Dato un insieme, la risultante di un insieme varia al variare di un fattore dell'insieme.
Dato un insieme di risultanti di insiemi, la risultante dell'insieme varia al variare di ogni risultante di ogni insieme contenuto.
Giugno 2025: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

Giugno 2025
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

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09 giugno 2025

I Pagani, costruttori di Dèi, insultati da disperati
come Agostino d'Ippona, i platonici ed Ermete Trimegisto nel Discorso Perfetto

Quando fu scritto il "Discorso perfetto" detto "l'Asclepio" in Ermete Trimegisto?

La "tradizione" lo voleva attribuire ad Apuleio, un filosofo medio-platonico (Madaura, 125 circa d.c. – Cartagine dopo il 170).

Scrive Wikipedia:

L'Asclepio è la traduzione latina, attribuita erroneamente ad Apuleio, di un perduto originale greco del II o III secolo d.C., intitolato Logos teleios ("Discorso perfetto").

In effetti, il papiro Mimaut, datato al 300 d.c. riporta alcune frasi dell'Asclepio.

Difficile che il "Discorso perfetto" sia stato scritto molto prima di quella data e sembra impossibile che sia stato scritto da Apuleio che è vissuto nello stesso periodo in cui, si dice, siano stati scritti i vangeli cristiani.

L'ambiente in cui l'Asclepio, il Discorso perfetto, appare lo stesso ambiente cristiano-giudaico in cui sono stati scritti i vangeli cristiani e molti scritti gnostici, probabilmente in Egitto e in ambiente alessandrino.

Al centro del "Discorso perfetto" c'è la figura del Dio creatore e padrone. Così inizia il "Discorso perfetto":

"E Dio, Dio, o Asclepio, che ti ha condotto verso di noi, perché tu fossi presente a un discorso divino, e tale da sembrare a buon diritto, per la sua pietà religiosa, il più divino3 di tutti quelli sviluppati in precedenza da noi o ispiratici dalla potenza divina. Se ti mostrerai in grado di capirlo, sarai assolutamente colmo di tutti i beni nell'intera tua mente - sempre che i beni siano molti e non uno solo, in cui sono tutti quanti. Si comprende, infatti, che un termine è correlato all'altro: tutte le cose appartengono all'Uno e quest'Uno è tutte le cose; infatti, un termine è talmente connesso all'altro che è impossibile che l'uno rimanga separato dall'altro. Ma apprenderai questo, se presterai diligente attenzione, dal resto del discorso. Tu ora, o Asclepio, vai a chiamare Tat, che ci faccia compagnia".

Tratto da: Corpus Hermeticum, Asclepio (discorso perfetto), Editore Bompiani, 2006, pag. 515

La premessa del discorso è la conclusione del discorso: la verità è l'esistenza di Dio e Dio è l'Uno che comprende ogni cosa nell'esistente senza che abiti né le cose, né l'esistente.

Le cose appartengono all'Uno e l'Uno è tutte le cose. E' le cose, ma non abita le cose.

Scrive Agostino d'Ippona a proposito di Ermete Trimegisto e del Discorso perfetto, l'Asclepio, che lui attribuisce ad Apuleio:

Apuleio nega la divinità dei demoni, ma, affermando la loro funzione di mediatori tra gli dèi e gli uomini in modo da farli apparire portavoce indispensabili degli uomini presso gli dei, non arriva a distinguere il loro culto dalla religione degli dèi superiori. Trismegisto invece afferma che alcuni dèi sono stati creati dal sommo Dio, altri dagli uomini. Prendendo quest'affermazione in senso letterale, si può pensare che io parli di statue, che sono opera delle mani dell'uomo; secondo lui invece le statue visibili e tangibili sono come i corpi degli dèi, nei quali però sono stati invitati ad albergare degli spiriti che possono sia nuocere sia soddisfare le richieste di quanti offrono loro onori divini e atti di culto. Creare gli dèi, per Ermete, è l'arte di unire questi spiriti invisibili a realtà visibili, che hanno un corpo e una materia, in modo da produrre delle statue, quasi corpi animati, dedicate e sottomesse a quegli spiriti; gli uomini avrebbero ricevuto questo potere grande e mirabile di creare gli dèi.

Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, Editore Bompiani, 2015, pag. 414/415

Scrive Ermete Trimegisto nel Discorso Perfetto:

E, poiché abbiamo annunciato il discorso della parentela e della società che intercorre tra gli uomini e gli dèi, vieni a conoscere dunque, o Asclepio, il potere e la forza dell'uomo.

VIII L'uomo creatore degli dèi terrestri

Come il Signore e Padre, o, per usare la designazione più alta, Dio, è il creatore degli dèi celesti, così l'uomo è l'artefice degli dèi che si trovano nei templi e si compiacciono della vicinanza degù uomini, e non solo è illuminato, ma illumina anche. Non solo progredisce verso Dio, ma produce anche degli dèi. Rimani ammirato, Asclepio, o forse anche tu manchi di fede come la maggior parte delle persone?".
"Rimango confuso, o Trismegisto, ma do volentieri l'assenso alle tue parole, e considero sommamente beato l'uomo che abbia conseguito una felicità così grande".
"E non senza ragione è degno di essere ammirato colui che è il più grande di tutti gli esseri. Tutti ammettono che il genere degli dèi è evidentemente derivato dalla parte più pura della natura, e che i loro segni visibili sono soltanto, per così dire, delle teste in luogo degli interi corpi. Ma le immagini degli dèi che gli uomini forgiano sono formate da entrambe le nature: quella divina, che è più pura e molto più divina appunto, e quella che è al di qua dell'uomo, ossia la materia, da cui le suddette immagini sono state fabbricate. E non sono rappresentate con le sole teste, ma con tutte le membra e con l'intero corpo. Così l'umanità, sempre memore della propria natura e della propria origine, persevera nella suddetta imitazione della divinità, sicché, come il Padre e Signore ha fatto gli dèi eterni, perché fossero simili a lui, così l'umanità raffigura i propri dèi a somiglianza del proprio volto".
"Intendi dire le statue, Trismegisto?".
"Sì, Asclepio. Vedi quanto tu stesso sei diffidente? Sono statue animate, piene di intelletto e di soffio vitale, che compiono tante e tali opere! Sono statue che conoscono in anticipo il futuro e che lo predicono con le sorti, con i profeti ispirati da loro, con i sogni e in molti altri modi; che causano malattie agli uomini e che le curano anche, e che procurano dolore o gioia secondo i meriti".

Tratto da: Corpus Hermeticum, Asclepio (discorso perfetto), Editore Bompiani, 2006, pag. 557/559

Vale la pena di trattare questa osservazione di Agostino d'Ippona in relazione al Discorso Perfetto.

Il nocciolo centrale del discorso è: gli uomini sono o meno costruttori di Dèi?

Una volta che qualcuno, come Ermete Trimegisto, rileva che esiste l'idea secondo cui gli uomini sono costruttori di Dèi, eccolo lanciarsi a descrivere come gli Dèi, costruiti dagli uomini, altro non sono che le statue degli Dèi infusi di soffio vitale e di intelligenza con la capacità di agire sulla vita degli uomini.

Per tentare di capire da dove deriva quest'idea noi dobbiamo tornare alle antiche religioni dove l'uomo è circondato da un immenso numero di Dèi e agisce, come un Dio, un costruttore, capace di concentrare la propria energia vitale fondendola con gli oggetti del mondo dando vita a dei "Genius loci" capaci di agire sulla struttura emotiva di tutti coloro ce agiscono in quel contesto. Quirino stesso è il "genio Loci" della città e tutti gli abitanti della città partecipano di quella divinità. Con essa scambiano energia emotiva manifestata dalle loro emozioni e dalle loro aspettative.

La Natura è formata da corpi fisici che manipolano la loro energia emotiva; i corpi fisici della natura, manipolando la propria energia emotiva nelle relazioni fra sé e il mondo, costruiscono dei legami emotivi, delle concentrazioni di energia vitale, capace di diventare coscienza di sé e alimentare a sua volta le relazioni fra i soggetti che la compongono.

Gli stessi Esseri della Natura, l'Essere Umano nel nostro caso, è un crogiolo di Dèi. Ogni corpo che abita la natura è veicolatore di un numero pressoché infinito di frammenti di Dèi che abitano l'oggettività nella quale vive. E' come se in ogni corpo degli Esseri della Natura abitasse una cellula per ogni Dio che abita il mondo e ogni Essere della Natura è in grado di chiamare quel specifico Dio, selezionandolo dagli altri, alla propria coscienza nel momento stesso in cui le relazioni che vive col mondo ne richiedono la presenza.

L'idea Pagana entra nell'assolutismo e l'assolutismo tenta di dare una spiegazione all'idea religiosa pagana rubando le peculiarità religiose della religione pagana per sostituirle con le idee religiose dell'assolutismo.

Oggi, del Genius Loci si dà questa spiegazione: Genius loci si riferisce allo "spirito del luogo", un concetto che ha radici nell'antica religione romana, ma che oggi si usa per descrivere l'atmosfera, l'identità e la connessione emotiva di un posto.

Nel 1997, nella conferenza tenuta a Marghera, elencavo una serie di principi fondamentali della Religione Pagana e fra l'altro affermavo:

9) Il "Paganesimo" considera che ogni volta che un Essere concentra la propria attenzione per soddisfare un proprio bisogno relazionandosi con altri Esseri con Necessità simili costruisce un Centro di Energia Vitale che qualora diventi sufficientemente forte, attraverso le relazioni con altri Esseri che esprimono uguali bisogni, acquista Coscienza di Sé e inizia un cammino che, attraverso l'esercizio della propria volontà e le proprie determinazioni, tende a perpetuarsi lungo una propria sequenza di mutamenti tentando di diventare eterno. Questi centri, nel "Paganesimo", sono Dèi con i quali costruire una relazione.

Vedi nella formattazione del 1999 quando fu caricata in internet.

Gli Dèi nascono da condizioni. Esattamente come gli Esseri della Natura nascono da condizioni e divengono in un cammino di trasformazioni per diventare possibili Dèi. D'altro canto, gli Esseri della Natura costruiscono delle condizioni che permettono a nuovi e diversi Esseri di nascere e di trasformarsi.

Questa è la condizione che il testo del "Discorso Perfetto" deve cancellare dalla memoria religiosa delle persone.

E lo cancella affermando che:

Così l'umanità, sempre memore della propria natura e della propria origine, persevera nella suddetta imitazione della divinità, sicché, come il Padre e Signore ha fatto gli dèi eterni, perché fossero simili a lui, così l'umanità raffigura i propri dèi a somiglianza del proprio volto".
"Intendi dire le statue, Trismegisto?".
"Sì, Asclepio. Vedi quanto tu stesso sei diffidente? Sono statue animate, piene di intelletto e di soffio vitale, che compiono tante e tali opere! Sono statue che conoscono in anticipo il futuro e che lo predicono con le sorti, con i profeti ispirati da loro, con i sogni e in molti altri modi; che causano malattie agli uomini e che le curano anche, e che procurano dolore o gioia secondo i meriti.

Tratto da: Corpus Hermeticum, Asclepio (discorso perfetto), Editore Bompiani, 2006, pag. 557/559

Le statue come oggetti in se costruiti dall'uomo. Nella miseria intellettuale dell'estensore del "Discorso perfetto", l'unica cosa che l'uomo è in grado di fare nella sua vita religiosa sono le statue che riempie di magia. Questo concetto si trasferirà nel cristianesimo dove l'immagine del santo o del Gesù dei cristiani ispira profeti, e inviano dolori e gioie.

