Rimpiangiamo: per non aver pensato quello che avremmo dovuto pensare quando potevamo pensarlo;
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Luglio 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

05 luglio 2025 cronache della religione pagana
Negazione della negazione

Claudio Simeoni

Cronache mese di luglio 2025

05 luglio 2025

Negazione della negazione

Il concetto di negazione della negazione è un concetto filosofico estremamente semplice, specialmente per quanto riguarda la realtà vissuta, che i "docenti di filosofia" rendono complicato affinché risulti incomprensibile.

Ho fatto la richiesta in internet su che cos'è la negazione della negazione e ho ricevuto questa risposta:

"La negazione della negazione, un concetto filosofico, indica un processo in cui ciò che è stato negato viene a sua volta negato, portando a una sorta di riaffermazione, ma su un piano più elevato o complesso. In altre parole, è come se si rimuovesse una negazione, superandola e integrando gli aspetti positivi che essa aveva temporaneamente soppresso."

Non so se la risposta proviene da un qualche sito web o dalla sintesi dell'"intelligenza artificiale".

Quando due o più oggetti entrano in relazione, la relazione si risolve negando gli oggetti che sono entrati in relazione.

Gli oggetti che escono dalla relazione non sono più gli stessi oggetti che sono entrati in relazione perché la relazione ha modificato la qualità degli oggetti mediante l'esperienza acquisita nella relazione.

E' come dire che lo stesso uomo non può mai bagnarsi due volte nella stessa acqua perché l'uomo che è uscito la prima volta dall'acqua non è lo stesso uomo che è entrato per la prima volta nell'acqua ma, entrando nell'acqua si è modificato. Lo stesso uomo che entra nella stessa acqua non è lo stesso uomo della prima immersione. Un uomo che ha imparato un lavoro non è lo stesso uomo che era prima di imparare quel lavoro.

Ovviamente, il concetto della negazione della negazione non può essere applicato all'interno di una filosofia di verità perché se l'oggetto è prodotto da Dio, in quanto verità dell'oggetto, l'oggetto, l'uomo, per esempio, non può negare sé stesso diventando un uomo diverso perché altrimenti negherebbe la "verità di Dio". Nell'ideologia cristiana, l'apprendimento non avviene per negazione dello stato di non apprendimento precedente, ma per volontà di Dio: è un dono di Dio, non un'acquisizione dell'uomo.

Il concetto di negazione della negazione è applicabile solo in un'ideologia che comprenda l'idea che tutto si trasforma e diviene continuamente negando sé stesso e la propria realtà oggettiva, permettendo il sorgere di un diverso sé stesso e di una diversa realtà oggettiva in grado di negare sé stessa a sua volta in un processo di continuo divenire.

Pertanto, ad ogni relazione, gli oggetti della relazione negano sé stessi per consentire la nascita di sé stessi diversi.

Inserite questo concetto all'interno della Natura e la diversificazione delle specie e si può comprendere come il presente non è creato, ma è divenuto per negazione della negazione di presenti che lo hanno preceduto.

 

05 luglio 2025

Oggetto in sé e descrizione soggettiva dell'oggetto

E' necessario ricordare che in filosofia va distinto l'oggetto in sé, o il fatto in sé, dalla descrizione soggettiva dell'oggetto o del fatto.

La soggettività dell'interprete non individua l'oggetto in sé, ma interpreta l'oggetto per sé.

Questa distinzione è tanto più importante quando la questione non riguarda solo l'oggetto descritto, o il fatto descritto, soggettivamente, ma le prospettive che all'oggetto, al fatto, vengono attribuite che appartengono sempre all'interpretazione soggettiva.

Quando si assiste ad uno scontro di opinioni, si assiste ad un scontro di soggettività dove le soggettività sono differenti nell'interpretazione perché le soggettività sono divenute in modo differente, in condizioni differenti, nelle quali hanno adattato sé stesse e costruito il loro specifico modo soggettivo attraverso il quale interpretare il mondo e desiderare trasformazioni del mondo in cui abitano.

Troppo spesso in filosofia si spaccia l'interpretazione soggettiva come una condizione oggettiva e si pretende di generalizzare la propria soggettività.

Un esempio di questo tipo di equivoco fra oggettività e interpretazione soggettiva è il concetto marxista di "Materialismo storico e dialettico".

Lo schema è abbastanza preciso. Significa, a grandi linee, che il presente è il prodotto di trasformazioni avvenute attraverso un processo storico di relazioni dialettiche fra gli oggetti negli infiniti presenti che chiamiamo passato e che formano il processo storico.

Detto in questo modo è una formula generica che si oppone all'idea che "il presente è la creazione della volontà di Dio".

Poi subentra l'interpretazione soggettiva: quali elementi considero che abbiano partecipato al processo storico? Da dove faccio iniziare il processo delle trasformazioni storiche? Quali effetti di possibile futuro voglio sottolineare attraverso la mia descrizione che necessariamente limita fatti e condizioni storiche oggettivamente avvenute?

In sostanza, la filosofia è rappresentazione di opinioni soggettive che tentano di oggettivarsi. Alcune proclamano "verità di fede", "Dio ha creato il mondo" e il filosofo disquisisce su tale realtà data.

Altre filosofie proclamano necessità soggettive che, al di là delle condizioni prodotte da idee assolutiste, proclamano la necessità di trasformazione in funzione di un qualche cosa.

La filosofia è sempre soggettività, più o meno ben argomentata. Spesso la filosofia è malattia psichiatrica quando il soggetto che pensa si eleva alla dignità del pensato; lui pensa Dio e, come Dio, dice che cosa vuole Dio dagli uomini.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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