Dato un insieme, la risultante di un insieme varia al variare di un fattore dell'insieme.
Dato un insieme di risultanti di insiemi, la risultante dell'insieme varia al variare di ogni risultante di ogni insieme contenuto.
Giugno 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
11 giugno 2025
Discorso molto complesso quello su Pandora preso dalle "Opere e i Giorni" di Esiodo.
Ho iniziato ad analizzarlo partendo dall'ottica secondo cui Pandora era il modello di donna che Esiodo presentava.
A mano a mano che sono andato avanti con l'analisi, mi sono reso conto che il discorso su Pandora di Esiodo non è altro che un'altra versione della cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso descritta nella bibbia.
Continuerò con l'analisi che si sta facendo complessa, ma il quesito che ora mi pongo: sono gli estensori della bibbia che hanno copiato attingendo dallo stesso complesso culturale alimentato anche da Esiodo, o la genesi della bibbia è più vecchia dell'VIII secolo a.c.?
Ovviamente le versioni sono differenti perché nella bibbia l'intento è quello di colpevolizzare l'uomo rendendolo un peccatore che si deve umiliare davanti a Dio in quanto Dio ha paura dell'uomo; in Esiodo c'è l'apertura del vaso di Pandora che costituisce la cacciata dell'uomo dalle beatitudini in seguito alla scintilla divina che Prometeo ha dato all'uomo.
Come nel racconto della bibbia il Dio cristiano dice:
"Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!".
Genesi 3, 22
Così Esiodo fa dire a Zeus:
"0 figliolo di Japeto, tu che sei il più ingegnoso di tutti, ti rallegri di aver rubato il fuoco e di avere eluso i miei voleri: ma hai preparato grande pena a te stesso e agli uomini che dovranno venire. A loro, qual pena del fuoco, io darò un male del quale tutti si rallegreranno nel cuore, facendo feste allo stesso lor male".
Esiodo, Opere e Giorni, BUR, 1958, p. 15
L'acquisizione della coscienza del "bene e del male", di ciò che è utile da ciò che non è utile, equivale alla scintilla di fuoco che Prometeo ha rubato agli Dèi e ha consegnato all'uomo.
Questo concetto secondo cui l'uomo è in possesso del fuoco per diventare un Dio o è in possesso della conoscenza, come nella bibbia, rappresenta una sorta di violazione del potere di controllo degli Dèi e l'acquisizione, da parte dell'uomo, della possibilità di trasformarsi in un Dio.
Il punto è che mentre la cacciata dal paradiso della bibbia è spacciata per una punizione del Dio padrone che vede violato il suo potere assoluto; il vaso di Pandora apre all'uomo le sfide nell'esistenza. Se l'uomo decide di diventare un Dio, affronti la vita da uomo con tutte le contraddizioni della sua specifica esistenza.
Sto riflettendo e lavorando su questo.
11 giugno 2025
Esiodo vissuto nell'VIII secolo a.c. forse nato nel 776 a.c., assieme ad Omero fornisce la base mitica della civiltà occidentale con tutte le contraddizioni proprie di necessità di un mondo "antico" che vengono elevate a doveri morali. Se nella Teogonia Esiodo racconta il divenuto del reale attraverso la trasformazione dell'universo, nelle Opere e i Giorni, fornisce la sua opinione su un "riassunto" della vita quotidiana.
Una condizione permane nelle Opere e i Giorni di Esiodo, l'emarginazione della donna e la sua necessità di allontanarla dalla società.
Questa particolarità, dovuta alla pulsione macista di origine omosessuale, caratterizzerà tutta la storia della Grecia.
Ricordo come la stessa distruzione di Sparta fu operata dal "Battaglione Sacro" di Tebe composto da amanti uomini che con il loro coraggio spazzarono via una delle più potenti città greche.
L'emarginazione della donna divenne un elemento centrale nella filosofia di Platone che considerava la donna un soggetto da torturare perché era la reincarnazione di uomini malvagi. Quest'idea venne coltivata dai medio platonici, dagli stoici, dai neoplatonici e divenne centrale nel cristianesimo.
Per contro, l'idea omosessuale macista divenne il perno del cristianesimo. Tutta la chiesa cattolica (e non solo) è governata da omosessuali che nascondono la loro omosessualità per perseguitare da un lato la liberazione dell'omosessualità nella società civile e, dall'altro, riservarsi il diritto di emarginare la donna nella società anche se, nella società, le rivendicazioni di uguaglianza hanno limitato le pretese della chiesa cattolica. Una chiesa cattolica che continua ad esaltare lo stupro del più debole ad imitazione dello stupro del suo Dio nei confronti di Maria.
E' indubbio che la posizione di Esiodo nei confronti della donna, che la indica come la fonte di tutti i mali dell'umanità avendo aperto il vaso dei mali (Pandora), ha influenzato negativamente la storia delle società anche in presenza di civiltà e popoli che, al contrario, aprivano a maggiori diritti sociali alle donne.
Siamo talmente abituati a guardare alla Grecia come se questa posizione in riferimento al ruolo della donna nella società fosse univoca e generalizzata scordando di vedere condizioni diverse in altre città oltre ad Atene.