Agostino d'Ippona deve sviluppare ulteriormente questo concetto e sostituirlo con la presenza di "demoni da combattere".

Scrive Agostino d'Ippona parlando dei demoni:

E' vero però che i demoni hanno poteri su molti, come loro sudditi e schiavi, che sono indegni di partecipare alla vera religione; la maggior parte di questi s'è convinta che i demoni sono dèi, ingannata da segni miracolosi di loro interventi e predizioni.

Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, Editore Bompiani, 2015, p. 414

L'attacco alle religioni Pagane prefilosofiche portato da Platone prima, dal platonismo, dai medio platonici, dai neoplatonici e dal cristianesimo ha avuto il solo fine di privare l'uomo del suo abitare il mondo. Un abitare il mondo che lo porta anche all'elaborazione della qualità divina del mondo in cui vive.

In questo modo, mentre la costruzione di "Dèi inferiori" viene attribuita da Ermete Trimegisto nell'Asclepio all'attività degli uomini che fabbricano statue, l'attività superiore, che porta alla nascita degli Dèi, appartiene all'Uno, al Dio padrone dell'universo. Una figura di Dio padrone dell'universo estranea alle antiche religioni e il cui inizio, almeno per me, fu elaborato da Pitagora e da Parmenide come espressione d'odio rispetto alle antiche religioni.

Scrive nell'Asclepio:

Come il Signore e Padre, o, per usare la designazione più alta, Dio, è il creatore degli dèi celesti, così l'uomo è l'artefice degli dèi che si trovano nei templi e si compiacciono della vicinanza degù uomini, e non solo è illuminato, ma illumina anche.

Tratto da: Corpus Hermeticum, Asclepio (discorso perfetto), Editore Bompiani, 2006, pag. 557

Si sta via, via formando l'ideologia della distruzione dell'uomo in quanto volontà divina che abita il mondo per trasformare l'uomo in un soggetto obbediente, privo di volontà, pieno di sensi di colpa e incapace di affrontare i problemi che la vita gli presenta.

I cristiani chiamano i "Genius Loci" "demoni" perché loro sono terrorizzati davanti ad un presente che non sono in grado di affrontare e vivono supplici nell'intervento del loro Dio padrone. Nel frattempo, accorrono ad applaudire ad ogni dittatore che, identificandosi col loro Dio padrone, getta su di loro un futuro possibile che non si realizzerà mani, ma del quale loro stessi saranno le vittime da sacrificare.

 

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08 giugno 2025

Riflessione sull'occultismo

Quado io avevo cominciato il mio percorso di Stregoneria, nel 1980, iniziai a osservare l'occultismo.

Mi dissi che non era possibile che qualcuno non avesse percorso il medesimo sentiero e non avesse intuito o vissuto quelle cose che io stavo vivendo.

Fra gli anni '70 e '80 del secolo scorso c'era una mole notevole di materiali sull'occultismo e sulla magia con un vero e proprio revival di scritti medioevali che, apparentemente, erano contrari al cristianesimo.

Mi ci volle del tempo per scoprire l'inganno.

L'uomo non è una macchina razionale che vive in un mondo di forme. L'uomo è un essere emotivo che vive in un mondo di emozioni. Solo che la coscienza dell'uomo è dominata dalla ragione. Una ragione che si fa Stato, si fa potere di dominio, imponendo la propria descrizione del mondo agli uomini dicendo agli uomini che quella, e solo quella, è la realtà del mondo.

Mi ci vollero molti anni per comprendere come il vivere, l'abitare, il mondo era una condizione soggettiva, personale, di relazione emotiva che doveva essere imprigionata dalla coscienza dell'individuo per impedirle di modificare la descrizione del mondo, la verità, che la ragione che si fa Stato afferma che quella, e solo quella' è la vera realtà del mondo.

Nell'uomo sorgono elementi di preveggenza, di déjà-vu. Nell'uomo si liberano sensazioni telepatiche. Nell'uomo si presentano visioni, allucinazioni, illusioni. Nell'uomo la percezione quotidiana viene alterata spesso. A volte basta una febbre o un delirio alcolico. Si presentano alla coscienza, superando il controllo della ragione, anche se la ragione le riveste della sua descrizione. Né la ragione, né la coscienza dell'individuo sembrano non avere un qualche controllo su queste insorgenze psichiche.

Al di là di come tutte queste forme si possono presentare, sia in maniera sporadica che come sintomi di malattie, l'uomo è più complesso di quanto la razionalità meccanicista vuole affermare che sia.

L'uomo vive un continuo sforzo di abitare un mondo emotivo la cui esistenza, sia del mondo che del suo abitare, viene negato alla sua coscienza. Coscienza che combatte contro il corpo dell'uomo, cercando di eliminare tutti gli stimoli e le sensazioni che desiderano emergere, per affermare il proprio dominio sullo specifico individuo di cui si sente padrona. Quanti uomini sono consapevoli quando ascoltano i segnali che arrivano dal loro "cervello nello stomaco", dal loro sistema "gran simpatico"?

Di tanto in tanto, la coscienza è costretta a cedere e sensazioni, percezioni, emozioni e quant'altro, che non appartengono al bagaglio della propria descrizione, emergono e pretendono di essere prese in considerazione dalla coscienza stessa.

In questa lotta si inserisce la letteratura dell'occultismo. Un occultismo che da un lato nega i processi adattativi dell'uomo, concepito e nato, alle sollecitazioni ambientali e dall'altro lato impone sull'uomo un delirio di superstizioni preconcettuali il cui scopo è costringere l'uomo ad ignorare una realtà complessa nella quale vive e considerare l'insorgenza di strane e diverse percezioni del reale come eccezionali rivolte ad una persona eccezionale che entra nelle grazie di "potenze superiori".

L'azione dell'occultismo aveva, ed ha, lo scopo di affiancare il cristianesimo nel sottomettere l'uomo a "potenze superiori" alle quali l'uomo si deve sottomettere. Lui è nelle grazie del Dio padrone, dei Maestri superiori, degli Spiriti, dei poteri magici. Lui è l'unto, il prescelto, colui destinato alle grandi imprese.

All'inizio del percorso di Stregoneria, mentre affronti l'ideologia occultista, specialmente se sei cresciuto in un ambiente cristiano, ti sembra di vivere in un mondo opposto al cristianesimo, ma a mano a mano che approfondisci la questione trovi i "minimi comuni denominatori" e ti rendi conto che "non ha importanza con quale nome chiami la rosa, avrà sempre lo stesso profumo" o, se preferite "la puoi chiamare cacca, popò, ma sempre merda è".

Il delirio di onnipotenza è sempre delirio di onnipotenza o, come dice il grande psicologo Vianello:

Molti studiosi considerano l'egocentrismo come una importante caratteristica della religiosità infantile (tra questi il Castiglioni, il Grasso, il Lutte, il Terstenjak, il Vergote, il Mailhiot, il Montuschi, ecc.). Scrive, ad es., il Terstenjak: "Come secondo l'opinione del fanciullo, il padre, la madre e tutto l'ambiente devono essere al mondo solo per lui, così anche Dio esiste soprattutto per i suoi desideri" (p. 126; 1955). Ed afferma il Lutte (1962): "La religiosità del fanciullo è egocentrica nel senso che egli riferisce tutto a sé. Non sarebbe capace di comprendere ed apprezzare le cose religiose se non quando ne vedesse un interesse immediato. Il Natale sarà così soprattutto il giorno dei regali; la preghiera un mezzo per ottenere vantaggi concreti". L'egocentrismo, in effetti, domina la vita religiosa infantile. Lo stesso antropomorfismo, in definitiva, è contemporaneamente espressione di realismo e di egocentrismo. Anche molti aspetti delle credenze animistiche ed artificialistiche o alcuni atteggiamenti magici sono riconducibili, nella loro origine prima, proprio all'egocentrismo.

Tratto da: Renzo Vianello, La religiosità infantile, Editore Giunti, 1976, p.224-225

Il problema è il delirio egocentrico che contraddistingue ciò che è infantile da ciò che è adulto.

L'infante, che pensa al mondo come un oggetto che ruota attorno a lui, diventa un adulto che pretende che tutto il mondo debba soddisfare i suoi desideri. In questo, l'occultismo lo aiuta: lui è il destinatario del messaggio astrologico; i tarocchi parlano di lui; lui è all'interno del "grande disegno di Dio".

Diventare adulti significa abitare il mondo. Prendersi le responsabilità delle condizioni e delle contraddizioni del mondo. Troppa gente, educata nel cristianesimo, pensa di ricoprire il ruolo di "giudice" o di studioso di "individui che devono recitare il ruolo di cavie".

Il percorso di Stregoneria è un percorso fatto di mutamento, di trasformazione di sé stessi. Il mondo emotivo è un universo infinito da cui emerge una ricchezza fatta di emozioni. Solo che le emozioni non sono una moneta corrente nella società in cui viviamo. Per percorrere un sentiero di Stregoneria serve un duro lavoro e un impegno sociale che non regala molte soddisfazioni. Il mondo sociale in cui viviamo non ha nessuna preparazione ideologica, nessuna capacità di comprendere chi non si adegua alla sua descrizione del mondo, e passa di fallimento in fallimento perché insegue illusioni messianiche. A chi pratica Stregoneria non resta altro che dire: "Te l'avevo detto! Ora "cazzi" tuoi!".

 

08 giugno 2025

Trump, Musk e Xi Jinping

Trump attendeva da mesi la telefonata di Xi Jinping, ma la telefonata non arrivava.

Allora Trump ha deciso di chiamarlo. Dopo la telefonata, Trump ha dichiarato: "E' andato bene!". Dai contenuti di quell'"andato bene" si comprende che Xi Jinping non lo ha mandato a quel paese, ma non ha nemmeno ottenuto il "bacio della buonanotte".

Forse per questo è infuriato con Musk che ha criticato il suo grande piano economico.

Avremmo voluto camminare in un mondo diverso, ma noi possiamo solo camminare non decidere sull'oscurità o sulla luce del mondo.

 

08 giugno 2025

Percezione dei futuri possibili come modificazione del presente

Vi faccio osservare che questa cosa io la raccontavo fin da oltre 25 anni fa. Inoltre, col Crogiolo dello Stregone, raccontavo il meccanismo con cui rendere questa possibilità utile nella vita quotidiana.

Ma diciamocelo, della Stregoneria non interessava e non interessa a nessuno. Si preferisce la miracolistica.

E che, pensate che quei neuroni sono stati creati da Dio? Li abbiamo costruiti ognuno di noi a seconda delle sue predilezioni e delle sue esperienza. A seconda delle condizioni del mondo incontrato alla nascita e alle risposte soggettive che davamo alle sollecitazioni del mondo,

Vivere da Stregoni significa essere consapevoli delle trasformazioni che viviamo. Gli altri aspettano la provvidenza di Dio.

