Quando si postano immagini, come quelle del genocidio di Gaza, ci sono persone solidali con i macellati e persone che si compiacciono del macellare le persone più deboli.
Identificarsi con i criminali Istituzionali è identificarsi con l'onnipotenza di Dio nella speranza di poter commettere quei crimini e di rimanere impuniti.
Settembre 2025: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
Argomenti del sito Religione Pagana
Questo sito web non usa l'intelligenza artificiale, ma solo l'intelligenza umana (con i suoi limiti, i suoi errori e le sue imperfezioni).
06 settembre 2025
Agostino d'Ippona, che si è seduto sul trono di Dio, dopo aver velocemente detto cosa Dio vuole dall'uomo, l'assoluta obbedienza, ci ha fatto sapere esattamente che cosa Agostino d'Ippona e il cristianesimo vogliono dall'uomo: assoluta sottomissione ed obbedienza.
Ovviamente, Agostino d'Ippona, codardo, si è guardato bene dal dire che cosa Agostino d'Ippona vuole col suo cristianesimo. Il suo trucco retorico consiste nel mascherare che cosa vuole Agostino d'Ippona mettendolo in bocca al suo Dio e al suo volere nei confronti degli uomini.
Dopo aver affermato postulati fuori dalla realtà delle cose, ma lui è Dio, non dimentichiamocelo, incapace di argomentare quanto affermato, preferisce sorvolare sulla sua incompetenza e trattare, sempre con affermazioni deliranti, la natura della morte.
Scrive Agostino d'Ippona:
XIII,2. [La morte del corpo e la morte dell'anima.]
Ritengo invece che si debba dedicare una maggiore attenzione alla natura della morte. Infatti, anche se l'anima dell'uomo è sicuramente immortale, essa ha tuttavia una sua propria morte; si dice immortale perché, per quanto minimo, il suo vivere e il suo sentire non hanno mai fine, mentre il corpo è mortale, perché può essere completamente abbandonato da ogni forma di vita e non può vivere per se stesso in nessun modo. La morte dell'anima, perciò, avviene quando Dio l'abbandona, così come la morte del corpo avviene quando l'abbandona l'anima. Si ha poi la morte del corpo e dell'anima, cioè dell'uomo intero, quando l'anima, abbandonata da Dio, abbandona a sua volta il corpo. In questo modo infatti l'anima non vive di Dio, né il corpo vive dell'anima. Questa morte che riguarda tutto l'uomo è seguita da quella che l'autorità divina chiama seconda morte; ad essa si e riferito il Salvatore quando ha detto: "Temete piuttosto Colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna".
Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, XI,4,2, Editore Bompiani, 2015, pag. 603-604
Ora, Agostino d'Ippona è impegnato a seminare la paura della morte per ottenere l'obbedienza al suo volere.
"L'anima dell'uomo è sicuramente immortale"! E' un'affermazione gratuita che implica l'idea preconcetta dell'esistenza di un'anima come cosa diversa dal corpo e un'idea che nasce dal desiderio soggettivo di Agostino d'Ippona di "avere" o "essere" qualcosa di immortale che lo preservi dalla morte.
Un'idea preconcetta, priva di fondamento, e un'idea generata da un desiderio soggettivo proiettato nell'oggettività.
Sui preconcetti privi di fondamento non si fa filosofia ma solo violenza per imporre i preconcetti ad uomini che possono avere altri e diversi preconcetti o idee diverse. Soprattutto, i preconcetti, privi di fondamento razionale od esistenziale, tendono a fare guerra ad ogni idea legata alla razionalità e all'esistenza umana perché solo nella credenza, nella fede, possono essere legittimati.
Questo processo di guerra dei preconcetti da imporre, dette il via a quel periodo ideologico che va sotto il nome di "oscurantismo" dove ogni logica della ragione doveva essere stuprata in funzione del preconcetto imposto. La stessa logica della ragione, quando emergeva dall'oscurantismo, era essa stessa una modificazione, in qualche modo liberatrice, dell'ossessiva sottomissione ai preconcetti assolutisti imposti con le armi.
