Dato un insieme, la risultante di un insieme varia al variare di un fattore dell'insieme.
Dato un insieme di risultanti di insiemi, la risultante dell'insieme varia al variare di ogni risultante di ogni insieme contenuto.
Giugno 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

26 giugno 2025 cronache della religione pagana
Esiodo: l'età del ferro

Claudio Simeoni

Cronache mese di giugno 2025

26 giugno 2025

Esiodo: l'età del ferro

Nell'età del ferro, Esiodo descrive il mondo in cui viviamo. Il mondo oggettivo in sé che si regge sulla fatica e sull'inganno per gli uomini della specie umana. E solo per gli uomini della specie umana.

Mentre nelle età precedenti gli uomini erano uomini, a qualunque "specie della Natura" appartenessero, quando Esiodo parla della quinta età, l'età del ferro, Esiodo passa a riferirsi esclusivamente alla società umana e alle condizioni nelle quali gli uomini vivono nella società.

Scrive Esiodo:

Mai io avrei voluto trovarmi con la quinta stirpe di uomini: meglio prima morire o prima esser nato. Ora, infatti, è la stirpe di ferro: di giorno mai cessano la fatica e l'inganno, mai cessa di notte il lamento, e gli Dei dànno pensieri luttuosi; tuttavia i beni son mischiati ai malanni, e Zeus distruggerà anche questa stirpe di umani caduchi, quando ai nati biancheggeranno le tempia.

Si vive nella società con fatica e ogni governo degli uomini esercita l'inganno. Di notte gli uomini si lamentano e spesso gli Dèi, non facendo intravvedere nessuna possibilità, sembra distribuiscano pensieri luttuosi,

Eppure, dice Esiodo, il mondo non è perduto, i beni sono mischiati ai malanni e gli uomini, attraverso le loro scelte, possono abitare gli uni o gli altri anche se gli inganni che subiscono alimentano l'incertezza delle loro scelte.

Gli uomini dell'età del ferro sono destinati a perire quando i loro capelli diventeranno bianchi. Breve è la loro vita.

Scrive Esiodo:

Il padre non sarà simile ai figli, né a lui i figli, né l'ospite all'ospite o il compagno al compagno, né il fratello sarà caro così come prima lo era. Non verranno onorati i genitori invecchiati, che saranno, al contrario, rimproverati con dure parole.

L'età del ferro è un tempo di veloci cambiamenti sociali. La stabilità delle età precedenti non esiste più. Tutto cambia continuamente e doveri ed onore assumono aspetti diversi di volta in volta.

Un tempo i genitori venivano onorati, ora i figli iniziano a pensare che è dovere dei genitori onorare i figli.

I figli non pensano il mondo nelle categorie in cui veniva pensato dai loro genitori. Altri orizzonti vengono osservati. Popoli diversi si sposteranno e gli ospiti appariranno diversi da chi ospita. Col cambiamento il compagno non si riconosce come forma, ma come modo di pensare e come volontà di abitare il mondo. Le società sono diverse. Diversi sono i modelli di riferimento di doveri e diritti.

Scrive Esiodo:

Stolti! ché gli Dei non hanno timore. Questa stirpe non darà gli alimenti ai vecchi genitori; e, con le stesse loro mani, gli uomini si faranno giustizia distruggendo le città.

Questa stirpe guarda avanti e non conserva quanto è stato. Non darà alimento ai vecchi che, un po' alla volta, andranno incontro al loro inevitabile destino. Questi uomini risolveranno i loro problemi distruggendo le città, anziché accordarsi con loro e prosperare assieme.

Si tratta di non essere solo uomini violenti, ma di essere uomini ottusi più legati al proprio delirio di onnipotenza per il dominio, che non alla vita che vivono e che, inevitabilmente li conduce alla morte.

Scrive Esiodo:

Non onoreranno più il giusto, l'uomo leale e neppure il buono, ma daranno maggior onore all'apportatore di male e al violento; la giustizia risiederà nella forza delle mani; non vi sarà più pudore: il malvagio, con perfidi detti, danneggerà l'uomo migliore e spergiurerà il falso.

Ci sono molte situazioni, al giorno d'oggi, che rispondono a queste condizioni sociali. Specialmente nell'ultimo secolo quando le persone scelsero il delirio fascista in nome del cristianesimo anziché la libertà sociale e l'uguaglianza sociale. Preferirono gli squadristi che non avevano pudore nell'aggredire le persone indifese. I malvagi e i perfidi danneggiano gli uomini migliori perché ne hanno paura.

E' la condizione sociale della ragione. La ragione che farnetica e, farneticando, spaccia le sue farneticazioni come verità a cui gli uomini si devono sottomettere. Qualcuno si ribella, ma la maggior parte degli uomini, un po' per complicità sociale e un po' per codardia o per interessi diversi, preferiscono accodarsi al più violento, al più infame, sperando di trarne dei benefici.

