La Religione Pagana e i temi etici

Famiglia, aborto, divorzio, preservativo, eutanasia, coppie gay, lavoro, sesso

Claudio Simeoni

 

Le posizioni della Religione Pagana sui temi etici e le questioni morali, sono state ben espresse nella stesura di decine e decine di pagine web.

Quando si parla di temi etici e di questioni morali di una religione, questi possono essere esposti solo in relazione a temi etici e morali di altre religioni. La società fa una sintesi delle regole etiche delle varie religioni relegando le tesi etiche e morali socialmente inappropriate entro lo stretto ambito della fede di quella religione ed impedisce che tale principio sia imposto al di sopra delle regole etiche e morali di quella società. Va da sé che i rapporti di forza che la religione cristiana cattolica esercita in Italia fa sì che spesso norme etiche e morali illegali vengano anteposte ai principi etici e morali propri della Costituzione Italiana.

Definire i principi morali ed etici della Religione Pagana lo si può fare soltanto in relazione ai principi morali ed etici della religione cristiana nella versione cattolica presente massicciamente in Italia.

Il primo gruppo di principi etici da considerare sono quelli che riguardano il singolo individuo, uomo o donna indifferentemente, come persona e come corpo che partecipano alla società.

A differenza della religione cristiana in cui l’uomo è pecora del gregge del suo dio padrone e creatore, nella Religione Pagana l’Essere Umano, sia esso indifferentemente donna o uomo, è potenzialmente un DIO che si costruisce espandendo nella società le sue pulsioni psico-emotive. Ne consegue che mentre nella religione cristiana l’uomo e la donna sono oggetti di possesso del suo dio padrone (che li crea e concede loro l’anima) a cui uomo e donna debbono obbedienza (al di là del grado di obbedienza richiesto a seconda delle singole culture storiche cattoliche), nella Religione Pagana l’uomo e la donna sono dei soggetti di diritto Costituzionale ai quali le Istituzioni sono asservite.

Mentre nella religione cristiana il corpo dell’uomo e della donna appartengono al loro dio padrone che ne determina i comportamenti sessuali, esistenziali, comportamentali ed emotivi; nella Religione Pagana l’uomo è padrone del proprio corpo, lo gestisce per il proprio piacere, per i propri scopi, per i propri intenti. Nella Religione Pagana il corpo fisico è la persona. In quanto tale, nessuna regola o dovere comportamentale che ne determini scelte e comportamenti obbligati, può essere imposto. La sessualità appartiene al singolo corpo che la esercita come meglio crede. La società detta delle leggi per evitare la violenza e la sopraffazione, non per entrare nella sfera privata della persona.

A questi seguono i principi etici propri della religione Pagana riguardanti il corpo fisico.

In questa società, uscita dall’assolutismo cristiano, parliamo di “diritti”, ma dal punto di vista della Religione Pagana non si tratta di concessioni fatte ai cittadini, ma di doveri delle Istituzioni di salvaguardare le scelte dei cittadini.

L’aborto, è un diritto assoluto ed insindacabile della donna che le Istituzioni devono proteggere e garantire. Si dice “diritto di aborto” perché l’assolutismo cristiano lo ha impedito per millenni uccidendo le donne per riaffermare il suo diritto di possesso su di esse e sui bambini. Donne e bambini erano schiavi dei cristiani e come tali non avevano “diritto” alla vita. Non erano persone, ma bestiame del dio padrone cristiano.

Un bambino acquisisce lo status di persona solo quando la madre decide che nasca.

Se una società vuole più figli è suo dovere costruire delle condizioni ottimali affinché un numero maggiore di donne siano stimolate a partorire figli anziché abortirli.

Il corpo appartiene alla persona e non al dio padrone dei cristiani.

Dunque, una persona ha diritto di mettere fine alla propria vita quando e come vuole. Il diritto all’eutanasia e il diritto alla morte dolce sono dei diritti individuali inalienabili e insindacabili. La società deve mettere in atto delle protezioni nei confronti dei cittadini affinché i cristiani non spaccino omicidio per eutanasia spesso per sottrarre beni o eredità ai cittadini.

La proprietà del soggetto del proprio corpo implica il diritto assoluto di praticare la sessualità come meglio crede.

La veicolazione sessuale appartiene al singolo individuo e nessuno gli può fare violenza affinché pratichi o non pratichi una qualche forma di sessualità a lui non gradita, non voluta, non concordata.

