Quando si postano immagini, come quelle del genocidio di Gaza, ci sono persone solidali con i macellati e persone che si compiacciono del macellare le persone più deboli.
Identificarsi con i criminali Istituzionali è identificarsi con l'onnipotenza di Dio nella speranza di poter commettere quei crimini e di rimanere impuniti.
Settembre 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
Cronache mese di settembre 2025
11 settembre 2025
Produrre macchine, la tecnologia, è un atto della ragione. Un atto matematico e geometrico. "A mio avviso" l'intelligenza della natura non è razionale, ma è emotiva. Noi tendiamo a razionalizzare e descrivere, la natura percepisce, si relaziona, comunica attraverso la struttura emotiva dei viventi.
Nella storia dell'uomo c'è stato il passaggio fra la comunicazione emotiva e la razionalità attraverso la verbalizzazione e la descrizione del mondo. Questo passaggio non è avvenuto immediatamente e non è avvenuto per tutti gli uomini. Di questo passaggio a noi è rimasta traccia nel Mito che non è razionale, ma trasforma in parole un vivere emotivo che le parole non possono descrivere.
Per questo motivo il Mito parla per simboli e schemi la cui interpretazione razionale può solo avvenire se del Mito si tralascia la forma e si cerca di cogliere l'azione e l'emozione che trasmette.
I pitagorici prima e Platone poi, hanno rotto con il mito perché con il Mito non si possono dominare gli uomini e si sono ridotti a definire il mondo attraverso i numeri e la forma muovendo guerra ai poeti che traducevano le emozioni e le azioni in parole e forme. Io sto tentando di analizzare il passaggio filosofico che fu messo in atto per abbattere il messaggio emotivo e sostituirlo con i numeri che definiscono forma e quantità degli oggetti.
Per i Pitagorici e per Platone, i soggetti altro da sé diventano oggetti. Cessano di avere una loro volontà, loro progetti e una loro intelligenza. Solo il soggetto è intelligente ed esercita la sua volontà. Gli oggetti subiscono l'azione e la volontà del soggetto.
Io che parlo sono il soggetto, tu che ascolti sei l'oggetto. Io faccio l'azione del parlare mentre, derubandoti della tua attenzione, affermo che, il fatto che tu ascolti, non è un'azione attiva, ma è un'azione passiva, un'azione da oggetto e, dunque, una non-azione.
In sostanza, pitagorici e Platone vanno a definire la condizione del Demiurgo, dell'Uno, di Dio.
Dio è il soggetto che manifesta la sua volontà, il soggetto che agisce; l'uomo viene derubato della sua volontà, delle sue capacità di scelta, perché ogni azione dell'uomo è frutto della volontà di Dio. Del destino voluto da Dio.
Il Mito rappresenta l'opposto del ruolo dell'Uno, del Tutto, dell'Artefice, di Dio, perché nel Mito, sia gli uomini che gli Dèi agiscono. Uno non è il soggetto e gli altri, gli uomini, l'oggetto passivo dell'azione del Dio, ma anche quando il Dio determina nuove condizioni per gli uomini, in quelle nuove condizioni, gli uomini agiscono esercitando la loro volontà.
Nel Mito non c'è opposizione fra soggetto ed oggetto, ma c'è interazione fra soggetti al di là della qualità dei rapporti che possono esserci fra soggetti diversi. Nessuno, in ogni caso, viene relegato al ruolo di oggetto, privo di volontà, rispetto ad un soggetto. Quando il Dio esercita la sua volontà parlando, l'uomo esercita la sua volontà ascoltando e quando l'uomo esercita, nei confronti del Dio, la sua volontà parlando, il Dio esercita la sua volontà ascoltando.
Per vivere è necessario riprendere il proprio "lato animale", farsi inghiottire dalle pulsioni emotive e riprendere il linguaggio della vita interpretando, attraverso esso, le condizioni del mondo.
L'albero o l'animale, non è un oggetto davanti a noi che ci poniamo come soggetti. Ma è un soggetto la cui azione consiste nell'essere davanti a noi e, che ci piaccia o meno, stando davanti a noi esercita la sua volontà come noi la esercitiamo stando davanti a lui.
Questo non significa rompere con la razionalità; significa mettere la razionalità, e l'intelligenza che la supporta, nel suo giusto ruolo nella nostra vita: sono degli strumenti del vivere sociale che vanno usati nel vivere sociale, ma devono rimanere nell'ambito del vivere sociale. Quando io parlo (uso il termine parlare per rendere la cosa più immediatamente comprensibile) con gli alberi o con gli animali, parlo loro con una parte cerebrale talmente antica che percepisce e trasmette solo emozioni perché l'emozione (al di là di come viene veicolata) è una sola e rappresenta il minimo comune denominatore fra tutti gli esseri della Natura.
Le stesse parole, quando vengono pronunciate, sono un mezzo che gli uomini usano non solo per dire parole, ma anche per veicolare emozioni. Puoi scegliere se dare importanza alle parole o se dare importanza e cogliere le emozioni che quelle parole, in quel momento, veicolano. Questo è ciò che cerco, se posso, di trasmettere.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
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