Scrive Esiodo:

L'Invidia malvagia, dal rumore terribile e dallo sguardo sinistro, s'accompagnerà con tutti i miseri umani. Allora dalla terra dalle larghe contrade, in bianchi veli, nascondendo il bel corpo e lasciando i mortali, la Coscienza e la Nemesi andranno verso l'Olimpo, al popolo degli Immortali; allora affanni luttuosi verranno ai mortali, né vi sarà alcun farmaco contro il male.

Che cos'è "l'invidia malvagia"?

E' l'invidia di chi ha accumulato potere e dominio sull'uomo con il denaro, ma non si può comperare il Potere di Essere e, con questo, accedere ad un cammino di eternità. Più l'uomo dell'età del ferro è lontano da questo cammino, più pratica la violenza contro chi non ha bisogno di denaro per affrontare la morte del corpo fisico e superarne la barriera. Quando tutto si compra, rubando il lavoro di altre mani, ci si illude di poter comperare tutto. Quando si diventa coscienti che qualche cosa non si può comperare perché si conquista affrontando le contraddizioni della vita, allora, l'uomo ricco di denaro, diventa rabbioso e vive gli stati di "invidia malvagia".

"Allora dalla terra dalle larghe contrade, in bianchi veli, nascondendo il bel corpo e lasciando i mortali, la Coscienza e la Nemesi andranno verso l'Olimpo, al popolo degli Immortali"

La coscienza di sé abbandonerà gli uomini che vivranno per la coscienza di altri e Nemesi abbandonerà gli uomini perché questi hanno distrutto "Giustizia". Avendo distrutto "Giustizia", hanno rinunciato alla Coscienza di Sé per sé.

Ridotti a gregge, gli uomini obbediranno e così, affanni luttuosi arriveranno per i mortali e non ci sarà nessun farmaco che potrà curare quei mali. Solo le scelte degli individui, fra i beni mischiati ai malanni, potrà concedere loro una vita apprezzabile.

L'età del ferro è l'età della ragione dove Inganno agisce da signore nel mondo degli uomini perché le parole della ragione sono portatrici di inganni, illusioni, aspettative tradite e tempi di vita passati nel nulla.

Esiodo dice che sarebbe stato meglio prima morire o essere nato prima dell'età del ferro.

Eppure nell'età del ferro, con gli uomini delle società umane, convivono gli uomini unicellulari nel loro incessante cammino verso la creazione di nuovi e diversi Esseri. Vivono fra noi, ci abitano, condividono le nostre passioni e le nostre angosce.

Eppure nell'età del ferro, con gli uomini delle società umane, convivono gli uomini dell'età del bronzo, sempre pronti a sopravvivere ad ogni condizione che la realtà presenta loro. Cinghiali e lupi, fiori di campo, edera e querce, mucche, galline, cammelli e dromedari, serpenti e lombrichi, sono tutti fra noi e molti uomini a forma di Esseri Umani sono, come loro, con Ares che sorge dentro di loro.

Eppure nell'età del ferro, con gli uomini delle società umane, convivono gli eroi. Coloro che hanno anteposto le necessità sociali ai propri interessi soggettivi. C'è sempre un eroe che indica una via anche quando, inascoltato, è solo una voce che urla ad orecchie sorde. C'è sempre un Ercole che affronta un leone di Nemea; c'è sempre un Giasone alla ricerca del vello d'oro; c'è sempre un Paride che sceglie; c'è sempre un Achille che affronta il nemico; c'è sempre un Ulisse alla ricerca di Itaca. Sono tutti eroi che noi ricordiamo dal passato, ma li possiamo vedere se guardiamo attentamente attorno a noi. Oggi. Ora. Adesso.

Ade attende nuovi abitatori, e così l'Essere Terra e l'Essere Natura. Crono attende nuovi eroi che abitino il mondo del tempo perché l'età del ferro fagocita sempre uomini illusi ammalati di inganno e di arroganza, ma genera anche uomini capaci di praticare la loro via.

Coscienza e Nemesi sono tornate nella casa degli immortali, ma gli uomini possono appropriarsi di frammenti di coscienza e affrontare in maniera diversa la loro esistenza anche nelle infinite società di greggi che l'età del ferro sta conducendo al macello della loro vita.

Per gli uomini e per le donne dell'età del ferro la vita non è semplice, fin da quando sono nella pancia della madre vengono addestrati all'obbedienza, alla sottomissione, all'accettazione di morali imposte. Inganno è il signore della loro vita e serve molto coraggio e molta determinazione per isolare inganno e poter scegliere fra ciò che è giusto e ciò che conviene al momento.

NOTA: Le citazioni di Esiodo sulle età sono tratte da: Esiodo, Le opere e i giorni, Editore BUR, 1958, pag. 16-20

 

Tutti i testi del mese di giugno 2025 in un'unica pagina

 

 

Indice pagine mensili di cronache Pagane

 

Torna agli argomenti del sito Religione Pagana

Home Page Religione Pagana

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!

 

 

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.