Nessun pensiero logico-razionale o esistenziale poteva essere fatto senza il diritto dell'anima, della morale imposta per il "bene" dell'anima, di stuprare ogni pensiero in funzione della prospettiva del proprio "bene".
Durante l'oscurantismo, chi aveva le armi attribuiva all'anima la "morale di Dio" che, imposta alle persone, queste potevano vivere soltanto se obbedivano alle esigenze attribuite alla salvezza dell'anima.
Agostino d'Ippona si sta rendendo conto di aver appena offerto agli uomini una condizione eterna, se non di esistenza almeno di coscienza, attraverso l'affermazione secondo cui l'anima è immortale. In questa condizione non ha il controllo degli uomini e allora, eccolo ad aggiungere il concetto di "morte dell'anima".
Da secoli l'anima non è più "ciò che anima" distinguendo un corpo inanimato da un corpo animato, ma è diventato lo strumento con cui Dio, per estensione ogni padrone dei corpi degli uomini, costringe gli uomini entro la morale imposta utile al padrone dell'uomo. Per i cristiani, come Agostino d'Ippona, l'anima è Dio che agisce nell'uomo e, attraverso l'uomo, nella società e nella storia dell'uomo,
Per Agostino d'Ippona, l'uomo non è l'artefice della sua esistenza, ma è Dio, attraverso l'anima, l'artefice dell'esistenza dell'uomo, dei suoi bisogni, dei suoi desideri e, per conseguenza, del "bene" e del "male" le cui azioni vanno attribuite alla volontà di Dio e non al libero arbitrio dell'uomo che, in queste condizioni d'esistenza, non è in grado di scegliere come e in che direzione vivere.
In cosa consiste la "morte dell'anima" secondo Agostino d'Ippona?
Dice Agostino d'Ippona:
"La morte dell'anima, perciò, avviene quando Dio l'abbandona, così come la morte del corpo avviene quando l'abbandona l'anima. Si ha poi la morte del corpo e dell'anima, cioè dell'uomo intero, quando l'anima, abbandonata da Dio, abbandona a sua volta il corpo. In questo modo infatti l'anima non vive di Dio, né il corpo vive dell'anima."
L'anima, strumento di Dio per agire attraverso l'uomo, viene abbandonata da Dio quando quello strumento d'azione non è abbastanza efficace per torturare l'uomo e l'uomo cerca la sua libertà d'azione dall'imposizione morale di Dio.
Implicitamente, Agostino d'Ippona rivela tutta la violenza e l'infamia del suo Dio che, presentato come onnipotente e onnisciente, si riduce al rango di burattinaio dell'uomo offendendosi quando il burattino, a cui tira i fili, decide di percorrere la propria via e di abitare la propria vita con gli strumenti, psicologici ed emotivi, che, secondo Agostino d'Ippona, quello stesso Dio gli avrebbe dato affinché l'uomo li distruggesse in nome della morale di Dio.
Appare evidente come le parole di Agostino d'Ippona non tendono a definire il Dio dei cristiani, ma definiscono Agostino d'Ippona fattosi Dio che desidera possedere gli uomini e detta le sue condizioni all'uomo al fine di ottenere sottomissione dall'uomo stesso.
Ogni padrone, ogni dittatore, ogni re fa proprie le parole di Agostino d'Ippona essendo egli stesso, al medesimo tempo, Agostino d'Ippona e Dio stesso. Come Carlo Magno, il macellaio dei pagani sassoni che elevò la "Città di Dio contro i pagani" a propria lettura preferita in quanto giustificava il suo dominio nei confronti degli uomini che dovevano essere a lui sottomessi.
Pagina specifica dell'argomento
05 settembre 2025
In un ambiente cristiano è quasi impossibile far capire alle persone che le loro scelte e la loro attività cambia la percezione che hanno del mondo e della realtà in cui vivono.