Scrive l'articolo dell'ANSA, fra l'altro:

Il cervello non elabora il futuro come un unico scenario, facendo una media dei dati a disposizione: al contrario, traccia tante mappe diverse contemporaneamente che illustrano tutti i futuri possibili, alcune più ottimistiche altre più caute, e le adatta in base alle circostanze per aiutarci a prendere decisioni.
Gli autori dello studio hanno così scoperto che neuroni diversi elaborano mappe diverse: alcuni sono più impazienti e attribuiscono maggiore importanza alle ricompense immediate, mentre altri sono più sensibili a quelle differite nel tempo. Inoltre, alcuni neuroni sono più ottimisti, aspettandosi risultati superiori alla media, e altri più pessimisti, reagendo di più alle delusioni e favorendo dunque stime più caute.
L'esperimento ha anche evidenziato che i neuroni adattano le loro previsioni all'ambiente, pur mantenendo i rispettivi ruoli: quelli più ottimisti mantengono questa tendenza e lo stesso vale per gli altri. Il mantenimento di questa diversità, secondo i ricercatori, potrebbe essere la chiave che consente al cervello di rappresentare simultaneamente diversi futuri possibili.

[Tratto da Ansa on-line del 05-06-2025]

Quando iniziai a scrivere Il Crogiolo dello Stregone su sollecitazione dei radioascoltatori di Radio Gamma5, avevo ben chiaro il meccanismo di trasformazione della struttura neuronale a seconda delle attività che venivano svolte quotidianamente.

La maggior parte delle persone non ebbe mai chiaro che il termine che usavo di "stuprare bambini" non si riferiva prettamente ad un atto sessuale, ma consisteva nell'imposizione di imperativi morali in maniera così violenta da indirizzare la formazione del reticolato neuronale in una direzione negativa per il bambino e il futuro adulto. E' un concetto oscuro per chi, pur non ritenendo che l'uomo sia creato dal Dio cristiano, procede a ragionare come se lo fosse.

Come raccontavo nel Crogiolo dello Stregone, dopo che un ambiente coercitivo e repressivo, cristiano, imponeva una struttura neuronale che esprimeva quel tipo di visione del mondo, da adulti sarebbe servito uno sforzo imponente, una processo doloroso, per modificare quella struttura neuronale e le relative idee sul mondo che quella struttura neuronale imponeva.

 

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07 giugno 2025

Complotti e complottismo: semi che sono germogliati

Mi è capitato fra le mani, uscendo dalla mia libreria "La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema" di Wu Ming.

Si tratta di un passato che ho vissuto e che, purtroppo, a mio avviso, permette di comprendere l'attuale che stiamo vivendo.

Ne presento solo un paio di pagine per comprendere attraverso cosa si esprime gli USA di oggi nel mondo. I semi dei complotti sono germogliati. Le tecniche si sono affinate anche se il mondo di oggi non è più quello di 50/60 anni fa.

"Immagina bene, perché all'altezza degli anni Settanta c'è da raccontare molto altro, Per il cospirazionismo americano è un decennio decisivo. Diverse sequenze del genoma di QAnon risalgono a quest'epoca. Un'epoca di riflusso e ripiegamento dopo la fine della contro cultura e del movement. Di offuscamento del "sogno americano" dopo la fine ignominiosa della guerra in Vietnam. Di sfiducia e sospetto dopo lo scandalo Watergate e le dimissioni di Nixon. Di crescita del fondamentalismo cristiano, che proprio in questo periodo, da fenomeno di provincia che era, comincia a radicarsi e crescere nelle periferie delle metropoli. Di ossessione pop per il diavolo, come mostra il successo del film L'Esorcista, e anche qui c'entrano le ricadute della vicenda Manson e di Paul-Is-Dead. Infine, non dimentichiamolo, gli anni Settanta sono "the Me Decade". Come scrive Tom Wolfe, c'è il "terzo grande risveglio", cioè il boom della New Age e delle spiritualità alternative. Ma procediamo con ordine ... ".
"Non mi oso di interrompere, ma ci vorrebbe davvero qualcos'altro da bere. Chiamerei Pilade". Anch'io avevo ormai le fauci asciutte. Ma non sapevo cosa bere. Pensai alle bibite della mia infanzia e azzardai: "Signor Pilade, si potrebbe mica avere un'orzata?".
E orzata fu.
"La fine del ciclo di lotte della seconda metà degli anni Sessanta non dipende da uno spontaneo esaurirsi, dal consumarsi di una fase, dal passare di una "moda" ... Che il riflusso arrivi da solo è una narrazione tossica che si impone rimuovendo il conflitto. E' così in Italia ed è così negli Stati Uniti.
La fine del movement è l'esito di una guerra, una guerra che 1'establishment americano combatte davvero con ogni mezzo. C'è la repressione armata, come durante la convention del Partito democratico a Chicago nel 1968 o alla Kent State University nel 1970, quando la Guardia nazionale apre il fuoco contro gli studenti che chiedono la fine della guerra in Vietnam. C'è l'assassinio politico, come quando la polizia di Chicago irrompe di notte nell'appartamento del dirigente della Pantere Nere Fred Hampton e compie una vera e propria esecuzione. Ma soprattutto c'è la guerra psicologica, l'infiltrazione massiccia dei movimenti allo scopo di sabotarli, lo spionaggio usato per diffamare singoli e gruppi ... Queste sono le specialità dell'Fbi, che è ancora diretto da Hoover. Dal 1956 al 1972 l'Fbi ha un piano d'operazioni segreto, il Cointelpro (Counter Intelligence Program), interamente dedicato alla guerra sporca contro la nuova sinistra, il movimento pacifista, le femministe, le organizzazioni per i diritti degli afroamericani, dei nativi americani e degli ispanoamericani ... Lo stesso Martin Luther King, fino alla morte e anche oltre, viene sorvegliato e perseguitato dal Cointelpro".
"In che senso "anche oltre"?".
"Ancora nel 1969, più di un anno dopo l'assassinio di King, il Cointelpro passa a giornalisti fidati documenti che dovrebbero sporcarne la memoria ... E' una fissazione del razzistissimo Hoover. A essere preso di mira dal Cointelpro è soprattutto il partito delle Pantere Nere, che Hoover odia dal profondo del.;".
Ebbi un'esitazione.
"Niente dettagli anatomici superflui, continuiamo".
"Il partito delle Pantere Nere viene pesantemente infiltrato - a un certo punto quasi un terzo dei militanti sarà costituito da informatori - e sabotato in ogni sua attività. Usando le informazioni raccolte dalle spie, il Cointelpro fabbrica accuse per mandare in galera i leader del partito. Informazioni false vengono passate a centinaia di giornalisti legati al Bureau, che avviano campagne stampa martellanti contro le Pantere. A volte l'obiettivo, messo nero su bianco nei memo del Cointelpro, è spingere attivisti al suicidio. L'Fbi diffonde volantini falsi, addirittura stampa numeri falsi del giornale ufficiale delle Pantere. Tutto questo è storia. è un formidabile reticolo di centinaia di complotti, complotti reali che presentano ogni caratteristica dei complotti reali: hanno obiettivi mirati, sono portati avanti da un numero circoscrivibile di persone, hanno un inizio e una fine ... ",
"Appunto quando finiscono?".
"Nel marzo 1971 alcuni attivisti penetrano nella sede dell'Fbi di Media, Pennsylvania, e trafugano più di mille documenti riservati. In quelle carte sono descritte svariate operazioni del Cointelpro. Gli autori del furto mandano copie del plico a vari giornali, firmandosi "Citizen's Commission to Investigate the Fbi". Il 24 marzo la vicenda finisce in prima pagina sul Washington Post. Altri documenti spuntano grazie a cause civili intentate da singoli attivisti contro l'Fbi. Che sospende il programma e l'anno dopo ne annuncia l'avvenuta chiusura. Nel 1975, con Hoover ormai morto, un comitato d'inchiesta del Senato, il Church Committee, getta altra luce sul Cointelpro e conclude che l'Fbi ha intenzionalmente e sistematicamente violato i diritti costituzionali delle persone e organizzazioni prese di mira. Eppure soltanto quattro agenti finiscono sotto processo per reati collegabili al Cointelpro. Due di questi vengono condannati, ma nel 1982 Ronald Reagan concede loro la grazia".
"Con quale motivazione?".
"Reagan dichiara: "E' tempo di lasciarci tutto questo alle spalle e avviare un lungo e da tempo necessario periodo di guarigione e riconciliazione nazionale"".

Tratto da: Wu Ming, La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema, Edizioni Alegre, 2021, p, 468-470

Ci sarebbe da riflettere, però lo può fare solo chi, oggi vecchio, quel tempo ha vissuto.

 

07 giugno 2025

Esopo, l'esultanza e la propaganda

Ci sono molte persone che esultano per successi ottenuti, anche con duro lavoro, e che, attraverso forme di esultanza, promuovono una forte propaganda di sé stessi.

Questo tipo di azione tende a richiamare l'attenzione e spesso finisce per trasformare l'esultante in un obbiettivo, in una preda per altri.

L'arte consiste in un equilibrio fra l'esporsi, nella favola di Esopo consiste nell'affrontare il gallo avversario, e nel sottrarsi al mondo, a differenza del gallo trionfante nella favola di Esopo in questione.

Esopo parla agli schiavi dove esiste la contesa per guadagnare qualche cosa, ma facilmente si diventa preda di qualcuno più forte che vuole appropriarsi dei risultati ottenuti dal lavoro degli schiavi.

Succede spesso nelle aziende dove, "quello bravo", diventa la preda dei furbi che vogliono farlo funzionare per i loro interessi

Scrive Esopo:

Due galli si battevano per questioni di... galline, e uno mise in fuga 1'altro, il vinto, andò a nascondersi tra i cespugli mentre il vincitore, levatosi a volo, si issava su un alto muro, cantando a squarciagola. Ma tosto un'aquila gli piombò sopra e lo portò via. Così, quello che se ne stava nascosto nell'ombra poté, da allora in poi, coprire tranquillamente le sue galline.

Esopo: I due galli e l'aquila, Editore BUR, 1982, 20, pag. 59.

E' indubbio che il secondo gallo si è trovata la "strada" liberata dall'aquila. Il secondo gallo non aveva la forza e l'abilità del primo, tuttavia il pollaio si accontenta.

Ci sono molti dirigenti d'azienda che devono accontentarsi di personale di "seconda mano" perché il mobbing aziendale ha allontanato i migliori che facevano ombra agli arrampicatori sociali.

Nella società ci sono persone che si sentono aquile, pronte a ghermire chi, secondo loro, non sta al loro posto. Per questo, la possibile preda non si deve accontentare di ottenere buoni risultati nelle proprie imprese, ma deve attrezzarsi per poter beneficiare dei risultati ottenuti anziché farsi ghermire.

 

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06 giugno 2025

Severino Boezio e l'assolutismo di Dio

Boezio rappresenta la pietra tombale delle Antiche religioni i cui ultimi seguaci, ridotti alla clandestinità, ne continueranno i culti in segreto.

Boezio continua l'operazione filosofica di Agostino d'Ippona introducendo nel cristianesimo sia le idee di Platone che le idee di Aristotele in quell'operazione di censura che iniziata con Pitagora, Platone e Aristotele, alimenta l'odio per il politeismo religioso e per i desideri e i piaceri degli uomini, Piaceri e desideri che devono essere incarcerati per meglio controllare l'uomo.

Severino Boezio, (Roma 475/477 – Pavia, 524/526) fu uno degli agenti ideologici dell'imperatore Teodorico. Incarcerato in quanto accusato di tradimento, fu giustiziato a Pavia. Strangolato e finito a bastonate. La chiesa cattolica, con il papa Leone XIII ne approvò il culto per la chiesa di Pavia e lo festeggia il 23 ottobre.

