Il ruolo della palla nella partita di calcio fra filosofi

Le discussioni degli arbitri
Yahweh, Fanes, Beppi di (o da) Lusiana e Allahu Akbar

Capitolo 2 delle decisioni arbitrali

La partita di calcio mondiale fra i filosofi

Claudio Simeoni

 

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La disputa fra gli arbitri - seconda riunione

Dopo la prima riunione arbitrale fu indetta una seconda riunione arbitrale che doveva stabilire le proprietà della palla che mediante il loro corpo i giocatori avrebbero dovuto infilare nella rete avversaria.

La questione che fu sollevata fu la seguente: la palla è un soggetto passivo la cui presenza determina l'azione del giocatore o la palla è un elemento attivo del gioco con proprietà di discriminazione rispetto alle affermazioni dei giocatori?

In altre parole, la palla può solo fasi prendere a calci e seguire passivamente la traiettoria imposta o la palla ha la possibilità di deviare dalla traiettoria ed esercitare una sorta di volontà con cui modificare l'azione del giocatore?

Yahweh, Allahu Akbar, Fanes, Beppi di Lusiana si riunirono per deliberare della questione.

Il primo ad intervenire fu Allahu Akbar il quale sostenne che dal momento che nessuno poteva mettere in discussione la volontà del creatore così, allo stesso modo, la palla non avrebbe potuto mettere in discussione la volontà del calciatore che gli aveva impresso quella traiettoria.

Disse Allahu Akbar: "Il moto degli astri è predeterminato e gli astri non possono modificare la loro traiettoria. Tutti obbediscono alle forze che determinano il moto e, dunque, la palla non può decidere di deviare dalla traiettoria imposta perché modificherebbe l'atto di volontà di chi gli ha imposto quella traiettoria."

Anche Yahweh era della stessa opinione: "Come possiamo acquisire un punto, rispetto all'altra squadra se la palla, scaricata con forza verso la rete, decide di modificare la sua traiettoria e battere, tanto per dire, sul palo della porta? Non è più l'affermazione del filosofo che dirige la traiettoria, ma la traiettoria è modificata dalla volontà discriminante della palla rispetto alle affermazioni del filosofo."

Fanes apparve perplesso. Disse Fanes: "Gli oggetti dell'universo rispondono alle forze che nella loro oggettività determinano con la loro esistenza. Tuttavia, nessuno può negare che gli oggetti dell'universo sono a loro volta delle forze in sé che, rispondendo alle forze dell'oggettività, modificano l'oggettività stessa sia con la presenza di sé stessi sia con la forza di rappresentazione di sé stessi nella propria oggettività. Ciò significa che la palla stessa è una forza che oppone una certa resistenza alla gamba o al cervello con cui il filosofo gli impone la traiettoria. Questa resistenza è già una modificazione dell'azione del filosofo. Quanto deve essere forte l'azione del filosofo affinché la palla possa seguire la traiettoria che lui desidera?"

Intanto Beppi di Lusiana ascoltava in silenzio. Qualche volta sembrava annuire ma non si capiva se annuiva alle affermazioni degli altri Dèi o se annuiva rincorrendo un pensiero che gli attraversava la testa.

La palla può discriminare sugli effetti prodotti dall'affermazione del filosofo? E se sì, quali erano le conseguenze che avrebbero prodotte le discriminazioni della palla sulle affermazioni?

Fu a quel punto che Beppi da Lusiana prese la parola e disse: "Facciamo un esempio!" E qualcuno iniziò a preoccuparsi:

"Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. "

Bibbia Genesi 19, 23-25

"Diciamo" disse Beppi da Lusiana "che tu sia il calciatore e gli abitanti di Sodoma e Gomorra siano la palla." E intanto Beppi di Lusiana si girò verso Yahweh continuando: "Tu pretenderesti di colpire la palla con zolfo e fuoco pretendendo che la palla non tenti di sottrarsi allo zolfo e al fuoco?" Seguì una pausa fatta di silenzio. "Perché non hai messo gli abitanti nelle condizioni di difendersi?" Hai calciato quella palla e la palla, quell'insieme di uomini e donne che si emozionavano, Yahweh si vantava di averli macellati. Sentendosi punto sul vivo Yahweh reagì: "Ma tu non ricordi in maniera corretta. Non ti ho forse detto che erano malvagi?". "Dunque", riprese Beppi da Lusiana, "Dobbiamo dedurre che la palla è malvagia e in quanto malvagia subisce la punizione di essere calciata?".

"Ragioniamo pure – continuò Beppi da Lusiana – sulla qualità della malvagità della palla che chiamiamo Sodoma e Gomorra: in che cosa consiste la sua malvagità? Qual è il criterio, a parte la tua violenza, per il quale decretasti che quelle persone erano malvage?"

Yahweh iniziò ad agitarsi sulla sedia attorno a quel tavolo, mai avrebbe pensato di dover giustificare le sue azioni e con la coda dell'occhio osservò il sorriso sornione di Allahu Akbar: "E tu, che ridi?" disse Yahweh rivolto nella sua direzione. "Rido – disse Allahu Akbar – perché io sono te, ma dopo di te. Se tu non fossi stato, io non sarei. Se tu non avessi agito, io non avrei agito. Se tu non fossi stato il "Dio" che si scrive con la "D" maiuscola, io non sarei stato "l'Unico Dio, il misericordioso" io sono te, prodotto dalle tue azioni nei desideri di vita degli uomini".