La contemplazione degli oggetti del mondo e dell'interazione del soggetto che contempla col mondo permette al mondo di modificare il soggetto affinché si adatti alle condizioni oggettive incontrate. Quel "si adatti" significa: costruisca la sua percezione specifica col mondo e la sua personale elaborazione dei fenomeni del mondo. Questo rende le persone diverse le une dalle altre. Questa condizione umana permette all'oscurantismo e all'odio cristiano di distruggere, limitandola e circoscrivendo l'attenzione delle persone, la percezione, la capacità critica e la capacità di elaborazione dei fenomeni del mondo. Permette ai cristiani di distruggere nei bambini la capacità, non solo di elaborare i fenomeni del mondo, ma di collocarli negli effetti e nei significati sia che esprimono in quanto fenomeni sia nelle modificazioni che in loro (in colui che li percepisce e vi si adatta rispondendo) produrranno.
Quando gli Stregoni scoprirono gli effetti della contemplazione nell'interazione con gli oggetti del mondo alimentando l'empatia soggettiva attraverso l'acuirsi della percezione emotiva (che riconosceva intelligenza, volontà, emozioni ecc. negli oggetti del mondo in cui viviamo) scoprirono anche gli effetti della magia nera cristiana. La loro attività finalizzata a distruggere l'uomo mediante la sua azione sull'infanzia.
Gli Stregoni non conoscevano l'esistenza dei neuroni specchio (ma nemmeno i cristiani). Gli Stregoni non conoscevano (ma nemmeno si ponevano il problema) la capacità plastica del cervello umano. Sapevano che data un'azione, articolata nella contemplazione, modificavano la loro capacità di interazione col mondo in cui vivevano. I cristiani sapevano che costruendo condizioni di vita e di esistenza atroci per l'infanzia avrebbero ottenuto adulti la cui malattia mentale sarebbe stata dipendente dalla fede nel loro dio padrone e avrebbero riprodotto tali condizioni atroci per l'infanzia per continuare a seminare la malattia di dipendenza chiamata col nome di fede.
L'uomo che pratica Contemplazione è in grado di riconoscere la modificazione della sua capacità di interazione col mondo attraverso un aumento della sua con-passione e coinvolgimento nelle necessità del mondo in cui vive. Rimane una consapevolezza soggettiva. Viene vissuta, ma non può essere dimostrata oggettivamente perché, ciò che cambia, è la soggettività dell'individuo. La modificazione della soggettività percettiva dell'individuo non si presenta agli occhi dello spettatore il quale vede l'individuo che si è modificato come oggetto che "è" e non come oggetto che si è trasformato esercitando la sua volontà nell'attività di contemplazione.
Oggi la ricerca scientifica ci dice che le trasformazioni sono possibili, non ci dice come e in che direzione possiamo trasformarci o perché è necessario farlo. La scienza rileva che la nostra capacità di percezione e di elaborazione dei dati di realtà si modifica in base alla nostra attività e in base agli adattamenti che noi mettiamo in atto davanti alle sollecitazioni del mondo.
