Hans-Georg Gadamer

Le biografie dei giocatori - diciasettesima biografia

Capitolo 100

La partita di calcio mondiale fra i filosofi

Claudio Simeoni

 

Le biografie dei filosofi che partecipano alla partita di calcio

 

La biografia di Hans-Georg Gadamer

 

Hans Georg Gadamer è il classico esempio dello "studioso di alcune filosofie" che si spaccia per filosofo. In Gadamer non c'è un vissuto sociale, non ci sono le persone, c'è solo accademia, studio e rifiuto di partecipare alle vicende della storia e del paese. Le idee di Gadamer non scaturiscono dall'analisi del suo vissuto, ma dal suo interesse emotivo all'interno di una vita immaginaria.

In altre parole, Gadamer elabora attraverso la filosofia chi ha elaborato la filosofia vivendo. Ma lui non vive per elaborare una filosofia. Lui lavora sul vissuto di altri.

Tutta la biografia di Gadamer dimostra come a lui non fregasse nulla di che cosa stava succedendo in Germania. A lui interessava sé stesso. Poter vivere con qualunque regime sviluppando la propria filosofia che, sottomettendo l'uomo a "Dio", altro non era che nazismo che sopravviveva alla caduta del regime nazista.

Gadamer nasce l'11 febbraio 1900. Sua madre morirà quando lui aveva quattro anni. Il padre, Johannes Gadamer morirà nel 1928 ed era docente all'università di Marburgo.

Nel 1902 la famiglia si trasferisce a Breslavia dove il padre insegnerà chimica farmaceutica. Nel frattempo muore la sorella Ilse che aveva 2 anni.

Nel 1904 muore la madre ammalata di diabete.

Nel 1905 il padre sposa Hedwig Hellich.

Nel 1907 Georg Gadamer è iscritto all'istituto Santo Spirito.

Nel 1914 Georg Gadamer riceve la cresima assieme a suo fratello di due anni più anziano.

Nel 1916 il padre di Gerog Gadamer viene nominato dal Kaiser nel Consiglio Segreto del Governo.

Nel 1918 Georg Gadamer dà l'esame di maturità al Santo Spirito e si iscrive all'università di Breslavia.

Fra il 1918 e il 1919 frequenta l'università di Breslavia.

Nel 1919 Johannes Gadamer viene assunto all'Università di Marburgo e là trasferisce la famiglia.

Nel 1922 Johannes Gadamer diventa rettore all'università di Marburgo.

Nel 1923 Georg Gadamer sposa Frida Kratz.

Nell'estate del 1923 trascorre, durante la crisi economica, quattro settimane nella baita di Hedegger.

Nel 1924 Georg Gadamer pubblica "Metafisica della conoscenza su Nicolai Hartmann" e "L'idea di sistema in filosofia".

Nel 1925 Nicolai Hartmann, arrabbiato con Heidegger, abbandona Marburgo e Georg Gadamer rileva la sua casa.

Nel 1927 Georg Gadamer fa l'esame di filologia classica. Fra gli esaminatori c'è Heidegger che offre a Gadamer l'abilitazione.

Nel 1928 Johannes Gadamer muore di cancro.

Nel 1929 Georg Gadamer consegue l'abilitazione in filosofia con Martin Heidegger con una tesi che uscirà nel 1931 col titolo "L'etica dialettica di Platone".

Nel 1929 Crollo della borsa di New York che dà il via alla crisi economica.

Nel 1930 Inizia la persecuzione degli ebrei in Germania e Georg Gadamer si rifiuta di rompere i rapporti con alcuni di loro.

Nel 1933 Martin Heidegger diventa rettore dell'università di Friburgo e si adopera per nazzistizzare l'università.

Scrive Donatella di Cesare in "Gadamer", ed. Mulino 2007:

Gadamer non era antisemita. Il che in quegli anni era tutt'altro che scontato: l'antisemitismo aveva radici profonde ed era diffusissimo. Varrà la pena citare l'esempio molto indicativo di Gottlob Frege, il padre della filosofia analitica. Simpatizzante dell' estrema destra, oltre ad auspicare un «terzo Reich» definito «logico», che preannuncia il Terzo Reich politico, nel suo Diario del 1924, in tempi dunque non sospetti, scrisse fra l'altro: «si potrà riconoscere che ci sono ebrei rispettabili e tuttavia si dovrà considerare una sciagura il fatto che ci siano così tanti ebrei in Germania e che abbiano gli stessi diritti dei cittadini di origine ariana".