"Hai detto che sono malvagi – continuò Beppi da Lusiana – ma a te non hanno fatto alcun male! E nemmeno hai detto che hanno fatto del male ad altri". "Tu – disse Beppi di Lusiana rivolto a Yahweh – hai detto quanto cito."

"Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!".

Genesi 18, 20-21

"Affermi – continuò Beppi di Lusiana dopo aver citato – una qualità, ma non definisci l'azione che produrrebbe la qualità affermata. Affermi che sono malvagi, ma non descrivi le azioni per le quali affermi che sono malvagi. Il fatto che io – continuò ancora Beppi di Lusiana rivolto a Yahweh – ritengo che tu sia "una testa di cazzo" è un mio ritenerti tale, non sto descrivendo le azioni per le quali ti qualifico come una "testa di cazzo". Se io dovessi ammazzarti affermando che tu sei una "testa di cazzo" solo la mia azione di ammazzarti diventa un oggetto reale, da sottoporre a giudizio. E' irrilevante che io ti consideri una "testa di cazzo", il fatto è che ti ho ammazzato. Pertanto, il giudizio non può essere su "che cosa io penso di te", ma su ciò che "io ho fatto a te".

"Quando io leggo l'insieme sociale che descrivi – continuò Beppi di Lusiana – colgo una tua ricerca, su sollecitazione di Abramo, di "uomini giusti", ma, ancora una volta, né tu, né Abramo mi precisate in che cosa consista la "giustezza" che cercate negli uomini. Una "giustezza" che, non trovandola, macelli gli uomini. Ancora una volta, la spiegazione viene negata in funzione dell'affermazione, il che fa supporre che comunque quegli uomini, quelle donne e quei bambini tu li avresti macellati comunque".

"Quello che tu non vuoi far notare – disse Beppi da Lusiana rivolgendosi anche ad Allahu Akbar – è che in quella società non c'era violenza. La violenza nasce quando tu decidi di intervenire per porre le basi per il genocidio. E chi ritieni sia il "giusto"? L'individuo più perfido e più volgare della città Lot che considera le sue figlie come bestiame. Come Abramo è pronto ad ammazzare suo figlio per farti divertire, così Lot usa le sue figlie, che la città ha sempre rispettato come persone, per offrirle come bestiame ad una città che tu hai reso inferocita".

Dice Lot: "No, fratelli miei, non fate del male! 8 Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto".

Bibbia, Genesi 18, 7-8

"L'unico malvagio – Continuò Beppi di Lusiana – sei tu! Tu hai fatto azioni che si definiscono malvage, non gli abitanti di Sodoma e Gomorra. Pertanto, noi non possiamo affermare che la palla non possa reagire alla violenza con cui i giocatori intendono spingerla nella porta avversaria perché il discrimine fra il "punto della vittoria" o il "non punto della vittoria" è determinato dal fatto che la palla entri o non entri nella porta avversaria. E il punto o il non punto è determinato dal massacro o il non-massacro degli abitanti di Sodoma e Gomorra. Tu puoi spingerli al massacro, ma deve essere consentito agli abitanti di Sodoma e Gomorra di sottrarsi al massacro".

"In effetti – convenne Fanes – mi è impossibile pensare all'esistenza di oggetti, qualunque sia la loro natura, privi di volontà e di autodeterminazione che vivono passivamente le sollecitazioni del mondo".

Poi, d'un tratto, Beppi di Lusiana si illuminò e chiese rivolgendosi a Yahweh e ad Allahu Akbar contemporaneamente: "Perché gli abitanti di Sodoma e Gomorra non si sono difesi, non si sono protetti o non sono scappati?"

Rispose Yahweh: "Perché io ero più forte di loro!".

Beppi da Lusiana sembrò, per un attimo, ammutolire: "Li hai ammazzati perché eri più forte?" "Allora – continuò Beppi da Lusiana – che cosa ti impedisce di ammazzare i giocatori di questa partita pur di mettere la palla in rete?"

All'unisono Yahweh e Allahu Akbar affermarono: "Io sono il creatore del mondo, il mondo mi appartiene e deve obbedire!"

Beppi da Lusiana, togliendosi la zappa dalle spalle, alzò gli occhi dalle piante di patate e fissando Yahweh e Allahu Akbar disse: "Voi avete creato il mondo? E che dovrei dire io che ho creato voi? Per miliardi di anni mi sono trascinato sulla terra adattandomi e trasformandomi nelle infinite specie della Natura che ora la coprono e voi non eravate. Voi siete nati dalla parola del mio pensiero, senza la parola voi non siete. Non sareste mai stati perché il mondo è emozione. Io vi ho creati – disse Beppi da Lusiana – e ancora fatico a pensare ad un motivo sufficiente che giustifichi l'averlo fatto".

La discussione si protrasse ancora, ma le cose erano chiare. La palla determinava il punto, ma non necessariamente la palla doveva accettare di segnare quel punto per attribuirlo a quella squadra, a quel giocatore. La palla poteva discriminare e fu riconosciuto il diritto agli abitanti di Sodoma e Gomorra di chiedere giustizia nei confronti di Yahweh e di Allahu Akbar.

 

Marghera, 28 marzo 2018

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português: Capítulo 2 - A função da bola na partida de futebol entre filósofos decidido por Yahweh, Fanes, Beppi di (ou da) Lusiana e Allahu Akbar

 

 

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Claudio Simeoni

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