Riporto dal settimanale l'Espresso del 19 settembre 2013:
Non solo cyber
Eraclito aveva ragione
DI ALESSANDRO GILIOLI
è da poco arrivato anche nella traduzione italiana il volume "Connettoma - La nuova geografia della mente" (Le Scienze-Codice edizioni) di Sebastian Seung, neuroscienziato del Mit. Un testo divulgativo e probabilmente destinato a far discutere anche oltre la comunità scientifica. Alla base del saggio c'è infatti la gigantesca questione dell'identità umana: - Io sono il mio connettoma-, dice Seung. Di che cosa stiamo parlando? Il connettoma è l'insieme delle connessioni tra i nostri neuroni: una rete che cambia continuamente nel tempo a seconda delle esperienze che facciamo e delle informazioni che riceviamo. L'identità di ogni persona, consistente appunto nel connettoma, quindi non solo è mutevole (e questo è abbastanza intuitivo) ma è proprio come il fiume di Eraclito che non è mai lo stesso un attimo dopo. Del resto lo stesso Seung paragona il flusso dell'attività neurale a un corso d'acqua. Eraclito quindi aveva ragione: o, se preferite, avevano ragione quelle dottrine filosofiche orientali fondate sulla "anitya", l'impermanenza. Dopo aver mappato il connettoma di un verme (C11e3h poche centinaia di neuroni), gli scienziati dello Human Connectome Pro' t stanno lavorando al cervello umano (circa 100 miliardi di neuroni): pochi giorni fa è stato messo on line il secondo blocco di informazioni ricavate su 68 volontari, dopo che i dati relativi ad altre 12 persone erano già stati pubblicati alla fine del 2012. Il tragitto della mappatura sarà ancora lunghissimo e finora non ha attratto i media come avvenuto per il genoma. Ma è solo questione di tempo: le conseguenze della connettomica infatti tracimeranno presto dalle neuroscienze a ogni altro campo che si voglia occupare della "natura umana", etica e religione incluse.
Settimanale l'Espresso del 19 settembre 2013
La scienza fotografa una situazione in atto: non è in grado di dire come, dove e perché può avvenire una modificazione in base all'uso della volontà soggettiva. In base alle predilezioni soggettive. In base alle passioni soggettive. In base ai desideri soggettivi.
La scienza può dire che non è vero che l'uomo è creato da un dio pazzo e cretino, per cui non si può dire che l'individuo "è così", ma si deve dire che l'uomo è diventato così perché, come singolo individuo, si è adattato alle condizioni sociali che ha trovato e può modificarsi, esercitando la sua volontà nell'attività di contemplazione. La contemplazione diventa uno strumento per modificare sé stessi e migliorare la propria capacità di percepire, elaborare e agire nel mondo.
Questo stesso meccanismo, sulla macro scala dell'evoluzione delle specie, si articola allo stesso modo: usare la volontà soggettiva per modificare la propria capacità di percepire, elaborare e agire nel mondo porta alla diversificazione delle specie modificando prima i caratteri culturali all'interno della medesima specie per poi fissarne questa modificazione culturale in una modificazione genetica che diversifica la specie. Quella plasticità cerebrale è anche una plasticità genetica il cui motore della modificazione sta nel desiderio libidico e nel carico emotivo investito dal soggetto.
La contemplazione è l'attività attraverso la quale l'individuo si sottrae all'educazione cristiana e riprende il suo posto nei processi di trasformazione e di evoluzione della vita.
Per combattere la capacità dell'uomo di espandersi nel mondo e con-partecipare alle trasformazioni della vita, che implica un'assunzione di responsabilità soggettiva nelle proprie scelte e decisioni, il cristianesimo ha elaborato la "tecnica" della contemplazione del desiderio soggettivo del proprio dio padrone che, nelle varie forme libidiche desideranti del singolo soggetto, assumono le quattro forme sessuali classiche della sessualità umana che fissano la dipendenza psichica del soggetto: il desiderio del padre; il desiderio dell'altro; il desiderio della madre; il desiderio della madre sottomessa (moglie). Questo tipo di contemplazione, anziché espandere l'individuo verso il mondo, lo chiude nella propria sfera desiderante portandolo all'autodistruzione nella fede. Nel De Imitatione christi la contemplazione di cristo distrugge l'uomo annullandolo allo stesso modo in cui la contemplazione (chiamata meditazione) di sé distrugge il buddista annullandolo nel nulla chiamato nirvana.
Sia che si pratichi la contemplazione della Stregoneria Pagana, sia che si pratichi la contemplazione del dio padrone cristiano, sia che si pratichi la contemplazione buddista, si ha sempre una modificazione del cervello mediante la forzatura della sua plasticità sia nel senso dell'espansione della capacità individuale sia nel senso del rattrappimento e dell'autodistruzione.