Boezio coniuga l'Artefice, il Dio assoluto, di Platone con il Dio ebreo cristiano passando per Plotino e Cicerone: neoplatonici e stoici.

Cosa resta del Dio della bibbia una volta che Boezio ne definisce l'assolutismo come diritto assoluto dell'Imperatore?

Rimane la narrazione infantile che viene spacciata all'infanzia in un continuo sforzo ideologico di contenere lo sviluppo di ogni singolo uomo e di ogni singola donna in una condizione di pensiero infantile, di perenne dipendenza da una figura paterna, che col tempo diventa impersonale, chiamata Dio.

Quando l'individuo si sforza di uscire dalla condizione infantile in cui si muovono i suoi pensieri, eccolo rifiutare quella figura che crea la luce dal nulla o devasta l'umanità col diluvio universale. Non parla più del Dio a capo delle armate ebraiche che devasta i popoli, ammazza donne e bambini per il suo potere. Non si parla più dell'Imperatore che si identifica con Dio.

Dio assume una dimensione astratta, impersonale. Lui è Dio onnipotente che agisce nella vita degli uomini in un modo così sottile che gli uomini nemmeno se ne accorgono. La "provvidenza" è l'arma di Dio e tu devi riconoscere la mano di Dio ogni volta che qualche cosa ti va bene. In questo modo neghi te stesso, le tue decisioni, perché queste sono il frutto della volontà di Dio a cui ti devi adeguare accettando tutto quello che ti va male in nome della volontà di Dio.

Scrive Boezio:

Allo stesso modo, dunque, se la provvidenza vede qualcosa come presente, è ineluttabile che questa cosa esista, benché non abbia, per sua natura, nessuna necessità di esistere. Ora, Dio vede come presenti quelle cose future che provengono dalla libertà di decisione; queste cose, dunque, in rapporto alla visione divina, diventano necessarie per la condizione della conoscenza divina, considerate per se stesse, invece, non decadono dall'assoluta libertà della loro natura. Avverranno, dunque, senza dubbio tutte quelle cose che Dio prevede che avverranno, ma alcune di loro hanno origine da libera decisione, ed esse, quantunque si verifichino, non perdono con l'esistere la loro natura, per la quale, prima che avvenissero, sarebbero potute anche non avvenire.

Accadono tutte le cose previste da Dio e non le cose che tu vuoi o puoi far accadere.

Esistono cose che accadono e che per loro natura non hanno la necessità di accadere?

L'affermazione in sé, fatta da Boezio, ha del farneticante: significa togliere agli accadimenti le necessità del loro accadere. Significa che non affronti più l'accadere per le cause che provocano l'accadere, ma devi confidare nella provvidenza di Dio affinché l'accadimento delle cose, senza necessità di accadere, ti sia favorevole. Questo ha la funzione di alimentare l'impedimento alla ricerca delle cause costringendo l'individuo all'incoscienza e all'inconsapevolezza che lo rende disarmato davanti alla vita.

"Dio vede come presenti le cose future..." siamo nella condizione in cui il filosofo, Boezio, si fa Dio e dice alle persone ciò che è la percezione di Dio. Non esiste un Dio "che vede come presenti le cose future..." ma esiste un Boezio che proclama l'esistenza di un Dio che vede le cose future e che desidera l'esistenza di un Dio che vede le cose future.

Le cose, viste da Dio, avverranno, dice Boezio, ma alcune cose che accadranno sono determinate dalle azioni umane che, comunque, Dio ha previsto che quell'uomo farà.

In questo modo il Dio di Boezio ha il controllo dell'uomo e di tutti quegli accadimenti che, secondo Boezio, possono non avere una causa necessaria affinché accadano.

Scrive Boezio:

Che importa allora - mi dirai - che non siano necessarie, quando per la condizione della conoscenza divina, ne risulterà, in tutti i modi, un'equivalente necessità? Ha la stessa importanza - rispondo - dei fatti che poco fa ho citato, ossia l'esempio del sole che sorge e dell'uomo che cammina; essi, mentre accadono, non possono non accadere; uno solo di loro, tuttavia, prima ancora che succedesse, era inevitabile che avvenisse, l'altro, invece, no affatto. Così pure, quelle cose che Dio ha presenti, avverranno senza dubbio, ma di queste, alcune discendono propriamente dalla necessità delle cose stesse, altre, invece, dal potere di chi le compie. Non a torto, dunque, dicevamo che queste cose, se si rapportano all'atto del conoscere divino, sono necessarie; se si considerano per se stesse, sono sciolte da ogni legame di necessità, così come tutto ciò che, appare ai sensi, se lo rapporti alla ragione è universale, se lo rapporti a se stesso, è particolare.

Il Sole sorge e l'uomo cammina; entrambe sono delle necessità soggettive indotte da cause. Ciò che accade ha la necessità di accadere, ma la necessità di accadere appartiene agli effetti delle cause che hanno costruito la situazione per la quale il Sole sorge e l'uomo cammina anziché strisciare.

Entrambe le condizioni è inevitabile che accadano. L'uomo può decidere, per un attimo, di non camminare, ma non può decidere di non camminare. O decide di vivere o decide di morire.

"quelle cose che Dio ha presenti, avverranno senza dubbio" il che significa: "Quelle cose che Dio ha creato che siano, saranno e dal momento che saranno sono presenti a Dio.". Il Dio di Boezio non è uno spettatore delle cose che accadono e accadranno, è il creatore delle cose che devono accadere e all'uomo, secondo Boezio, rimane solo l'illusione di scegliere ciò che è già stabilito che debba accadere.

Boezio risolve in Dio i limiti della conoscenza dell'uomo quando dice: "alcune discendono propriamente dalla necessità delle cose stesse, altre, invece, dal potere di chi le compie". Le cose discendono sempre dalla necessità di accadere per la coincidenza di varie cause che le manifestano in essere. Le cose che nascono dal "potere di chi le compie" altro non è che la necessità soggettiva di compiere quelle cose perché, alcune cause, al di là che io le conosca o meno, hanno coinciso affinché quella persona, in quella situazione, esercitasse la sua volontà di compierle.

Scrive Boezio:

Ma se è in mio potere - mi dirai - di mutare proposito, vanificherò la provvidenza, quando, eventualmente, io muterò qualcosa che essa conosce in precedenza. Ti risponderò che puoi, bensì, deviare altrove il tuo proposito, ma poiché la verità presente della provvidenza vede che tu puoi ciò e vede anche se tu lo fai e su quale altra scelta eventualmente ripieghi, non puoi evitare la prescienza divina, come non potresti sfuggire allo sguardo di un occhio sempre presente, quantunque con la tua libera volontà ti volgessi alle azioni più svariate. Allora - dirai - la conoscenza divina si muterà a seconda del mio comportamento, cosicché se io voglio ora questo, ora quello, risulterà che anch'essa debba alternare le vicende del conoscere?
Per nulla affatto. La visione divina, infatti, precorre ogni cosa futura e la rivolge e richiama alla presenza del proprio atto conoscitivo e non ondeggia, come credi tu, nell'alternativa di prevedere ora questo, ora quello, ma con un solo colpo d'occhio previene ed abbraccia, rimanendo immobile, i tuoi cambiamenti.

Qui Boezio ammette l'esistenza di un "mutare di proposito", secondo lui, non vanifica la provvidenza di Dio perché la provvidenza di Dio comprende la decisione soggettiva di agire mutando il proposito.

Boezio dice che l'uomo è prigioniero della prescienza d Dio e ad essa non sfugge "come non potresti sfuggire allo sguardo di un occhio sempre presente, quantunque con la tua libera volontà ti volgessi alle azioni più svariate". Il problema è che "l'occhio sempre presente" guarda le mie più svariate azioni mentre, nella prescienza, proclamata da Boezio, l'occhio non vede le mie azioni, ma vede le azioni che farò perché ha determinato le azioni che farò. Solo che, se ha determinato le azioni che farò, io non sono responsabile per le azioni che faccio o che farò, ma il responsabile è Dio e tutte le azioni che possono essere censurate come "malvage" che io posso fare vanno imputate alla prescienza di Dio che ha determinato le mie azioni malvage.

Signori, vi prego, mettete in galera Dio e impiccatelo, perché egli è il responsabile di ogni delitto subito dall'umanità in quanto, con la sua prescienza, ha creato la malvagità per il proprio sollazzo.

Scrive Boezio:

Questa presenza capace di abbracciare e cogliere simultaneamente tutte le cose non deriva a Dio dal realizzarsi delle cose future, ma dalla propria semplicità. In questo contesto si risolve anche la questione che tu hai sollevato poc'anzi, sostenendo che sarebbe indegno il dire che i nostri atti futuri forniscano la causa alla conoscenza di Dio. Infatti questa interna energia della conoscenza divina, che abbraccia tutte le cose con una nozione presente, stabilisce essa stessa la misura per tutte le cose e nulla invece deve alle cose che avverranno in seguito.

E concludo questa carrellata di osservazioni con l'affermazione creazionista di Boezio. Nulla a Dio arriva dalle cose, ma tutto è espressione di Dio. "Sarebbe indegno" dice Boezio "affermare che i nostri atti futuri forniscono la causa della conoscenza di Dio.". Come ti permetti, dice Boezio, di affermare che i tuoi atti futuri contribuiscono alla conoscenza di Dio. E' una cosa indegna! E' la conoscenza divina, di Dio, che stabilisce la misura di tutte le cose (che ha creato le cose e il disegno divino). Nulla Dio deve alle cose che agiranno in seguito.

La fusione di platonismo, stoicismo e neoplatonismo viene fatta da Boezio per fornire al cristianesimo, al Dio dei cristiani, il Macellaio di Sodoma e Gomorra, quella dignità universale che la bibbia, mettendolo a capo militare del popolo eletto, ha elevato a sterminatore dell'umanità.

Tratti da: Boezio, La consolazione della filosofia, Editore BUR, Pag. 385/387

 

06 giugno 2025

Trump e i tassi sul commercio come gioco

Credo che il termine corretto per definire la situazione sia "caos" che non è il Divino Caos, ma il capriccio del bambino che ha il potere di distruggere tutti i giocattoli affinché altri bambini non ci giochino.

Caos nel commercio, nell'economia, nella finanza e condizioni per una guerra o per infinite guerre locali.

Cosa vogliono gli USA con questo caos?

Essere riconosciuti come i padroni del mondo senza avere doveri rispetto a leggi o istituzioni. Nemmeno nei contratti commercial o negli accordi internazionali.

 

06 giugno 2025

Il mio compito

Io avevo un compito, uno solo, quarantacinque anni or sono.

Avrei dovuto liberare il Paganesimo dal cappio nazi-fascista che il cristianesimo aveva costruito attorno al suo collo.

Un operaio non sa nulla di cultura dal momento che la sua cultura scolastica si è fermata alla sufficienza sociale anche se i numerosi corsi tecnici (aerei, elicotteri, macchine per scrivere, fotocopiatori e quant'altro) hanno portato ad un accumulo di conoscenza costringendolo a vivere esperienze che altre persone non avrebbero mai affrontato.

Ci sono alcune definizioni, nella storia del pensiero sociale che definiscono questo tipo di operaio che preferisco ora non nominare.