Pag. 27 – 28

Nel 1933 Georg Gadamer ottiene un incarico di insegnamento di etica ed estetica all'università di Marburgo.

Nel 1934 Gadamer alla società "Amici del ginnasio umanistico di Marburgo" tiene la conferenza "Platone e i poeti".

Scrive Donatella di Cesare in "Gadamer", ed. Mulino 2007:

La seconda accusa rivolta a Gadamer riguarda infatti le pubblicazioni di quegli anni. I testi incriminati sono in particolare due: Platone e i poeti e il lavoro su Herder. Come S1 articola l'accusa contro il Platone di Gadamer? Indubbiamente Platone rappresenta la linea di continuità nella sua riflessione in quel periodo e non solo in quello. Il tema che lo interessava era la «concezione sofistica e platonica dello stato»; ma «per prudenza», come ricorderà più tardi, dovette interrompere. Videro comunque la luce i due saggi Platone e i poeti e Lo stato educativo di Platone. L'accusa legge entrambi, e soprattutto il primo, sullo sfondo della nazificazione degli studi classici tedeschi, un profondo e inesorabile processo di «trasformazione ideologica» che dal «neoumanismo» di Jaeger, di cui si sottolineano con enfasi le responsabilità, risalirebbe alla filologia di Ulrich von Wilamowitz-Moellendorf (1848-1931) e infine al classicismo di Winckelmann. L'idea della Germania come nuova Ellade avrebbe trovato espressione, durante i primi decenni del Novecento, nella rilevanza politica attribuita all' antichità greca che avrebbe focalizzato l'interesse sul Platone della Repubblica. La colpa di Gadamer, inserito in questo contesto, sarebbe quella di difendere uno dei passi più controversi di Platone, e cioè l'espulsione dei poeti dalla città. Al di là della ricostruzione semplicistica della storia degli studi classici in Germania, è certo che non pochi furono i filologi e i filosofi che negli anni trenta istituirono un nesso tra lo stato platonico e quello nazionalsocialista. Ma non è questo appunto il caso di Gadamer il quale si richiamava all'utopia di Platone con lo scopo opposto di criticare la poesia priva di ogni valore di verità e di proporre con lo «stato interiore» un modello educativo che potesse preludere alla rinascita della "Polis".

p. 36 – 37

Nel 1935 insegna a Kiel.

Scrive Donatella di Cesare in "Gadamer", ed. Mulino 2007:

"Restare in Germania e restare in vita: è questa la colpa di Gadamer. Peraltro la vita di quegli anni fu tutt'altro che facile; fu anzi piena di stenti e di ostacoli. Gadamer se li sarebbe in gran parte risparmiati se, come il suo maestro, avesse aderito al nazismo. Il che avrebbe soprattutto agevolato la sua carriera. è evidente infatti che la sua posizione politica lo danneggiò, come avrebbe potuto essere diversamente? Gadamer conseguì la libera docenza nel 1929; diventò professore ordinario solo nel 1939. All'inizio non ebbe supplenze a causa delle condizioni finanziarie in cui versava l'università. Ottenne il primo incarico a Marburgo nel semestre invernale del 1933/34. Nei due semestri successivi, quello estivo del 1934 e quello invernale del 1934/35, fu chiamato all'Università di Kiel dove era rimasta vacante la cattedra di Richard Kroner, allontanato dall'insegnamento perché ebreo. Nell'inverno del 1935, non avendo prospettive a Kiel, fece ritorno in una Marburgo che appariva già profondamente mutata.

Si era accresciuta la pressione esercitata dai nazisti. Qualche mese prima l'Istituto di Filosofia aveva chiesto per lui il titolo di professore straordinario, il che era prassi normale a sei anni dalla libera docenza. Ma il Dozentenbund, l'associazione degli insegnanti nazisti, giudicò Gadamer politicamente infido e si oppose; venne ventilata anche la perdita della docenza."

p. 34

Nel 1936 I docenti appoggiano per iscritto Georg Gadamer quale docente straordinario.

