Là nel tumulto sibilano spade e lance mentre Atena affronta il possente Ares. Paride incocca la freccia per colpire Achille che nella polvere trascina Ettore.
Vedete? Trump avanza potente con i suoi dazi, Von der Leyen balbetta incerta, Mark Carney ostacola l'avanzata di Trump mentre Macron e Starmer si nascondono per non essere coinvolti. Verso Trump si dirige Xi Jinping. E' la nuova "Guerra di Troia".
Maggio 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
16 maggio 2025
Io sto analizzando parte della "Città di Dio contro i Pagani di Agostino d'Ippona. Qunado Agostino d'Ippona parla delle divinità romane, spesso si riferisce ad un'opera di Varrone che è andata perduta.
E' difficile accettare come "veritiere" e non di parte le affermazioni di Agostino d'Ippona molto più interessato ad affermare la "superiorità del cristianesimo" criminalizzando la Religione di Roma.
Marco Terenzio Varrone, "Antiquitates rerum humanarum et divinarum": opera in 41 libri, divisa in 25 di res humanae (affari umani) e 16 di res divinae (affari divini), fonte di ispirazione per Agostino nel De civitate Dei.
L'opera è andata perduta, o, più probabile, distrutta dagli stessi cristiani affinché non venissero smentite le affermazioni di Agostino d'Ippona. Il problema consiste nel fatto che Agostino d'Ippona cita Varrone solo per denigrare l'antica religione di Roma. Un sistema religioso che Varrone già combatteva in nome degli assoluti dittatori come Cesare, Pompeo e Ottaviano dei quali le sue ricchezze erano asservite.
Quando Agostino cita Varrone lo fa solo per denigrare l'antica religione in una polemica che esprime, nell'ambito del discorso filosofico, molti tratti criminali. Criminalità che non sarà circoscritta solo alla filosofia mefafisica.
Per esempio, nel IV libro, a pagina 317-318 della mia edizione, Agostino cita ed usa questa affermazione di Varrone:
"La teologia mitica è quella maggiormente sfruttata dai poeti, quella fisica dai filosofi, quella civile dai popoli. Nel primo gruppo sono comprese molte finzioni contrarie alla dignità e alla natura di esseri immortali. Vi si afferma infatti che un dio è nato dalla testa, un altro dalla coscia, un altro ancora da gocce di sangue; ed ancora che alcuni dèi hanno rubato, commesso adulteri, servito gli uomini; insomma si attribuiscono ad essi cose che possono imputarsi non tanto ad un uomo qualunque, ma addirittura al più abietto di tutti".
Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, Editore Bompiani, 2015, pag. 317-318
Capisco che sia infame che un Dio nasca dalla testa di un altro Dio, un altro dalla coscia e un altro dalla goccia di sangue. Ma non passa dalla testa di Agostino che tali azioni, razionalmente impossibili, come la creazione del mondo dal nulla, contengano un significato simbolico rappresentato in questo modo?
Rubare è un'azione censurata nella società civile. La cornacchia che si appropria di una ghianda, non può essere censurata allo stesso modo in cui si censura il furto nella società civile.
Per censurare un "adulterio" è necessario che i corpi non siano a disposizione delle persone, ma devono essere di proprietà di qualcun altro e non esiste fra gli Dèi e gli uomini il concetto di proprietà dell'altro. In parte il controllo della sessualità era diffuso, ma solo l'ebraismo e il cristianesimo lo elevano a crimine per trasformare uomini e donne in schiavi.
Gli Dèi servono gli uomini e gli uomini, con le scelte del loro vivere, servono agli Dèi. Il cristiano è sottomesso come schiavo al suo Dio che se ne può servire a piacere.
Nella società civile le azioni hanno un valore giuridico, nella vita, le medesime azioni, non hanno censura. Prendiamo l'adulterio che i cristiani hanno perseguito anche con la pena di morte. Oggi, l'adulterio non solo non è più un reato, ma viene protetto dal diritto di privacy.
Come commenta la citazione di Varrone Agostino d'Ippona?