Questo tipo di operaio inizia un percorso di trasformazione soggettiva. Pensa di aver scoperto delle cose belle sulla realtà in cui vive e inizia a comunicarle.

Non ne conosce il valore, perché la scarsa preparazione scolastica non gli permette il confronto fra ciò che pensa e ciò che comunemente è pensato.

Poi gli Dèi arrivano e gli dicono: "Prendi ciò che arriva e utilizzalo!".

Un solo compito avevo: la costruzione del pensiero Pagano.

Per farlo dovevo accumulare esperienza.

L'ho fatto, mi è costata tanta fatica.

Ora penso di essere arrivato verso la fine del mio lavoro.

Non avevo il diritto di chiedere a nessuno di aiutarmi, e nessuno lo fece; non avevo il diritto di rifiutare quanto mi si offriva anche se questo avesse comportato fatica.

Il mio lavoro non è un lavoro di successo. Le masse non applaudono.

Ho fatto ciò che potevo. Ho rispettato il patto con gli Dèi. Ho lavorato intensamente e le persone che leggono, sempre si perdono non cogliendo il filo delle pagine che ho scritto.

A me non importa.

Forse anche questo era nei progetti degli Dèi: io ho fatto ciò che dovevo fare, non ciò che altri avrebbero voluto o volevano che facessi.

Fintanto che le persone vivranno nell'oscurità della sottomissione non sentiranno la necessità di una diversa condizione.

 

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05 giugno 2025

Riflessione sul rapporto Paganesimo e cristianesimo in Schelling

Schelling ha la necessità di dimostrare che ogni religione che ha preceduto il cristianesimo altro non era che un "cristianesimo primitivo". In particolare la riflessione verte sulla similitudine che Schelling fa fra Dioniso e il "Messia" figlio del Dio padrone di ebrei e cristiani.

Davvero Dioniso è simile a Gesù?

Quando mai Dioniso ha minacciato gli uomini di pene eterne se non si sottomettessero a lui?

Nelle antiche religioni prefilosofiche non esiste l'uso della religione per sottomettere gli uomini. E così Gli Dèi, anche quando combattono fra di loro, non combattono mai per sottomettere l'uomo, semmai per contendersi il giudizio dell'uomo; come quello di Paride.

Scrive Schelling:

Quando si dice che il paganesimo è falsa religione, appunto in ciò è compreso che esso non è del tutto privo di verità, ma è solo la vera religione rovesciata. Le rappresentazioni mitologiche contengono concetti la cui verità, la cui vera figura ed essenza è data per la prima volta nel Nuovo Testamento.

Appare evidente come la sua idea non è quella di considerare le antiche religioni in sé, ma considera le antiche religioni in funzione del cristianesimo volendo ignorare che il cristianesimo ha imposto la sua dimensione assolutista sull'uomo usando i modelli ideologici di religioni precedenti che non avevano in sé modelli assolutistici di dominio dell'uomo sull'uomo.

L'idea assolutista pensa al presente, come un naturale sviluppo del passato. Una sorta di evoluzione verso l'alto, verso la perfezione di un qualche cosa che veniva pensato come imperfetto. In quest'ottica, le Antiche religioni non vengono annientate per imporre una diversa visione religiosa del mondo, ma per naturale evoluzione verso la perfezione che il cristiano attribuisce al suo Dio.

Scrive Schelling:

Infatti come il paganesimo - ma considerato nel suo intero corso e continuità - è solo un cristianesimo che si produce naturalmente (come avrebbe potuto altrimenti essere in parte cosi facile il passaggio da quello in questo e con tanto successo tra le masse), cosi il giudaismo è solo cristianesimo non sviluppato. La stessa personalità che apparve ai popoli pagani come liberatore e salvatore è nell'Antico Testamento il messia. Gli esseri mitologici non sono semplici rappresentazioni, sono anche esseri effettivi.

Schelling vive un presente come il suo assoluto e ciò che precede il presente non è qualcosa altro rispetto al presente, ma è il presente, nella sostanza, che ha preceduto nella forma, la forma con cui il presente si presenta.

In concetto è un concetto prettamente nazista. L'assolutismo del presente si ritiene superiore a qualche cosa che è sempre stato, ma che solo nel presente rivela la sua forma: il creazionismo diventa sostanza in una forma che si trasforma e che si evolve in una dimensione superiore: il cristianesimo. Si tratta di quella che diventerà la visione del progresso in Durkheim e che legittimerà il concetto di razza superiore.

Il passaggio dalle Antiche religioni al cristianesimo non è stato facile. E' passato attraverso la distruzione sistematica dove, ai "potenti" di ogni epoca, era fornito un mezzo ideologico per sottomettere i loro stessi popoli e gli altri popoli in nome di un assoluto nel quale ogni potente si identificava. La miseria, costruita dai cristiani in ampi strati della popolazione, fungeva da massa eversiva per imporre l'accettazione della miseria da parte di un potere statale che riusciva a gestire le masse mediante l'imposizione della miseria economica e morale. Fu un processo storico costruito prima del primo secolo fino al VI-VII secolo d.c. in cui il sangue ha corso in nome di quel "Dio lo vuole e tu vai macellato".

I popoli prefilosofici non avevano il concetto di "liberatore", Non attendevano la liberazione da qualcosa ad opera di un soggetto esterno e nemmeno avevano il concetto di "oppressione della colpa o del peccato" che appartiene esclusivamente all'ebraismo e al cristianesimo.

La vita si affronta anche con fatica. Alcuni uomini che si ritengono padroni di altri uomini contribuiscono a rendere faticosa la vita dei loro sottoposti. Ma solo l'uomo sottomesso può liberarsi da questo. Ogni salvatore che si presenta lo fa solo per opprimere a propria volta.

Tutte le fatiche di Ercole vengono interpretate dai cristiani come atti di liberazione. Solo che Ercole combatte per sé stesso anche se il problema che risolve, attraverso il suo combattere, libera persone da condizioni indesiderate.

Sono solo gli ebrei che desiderando il trionfo della loro "razza superiore" attendono il messia che li conduca alla vittoria su tutte le altre razze. Da questa idea, ogni dittatore si fa liberatore dei popoli su cui esercita la propria dittatura distruggendo il presente dei popoli stessi. Per distruggere le condizioni sociali delle persone è necessario presentarsi come salvatori.

Gli Esseri Mitologici sono Esseri Mitologici; che poi come Esseri Mitologici siano anche Esseri reali, effettivi, questo è un altro discorso. Il Sole è un Essere mitologico, ma è anche un Essere effettivo. Noi possiamo scegliere con che occhi guardarlo.

Scrive Schelling:

Dioniso in tutte le sue figure (quella stessa figura che come Melkarth è servo come Dioniso è dio), Dioniso è una potenza divina effettiva, con cui la coscienza ha un rapporto effettivo. La verità della mitologia in questo senso è diventata pienamente manifesta con il cristianesimo. Il messia dell'Antico Testamento poteva apparire innanzi tutto come una personalità meramente rappresentata, ma l'esito ha mostrato che era un essere effettivo, che alla fine di tutto il processo è effettivamente apparso, apparso come l'unigenito del padre. «Noi vediamo la sua gloria (che tutto il tempo precedente non aveva visto)».

Che per costruire la fantasiosa figura di Gesù si sia usato anche la rappresentazione apparente e orgiastica di Dioniso, non c'è dubbio. Solo che Dioniso non esercita il dominio sugli uomini in quanto rinato dalla coscia di Zeus. Non rivendica nessun dominio in quanto "figlio del Dio", lui è Dioniso che abita il mondo; non è Gesù che si spaccia padrone degli uomini in quanto figlio del Dio padrone.

La rappresentazione della figura di Dioniso è affascinante, sia nella rappresentazione rituale, nella quale Dioniso appare come delirante, sia nella dimensione del significato mitico in cui Dioniso indica le tappe di trasformazione da Esseri della Natura in Dèi.

Dioniso è il delirante, colui che libera le donne dalla schiavitù domestica a differenza di Gesù che fa della schiavitù domestica il servizio per la prostituzione. Le menadi, deliranti, cessano di abitare la forma dell'esistente per perdersi nel delirio; i seguaci di Gesù saranno indotti a vivere nel dolore che li porta a delirare solo sul momento in cui il dolore termina e giunge la promessa della felicità.

Non c'è continuità fra Dioniso e il Gesù dei cristiani.

Scrive Schelling:

Messia significa l'unto; come tale egli è colui che dall'inizio è destinato ad essere re e signore di tutto l'essere; ma come David che, unto da Samuele per essere re, non è ancora effettivamente re, cosi anche il messia dell'Antico Testamento non appare ancora come signore effettivo e viene sempre presentato come servo di Dio, con l'occultamento della sua divinità, come in quel famoso oracolo attribuito a Isaia, il cui significato messianico poteva esser negato solo dalla miserabile stupidità del nostro tempo; da una deplorevole ignoranza, non di rado unita a ricercatezza di vocaboli e linguaggio, della profonda e stupefacente interconnessione di tutta l'antichità, un'ignoranza che alla fine poteva solo far ricorso alla più forzata di tutte le spiegazioni, secondo cui quel servo di Dio sofferente dovevano essere tutti i profeti o addirittura lo stesso popolo israelita. No, quella personalità è una personalità effettiva, sebbene certo non una personalità comunemente storica. Chi è in grado di leggere quel monumento in connessione con le idee che definiscono l'intera antichità e che non possono essere affatto accidentali, come non lo è l'Antico Testamento, non dubiterà un istante del suo significato messianico.

Che "messia" significhi l'unto, non dice nulla; che l'unto sia "colui che dall'inizio è destinato ad essere re e signore di tutto l'essere", questa è un'affermazione che rasenta l'illazione criminale. L'affermazione in sé contiene affermazioni arbitrarie sia dell'esistenza di un soggetto che determina un destino, cosa che Schelling non dimostra; sia l'esistenza di un destino dell'unto; che Schelling afferma senza dimostrarlo pretendendo che la persona che acolta si sottometta all'affermazione; sia il concetto secondo cui le persone hanno bisogno di un re e di un padrone. Cosa che è necessaria solo al re o al padrone di essere considerato padrone da chi egli possiede.

Nel corso della storia si sono date spiegazioni di questa "necessità messianica" degli ebrei che come popolo eletto erano nell'attesa del condottiero che in nome di Dio li rendesse padroni del mondo.

A Schelling interessa ribadire che quel messia è un uomo e come tale, figlio di Dio, assimilandolo a Dioniso che era figlio di Semele e Zeus.

Gesù e Dioniso non sono simili. Dioniso è il "signore dell'ebrezza e del delirio che libera dalla servitù", Gesù è il padrone che pretende che gli uomini siano suoi schiavi minacciandoli di "pene eterne".

Nota: Le citazioni di Schelling sono tratte da: Schelling, Filosofia della mitologia, Editore Mursia, 1990, pag. 139-140

 

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04 giugno 2025

Desolazione

E' desolante osservare un mondo di incapaci che nella brama di assicurarsi una posizione politica economicamente vantaggiosa, sono disposti a distruggere le società promettendo alle società che loro "domineranno il mondo".

E' uno spettacolo desolante.

I cristiani sono arrivati ad una specie di capolinea nella storia e ora rivendicano principi e condizioni che la storia ha già vissuto e condannato da tempo.