Scrive Donatella di Cesare in "Gadamer", ed. Mulino 2007:

"Gadamer faceva parte dell'élite colta che non si era schierata con Hitler e che, anche dopo il primo «risveglio terribile», riteneva che i nazisti avrebbero mantenuto il potere solo per qualche mese. La sua posizione non era diversa ad esempio da quella di Lowith": Il che non sminuisce per nulla la responsabilità della filosofia e dei filosofi in quel periodo, che Gadamer ha più volte riconosciuto. Questa difficoltà di dare una risposta immediata alla realtà traumatica, che d'improvviso era penetrata nella torre d'avorio di Marburgo, non è però lontanamente paragonabile ad una adesione come quella di Heidegger il quale, credendo di vedere nella cosiddetta rivoluzione nazionalsocialista una risposta all'oblio dell'essere nel mondo occidentale, si sentì chiamato a «guidare il Fuhrer» e, come Carl Schmitt, restò fedele al regime nazista anche dopo aver abbandonato ogni coinvolgimento diretto nel 1934-1935."

Pag. 29

Nel 1937 Continua con le supplenze, in questo caso in filologia classica all'Università di Halle.

Nel 1938 compie un viaggio in Italia.

Nel 1938, 9 novembre, è la notte dei cristalli.

Scrive Donatella di Cesare in "Gadamer", ed. Mulino 2007:

"Per chiarire meglio questo divario occorre aggiungere che Gadamer non subì il fascino che il nazismo esercitò sulla seconda generazione del nichilismo europeo, alla disperata ricerca di una via d'uscita dalla crisi del mondo borghese; fu allergico a quella esaltazione mistica con cui Ernst Junger descriveva le «tempeste d'acciaio» già nella prima guerra mondiale, fu impermeabile alla ideologia fascista che salutava nel regime hitleriano il trionfo degli impulsi vitalistici, della natura e della tecnica, della forza e del mito, fu intellettualmente refrattario alla attrazione estetica verso il nazismo che pervadeva il George-Kreis"

P. 29

Nel 1939 diventa professore straordinario all'Università di Lipsia.

Nel 1939, il 1 settembre, la Germania invade la Polonia, inizia la seconda guerra mondiale.

Nel 1940 Georg Gadamer viene chiamato in varie università.

Nel 1941 Hitler ordina l'invasione della Russia e, poco dopo, lo sterminio degli ebrei. Georg Gadamer pubblica il libro "Popolo e storia nel pensiero di Heder Volk".

Scrive Donatella di Cesare in "Gadamer", ed. Mulino 2007:

L' accusa si ripropone per il saggio del 1941 Popolo e storia nel pensiero di Herder interpretato nel contesto della germanistica, assimilata non meno della filologia, che nello Herder critico dell'illuminismo e sostenitore della peculiarità di ogni cultura scorgeva il profeta del pangermanesimo. Il concetto di «popolo» (Volk) sembrava prestarsi per questa causa. Il testo su Herder fu alla base di una conferenza che Gadamer tenne nel 1941 al Deutsches Institut di Parigi. Nel periodo della guerra fece anche altri due viaggi: a Firenze nel 1940, in Spagna e in Portogallo nel 1944. Sebbene fosse privo di «meriti politici», i viaggi furono autorizzati anche per il prestigio scientifico di cui già godeva. Ma certo costituivano un'arma a doppio taglio.
[…]
Per un verso quei viaggi rappresentavano il pericolo concreto di rendersi strumento della macchina nazista; per altro verso offrivano l'occasione di un contatto, allora non ovvio, con il mondo intellettuale al di fuori della Germania; erano però anche il modo per portarsi a casa generi alimentari divenuti introvabili.

p. 38 – 39

Nel 1942 Georg Gadamer tiene la conferenza su "Goethe e la filosofia".

Nel 1943 dopo la sconfitta tedesca a Stalingrado, Georg Gadamer "La domanda su Dio della filosofia".