Non si può negare che Varrone quando ha potuto e ne ha avuto il coraggio, pensando di poterlo fare impunemente, ha affermato con chiarezza inequivocabile fino a qual punto con queste favole menzognere si recasse offesa alla natura degli dèi. Queste sue affermazioni erano sempre contro la teologia mitica, che egli volle mettere sotto accusa liberamente, e non contro quella naturale o civile.
Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, Editore Bompiani, 2015, pag. 318
Agostino d'Ippona è un uomo pieno d'odio e di rancore. Atena, l'intelligenza progettuale, l'arte dell'agguato, nasce dalla testa di Zeus, l'atmosfera che lo stesso Agostino d'Ippona respirava.
Dioniso, vive la gestazione nella pancia della madre, nasce cucito nella coscia di Zeus, l'atmosfera; viene fatto a pezzi dai Titani e rinasce come un Dio. Ogni uomo e donna si costruisce nella pancia della madre, vive respirando l'atmosfera Zeus, quando muore i Titani si riprendono la loro parte e se ha vissuto con dignità scegliendo, viene partorito come un Dio.
Bisogna essere disperati come Agostino d'Ippona per pregare un Dio che rimedi al fallimento della propria esistenza.
16 maggio 2025
Il concetto espresso dalla religiosità nei riti e nelle pratiche relative a Liber Pater a Roma era quello di liberare uomini e donne dall'oppressione. Qualunque oppressione e, in particolare, dall'oppressione della veicolazione dei bisogni sessuali.
Il culto di Liber Pater a Roma ebbe un particolare sviluppo dopo la soppressione, da parte del Senato Romano, dei Baccanali la cui attività tendeva a separare i seguaci dalla società Romana.
Il culto di Libero era un culto italico molto antico e le società pre romane e la popolazione romana lo venerava in una triade composta di Libero-Libera-Cerere. A Roma alcune celebrazioni avvenivano sull'Avventino.
Dopo la soppressione dei Baccanali il culto di Liber Pater altro non sarebbe che una continuazione, o una trasformazione, dei culti dionisiaci.
Sembra che non vi fossero luoghi precisi in cui sviluppare il culto, ma il culto era diffuso in tutto il territorio e le sue feste avvenivano il 17 marzo sia nelle città che nelle campagne. In quei giorni i ragazzi si liberavano dell'infanzia e diventavano adulti indossando la toga virilis.
Libero era un Dio che liberava dalle necessità sessuali e dalla pudicizia in cui le necessità sessuali erano circoscritte. Era il Dio del vino, dell'ubriacatura che liberava, sia pur per un attimo, gli uomini dagli affanni.
Cosa ha colto Agostino d'Ippona del culto di libero?
Scrive Agostino d'Ippona:
VII,21. I riti in onore di Libero.
I riti in onore di Libero1, che essi hanno deputato ai semi liquidi e perciò non solo al succo dei frutti (tra i quali primeggia il vino), ma anche al seme degli animali, giunsero a un grado incredibile di sconcezza; ne parlo malvolentieri per la prolissità dell’argomento, ma non per lo stupido orgoglio di costoro. Fra gli altri fenomeni che sono costretto a tralasciare per la loro moltitudine, Varrone racconta che nei crocicchi dell’Italia si celebravano tali riti in onore di Libero con tanta licenziosa sconcezza, che venivano adorati in suo onore gli organi genitali dell’uomo, e non certo con pudore e riservatezza, ma con maliziosa e orgiastica pubblicità. Infatti, durante i giorni della festa di Libero questo membro osceno veniva issato su dei carretti e trasportato prima nei crocicchi dei campi, poi in città. A Lavinio un mese intero era dedicato a Libero: in quei giorni si parlava il linguaggio più triviale mentre quel membro era trasportato attraverso il Foro, finché non tornava al suo posto, quando una onestissima madre di famiglia doveva imporre pubblicamente una corona su quel membro disonesto.