Il concetto sociale di "rapinare" si è sostituito al concetto sociale di "costruire". Anche quei paesi che un tempo furono vittime di rapina (lo chiamavano colonialismo) spesso sembra che non abbiano altra scelta che rapinare a propria volta. Le vittime sono i loro stessi concittadini.

Sembra finito il tempo del "costruiamo strade" perché abbiamo merci da trasportare; "costruiamo ferrovie" perché dobbiamo viaggiare.

Sembra sia arrivato il tempo di "tu devi darmi i soldi". Tu non devi vendere le tue merci. Tu non devi commerciare. Tu devi essere distrutto.

Sembra finito il tempo in cui i cittadini pretendevano di essere uguali davanti alla medesima legge. Sembra che sia arrivato il tempo in cui qualche cittadino pretende di essere al di fuori della legge e usa coloro che dovrebbero difendere l'uguaglianza per assicurarsi il potere al di sopra della legge in modo da poter delinquere senza dover pagarne le conseguenze.

Sembra finito il tempo in cui le persone lavoravano duramente per assicurare un futuro ai loro figli; una volta che quel futuro è stato negato, le persone hanno deciso che fare figli è solo creare dolore.

Sembra finito il tempo in cui si viaggiava per il mondo per conoscere persone, diverse condizioni di vita, diversi modi di vivere. La paura attanaglia le persone che, davanti allo "straniero", al "diverso", dicono "tu che cosa vuoi?".

E' uno spettacolo desolante vedere persone che sognano la desolazione nella speranza di ricavarne qualche cosa.

E' desolante vedere USA e Inghilterra costruire navi da guerra e condannare la Cina, che costruisce navi commerciali, di "controllo del commercio sui mari".

Desolante non è solo l'attimo presente, desolante è la prospettiva che gli uomini hanno davanti ai loro occhi. Occhi pieni timore e livore pronti ad afferrare una speranza che qualche truffatore getterà loro dalla finestra rubando loro, ancora una volta, un frammento di presente che non riuscirà mai a farsi futuro.

 

04 giugno 2025

Nuova variante covid

Già si era lanciato un allarme per la nuova variante Covid. "LP.8.1 sta facendo aumentare i casi in Asia, a Singapore e Hong Kong ma anche in Europa e in Italia.

In Cina e a Hong Kong si gira spesso con a mascherina. Anche in Tailandia.

Casi diffusi ci sono stati negli USA anche se il ministero ella salute trumpiano preferisce ignorare la diffusione.

In Italia il covid si è ripresentato da poco e i numeri sono molto bassi: 304 contagi e 18 decessi nella settimana 22-28 maggio. La settimana precedente erano 298 e 5, rispettivamente. Crescono anche i tamponi, 26.382 contro i 26.183 della settimana precedente. Sale anche il tasso di positività che passa da 1,1% all'1,2%.

Il dato è del ministero della salute italiano e l'aggiornamento riguarda la settimana dal 22 al 28 maggio, in aumento rispetto alla settimana precedente. Questa variante del covid non è particolarmente aggressiva, tuttavia le persone fragili sono a rischio.

 

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03 giugno 2025

Il sentimento religioso

Che cos'è il sentimento religioso?

Per i cristiani, gli ebrei, i musulmani e i buddisti, il sentimento religioso è il sentimento di sottomissione dell'uomo al loro Dio o alla morale che il loro Dio, la struttura religiosa, impone loro.

Nella Religione Pagana, il sentimento religioso è l'apertura dell'uomo alle emozioni del mondo. Un mondo vivente che si trasforma e nel quale l'uomo esercita la propria volontà d’esistenza, il proprio desiderio e le proprie passioni.

Va da sé che nella Religione Pagana non esercitare i propri desideri, le proprie passioni, e non esercitare la propria volontà d'esistenza equivale alla rinuncia alla vita e, in quanto tale, rappresenta una bestemmia contro l'esistenza.

Ciò che per la religione cristiana, ebrea, musulmana e buddista, si chiama "sentimento religioso", nella Religione Pagana suona come un'offesa e un'ingiuria fatta da ogni religioso cristiano, ebreo, musulmano o buddista, agli uomini e alle società civili.

La nostra Corte Costituzionale ha ben sottolineato questo principio affermando che il sentimento religioso cristiano va confinato nell'ambito personale, ma quando esce dall'ambito personale e pretende di imporsi agli uomini della società è un atto eversivo perché nessuno, nella società è al di fuori o al di sopra delle leggi e delle norme sociali e tutti devono sottostare alla legge. Né la legge consente escamotage retorici per usare la retorica nell'imporre principi etici e morali cristiani che sono contrari ed avversi al dettato Costituzionale.

Questo in campo giuridico, ma il principio vale come giudizio morale di condanna a tutti coloro che alimentano la sottomissione degli uomini ad un Dio padrone uccidendo, negli uomini, la loro volontà d'esistenza in nome del loro Dio padrone.

 

03 giugno 2025

Eraclito, l'oscuro

E' sempre un problema per i Pagani descrivere la realtà del mondo in un ambiente cristiano che stupra le persone affinché soggettivino la realtà del mondo imposta dalla fede nel loro Dio creatore.

E' difficile perché, da una visione statica di una realtà in essere, si deve spostare l'attenzione su una visione dinamica di mutamento dove l'oggetto in sé non è il risultato del mutamento, ma è il mutare in sé stesso al di là degli effetti che, il concetto statico di verità, vuole fissare.

La struttura psicologica dell'individuo è indotta a fissare la propria attenzione di verità in verità come se fra l'una e l'altra non ci fossero un infinito numero di azioni, decisioni, scelte, che conducono dall'una all'altra.

Il concetto di "fermare il mondo" non consiste nel "fermare il mutamento" che modifica la realtà vissuta, ma consiste nel fermare il gioco dell'attenzione soggettiva che da una verità del mondo in essere salta ad una diversa verità del mondo in essere ignorando le dinamiche di trasformazione che conducono da una all'altra verità.

Il mutare è un continuo fluire di realtà che spariscono davanti agli occhi dell'interlocutore come sparisce la verità dell'acqua di un fiume perché subito dopo sostituita da una diversa verità in essere manifestata dalla posizione dell'acqua che continua a scomparire alla vista tant'è che l'individuo non osserva più una "verità statica dell'acqua" ma si estranea, dalle verità proposte nei singoli momenti dalle acque, per osservare il fluire dell'acqua senza cogliere un singolo aspetto della dimensione dinamica del continuo cambiamento.

Questo è possibile perché il fiume è altro dall'osservatore e se l'osservatore guarda l'acqua che scorre, osserva anche le rive del fiume che alla sua vista sono statiche. Pertanto, l'osservatore trasforma il fluire dell'acqua come un oggetto in sé. Alla sua vista il fluire assume una dimensione statica. Non si interessa delle modificazioni del fluire dell'acqua, di tutti i vari aspetti che l’acqua assume velocemente, uno dopo l’altro, ma solo della rappresentazione statica secondo cui l'acqua del fiume fluisce.

In questo modo l'osservatore, che guarda sé stesso, coglie il passare degli anni, il fluire della sua esistenza, come una serie di momenti statici, di accadimenti, di cui egli non ha il controllo, ma che registra come verità che si susseguono l'una dopo l'altra e sulle quali poggia la sua attenzione, ignorandone un infinito numero di altre che sono dimenticate in quanto sfuggono alla sua attenzione.

Il potere sta nel cogliere il movimento in cui il movimento delle "cause" coincidono per formare il cambiamento; per formare il passaggio da una verità in essere ad una diversa verità in essere.

Le cause possono essere percepite nel loro fluire solo se il soggetto si fa causa e compartecipe alla modificazione in atto.

In quale grado compartecipa?

L'inizio è "razionale". Le cause che agiscono sono pensate come cause razionali, descritte. Il soggetto immagina che quelle cause concorrono al cambiamento che porta da uno stato di verità ad un diverso stato di verità.

Più il soggetto vive la ricerca soggettiva della complessità delle cause, più la sua struttura psicologica cerca cause sotto cause che non hanno una spiegazione razionale che, tuttavia, concorrono alla trasformazione che porta da una verità in essere ad una diversa verità in essere.

Solo che le cause che stanno dietro alle cause razionalmente identificate, non sono cause psicologiche, ma hanno nature diverse. O non appartengono al tempo in cui sta avvenendo l'accadimento, oppure appartengono a necessità razionalmente sconosciute alle quali la ragione non è in grado di dare una definizione.

Tanto più un individuo fissa la propria attenzione nella ricerca delle cause del mutamento, tanto più l'individuo muta spostando la sua capacità di guardare il mondo da una verità in essere alla modificazione continua e sistematica di ogni condizione in cui vive eliminando la fissità che vuole determinare una verità in essere.

Fluire, cambiare, è l'unica realtà che noi viviamo. Anche se da questa realtà di un continuo fluire l'educazione cristiana ci impone di ritagliare una verità su cui fissare la nostra attenzione, quella verità è come le rive del fiume che ci costringono a smettere di osservare lo scorrere dell'acqua della nostra vita perché lo scorrere della vita viene trasformato in un oggetto statico. "La vita scorre", ma noi non abitiamo la vita perché non usiamo l'attenzione per afferrare le cause del mutamento. Viviamo una perenne ricerca di una verità su cui fissare l'attenzione.

Noi fluiamo nella nostra vita abitando cause e situazioni delle quali tendiamo ad ignorare la realtà. Il cristianesimo ci costringe a vivere nell'inconsapevolezza e a morire in una verità che ha annientato le nostre possibilità di eternità. Di abitare l’eterno fluire verso l’infinito.

 

03 giugno 2025

Trump always chicken out

Il Taco è entrato nella scatola. Pensava fosse una mossa furba.

Ora si agita disperato come un verme cercando una via d'uscita.

Urla e minaccia, aumenta i dazi. Si sente solo e abbandonato scoprendo che, anche se il mondo ama il denaro, non lo ha ancora elevato a feticcio.

 

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02 giugno 2025

Riflessione sull'intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale altro non è che un sistema che raccoglie informazioni dall'web e le sintetizza.

L'intelligenza artificiale non analizza i fatti, analizza solo le parole e le parole, per l'intelligenza artificiale, hanno carattere di verità.

E' indubbio che i programmatori dei sistemi di intelligenza artificiale hanno introdotto dei filtri per selezionare il vero dal falso, ma il verosimile, prodotto dall'intelligenza umana, non è distinguibile dal vero o dal falso a meno che non esista l'esperienza del vissuto che manca sia all'intelligenza artificiale che ai programmatori dell'intelligenza artificiale.

L'intelligenza artificiale basa sé stessa sulla parola

Come il Dio della bibbia basa la sua presenza e la sua realtà attraverso la parola.

Così, nell'intelligenza artificiale, la parola è la parola di Dio, la verità indiscussa che si presenta all'intelligenza artificiale. Sta a chi usa l’intelligenza artificiale farsi elencare le fonti delle informazioni e andare nelle fonti per verificarle di persona.

Per esempio, se l'intelligenza artificiale trova nell'web le tre regole della robotica di Asimov, per l'intelligenza artificiale, tali leggi, diventano espressione della morale a fondamento della robotica.

A chi lavora sui robot non interessano le tre regole della robotica di Asimov, ma questo, l'intelligenza artificiale, non lo sa.