Nel 1944 Viaggio in Portogallo con conferenze a Lisbona, Coimbra e Porto. Muore il figlio Willi che soffriva fin da bambino di epilessia.

Nel 1944 Georg Gadamer tiene una conferenza dal titolo "Sul destino della visione storica del mondo in Herder e Nietzsche".

Nel 1945 le truppe USA entrano in Lipsia. Qualche mese dopo le truppe sovietiche sostituiscono le truppe USA. Georg Gadamer tiene una conferenza dal titolo "Il significato della filosofia per una nuova educazione".

Nel 1945 Viaggio a Friburgo per la ricerca di un posto nella Germania occidentale.

Nel 1947 Georg Gadamer si dimette dall'università di Lipsia e tenta di venire in occidente. Arriva all'università di Francoforte, prima supplente e poi professore ordinario.

Nel 1948 Georg Gadamer visita Heidegger a Friburgo.

Nel 1949 Georg Gadamer viene chiamato a coprire la cattedra che fu di Karl Jaspers nella città di Heilderberg.

Nel 1949 Georg Gadamer tenta di riabilitare Heidegger. Lo scritto "Partecipazione " sarà pubblicato nel 1950.

Nel 1950 Georg Gadamer sposa Kate Lekebusch a Francoforte.

Nel 1951 Georg Gadamer annuncia la filosofia dell'ermeneutica con un discorso dal titolo "La filosofia negli ultimi 30 anni". L'ermeneutica è una filosofia nazista dove l'uomo è prostrato e sottomesso ad un assoluto. Dove il filosofo, anziché compartecipare alle dinamiche sociali, si limita a studiare chi ha costruito una filosofia all'interno delle dinamiche sociali che ha vissuto. L'ermeneutica non è altro che l'esegesi trasferita in filosofia.

Scrive Donatella di Cesare in "Gadamer", ed. Mulino 2007:

"Infine Gadamer non era «apolitico», certo non dopo il 1933. Quest'ultimo tema potrebbe sembrare meno rilevante degli altri. Sennonché la presunta apoliticità di Gadamer ha dato adito all'accusa di aver guardato a «distanza» quel che gli accadeva intorno badando opportunamente al proprio interesse. Ma ad essere incriminata è l'ermeneutica che, non fornendo criteri oggettivi e normativi, sarebbe una filosofia dell'ambiguità, dell'ambivalenza del "disimpegno"."

P. 28

La questione non è che l'ermeneutica è disimpegno. L'ermeneutica è un impegno preciso che individua nel nazismo il suo contenitore ideologico. L'ermeneutica è impegno di propaganda nazista. Infatti, Gadamer, salvo le condizioni contingenti, non rompe con Heidegger e continua a riconoscersi nel suo esistenzialismo.

Nel 1952 a Tubinga, in occasione di una festa, Georg Gadamer in una conferenza presenta le idee fondamentali di "Verità e metodo".

Nel 1953 partecipa ad un convegno di filosofia a Bruxelles e a Brema tiene una conferenza dal titolo "La verità nelle scienze dello spirito".

Nel 1955 tiene una conferenza a Francoforte dal titolo: "Che cos'è la verità".

Nel 1956 nascita della figlia Andrea.

Nel 1957 Georg Gadamer relazione su "Ethos e storicità"

Nel 1958 Georg Gadamer conferenza su "La problematicità della coscienza estetica".

Nel 1961 Georg Gadamer viaggia in Italia per conferenze a Milano e Roma. A Walberberg Georg Gadamer tiene una conferenza su "Sulla possibilità di un'etica filosofica".

Nel 1962 Georg Gadamer pubblica "I fondamenti filosofici del XX secolo".

Nel 1968 Georg Gadamer diventa professore emerito ma cesserà la sua attività di insegnamento solo nel 1970. Viaggio in nord America, visita molte università e tiene conferenze su "Immagine e mondo".

Nel 1969 Continua il rapporto Gadamer e Heidegger con un discorso di Heidegger nel corso di lezioni di Gadamer. Secondo viaggio in nord America.

Nel 1970 Georg Gadamer pubblica "Ermeneutica e dialettica".

Nel 1971 è l'anno delle onorificenze per Gadamer.