E evidente che questo doveva essere stato il modo per placare il dio Libero in vista della fertilità dei semi, per allontanare il malocchio
dai campi; si costringeva così una sposa a compiere in pubblico ciò che si sarebbe lasciato compiere pubblicamente ad una meretrice in presenza di spose. Perciò si è pensato che Saturno da solo non sarebbe stato sufficiente per i semi; in tal modo un’anima immonda aveva la possibilità di moltiplicare gli dèi e, abbandonata giustamente dal vero Dio per la sua colpa, prostituita ad una moltitudine di dèi falsi per avidità di un maggiore peccato, poteva quindi considerare questi privilegi, offrendo se stessa alla contaminazione e alla violazione di una schiera di immondi demoni.
Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, Editore Bompiani, 2015, pag. 361
Le paranoie sessuali di Agostino d'Ippona, quelle che la sua violenza contribuirà ad imporre all'umanità per duemila anni e che solo il 1968 riuscì a rimuovere, guidano la sua follia.
Agostino d'Ippona vede demoni in ogni angolo di strada e le pratiche orgiastiche, per Agostino d'Ippona, sono pratiche immonde.
Da sempre venivano tenuti in gran conto gli organi genitali maschili e femminili perché da loro si genera la vita e la prosperità delle società.
Di Libero e delle pratiche in suo onore, scrive il cristiano Seneca che ancora non ha fatto della repressione sessuale uno strumento di dominio dell'uomo sull'uomo:
Si deve aver riguardo all’animo e concedergli quel riposo che gli ristorerà le forze come fosse cibo. Si devono fare anche camminate all’aperto, per rinfrancare lo spirito con il cielo libero e l'aria abbondante; a volte, ci daranno vigore una scarrozzata, un viaggio, il cambiar paese, un convito, una buona bevuta. In certi casi è bene arrivare all’ubriachezza, non per restarne sommersi, ma placati. Il vino fa piazza pulita delle preoccupazioni, dissoda l'animo a fondo ed è medicina anche per la tristezza, come lo è di certe malattie. Libero, l’inventore del vino, non ebbe quel nome perché il vino scioglie a tutta libertà la parlantina, ma perché libera l'animo dalla schiavitù dei pensieri, lo rende indipendente, lo stimola e gli dà maggior ardore per tutte le imprese.
Seneca in "De tranquillitate animi" XVII, 8, tratto da Seneca, Tutti gli scritti in prosa, Editore Rusconi, 1994, pag. 292-293
Appare evidente come l'interpretazione delle celebrazioni di Libero siano celebrazioni attraverso le quali l'uomo celebra la liberazione di sé stesso. L'uomo e la donna diventano Libero-Libera mentre si stanno liberando dalle costrizioni che vivono quotidianamente.
Non esistendo a Roma il controllo delle persone attraverso la coercizione sessuale, la sessualità è libera e celebrata. Sarà il cristianesimo ad imporre la schiavitù morale attraverso il controllo della sessualità delle persone e trasformando i rapporti sessuali in stupri mediante i quali dominare le persone più deboli. Fino a quella pratica della pedofilia e della pederastia che la chiesa cattolica, e i cristiani tutti come gli ebrei hanno usato per imporre la fede sottomettendo i più deboli.
Libero inventa il vino; Dioniso inventa il vino. Col vino arriva l'ebrezza che scioglie gli affanni esattamente come la pratica sessuale scioglie gli affanni che i cristiani impongono sugli uomini.
16 maggio 2025
Il mondo continua a scoprire l'intelligenza degli animali e la loro cultura. E' una rivoluzione del pensiero che va avanti da 70 anni rispetto all'idea, sugli animali, imposta dal cristianesimo.
Mentre gli USA continuano con i dazi ad amici con cui entrare in conflitto, la Cina continua a tessere nuove alleanze per il commercio.
La Cina e la Colombia dovrebbero cogliere l'adesione formale di quest'ultima all'iniziativa Belt and Road come un'opportunità per rafforzare la cooperazione bilaterale, ha dichiarato mercoledì il presidente cinese Xi Jinping.
Xi ha rilasciato queste dichiarazioni durante l'incontro con il suo omologo colombiano Gustavo Petro, a Pechino per la quarta riunione ministeriale del Forum Cina-CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici).
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Claudio Simeoni
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Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
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