Criminalizzare la sessualità o forme di sessualità, come fanno i cristiani, attribuendo agli atti sessuali delle forme di peccato, è un vero e proprio delitto perché costoro non si limitano ad esprimere la loro opinione, ma violentano la struttura psico-emotiva delle persone per imporre loro una morale sessuale ammalata di peccato e di sensi di colpa.

La sessualità degli individui non ha nulla a che vedere con la procreazione. Soltanto gli allevatori di bestiame umano (come fanno gli allevatori di mucche o maiali) permettono la sessualità degli animali solo in funzione della procreazione. Come gli allevatori di mucche e di maiali sono i padroni degli animali, così il dio cristiano si ritiene il padrone degli uomini. Questa pretesa, per la Religione Pagana, costituisce un’offesa e un’ingiuria ai principi sacri della vita.

Una società che non istruisce i suoi figli come veicolare al meglio la loro sessualità proteggendosi dalle conseguenze di gravidanze indesiderate o di possibili malattie, è una società che merita disprezzo perché viola i più elementari principi umani su cui costruire il proprio futuro.

L’etica della Religione Pagana prevede l’uso di anticoncezionali come il preservativo, la pillola antigravidanza, la pillola del giorno dopo, la pillola abortiva e qualunque altro mezzo sia utile a preservare l’autodeterminazione dell’uomo e della donna nei loro rapporti sessuali e nel loro abitare il mondo.

La famiglia è un’entità sociale. Non è un’unità in cui è legittimata la pratica sessuale.

La famiglia può essere composta in vari modi: uomo donna; gay; lesbiche; o altri modi di civile convivenza. E’ contrario ad ogni principio etico determinare la famiglia in base alla sessualità delle persone che la compongono. Non è contrario ai principi etici della Religione Pagana determinare la famiglia, come entità sociale, in base a rapporti monogamici. Ciò preserva i componenti della famiglia da eventuali ricatti di natura economica che, comunque, devono essere definiti per legge sociale.

La famiglia ha il dovere di fornire ai figli strumenti adeguati con cui costoro possano affrontare il loro futuro. Nell’etica della Religione Pagana, sono i genitori che hanno doveri di rispetto nei confronti dei figli e non, come nella religione cristiana, i figli che devono essere sottomessi ai genitori. La sottomissione ai genitori ha danneggiato grandemente la società civile perché ha costruito sistemi educativi che hanno circoscritto le potenzialità dei figli in funzione delle possibilità di controllo da parte dei genitori. Affermare che un bambino sia cristiano, musulmano, ebreo, buddhista o pagano, è contrario all’etica della Religione Pagana. Un bambino è! Si può dire che un bambino è nato in una famiglia cristiana, buddhista o pagana, ma non si può dire che un bambino sia cristiano, buddhista o pagano. La proprietà nei confronti dei figli ad opera di una religione è contrario all’etica della Religione Pagana e alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo fatta propria dalla Costituzione Italiana.

La Religione Pagana considera che i genitori sono coloro che forniscono ai loro figli, comunque sia attribuita loro la genitorialità, gli strumenti con cui affrontare responsabilmente la loro vita.

Non esiste nella Religione Pagana, a differenza della Religione cristiana, l’etica dell’obbedienza a qualcuno o a qualche cosa.

Va da sé che una famiglia genitoriale, secondo l’etica della religione Pagana, nei confronti dei figli può essere indifferentemente composta da due donne, un uomo e una donna, o due uomini.

Esiste l’etica del rispetto della legge, ma non quella dell’obbedienza ad una o più persone. Non esiste, nella Religione Pagana, essere “usi obbedir tacendo”.

L’etica della Religione Pagana quando deve giudicare il rapporto, descritto nei vangeli cristiani, fra Gesù e Giuda ritiene che ad essere oggetto di disprezzo sia Gesù: che diritto aveva di chiedere sottomissione alla sua persona? Nella religione Pagana si è fedeli a sé stessi, non ad un padrone. Nemmeno se questi si qualifica come un dio! L’etica della Religione Pagana indicherebbe a disprezzo uno come Gesù che fu arrestato col bambino nudo indicando la pratica della pederastia come comportamento morale nella sua religione. L’etica della Religione Pagana indicherebbe a disprezzo un dio che pretende sottomissione col terrore (come il dio di ebrei e cristiani col diluvio universale).