Si tratta di capire la direzione nella quale noi scegliamo di andare. Se verso l'interazione fra noi e il mondo attraverso un cammino comune o se vogliamo estraniarci dal mondo verso la nostra distruzione.
Fine sedicesima parte... Continua... con "gli aspetti delle Tre Arti Magiche in Stregoneria - Dalla contemplazione all'Ascolto delle Correnti Vegetative – il vivente come universo di coscienze.
NOTA: Le pagine di questo ciclo sono capitoli del libro "Il Crogiolo dello Stregone" e sono già presenti nel sito web federazionepagana.it. Qui vengono riproposte per riprendere il discorso sulla trasformazione in Stregoneria. Sono passati molti anni da quando ho terminato di definire il modello della Stregoneria. Mentre per me tutto è scontato, i frequentatori dei siti web si chiedono: "Dov'è la Stregoneria?" perché spesso hanno difficoltà a navigare in internet e si fermano o alle prime pagine, o limitano la loro navigazione ai social mentre i miei siti web sono costruiti come dei labirinti da percorrere attraverso i link. Inoltre, le pagine vengono revisionate rispetto alla presentazione, presente come capitoli, del "Crogiolo dello Stregone".
Pagina specifica dell'argomento
04 settembre 2025
Distruggere il sistema sanitario USA, già di per sé molto carente in quanto finalizzato al profitto per il profitto e non alla cura delle persone, sembra essere un impegno primario di Trump.
Ci si chiede: le sue decisioni a che ideologia si ispirano?
Trump sta agendo come i cristiani in Roma Antica che distrussero la sanità di Roma per permettere a Dio di operare indisturbato nel distribuire salute e malattia seguendo il suo capriccio.
"Muori e stai zitto!" dice Trump ai cittadini USA. "Se sei ricco puoi curarti, ma se sei povero vedi di morire e di non rompere le palle ai ricchi che hanno alte cose a cui pensare."
Appartiene all'idea del cittadino schiavo malato la cui malattia rende indifferente il padrone. Un padrone che ritiene di non doverlo curare nella sua malattia perché, tanto, un infinito numero di schiavi si stanno offrendo bussando alla sua porta.
Quando si presentò l'epidemia del covid-19 la Cina si mobilitò tutta per fermare il contagio fra la derisione del mondo che indicò i provvedimenti cinesi come dittatoriali. Poi il mondo cominciò a morire. La Cina contenne il contagio mentre gli USA con Trump iniziarono una conta infinita di milioni di morti.
Ora Trump sta distruggendo la sanità anche per quelle persone che votandolo pensavano che l'avrebbe tolta ad altri, ma non a loro.
C'è stato un tempo in cui la ricerca scientifica USA era rispettata nel mondo. Poi la ricerca iniziò a dimostrare che non solo non esisteva il Dio dei cristiani, ma che l'uomo nascendo si adatta alle condizioni incontrate. Così negli USA sorse la necessità di distruggere la ricerca scientifica per non mettere in discussione il Dio dei cristiani.
Riporto una riflessione su osservazioni di medici del 2012. La notizia può apparire "vecchia", ma in realtà è sempre attuale anche se qualcuno vorrebbe che fosse dimenticata.
Cosa ha scoperto questa ricerca USA?
I ricercatori sono partiti dal presupposto che il neonato sia un povero demente e si sono stupiti che all'età di 6-9 mesi i neonati conoscono il significato di molte parole.
Poi, questi ricercatori, se ne sono usciti con una scoperta che li ha stupiti: "I neonati capiscono più di quanto pensavamo".
Se fossero partiti dal presupposto che il neonato è una potenza che deve dispiegarsi e sopravvivere in un mondo sconosciuto e che per farlo mette in atto tutta una serie di strategie di sopravvivenza, si sarebbero stupiti di meno e avrebbero avuto più rispetto per i neonati. Magari potevano indagare sul loro grado di comprensione.
