n.4, azione 19

 

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português: Capítulo 50 - A partida de futebol entre filósofos, ação n.19 Fundamentalistas contra Dialéticos n.4

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

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