Esiodo racconta il "mito di Pandora" che spesso viene interpretato come "il mito della creazione della donna", come se tutte le donne fossero manifestazione del modello Pandora. C'è Pandora e ci sono le donne. Tuttavia, sembra indubbio che Esiodo abbia usato, nella descrizione di Pandora, le idee che aveva in relazione alle donne.
Pandora è la forma di donna che Zeus invia ad Epimeteo, fratello di Prometeo. Quanto più Prometeo è descritto "aperto agli uomini", tanto più Epimeteo è descritto "chiuso in sé stesso". Gli Esseri Umani hanno ricevuto la scintilla divina da Prometeo, che l'ha rubata agli Dèi. Ora anch'essi possono diventare Dèi e Zeus decide di rendere il loro cammino difficoltoso inducendo Pandora ad aprire il vaso dei mali in cui Zeus li aveva rinchiusi.
Così descrive la formazione della donna Esiodo in Opere e Giorni:
Così parlò, poi rise il Padre degli uomini e degli Dei. Comandò all'inclito Efesto che subito impastasse terra con acqua e v'infondesse voce umana e vigore, e che il tutto fosse d'aspetto simile alle Dee immortali, e di bella, virginea, amabile presenza; e quindi che Atena v'infondesse le arti e il saper tessere trame ben conteste; ordinò all'aurea Afrodite di circonfondervi grazia, seduzione e i desideri che struggono le membra; e a Ermes, messaggero Argifonte, di darvi un'anima di cagna e futili idee. Così parlò, e quelli obbedirono ai voleri del Cronide Zeus.
Tratto da Esiodo, Le opere e i giorni, Editore BUR, 1958, pag. 15
Cosa c'è, in questa costruzione, che suona male alle orecchie dei moderni? "e a Ermes, messaggero Argifonte, di darvi un'anima di cagna e futili idee".
Penso che questo passo sia uno dei più difficili da interpretare per chi viene educato in un ambiente cristiano.
La donna che Zeus, secondo Esiodo, ha ordinato di costruire è:
-1- voce umana e vigore, e che il tutto fosse d'aspetto simile alle Dee immortali;
-2- di bella, virginea, amabile presenza;
-3- che Atena v'infondesse le arti e il saper tessere trame ben conteste;
-4-ordinò all'aurea Afrodite di circonfondervi grazia, seduzione e i desideri che struggono le membra
-5- e a Ermes, messaggero Argifonte, di darvi un'anima di cagna e futili idee
L'idea generale è che nel descrivere Pandora, Esiodo ha voluto definire la donna in generale.
Perché mettere l'accento su un aspetto che suona offensivo "anima di cagna" e non su un aspetto che dovrebbe apparire quanto meno dirompente e positivo come "v'infondesse le arti e il saper tessere trame ben conteste"? Se l'uomo non riesce a far fronte alle trame ordite dalle donne, sicuramente si sente inferiore ad esse.
Eppure, se io leggo il simbolismo del cane nella mitologia greca l'uomo dovrebbe sentirsi inferiore alla donna anche per il concetto di "anima di cagna".
Mi prendo in mano il Dizionario dei Simboli di Jean Chevalier e Alain Cheerbrant, edizione BUR, 1988 alla voce "cane":
"In tutte le mitologie il cane (Anubis, T'ien-K'uan, Cerbero, Xolotl, Garm, ecc.), è sempre stato associato alla morte, agli inferi, al mondo sotterraneo, ai regni invisibili governati dalle divinità ctonie o seleniche. Il simbolo, molto complesso, del cane sembrerebbe, a prima vista, legato alla trilogia degli elementi - terra. Acqua, luna - di cui si conosce il significato occulto, femminile, vegetativo, sessuale, divinatorio, fondamentale tanto per il concetto di inconscio che del concetto di subconscio.
[...]
Psicopompo come Ermes, il cane possiede, all'occasione, delle qualità mediche e, infatti, nella mitologia greca lo si trova fra gli attributi di Asclepio (L'Esculapio dei latini) eroe e Dio della medicina. Infine, la sua conoscenza dell'Aldilà (come nell'aldiqua) fa si che il cane sia spesso presentato come eroe civilizzatore, più spesso signore e conquistatore del fuoco, e anche come antenato mitico, arricchendo così il suo simbolismo di un significato sessuale.
Inoltre, dobbiamo sempre tener presente che ai tempi di Esiodo, Platone ancora non era e non aveva rielaborato il significato del termine anima. Pertanto, il termine "anima" stava a significare "ciò che rende animato".
Scrive un dizionario di filosofia:
Anima, termine di origine latina (da anima che ha la stessa radice del greco ànemos "vento" e lo stesso di "spirito", in greco "pnéuma", aria, soffio, respiro) che indica convenzionalmente il principio dell'attività cosciente dell'uomo e, più in generale, il principio della vita di ogni vivente.
Tratto dalla voce "anima" dell'Enciclopedia della filosofia, Editore Garzanti, 1999
In questo caso, possiamo dire "lo spirito del cane" troppo spesso servizievole e amico di uomini violenti, cattivi, che evitano di essere amici dei loro cani, viene fatto proprio dalle donne che per essere vicino agli uomini spesso subiscono violenza e assenza di riconoscenza.
---Continua nella seconda parte-----
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Claudio Simeoni
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Guardiano dell'Anticristo
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