Troppi genitori parlano ai loro neonati facendo moine o versi da dementi. Come se i loro figli fossero degli idioti. Con questo atteggiamento non fanno altro che uccidere lo sviluppo della capacità di espansione della conoscenza dei loro figli.
Se nel parlare ai loro figli avessero usato un linguaggio da adulto, con molta gentilezza, col sorriso, con le carezze e le coccole che i neonati desiderano per costruire relazioni emotive e affettive, la comprensione del linguaggio del neonato crescerebbe a livello esponenziale.
Purtroppo viviamo in una società nella quale i cattolici hanno bisogno di distruggere la capacità dei bambini di espandere sé stessi per poterli mettere in ginocchio davanti al crocifisso e, in questo modo, finiscono per distruggere le possibilità dell'infante. Portano a termine quel sacrificio umano di Isacco che il dio padrone ha ordinato ad Abramo e che è così ben descritto nella parabola del Figliol Prodigo in cui il padre ammazza il vitello grasso per celebrare la sua vittoria sul bisogno di libertà del figlio.
Riporto:
Bebé 6-9 mesi conoscono già tante parole
Ricerca Usa, capiscono significato vocaboli come mela o naso
(ANSA) - ROMA, 14 FEB - I bebé ne sanno più di quanto pensiamo, già a 6-9 mesi conoscono il significato di molte parole di uso quotidiano come mela o naso, e in genere quelle che indicano alcuni cibi e parti del corpo. E' la straordinaria scoperta degli psicologi della University of Pennsylvania che, riferisce Pnas, hanno studiato 33 bebé di 6-9 mesi per carpire quali parole comprendessero di quelle che normalmente odono giorno dopo giorno. Per capirlo gli esperti hanno studiato i movimenti degli occhietti dei neonati.
Tratto da: Ansa on-line 14 -02-2012
I bambini nati sono delle vere e proprie potenze in espansione. Vale per i nati dall'uovo, da seme e da utero. Dobbiamo imparare a guardarli con gli occhi della vita e non con quelli del dio padrone sempre alla ricerca di nuovi schiavi che minaccia di morte col diluvio universale.
Se voi non volete minacciare di morte i vostri figli, non uccidete la loro capacità di comprensione, ma sfruttate il potere d'apprendimento che il primo anno di vita si dispiega nel neonato.
Pagina specifica dell'argomento
03 settembre 2025
Mentre in Italia si cerca di rendere sempre più difficoltoso l'andare in pensione riducendo il valore delle pensioni, spesso, alla sopravvivenza, la Cina ha adottato un altro sistema.
L'Italia vuole ridurre la circolazione del denaro fra i cittadini; la Cina vuole aumentare la circolazione del denaro fra i cittadini.
Più il denaro circola nel paese, più una nazione è ricca. D'altro canto, secondo l'ideologia cristiana, se i cittadini sono benestanti è più difficile il controllo delle persone "con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima" e le persone potrebbero iniziare a pensare che il Dio dei cristiani è un miserabile iniziando a pensare ad un futuro migliore.
Scelte e conseguenze: ciò che si sceglie oggi, ha delle conseguenze domani!
03 settembre 2025
Posso solo osservare gli effetti del fare grande l'America di Trump.
La strategia trumpiana funziona perfettamente costringendo la democrazia ad alzare la testa contro un'ideologia squadrista che dall'aggressione ai singoli cittadini e alle singole "categorie sociali" è diventata squadrismo contro le nazioni del mondo e le relazioni commerciali internazionali.
Svelare il vero nome delle cose coperto ed occultato da una propaganda martellante che alimenta illusioni, allucinazioni e fraintendimenti sociali.
Chi è ricco? Il rapinatore che entra in banca e la rapina del denaro depositato oppure la banca che accumula denaro investimento dopo investimento?
Rapinare una banca, come rapinare le nazioni, porta ad un beneficio immediato. L'uomo si meraviglia davanti alla quantità di denaro che ha arraffato.
