Là nel tumulto sibilano spade e lance mentre Atena affronta il possente Ares. Paride incocca la freccia per colpire Achille che nella polvere trascina Ettore.
Vedete? Trump avanza potente con i suoi dazi, Von der Leyen balbetta incerta, Mark Carney ostacola l'avanzata di Trump mentre Macron e Starmer si nascondono per non essere coinvolti. Verso Trump si dirige Xi Jinping. E' la nuova "Guerra di Troia".
Maggio 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
22 maggio 2025
Scrive Agostino d'Ippona:
Né in quest'opera mi sono accinto a confutare tutte le vane opinioni di tutti i filosofi, ma solo quelle che riguardano la teologia, parola greca che significa, come noi sappiamo, spiegazione e discorso intorno a Dio. Per di più, fra queste opinioni, mi limito a quelle di coloro che, pur ammettendo l'esistenza di una divinità che si preoccupa della realtà umana, pensano che per raggiungere anche la vita beata dopo la morte non basti il culto dell'unico e immutabile Dio, ma di molti dèi, naturalmente creati e istituiti a tale scopo solo da Lui. Costoro sono più prossimi alla verità persino del pensiero di Varrone: se infatti egli ha potuto estendere tutta la teologia naturale sino ai confini di questo mondo e della sua anima, questi indubbiamente riconoscono un Dio al di sopra della natura di ogni anima; un Dio che ha fatto non solo questo mondo visibile, spesso chiamato cielo e terra, ma persino ogni anima, e che arreca la felicità all'anima umana, dotata di ragione ed intelligenza e che partecipa alla sua luce immutabile e immateriale. Nessuno, che abbia sentito anche a malapena parlare di tali cose, può ignorare che questi filosofi furono chiamati platonici, con un termine derivato dal maestro Platone. Farò quindi un breve cenno intorno a Platone, per quel che ritengo necessario per il nostro problema, ricordando anzitutto quelli che l'hanno preceduto in questo genere di studi3.
Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, Editore Bompiani, 2015, pag. 381
Sia chiaro, dice Agostino, tratto solo "ma solo quelle che riguardano la teologia, parola greca che significa, come noi sappiamo, spiegazione e discorso intorno a Dio.". Agostino, nella sua somma ignoranza, non ha compreso che ogni filosofo tratta Dio o gli Déi. Alcuni, come lui, li cercano nel delirio della farneticazione per soddisfare il loro desiderio di dominio e di potere su altri uomini, altri cercano gli Dèi quali oggetti del mondo. Dèi che abitano il mondo e che non anelano a dominare altri uomini.
La parola "teologia" serve ad indicare il discorso che gli uomini fanno quando descrivono gli Dèi del mondo in cui vivono. La condizione prima per fare un discorso teologico è la relazione che un soggetto ha col Dio o con gli Dèi. Senza una relazione fra il soggetto che racconta e gli Dèi o il Dio, non esiste un discorso teologico.
Non è possibile fare un discorso teologico con "lui ha detto e sicuramente lui ha una relazione con gli Dèi o con il Dio". In questo caso, non si tratta di un racconto teologico, ma di una storia raccontata che può avere caratteri di realtà o fantastici, immaginifici. La cartina di tornasole per conoscere se una storia ha caratteri di realtà o sia un prodotto della fantasia e dell'immaginazione è dato dal modello esistenziale che fornisce agli uomini.
Una storia ha caratteri di realtà per il potere che domina l'uomo nella misura in cui fornisce giustificazioni al dominio dell'uomo sull'uomo; una storia ha carattere di realtà per gli uomini nella misura in cui fornisce modelli attraverso i quali l'uomo si libera dal dominio, o aspetti del dominio, imposto.
Quando non si abita la relazione soggettiva fra sé e gli Dèi o il Dio e si trasmette quell'abitare, non lo si può trasmettere come dato di "verità", ma solo come dato di "utilità".
Lui, che mi parla del Dio o degli Dèi non mi dice il vero, come oggetto in sé, mi dice quanto lui percepisce e trasforma il suo percepire in una descrizione che trasmette. Io che ricevo questa informazione sono oggettivamente separato dalla sua percezione e accolgo soltanto la descrizione che lui ne fa trasformandola in una mia descrizione, in una mia interpretazione, che mi induce ad immaginare quanto lui può aver percepito. Ma io non abito in lui, non percepisco ciò che lui percepisce e anche se lo percepissi non sarebbe un dato oggettivo, ma sempre un'interpretazione soggettiva di una mia percezione.