Nel 1972 Gadamer pubblica "La nuova antropologia" vol 1 e Gadamer viaggia in Norvegia e nel Nord America.

Nel 1976 Muore Heidegger, Gadamer non prende parte al funerale. Nel dicembre Gadamer commemora Heidegger con un discorso su "Essere, Spirito, Dio".

Nel 1977 Gadamer pubblica la sua autobiografia "Maestri e compagni nel cammino del pensiero".

Nel 1978 Gadamer a Minneapolis tiene una conferenza dal titolo "Il testo eminente e la sua verità".

Nel 1979 A Stoccarda Jurgen Habermas tesse le lodi di Heidegger con una conferenza dal titolo "L'urbanizzazione della provincia Heideggeriana" e Gadamer sviluppa il tema "L'eredità di Hegel".

Nel 1980 Viaggi in Sudafrica e in California.

Nel 1981 Conferenza all'Università di Napoli. Onorificenze Honorary Doctorate in Canada.

Nel 1982 Viaggio in Polonia invitato da Seminari teologici, va a Wroclaw (ex. Breslavia).

Nel 1983, in agosto, incontra Giovanni Paolo II in occasione di un colloquio in cui svolge il tema "I sentieri di Heidegger".

Nel 1986 viene stampata la quinta edizione di "Verità e metodo".

Nel 1987 Esce il libro di Victor Farias su "Heidegger e il nazismo" polemiche a non finire perché l'ambiente filosofico non sa distinguere un principio nazista da un principio appartenente ad altre correnti filosofiche.

Nel 1989 Cade il muro di Berlino. Gadamer non condivide l'unificazione della Germania e non condivide l'unione monetaria.

Nel 1993 Nei Lander dell'Est della Germania unificata, a Lipsia Gadamer tiene un discorso per l'inaugurazione dell'anno universitario.

Nel 1994 a capri colloqui filosofici con Derrida e Vattimo.

Nel 1995 Studio sull'ermeneutica dal titolo "Dalla fatticità del giovane Heidegger e al suo accoglimento da parte di Gadamer".

Nel 1996 Riceve lauree Honoris Causa da Wroclaw (Breslavia) e dall'Università di Lipsia.

Nel 1997 Gadamer a Praga riceve la laurea Honoris Causa.

Nel 1999 Riceve altre onorificenze.

Nel 2000 festa per il centesimo compleanno all'Università di Heidelberg con giornate di studio scientifico su Gadamer.

Il 13 marzo 2002, nella clinica universitaria di Heidelberg muore Gadamer.

Si possono fare tutti i distinguo che si vogliono, ma Gadamer era un filosofo nazista che non fece l'errore di aderire al partito nazional-socialista riservandosi il privilegio di continuare a sviluppare l'ideologia nazista dopo la fine del regime nazista.

Che cos'è l'ermeneutica se non il tentativo di rendere oggettiva l'interpretazione soggettiva di testi antichi? Non è forse la stessa operazione fatta dai cristiani nell'interpretare esegeticamente la bibbia?

Il Dio dei cristiani si qualifica per il suo odio per gli uomini tanto da vantarsi di aver sterminato l'umanità col diluvio universale. Eppure, l'interpretazione esegetica criminalizza i macellati e assolve il Dio cristiano dal delitto di genocidio.

Si tratta dello stesso meccanismo sofista messo in atto da Platone. Il Dio non può far nulla se non il bene. In sostanza, se Giustizia taglia la gola ad un uomo, è un atto di Giustizia. Io lo chiamo "un delitto commesso da Giustizia" e processo Giustizia per il reato commesso, l'ermeneutica e l'esegesi lo chiamano: "Un atto di giustizia" assolvendo Giustizia dal reato commesso.

 

Marghera, 04 ottobre 2018

 

Nota 1: per la biografia è stato consultato Jean Grondin, Gadamer una biografia, Bompiani, 2004.

Nota 2: le citazioni sono state prese da: Donatella Di Cesare, Gadamer, Il mulino, 2007. La pagina è relativa a questa edizione.

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português: Capítulo 100 A biografia de Hans-Georg Gadamer - décima sétima biografia

 

 

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