La banca che accumula denaro investimento dopo investimento, non suscita meraviglia. Accumula ricchezza giorno dopo giorno. Eppure, se la banca funziona per una società, la società si arricchisce grazie agli investimenti e la banca si arricchisce grazie al denaro che ha investito.
Questo determina due mentalità diverse dove, nel rapinare si considera la ricchezza del singolo che mette in atto la rapina; nell'investimento sociale si considera come ricchezza lo sviluppo dell'insieme della società.
Questo è il motivo per cui il "Make America Great Again" è fallito. Non perseguono il benessere e la ricchezza degli USA, ma la ricchezza dei singoli individui, dei singoli accumulatori di ricchezza. Quel Paperon dei Paperoni modello ideologico degli USA mentre si compiace a tuffarsi nel suo deposito di denaro.
03 settembre 2025
Cosa succederebbe se decidessero di portare la Democrazia là dove l'occidente impone l'oscurantismo fondamentalista con i genocidi propri del cristianesimo e dell'ebraismo?
Il vertice della sicurezza delle potenze altre, diverse dagli USA e dall'Europa, diventa sempre più consistente in un mondo in cui i commerci vengono stravolti dalla dittatura dei dazi di Trump e dei suoi "alleati".
L'Europa dovrebbe osservare con una certa attenzione che cosa sta succedendo fuori dai suoi confini in cui si racconta ancora delle guerre coloniali che ancora desidera con ardore.
Il vertice di Tianjin è il vertice sulla cooperazione dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Questi paesi non hanno un'omogeneità politica, ma hanno un'omogeneità economica e interessi che, recentemente, sono stati aggrediti e messi in pericolo dai dazi di Trump.
L'Europa ha preferito accettare i dazi di Trump, ma questi paesi stanno commerciando e programmando il loro sviluppo senza barriere di dazi o di restrizioni commerciali.
03 settembre 2025
Essere sensibili e vivere con-passione le difficoltà del mondo, delle genti e dei popoli, espone le persone alla violenza degli adoratori del Macellaio di Sodoma e Gomorra che aggrediscono, offendono, ingannano ed ingiuriano imitando quel vigliacco del loro Dio.
Le persone insensibili e indifferenti alle condizioni del mondo, adorano il pederasta in croce e in nome della sua vigliaccheria, agiscono per costruire dolore fra gli uomini emotivamente sensibili e coinvolti nelle condizioni dell'esistenza.
Le persone insensibili, come il Macellaio di Sodoma e Gomorra, si pensano al di fuori del mondo e disprezzano le persone che vengono travolte dai problemi della vita, compiacendosi del loro dolore, salvo diventare supplici e lamentosi quando essi diventano vittime dei problemi provocati dalle condizioni dell'esistenza.
03 settembre 2025
Quando si postano immagini, come quelle del genocidio di Gaza, ci sono persone solidali con i macellati e persone che si compiacciono del macellare le persone più deboli.
Identificarsi con i criminali Istituzionali è identificarsi con l'onnipotenza del Dio cristiano nella speranza di poter commettere gli stessi crimini e rimanere impuniti.
Si vuole denunciare comportamenti criminali che creano dolore e si finisce per gratificare individui sadici che si felicitano di quel dolore.
Qual è il premio per i buoni in paradiso? Risponde Tommaso d'Aquino "divertirsi a veder torturare i dannati!".
E' necessario ricordare che il dolore di alcuni induce il piacere, nell'assistere a quel dolore, in altri.
Pagina specifica dell'argomento
02 settembre 2025
Dopo tutte le digressioni di Agostino d'Ippona attorno alla filosofia degli Antichi, Agostino d'Ippona si trasforma in un piazzista che, scalzato il suo Dio dall'alto dei cieli in cui lo aveva collocato, provvede a sostituirlo vendendo alle persone le idee di Dio, i propositi di Dio, le motivazioni di Dio, i progetti di Dio, la morale di Dio, gli ordini di Dio, le leggi di Dio.