La teologia ha questo problema. Le affermazioni teologiche sono sempre soggettive. Sia quando sono affermazioni dirette dell'individuo che percepisce una realtà altra, sia quando si tratta di storie che raccontano degli Dèi o del Dio.
Si usa il termine "credere per fede" che serve per cancellare il concetto di "credere perché mi serve". Il "credere perché mi serve" viene bollato di utilitarismo e gli si attacca un significato negativo perché il "credere perché mi serve" è percepito dall'uomo sottomesso che tenta di uscire dalla sottomissione mentre il "credere perché mi serve" usato, ad esempio, dall'imperatore Costantino e da ogni altra forma di potere e di dominio dell'uomo sull'uomo viene spacciato come "volontà di Dio", la condizione è al servizio di Dio. Del dominio.
Ogni discorso relativo alla teologia da fare in relazione con Agostino d'Ippona deve ter presente quest'aspetto.
Agostino d'Ippona, per quanto ho visto, non dice: "Io ho incontrato Dio e Dio ha questa realtà", ma le sue storie sono relative alle storie di altri uomini che raccontavano della realtà di Dio come Esiodo ed Omero parlano della realtà degli Dèi.
Al di là del fatto che io posso aver incontrato quello che Agostino d'Ippona chiama Dio o quelli che Esiodo ed Omero chiamano Dèi, come persona che subisce quelle storie, cosa di quelle storie mi è utile?
Cosa sono io nel mondo?
Sono un padrone e dominatore di uomini o sono un uomo che agisce per abitare il mondo?
La condizione soggettiva a cui attribuisco verità o realtà è relativa alla mia vita nel mondo, ai miei desideri, ai miei bisogni, alle mie necessità. Anche quando prendo atto che i miei bisogni, i miei desideri, le mie necessità sono state manipolate dall'ambiente che mi ha condizionato e diretto la mia percezione (e con essa la formazione della mia conoscenza), comunque, la condizione soggettiva che vivo, mi porta a considerare reale, vero, una certa storia piuttosto che un'altra.
Discutere di teologia con Agostino d'Ippona significa discutere dei diritti degli uomini nei confronti del Dio che Agostino d'Ippona propone. Non si può discutere sulla qualità del Dio che Agostino d'Ippona propone, ma sugli effetti che quel modello di Dio ha sulla vita dell'uomo.
Questo, e solo questo, è parlare di teologia che è cosa diversa dal fantasticare attorno a delle "certezze" che alimentano una "speranza" priva di fondamento fattuale e che finisce per allontanare l'uomo dalla vita quotidiana e dai problemi che la vita quotidiana gli presenta.
Affermare che Platone sia un "maestro di filosofia" non è solo una condizione soggettiva, ma è la premessa di un inganno che nasconde i contenuti filosofici del pensiero di Platone sotto l'affermazione, puramente arbitraria, che sia un "maestro di filosofia" e non un criminale che anela al possesso degli uomini, alla discriminazione sociale, fino all'imposizione dell'eugenetica con cui costruire gli uomini che maggiormente gli aggradano.
Affermare che un soggetto è un "maestro di filosofia" senza premettere i contenuti complessivi di quella filosofia e degli effetti che quella filosofia ha sulle società umane, indica una volontà di truffare e ingannare in funzione di un qualche cosa che è, sempre e comunque, estraneo all'uomo ma funzionale all'attività del truffatore.
Purtroppo nell'ambito della filosofia si incontrano spesso personaggi che antepongono il proprio interesse personale alle condizioni del reale nelle quali gli uomini vivono.
Parliamo di teologia, ma evitiamo le farneticazioni. La teologia deve arrecare felicità all'uomo e alla donna in quanto soggetti che abitano il mondo e non ad una parte dell'uomo o della donna che Agostino d'Ippona chiama "anima". Il soggetto che vive è uno, sempre. Sia quando è un Essere della Natura, sia quando il suo corpo fisico muore.
22 maggio 2025
Tutti i testi del mese di maggio 2025 in un'unica pagina
Indice pagine mensili di cronache Pagane
Torna agli argomenti del sito Religione Pagana
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!
Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.