Cerva di Cerinea e Beppi di (o da) Lusiana
Terza di dodici fatiche di Beppi

di Claudio Simeoni

Partita di calcio mondiale della filosofia

Le dodici fatiche di Beppi

Cerva di Cerinea

Erano giorni che galoppava la cerva dalle corna d'oro e dagli zoccoli di bronzo e d'argento.

Dal trentino si stava spostando verso sud.

Era preceduta da un'onda emotiva che travolgeva chiunque al suo passaggio. La cerva correva verso una meta che non conosceva per incontrare Beppi di (o da) Lusiana su quel sentiero non lontano dal Covolo.

E Beppi di (o da) Lusiana sentì l'onda arrivare.

Inizialmente fu colto da un leggero smarrimento e poi sprofondò nel mondo dell'incoerenza nella percezione di una realtà che produceva relazioni superflue, superficiali, inconsistenti.

La cerva aveva avvolto Beppi nelle sue corna d'oro e Beppi visse lo smarrimento di chi si sveglia e realizza di essere in un mondo irreale.

"Mi faccio l'impressione di un'immondizia gettata nella strada, tanto mi sento lontano dagli altri. Ho la sensazione di essere solo. La conversazione con qualcuno mi sembra qualcosa di lontano, aereo, impalpabile. La mia parola non corrisponde più al mio pensiero. Così sono condannato a restare incompreso. Se parlo e se ripeto sempre la stessa cosa, è una specie di tic che deriva dall'impossibilità nella quale mi trovo di esprimere ciò che voglio e di farmi capire. Poi è falso anche ciò che le ho appena detto. E' odioso non poter aver fiducia nel medico per questo atroce fenomeno. Ho la sensazione di dire il contrario di ciò che vorrei dire. Prima avrei voluto confidarmi e avrei potuto farlo; adesso è troppo tardi, non posso più esprimermi. Lei non è un mago, lei non può capirmi se non riesco a esprimermi. Sono talmente certo, quanto lei è lontano dalla verità. Ho la sensazione di non poterle dire fino a qual punto ho bisogno di tranquillità. Quando lei se ne è andato, sento il bisogno di rettificare ciò che le ho detto. Ho anche l'impressione di non averle detto la cosa più importante. Ho in me un potere morboso, l'ho completamente imbrogliata, lei non può capire niente del mio stato. E' infernale non poter esprimere ciò che si vuole. Quando parlo, dico per gli altri cose sensate, ma nello stesso tempo ho l'impressione di dire una cosa qualunque. Più sono snervato, meno lo sembro. Il mio atteggiamento, le mie parole non esprimono né le mie idee né le mie sensazioni. E' questa discordanza che non posso esprimere. Arrivo a dire delle parole che non penso. Ho la sensazione terribile che le parole che dico dovrebbero esser prese nel senso contrario. Mi domando se è vero quello che racconto. Ho la sensazione di averla ingannata. Vorrei aver fiducia in qualcuno, ma non posso farlo, è atroce. Ho sempre più la convinzione di ingannare la gente. Adesso ho l'impressione di recitare una commedia formidabile. Da dopo la malattia, mi faccio l'impressione di essere preso in un laccio, più mi dibatto, più il nodo si stringe".

Minkowski, Il tempo vissuto, Editore Einaudi, 1971, p. 338

La cerva ora sembrava ridere, ma Beppi si contorceva in quel vuoto di comprensione che lo aveva avvolto. Poi, Beppi produsse una vampata di fuoco emotivo che avvolse la cerva e ne imprigionò le emozioni mentre un po' alla volta, il mondo in cui viveva, incominciò a riprendere la sua forma e la sua consistenza.

La cerva appariva stanca e spossata, ma Beppi continuava a tenerla ferma col fuoco emotivo espresso dalla sua volontà.

"Lasciala!" dissero all'unisono due voci "non farle del male!"

Una bambina e un uomo lo avevano raggiunto alle spalle e continuarono. "La cerva ci è stata consacrata. Le sue emozioni alimentano la vita e aiutano gli uomini ad apprendere come usare il loro fuoco emotivo, quel potere nascosto nell'uomo che i Titani forgiarono e Prometeo nascose in ogni uomo e in ogni donna. Hai fatto uscire il fuoco emotivo, ora fallo rientrare. Imparerai a farlo uscire e a farlo entrare. Quando esporlo e quando nasconderlo."

Beppi di (o da) Lusiana accarezzò la cerva e ritrasse il suo fuoco emotivo liberando l'animale che subito fece sentire la sua onda emotiva. Ora Beppi sapeva sottrarsi a quell'onda anche se il mondo della forma e delle relazioni umane iniziava ad apparirgli futile ed inconsistente.

La cerva balzò all'indietro e riprese la strada verso il Trentino. La bambina e l'uomo svanirono e tutto fu silenzio mentre il vento soffiava fra le fronde degli alberi.

Marghera, 15 maggio 2023

 

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