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Maggio 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

21 maggio 2025 cronache della religione pagana
Agostino d'Ippona e la filosofia

Claudio Simeoni

Cronache mese di maggio 2025

21 maggio 2025

Agostino d'Ippona e la filosofia

Nell'VIII libro Agostino d'Ippona inizia ad ad affrontare quella che lui chiama filosofia e inizia dicendo:

E' giunto il momento in cui occorre un impegno ancora più grande di quello profuso nella spiegazione e risoluzione dei problemi sin qui affrontati. Ora si deve sostenere un confronto sulla cosiddetta teologia naturale (non si tratta più della teologia mitica o civile, cioè del teatro o della città, delle quali l'una amplifica i delitti degli Dèi, l'altra presenta le loro brame ancor più delittuose, e perciò appartenenti a spiriti del male più che agli Dèi); tale confronto non deve sostenersi con uomini qualunque, ma con filosofi, con coloro cioè il cui nome, interpretato latinamente, significa amore della sapienza. Ora se la sapienza è Dio, e tutto è stato fatto per mezzo di Lui, come hanno mostrato l'autorità divina e la verità, vero filosofo è chi ama Dio.

Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, Editore Bompiani, 2015, pag. 381

Inizia Agostino dicendo: "Se la sapienza è Dio e tutto è fatto a mezzo di lui [...] vero filosofo è chi ama Dio".

Con cosa viene supportata questa affermazione di Agostino? Nulla dimostra che "tutto è stato fatto per mezzo di Dio", anzi, al contrario, tutto dimostra che il mondo è divenuto in sé e per sé e nessuno ha il diritto di rivendicare una "proprietà del mondo".

Il traduttore e "commentatore di Agostino" si affretta a citare passi biblici per avvalorare le affermazioni superstiziose di Agostino d'Ippona e cita:

2 Gv. 1,3; cfr. Sap. 7,24-27; Eb. 1,2 s.

In sostanza, Agostino non sa niente del divenuto o della formazione del mondo, ma ritiene che chi ha scritto il Vangelo di Giovanni, il libro sapienziali e il libro degli ebrei sapesse tutto della realtà del divenuto del mondo e, queste affermazioni avessero il carattere di "verità".

1 In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;

Vangelo di Giovanni 1, 1-4

In sostanza, la parola era presso Dio e Dio, usando le "parole magiche dell'abracadabra" avrebbe fatto tutto.

Posso comprendere che qualcuno possa desiderare che ciò avvenga, o sia avvenuto, ma si tratta di una dimensione infantile in cui l'infante, guardando il padre e la madre immagina che loro abbiano fatto tutto. Se lo giustifico nell'infanzia non lo giustifico a chi vuole imporre l'infantilismo all'umanità e chiama quest'imposizione "filosofia".

L'altra citazione:

23 libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.
24 La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25 E' un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
26 E' un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.
27 Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.
28 Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
29 Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;

Sapienza 7, 23-29

Si tratta delle tecniche di coercizione proprie dell'ebraismo che i cristiani hanno adottato. La sapienza non è quanto un soggetto manifesta accumulata nel corso delle sue trasformazioni. La sapienza è "un'emanazione della potenza di Dio" che Dio distribuisce, dona alle "anime sante" manifestando il suo potere. Non sono gli uomini sapienti perché hanno lavorato per esserlo, ma loro manifestano la volontà di Dio.

In questo modo gli uomini non sono in grado di distinguere quando una certa affermazione è sapiente o quando un'affermazione è delirante e finiscono per chiamare sapiente chi delira e aggredire l'uomo sapiente che fornisce loro soluzioni ai problemi della loro esistenza.

Le affermazioni di Agostino d'Ippona vengono avallate dal commentatore con ebrei 1,2 che dice:

1 Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente,
2 in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo.
3 Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli,
4 ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.

Ebrei 1, 1-4

"Dio ci ha parlato per mezzo del figlio" e "che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo.".

In sostanza, io affermo che Dio mi ha parlato dicendo che queste degli ebrei 1, 1-4 sono tutte sciocchezze di persone malate. E, dopo la mia affermazione siete pregati di trovare prove a supporto di quanto affermato in Ebrei 1, 1-4 da quanto ho affermato io: o volete sostenere che io non ho la sapienza di Dio? Prendete Dio, analizzate la sua sapienza in quanto Dio e non in quanto farneticazioni di chi la proclama e vedrete che la mia sapienza è superiore a quella del Dio di Agostino d'Ippona.

Gli Dèi sono sapienti. Questo non perché "hanno la sapienza" intesa come oggetto in sé, ma perché abitano il nostro stesso mondo, risolvono i loro problemi e si trasformano continuamente. Questo, esattamente come gli Esseri della Natura che abitano il mondo, risolvono i loro problemi e si trasformano continuamente.

Con chi vuole parlare Agostino d'Ippona? Con chi si mette in ginocchio davanti ad Agostino d'Ippona e in Agostino d'Ippona riconosce la sapienza profusa da Dio. In sostanza, solo chi farnetica affermando un irreale superstizioso alla vita degli uomini può avvicinarsi ad amare il Dio di Agostino d'Ippona.

Con gli altri filosofi, Agostino d'Ippona non può parlare. Gli altri filosofi chiedono ad Agostino d'Ippona, o a Platone, "Dimostrai l'esistenza del tuo Dio (o il demiurgo) al di là delle farneticazioni con cui lo affermi!" oppure "Dimostrami fattivamente quanto il Dio che affermi sia utile nella vita degli uomini al di fuori del terrore con cui lo imponi e al quale gli uomini si adeguano per paura!"

Per Agostino d'Ippona questi filosofi non sono "amici della sapienza" perché non sottomettono il loro sapere alle farneticazioni attorno ad un Dio onnipotente.

Oggi, la scienza moderna distingue fra il filosofo che argomenta e il malato psichiatrico che afferma e delira. Ai tempi di Agostino d'Ippona questa distinzione non c'era. Questo ci rende perplessi quando veniamo a sapere che alcuni uomini, al giorno d'oggi, ritengono Agostino d'Ippona un "filosofo" anziché un malato delirante anche se spesso si presentano ancora dei deliranti come fossero dei filosofi.

Questa di Agostino mi ricorda molto quei teologi che, invitati a confutare le mie affermazioni, scappavano terrorizzati (Ratzinger compreso).

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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