Per l’etica della Religione Pagana, una società è un insieme che guarda al futuro: come insieme. L’etica della Religione Pagana ritiene immorale la scuola privata: perché sottrae risorse alla scuola pubblica e danneggia la società.

L’etica della Religione Pagana ritiene immorale la sanità privata perché sottrae risorse alla società privilegiando alcuni soggetti e privandone altri: questo danneggia l’intera società.

L’etica della Religione Pagana ritiene immorale la carità cristiana. Perché sottrae risorse alla società. Perché sottraendo risorse alla società costruisce la povertà; mantiene individui nella povertà e nell’indigenza al fine di assicurare profitti all’organizzazione caritatevole cristiana. I cristiani sono responsabili di aver costruito la miseria nelle società fin dal loro nascere al fine di controllare, mediante la sottrazione della ricchezza le società civili. Sono le Istituzioni sociali che devono provvedere ai bisogni di cittadini indigenti e col fine di portarli fuori dall’indigenza e di reinserirli nella società.

Le salute è un diritto non negoziabile che la società deve fornire ai cittadini al massimo dell’efficienza. Furono i cristiani a distruggere la sanità dell’Antica Roma per consentire al loro dio padrone di dispensare salute e malattia secondo i suoi capricci.

Nell’etica della Religione Pagana non esiste il peccato. Nella società esiste il reato. Il reato è punito secondo i limiti della legge e nulla può essere chiesto al reo se non scontare la pena alla quale è stato condannato. Il pentimento cristiano è un’offesa all’etica della Religione Pagana che ritiene che i reati commessi dalle persone siano, comunque, indotti dalle condizioni sociali.

La carcerazione per i rei deve essere fatta secondo regole di umanità, e mai, anche durante la carcerazione, possono essere violati i diritti sociali dell’individuo che rimane un soggetto di diritto anche se sottoposto a pena. L’etica della Religione Pagana se è tollerante rispetto alla possibilità di condannare reati particolarmente gravi con la pena di morte, è totalmente avversa alla tortura di chi non si può difendere e a pene detentive assolute come l’ergastolo.

Il lavoro è il mezzo con cui la società costruisce la sua ricchezza e il suo benessere. Il lavoro come mezzo deve essere eticamente garantito dalla società e quando la società non garantisce il lavoro deve garantire lo stipendio. E’ eticamente immorale che una società privi i suoi cittadini di mezzi di sussistenza riducendoli all’indigenza. La possibilità di ridurre i cittadini all’indigenza, a soggetti di carità, imposta dalla religione cristiana ha impedito alla società di mettere in atto azioni virtuose per organizzarsi in maniera diversa.

Dal punto di vista dell’etica della Religione Pagana, le regole e le leggi devono assicurare ai cittadini che le Istituzioni siano rispettose dei loro diritti. Nell’etica cristiana si fanno leggi affinché i sottomessi rispettino le regole imposte dal dio padrone; nell’etica della Religione Pagana si fanno leggi per assicurare i cittadini che le Istituzioni sono rispettose dei loro doveri.

L’etica della Religione Pagana prevede la sacralità dell’ambiente nel quale viviamo. Ogni azione che fa l’uomo nell’ambiente deve essere tale da non alterarne gli equilibri o alterarli il meno possibile pur rispondendo alle necessità dell’uomo. Costituisce offesa alla Religione Pagana la diffusione della diossina, radiazioni o sostanze nocive che permangono nel tempo nell’ambiente al fine di assicurare profitto.

Nella Religione Pagana, piante ed animali sono come l’uomo. Ogni singola pianta e ogni singolo animale è un essere che tende all’infinito trasformandosi, se gli è possibile, in un DIO. Questo non significa, come interpreterebbe la religione cristiana rispetto al suo dio padrone, che noi siamo sottomessi a piante e animali. Significa che noi dobbiamo essere rispettosi e quando modifichiamo l’ambiente in cui viviamo dobbiamo essere consapevoli che sacrifichiamo un numero di possibili Dèi e costruiamo condizioni per nuovi Dèi, ma soprattutto stiamo modificando l’ambiente che ci ha permesso di venire in essere, esistere e costruire il nostro cammino nell’eternità. Nell’etica della Religione Pagana, essere rispettosi significa agire nell’ambiente con intento, attenzione e moderazione.

Marghera, 15 gennaio 2013

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