Dato un insieme, la risultante di un insieme varia al variare di un fattore dell'insieme.
Dato un insieme di risultanti di insiemi, la risultante dell'insieme varia al variare di ogni risultante di ogni insieme contenuto.
Giugno 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
20 giugno 2025
Il mito delle età: l'età dell'argento
Una seconda generazione, argentea, fu poi creata da quelli che abitano le dimore d'Olimpo, molto peggiore e per nulla simile, sia nell'aspetto che nell'animo, a quella dell'oro. Per cento anni il fanciullo viveva presso la saggia madre, rimanendo del tutto bambino nella casa di lei. Quando poi cresceva, e sopravveniva il fiore della giovinezza, poco tempo egli viveva ancora, soffrendo affanni per la sua stoltezza, né s'asteneva dall'orgogliosa protervia. Gli uomini non veneravano gli Dei, né volevano compiere presso le are consacrate quei sacrifici che, secondo il costume, sono dovuti dagli uomini. In seguito il Cronide Zeus, sdegnato, celò i mezzi di vita, perché essi non onoravano gli Dei beati, abitatori dell'Olimpo. Ma come la terra nascose anche questi (presso i mortali sono chiamati beati inferi spiriti secondi), anche a loro un poco d'onore venne dato.
La "creazione" di Zeus è fatta da Esseri della Natura [uomini per Esiodo] che Esiodo colloca nell'età dell'argento.
E' l'età in cui la coscienza si esprime attraverso la materia e la materia cosciente, lentamente, cerca i suoi adattamenti e le sue trasformazioni.
Questa generazione ha poco a che vedere con la generazione dell'età dell'oro. In quella generazione le concentrazioni di energia emotiva si dilatavano, ma erano sempre uguali a sé stesse. La loro coscienza non si trasformava. Anche se cresceva la quantità di emozione che formava il corpo, la coscienza rimaneva sempre la stessa.
Ora, nell'età dell'argento, non solo i corpi di materia si modificano, ma si modifica anche la coscienza e si modifica il corpo di energia che il corpo di materia esprime.
Tutto è divenire, tutto è tempo, tutto è trasformazione, ma tutto è anche forma perché il mondo di Zeus è il mondo della forma, della materia e della quantità. Il mondo della ragione.
Scrive Esiodo:
Una seconda generazione, argentea, fu poi creata da quelli che abitano le dimore d'Olimpo, molto peggiore e per nulla simile, sia nell'aspetto che nell'animo, a quella dell'oro.
Una generazioni di esseri coscienti di sé, composti di materia/energia instabile. Corpi che affrontano la loro esistenza ma non sanno se quest'esistenza avrà un futuro o finirà in sé stessa.
Corpi che iniziano a strisciare. Unicellulari, batteri, che iniziano a trasformare la materia da inconsapevole a consapevole usando la loro volontà per cercare i migliori adattamenti possibili nell'oggettività in cui vivono mentre, dentro di loro, in ognuno di loro, si agita Afrodite e desiderio al di là di come veicolano nel mondo l'Afrodite dentro di loro o soddisfano i loro desideri.
La seconda generazione, l'età d'argento, ha un nome e si chiama ERA [ o HERA]. La Natura, attraverso questi uomini, è diventata cosciente di sé. E' oggettività formata da ogni soggettività che contiene. La Natura, figlia di ogni essere vivente come noi lo pensiamo e gestore, pensata a volte come madre, di ogni trasformazione al suo interno.
Scrive Esiodo:
Per cento anni il fanciullo viveva presso la saggia madre, rimanendo del tutto bambino nella casa di lei.
La saggia madre o la saggia figlia. Gli Esseri della Natura si alimentano dalla Natura e, al contempo, alimentano la Natura. Si alimentano di materia, organica e inorganica, e alimentano di energia emotiva ERA che agisce sulla loro energia emotiva, sui loro bisogni e sulle loro necessità.
Uomini che sono Esseri batteri, unicellulari e quant’altro, fanciulli che abitano presso la madre.
Rimangono sempre "bambini", dediti alla sopravvivenza nella materia, respirano Zeus e affrontano le condizioni della loro esistenza costruendo il loro corpo di energia emotiva. Solo allora diventano adulti.
Scrive Esiodo:
Quando poi cresceva, e sopravveniva il fiore della giovinezza, poco tempo egli viveva ancora, soffrendo affanni per la sua stoltezza, né s'asteneva dall'orgogliosa protervia.