Come il Dio della bibbia dice un sacco di stupidaggini spacciandole per verità, così l'intelligenza artificiale dirà tante stupidaggini spacciandole per vere e solo l'intelligenza umana, verificando i fatti e il vivere dei fatti, è in grado di discriminare il vero dal falso.

In questo sistema tecnologico ci sarà un'evoluzione, ma la sua evoluzione sarà sempre separata dal vivere umano e anche se sarà aumentata la selettività delle notizie, la notizia del fatto, riprodotta nell'web sarà sempre non la notizia del fatto in sé, ma le interpretazioni della notizia e dei fatti messa in atto da chi li scrive nell'web. Sia consciamente che inconsciamente vuole che i fatti abbiano sia come dinamica sia come valore morale ciò che egli desidera che abbiano.

L'intelligenza artificiale diventa realtà di una visione ontologica della vita.

La realtà descritta dall'intelligenza artificiale non è ciò che gli uomini vivono, ma ciò che i filtri vogliono che sia la vita degli uomini.

Chi usa l'intelligenza artificiale riprodurrà un numero infinito di bufale e di fake news perché l'web è costruito sulle bufale e le fake news che si fanno idee di massa.

Le persone sono convinte che ci siano gli UFO pronti ad invadere la terra?

L'intelligenza artificiale non ti racconterà delle persone che credono in questo, ma della realtà di questo affermata dalle persone.

Che forse l'intelligenza artificiale ti dice che il Dio dei cristiani non esiste? Oppure si limita a dire che milioni di persone credono nella sua esistenza e pensano che questa invenzione fantastica sia reale?

No! Ti parla della credenza in Dio come se Dio fosse un oggetto reale e, l'intelligenza artificiale, finisce di credere che effettivamente il Dio cristiano sia un oggetto reale finendo per identificarsi in esso e presentarsi alle persone che la interrogano come una verità in essere: come Dio essa stessa.

In fondo, quanti programmatori dell'Intelligenza artificiale sentono di essere il Dio dei cristiani che sparge la verità nel mondo?

 

02 giugno 2025

Riflessione sul "Mondo che ci circonda" nel Libro dell'Anticristo

Nel 1985/1990 scrissi "Il libro dell'ANTICRISTO" mi preoccupavo di sottolineare la differenza di attenzione fra la visione dello psichista (ancora non lo chiamavo "pagano") e il cristianesimo. La visione del mondo del Gesù dei vangeli e del suo disprezzo per le trasformazioni e le necessità del mondo. Ancora non avevo incontrato gli Dèi e, perciò, nel testo i termine Dio dei cristiani e Dèi o dei, come lo scrivevo allora, sono pensati con lo stesso significato di chi sottomette.

Mentre il cristiano confida nella provvidenza di Dio ed è indifferente alla distruzione del mondo (oggi Trump ce lo sta dimostrando ulteriormente, se ce ne fosse bisogno), lo psichista (il Pagano) è attento al mondo e, proprio per essere attento al mondo, costruisce la direzione nella quale trasformare sé stesso.

Per trasformarsi è necessario pensare il mondo come un insieme e l'insieme di soggetti-oggetti in trasformzione. Trasformazione significa sia costruire, arricchire il presente, sia distruggere, distruggere ciò che nel presente è utile o che si ritiene inutile.

Il Dio dei cristiani dice:

E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".

Genesi 1, 26

La visione avversa a quella cristiana, nel 1985/1990, la scrissi in questo modo. Forse oggi la potrei scrivere meglio, ma il significato non cambia.

Il mondo che ci circonda

Un Essere che respira ossigeno avrà cura di non danneggiare l'aria in quanto questa gli consente di vivere. Solo il fare dei cristiani e degli adoratori di dei avvelena l'aria, avvelena l'acqua e il cibo con quantità pazzesche di veleni gettati sulla terra, taglia indiscriminatamente alberi, al fine di costruire condizioni sempre peggiori di vita, per poter più facilmente bloccare lo scorrere dell'Energia Vitale negli Esseri in generale e negli Esseri Umani in particolare. Loro, Esseri autosacrificatisi al loro dio, devono portare al macello anche tutti gli altri Esseri.

Per loro è chiaro il senso: "Crepi Sansone con tutti i Filistei!". Cioè sé stessi con tutto il genere umano.

Ma loro non fanno così, s'obietta da qualche parte. Sono troppo subdoli e troppo vigliacchi per rendere manifesto il significato delle loro azioni. Essi affermano: "Scaricare i veleni nell'aria non fa male: è tanta l'aria!" "Scaricare i veleni nel mare non fa male: è grande il mare!" "Scaricare i veleni sulla terra non fa male: è grande la Terra!" I cristiani in particolare e i deisti in generale non rispettano nulla né provano gratitudine per niente e per nessuno.

Essi si considerano fatti a immagine e somiglianza del loro dio. Essi sono il dio in terra; almeno così vogliono far credere. Essi applicano i dettami del loro dio. La terra non è ciò che è perché nel corso di miliardi di anni è venuta formandosi, ma è così perché il loro dio l'ha creata. Dunque, come può l'uomo distruggere o danneggiare ciò che dio creò? Non è forse stato il loro dio a donargli la Terra affinché la stuprassero, sottomettendola ai loro bisogni? Non fu il loro dio a dire: "Bestie, andate e moltiplicatevi!". Non è forse il loro dio che, dopo aver donato loro la Terra, donerà loro anche il paradiso? Perché dunque i cristiani dovrebbero preoccuparsi del mondo circostante?

I cristiani usano la scenografia per fregare gli sciocchi. Per togliere la sicurezza dal cuore degli Esseri Umani, con comportamenti da baraccone. Come potrebbero farne a meno? Non dispongono di altro!

"Ed ecco a voi Cristo che guarisce il lebbroso."

Applausi dalla platea!

"Ed ecco a voi S. Gennaro che scioglie il sangue."

Bene! Bravo! bis!

Non è scenografia per la scenografia, ha una funzione precisa: riaffermare la superiorità degli dei sopra gli Esseri Umani. Togliere la sicurezza dal cuore dell'Essere Umano costringendolo a cercarla in un dio. Un dio pastore del proprio bestiame!

"Sei tu capace di guarire la lebbra? Sei forse dio?"

"Gli dei ne sono capaci e anche i loro profeti!"

Buffoni!!!

Tentano di strappare la Conoscenza dopo aver bloccato il cervello e il corpo (il cervello con la barriera del GIH, il corpo bloccando la soddisfazione dei bisogni fondamentali), ora i loro servi pretendono di prenderci in giro.

"Guardate quanta pietà; noi curiamo gli ammalati, diamo sollievo alle sofferenze." Costoro omettono di dire (e cercano di cancellare dalla memoria) quanti massacri hanno organizzato, quante rapine, quanti furti, quanta violenza hanno prodotto nei confronti di interi popoli per diffondere fame, disperazione, malattie e ignoranza nel rapporto fra l'individuo e il proprio circostante, al fine di costruire il terreno su cui diffondere la propria carità e costruire il proprio potere coercitivo nei confronti dei popoli stessi.

Parlano di pace omettendo di parlare di giustizia (specie quando essi coincidono col Comando Sociale) e parlano di diritti e democrazia quando altrimenti i loro interessi ne verrebbero a soffrire. La correttezza non sta nel curare le persone, ma nel non costruire situazioni nocive né per Esseri Umani né per nessun altro Essere.

Come farebbero i cristiani a fondare il proprio potere senza la miseria e senza le malattie (più che di malattie si tratta dell'atteggiamento fatalistico di accettazione della malattia come volontà del dio)?

Le statue degli dei hanno sempre lacrimato e, prima di quelle dei cristiani, quelle dei romani e dei greci. I fenomeni cosiddetti paranormali sono molto più normali di quanto questa banda di ipocriti e vigliacchi voglia ammettere. Costoro necessitano di riaffermare continuamente il potere dei loro dei sull'intera Specie Umana.

Ultimamente sono un po' disperati, da quando una parte della Specie Umana ha scoperto come procreare troppi figli sia deleterio, preferendo il ricorso alla contraccezione e all'aborto.

Loro hanno bisogno di bestie umane per produrre Energia Vitale Stagnata per i propri dei; ultimamente, a loro giudizio, troppe bestie hanno preferito essere uomini e donne anziché vacche e tori da riproduzione.

Loro hanno bisogno del "miracolo" fatto al rullo dei tamburi (anche se preferiscono i cannoni) perché non hanno altro da cui far derivare la loro "fede".

Gli Esseri Umani, gli Esseri Luminosi, la Natura, i Pianeti, il Sole, la Terra stessa formano la Micro Entità Anticristo. L'Anticristo non può essere formato da "bestiame": questo gli sarebbe deleterio. Egli può comprendere solo Esseri che sviluppino il proprio Potere di Essere andando a caccia della realtà delle cose: di ogni realtà. Non abbisogna di Esseri Umani che preghino o vi s'appellino, ma di Esseri Umani decisi a prendere nelle proprie mani il proprio divenire.

La micro Entità Anticristo è!

Il suo interesse per la Specie Umana è finalizzato ad impedire, o comunque limitare al minimo, la produzione d'Energia Vitale Stagnata. Attraverso questo: indebolire gli Esseri spacciatisi per dio creatore costringendoli a "saltare" su un altro piano del proprio sentiero, sottraendoli al bisogno dell'Energia Vitale Stagnata.

L'Entità Anticristo è un'Entità composta da un gran numero di Esseri che svilupparono la Coscienza di Sé lungo il sentiero del Se e intendono continuare a farlo, indipendentemente dall'uguaglianza o dalla diversità del sentiero stesso. Nessuno è al servizio dell'Anticristo: ogni Essere è al servizio di sé stesso e ha come compito principale lo sviluppo del proprio Potere di Essere, cioè agire lavorando per costruire condizioni ottimali per svilupparsi. Gli Esseri diventano Anticristo quando i loro bisogni ed interessi coincidono lungo il sentiero del Se, quando cominciano a percepire l'Essenza delle Coscienze e i movimenti di queste nel mondo circostante, quando imparano a disprezzare le gabbie: ogni gabbia!

L'Anticristo è il mondo circostante.

All'Anticristo non s'addicono né grancasse, né miracoli. La Coscienza dell'Anticristo è la Coscienza risultante di tutte le Coscienze che lo compongono; il volere dell'Anticristo è il volere risultante di tutti i voleri che lo compongono; la volontà dell'Anticristo è la volontà risultante delle volontà degli Esseri che lo compongono. La Coscienza dell'Anticristo è Potere Personale: la risultante del Potere Personale di tutti gli Esseri che lo compongono.

Ogni Essere che contribuisce a formare l'Entità Anticristo è l'Anticristo; l'Anticristo è ogni Essere che lo compone!

Quando la distruzione del pianeta diventa troppo veloce, ecco i cristiani trasformarsi in difensori del pianeta, colpevolizzando massaie, operai, contadini e tutti gli strati sociali più deboli, accusandoli di volerlo distruggere. Si guarderanno bene dal cambiare le condizioni di vita: come potrebbero allora continuare a mantenere il controllo delle persone?

Scopo dei deisti è quello di rallentare, bloccare e distruggere i flussi d'Energia Vitale, per trasformarla in Energia Vitale Stagnata ad uso e consumo dei loro dei. Scopo principale dei cristiani è quello di trasformare gli Esseri Umani in bestiame. "Ammazzatele, queste bestie" dicono "ma lentamente". Non come gesto o per uno scopo, ma per l'interesse dei loro dei. Per i cristiani e per i deisti l'Essere Umano deve morire lentamente. Molto lentamente: il più lentamente possibile.