Una volta cresciuti e diventati adulti, questi uomini affrontavano le condizioni della loro vita. Queste li trasformavano, ma, secondo Esiodo, il loro agitarsi non aveva un intento o uno scopo, era "stolto".
La parola "protervia", usata da Esiodo nei confronti degli uomini nell'età d'argento indica una superbia sfacciata e insolente, unita a prepotenza e arroganza. Si tratta di un atteggiamento di superiorità e arroganza che si manifesta attraverso comportamenti presuntuosi e sfrontati, spesso accompagnati da ira o rancore.
Come si può comportare la materia infantile, nata, priva di esperienza accumulata in un passato, che non è stata registrata dalla memoria di quella materia? Costretta ad affrontare condizioni del mondo, attraversata da desideri e necessità che la sua volontà smarrita tenta di soddisfare?
Non si sottomette ad un qualche potere, non obbedisce ad ordini, non segue regole morali o condizioni etiche. Deve sopravvivere. Sopravvivere ad ogni costo. Non riconosce coscienze diverse da sé stessa. Riconosce solo coscienze di materia, portatrici di forma, che respirano Zeus.
Una materia attraversata da necessità che percepisce solo la materia e l'emozione che sorge in lei.
Scrive Esiodo:
Gli uomini non veneravano gli Dei, né volevano compiere presso le are consacrate quei sacrifici che, secondo il costume, sono dovuti dagli uomini. In seguito il Cronide Zeus, sdegnato, celò i mezzi di vita, perché essi non onoravano gli Dei beati, abitatori dell'Olimpo.
Gli uomini dell'età d'argento non veneravano gli Dèi, troppo occupati a sopravvivere e a moltiplicarsi veicolando la necessità che abitava in loro. Non riconoscevano forme coscienti di energia emotiva, conoscevano solo le emozioni che sorgevano in loro.
Agli uomini dell'età d'argento furono "celati i mezzi di vita". Dovevano procurarsi la materia con cui poter crescere e dilatarsi nel mondo. Non si nutrivano di energia emotiva, come gli uomini dell'età dell'oro, dovevano fagocitare materia. Solo fagocitando materia potevano, da essa, estrarre energia emotiva con cui nutrire il loro corpo di materia e di energia emotiva che cresceva in loro.
Scrive Esiodo:
Ma come la terra nascose anche questi (presso i mortali sono chiamati beati inferi spiriti secondi), anche a loro un poco d'onore venne dato.
Questi uomini, nonostante il loro cammino fosse faticoso, nutrivano e si alimentavano da due corpi di Dèi, fondendosi con essi: Rea e Hera.
L'onore per gli uomini è quello del cammino nell'eternità dei mutamenti che viene conquistato plasmando la propria struttura emotiva nelle condizioni e nelle contraddizioni della propria vita. Contesa dopo contesa, plasmano sé stessi. Il corpo fisico che con la sua esperienza plasma e costruisce il proprio corpo di energia emotiva.
Gli uomini dell'età dell'argento non sono abbastanza potenti per conquistare quella libertà d'esistenza degli uomini dell'età dell'oro. Sono generatori e figli di Hera e Zeus e l'onore che conquistano è l'onore conquistato per essere vissuti nelle condizioni nelle quali sono nati.
Erano superbi, sfacciati, insolenti, prepotenti e arroganti? E' irrilevante. Con la loro sfacciataggine, la loro insolenza, la loro prepotenza e la loro arroganza non hanno provocato danno a qualcuno. Sono stati sfacciati, insolenti, prepotenti e arroganti con la vita nella quale hanno vissuto e la vita non se la prende contro chi manifesta atteggiamenti emotivi senza danneggiare altre vite.
Questi uomini continuano il loro cammino diventando parte della coscienza di Rea ed Hera.
NOTA: Le citazioni di Esiodo sulle età sono tratte da: Esiodo, Le opere e i giorni, Editore BUR, 1958, pag. 16-20
NOTA: Io, l'energia emotiva l'ho sempre chiamata "energia vitale" per distinguerla dall'"energia neutra" che sono altre forme di energia proprie della materia. Questo fin dal 1980.
Tutti i testi del mese di giugno 2025 in un'unica pagina
Indice pagine mensili di cronache Pagane
Torna agli argomenti del sito Religione Pagana
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!
Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.