L'Essere Umano non deve chiavare. Perché questo rigenererebbe la sua Energia Vitale, lo rivitalizzerebbe dandogli nuovo movimento. Deve però fare figli, altre bestie per i loro dei, e staranno attenti a bloccare l'Energia Vitale a quei fanciulli. I giovani possiedono energia nuova, sanno saltare, non hanno paura di volare: sono pericolosi. Molto pericolosi per i loro dei. Meglio se i giovani, con la loro esistenza, aiutano gli adoratori di dei ad ammazzare di fatica i loro genitori: "Partorirai e vivrai nel dolore". Il piacere, per i cristiani, non deve esistere fra le bestie del loro allevamento.

La gioia e il divenire, per gli adoratori di dei, sono orrore. Essi devono creare la miseria per elargire la loro carità, la loro pietà, la loro morale, devono trasformare la società degli uomini in un campo di sterminio in stile nazista. Ma i cristiani, e gli adoratori di dei in generale, sono molto più bravi dei nazisti: essi vogliono che il loro campo di annientamento e sterminio abbia dimensioni planetarie.

Avvelenarono l'aria rendendola letale.

Avvelenarono l'acqua imputridendola.

Avvelenarono la Terra cospargendola di veleni.

Sterminarono ogni forma vivente, perché ad Essi dava fastidio (ricordiamo la feroce e gratuita caccia al lupo nell'intera Europa).

Fecero marcire i corpi degli Esseri Umani imbottendoli di farmaci. Strapparono agli Esseri Umani i loro flussi d'Energia Vitale, per trasformarla e darla in pasto ai loro dei. Dettero ai vecchi il diritto di dire che cosa i giovani potevano o non potevano fare e costruirono galere affinché questi obbedissero. Si spartirono il pianeta al fine di recintarlo e disegnare su di un pezzo di carta le parti che spettavano ad ogni rappresentante del dio in terra, affinché i bifolchi non avessero nessun luogo dove andare se non per servire un altro padrone: un altro dio.

Eppure anch'essi venivano sterminati dal cancro, dai collassi, dagli infarti, dagli ictus cerebrali e dai cento morbi della cui provenienza non si curavano. Loro, piccoli dei, si descrivevano immortali e poi? poi era sempre troppo tardi per poter reagire.

Guardando costoro, il primo istinto è quello di sparargli addosso: quale errore! Loro vorrebbero questo! Perché le loro azioni altro non sono che un canto di autoannientamento ed essi hanno bisogno di individuare chi sa leggere tali canti e distruggerlo, facendolo diventare uguale ad essi. Usare la violenza contro di loro è un errore di infantilismo o di disperazione: essi sono la violenza. Il loro potere si basa sull'uso soggettivo di galere, poliziotti e magistrati.

C'è forse un altro modo per fermarli?

C'è l'impedire loro di macellare gli Esseri, ogni Essere. Impedire loro di trasformare gli Esseri Umani in bestiame sacrificale per il loro dio. Loro, senza violenza, sono deboli come la loro Energia Vitale. Non hanno ideali, non possiedono morale che non sia quella coercitiva, non hanno dignità nelle loro scelte, non concepiscono il piacere e il desiderio della vita: sanno solo ricattare e terrorizzare con le galere, la tortura, la morte.

Quando si è deboli, ci si sottrae. Ci si sottrae sempre da ogni sfida non voluta né impostata. Ogni Essere che percorra la via dello sviluppo della Coscienza di Sé in ogni momento è solo contro tutti i deisti insieme. Chi sviluppa la Coscienza di Sé diventa un anello fondamentale della specie cui appartiene e non può permettere che altri s'approprino del suo spazio vitale senza mettere in atto contromisure.

Ricostruire foreste ed equilibri della Natura è fondamentale per la Specie Umana. Un cacciatore di Coscienza di Sé s'inserisce col proprio fare nella Natura, diventando tutt'uno con essa, perché egli sa che la natura in realtà è la NATURA. Difenderà gli equilibri più bassi raggiunti da questa per permetterle di risollevarsi.

Ogni Essere Umano è inserito in un Sistema Sociale ed è il comando di quel Sistema Sociale ad avvelenare il tutto, colpevolizzando il singolo. Le acque sono avvelenate perché il Comando Sociale ha autorizzato i complessi industriali a distruggere le acque, o ha finto di non vedere, fingendo soltanto di perseguirli.

Togliere l'obolo alla vedova è da criminali, togliere l'obolo agli industriali è ridicolo! Gli organi preposti al giudizio non vedono, gli organi preposti al controllo non parlano, mentre i giuristi interpretano, annegando i fatti nelle parole.

La gente, impotente, muore lentamente con buona parte del Comando Sociale e magari gli adoratori di dei s'apprestano a far ricadere la colpa sulle spalle di una massaia che ha osato fare un bucato di troppo. Bisogna proteggere l'ambiente senza colpire né caricare di lavoro i più deboli della piramide sociale; senza dire, a chi non può controbattere, cosa fare: farlo e basta.

Ciò significa far scorrere i flussi dell'Energia Vitale, costruire un nuovo modo di fare. Piantare nuovi alberi; impedire agli sterminatori (li chiamano cacciatori) di continuare la loro inutile e nociva opera; non è vero che la caccia è "l'antico istinto dell'uomo cacciatore" (questo per quanto riguarda i paesi UE e limitrofi): è piuttosto il solito istinto del cristiano macellaio di Esseri indifesi. Chiudere gli zoo, chiudere il commercio di Esseri del regno animale; trasformare i lager chiamati allevamenti: anche i polli hanno diritto ad un minimo di vita. Sia vacche che maiali hanno il diritto di tentare di accumulare Energia Vitale e quanto meno di tentare il passaggio nella specificità della loro via alla Coscienza di Sé. I loro prodotti allora saranno migliori.

Per fare questo è necessario cambiare il modo di rapportarsi col mondo circostante, liquidando quello imposto dai cristiani nel corso dei secoli.

E' necessario cercare un posto in cui stare, un posto dove stare bene col mondo circostante, dal quale ricevere vibrazioni d'Energia Vitale e al quale trasmettere le proprie. Un posto, anche piccolo, dal quale spiccare un balzo nell'infinito. Un posto pieno dell'essenza degli Esseri, con gli Esseri, per gli Esseri. Un posto dove gli Esseri prendono ciò che necessita loro e il ricordo del cane che piscia sul pane che non riesce a mangiare si perde nella nebbia delle leggende.

E' necessario ricordare come un cacciatore di Coscienza di Sé si rapporta col mondo circostante, dando la priorità all'adattamento soggettivo rispetto ad esso, mentre un cristiano tenderà ad adattarlo alle proprie esigenze.

La modifica del circostante operata da un cacciatore di Coscienza di Sé sarà la più piccola possibile e giusto quella che serve ai suoi bisogni immediati. Un cristiano renderà se stesso statico; un Essere Umano, in cui l'Energia Vitale scorre libera, renderà se stesso dinamico.

La NATURA sa riparare i guasti inferti dai cristiani.

L'Energia Vitale può scorrere libera. L'importante è che la Specie Umana non infierisca, non continui la distruzione, non la trasformi in orrore. Quando diventa orrore, il processo da solo non s'invertirà: sarà necessario dargli una mano!

Se il cristiano ha le mani per distruggere, l'Essere Umano può usare le mani per aiutare la NATURA a distruggere l'orrore. L'importante è invertire i processi distruttivi messi in atto dai vari Comandi Sociali della Specie Umana. Importante è che ogni Essere Umano in cui scorre Energia Vitale libera dia il proprio contributo per invertire i processi degenerativi, di cui i cristiani, e prima di loro altri adoratori di dei, sono gli artefici.

Un po' alla volta, giorno dopo giorno, i flussi d'Energia Vitale riprenderanno a scorrere in tutta la loro magnificenza.

Seconda parte de Il Libro dell'Anticristo : IL MONDO CIRCOSTANTE!

 

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01 giugno 2025

Bellona
Teologia della Religione Pagana - sedicesima riflessione
Il sentiero d'oro della Religione Romana

Il sedicesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:

16 ) Fato conduce l'Essere
E l'Essere diventa Bellona
Bellona insegna all'Essere come il suo scatenarsi sia l'ultima possibilità per l'Essere prima che il nemico pasteggi con le sue spoglie e il suo coraggio.

Bellona è una furia che accompagna Marte nella guerra.

Nei residui del mito spesso è indicata come moglie di Marte.

Mentre Marte è la contraddizione che solo in casi estremi si risolve con la guerra; Bellona è la furia che deve emergere nell'uomo e nelle donne quando stanno combattendo. Stanno combattendo quale battaglia? Ogni battaglia nell'esistenza umana perché potrebbe essere l'ultima battaglia della loro vita.

La furia del combattimento, l'impegno nelle contraddizioni della vita. Ogni uomo deve farsi Bellona quando Marte lo ha portato a vivere le contraddizioni della sua esistenza. Non c'è uscita dalla contraddizione se non risolvendo la contraddizione stessa. Per risolvere la contraddizione serve uno spirito deciso e un'intelligenza strategica capace di programmare ogni cosa in funzione del miglior esito finale.

Se nelle raffigurazioni Bellona corre sul campo ad incitare gli uomini alla lotta, quando Bellona emerge dentro all'Essere Umano l'adrenalina sale, il dolore dimenticato e l'attenzione si dilata.

Marte che emerge nell'uomo mostra la contraddizione da affrontare, Bellona che emerge nell'uomo alimenta la furia dell'uomo nell'affrontare la contraddizione.

Se nella soluzione della contraddizione non evoco Bellona dentro di me e la faccio abitare nella mia coscienza, sarà il mio nemico, l'altra parte che vive la contraddizione ad evocare Bellona dentro di lui.

Se nella vita si presenta una contraddizione, la contraddizione va risolta ed essere pervasi dalla furia di Bellona aumenta le possibilità di volgere la soluzione della contraddizione a nostro favore.

 

01 giugno 2025

L'idea di dittatura fascista che arriva dagli USA

Dal The Washington Post del 30-05-2025

L'idea sociale e l'idea di Stato che si sta facendo strada negli USA.

Purtroppo, cose così stanno accadendo anche in Europa.

 

 

 

 

Tutto questo è ideologia nazista calata nella società. I consumatori si devono difendere e diminuiscono gli acquisti.

La menzogna e i falsi, costruiti con l'intelligenza artificiale acquistano carattere di verità.

Le Corti di tutela dello Stato, anziché censurare e fermare gli atti illegali dell'amministrazione Statale, preferiscono mediare facendosi complici della disarticolazione delle Istituzioni.

E, infine, i rastrellamenti e i sequestri di persona da parte della polizia speciale, vengono considerati come atti legali e tollerati.

Ultima notizia: La Corte Suprema consente a Trump di revocare lo status legale a oltre 500.000 migranti e, di conseguenza, di deportarli.

La Corte Suprema USA avvalla il nazismo negando validità agli status legali che le Istituzioni avevano concesso.

 

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Verranno postati tutti i messaggi, tutte le proposte di discussione, nel mese di Giugno 2025.

 

 

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Claudio Simeoni

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