E questo lo fa terrorizzando gli uomini con la morte che loro devono temere perché quel bastardo del loro Dio li sta aspettando dopo la morte del corpo fisico per torturarli in eterno.
Un Dio codardo che vive al di fuori dell'esistenza umana e che pretende che gli uomini non affrontino le contraddizioni della loro esistenza, che afferma di aver voluto e creato, per obbedire a comportamenti morali ed etici che lui stesso non rispetta perché trova che i comportamenti etici e morali, che impone all'uomo, sono squallidi ed infami perché impediscono all'uomo di vivere per ciò che l'uomo è.
La morte è parte indistinguibile della vita degli Esseri della Natura perché gli Esseri della Natura vivono la morte come una nascita al di là che ne siano razionalmente consapevoli o che non lo siano.
Si nasce come Esseri della Natura con il solo fine certo della morte come Esseri della Natura. In questo spazio si esprime la ricchezza e il potere d'esistenza degli Esseri della Natura. Gli Esseri della Natura, gli Esseri Umani nel nostro caso, vivono la loro esistenza come eroi che si trasformano continuamente affrontando le condizioni e le contraddizioni della loro esistenza.
Poi arrivarono quelli come Agostino d'Ippona: i falliti!
Costoro elaborarono l'ideologia del loro fallimento esistenziale. Consapevoli che il momento della morte del loro corpo fisico si avvicinava e, con essa, la morte della loro ragione e la perdita dei possedimenti con cui esercitavano il loro "potere di possesso" nei confronti di altri uomini, pensarono che estendere il loro fallimento, trasformando in sante e divine le scelte che li hanno portati a fallire nella loro vita, avrebbero tratto piacere nell'alimentare il fallimento esistenziale di altri uomini.
Agostino d'Ippona, seduto sul trono del proprio Dio mentre lo interpreta, afferma apoditticamente che lui, in quanto Dio, ha creato l'uomo immortale.
Scrive Agostino d'Ippona:
XIII, 1. [La morte, conseguenza del peccato.]
Ora che ci siamo liberati dei problemi più ardui, relativi all'origine del nostro secolo ed al principio del genere umano, il piano che ci siamo proposti ci porta ad affrontare la caduta del primo uomo, o meglio dei primi uomini, e l'origine e la diffusione della morte nel genere umano. Dio infatti non aveva creato gli uomini come gli angeli, tali cioè che se pur avessero peccato non sarebbero potuti assolutamente morire; se essi si fossero conformati al dovere dell'obbedienza ne sarebbe conseguita una eternità felice e immortale come quella degli angeli, senza l'esperienza della morte, ma se, al contrario, avessero disobbedito, la morte li avrebbe puniti come il castigo più giusto. Di questo abbiamo già parlato nel libro precedente
Tratto da Agostino d'Ippona, La città di Dio contro i Pagani, XI,4,2, Editore Bompiani, 2015, pag. 603
"Dio infatti non aveva creato gli uomini come gli angeli, tali cioè che se pur avessero peccato non sarebbero potuti assolutamente morire; se essi si fossero conformati al dovere dell'obbedienza ne sarebbe conseguita una eternità felice e immortale come quella degli angeli, senza l'esperienza della morte, ma se, al contrario, avessero disobbedito, la morte li avrebbe puniti come il castigo più giusto."
L'affermazione necessita di una qualche dimostrazione al di fuori del desiderio di Agostino d'Ippona di non essere un fallito nella propria esistenza e di desiderare, per questo, l'immortalità.
Gli Esseri della Natura, di cui gli Esseri Umani sono parte, per quanto ci è dato sapere sono sempre nati e sono sempre morti fin da quando si muovevano in quell'ipotetico brodo primordiale dal quale sono emersi.
Agostino d'Ippona, un fallito nell'esistenza, avrebbe desiderato essere immortale e così desidera un padrone che, grazie alla sua obbedienza, gli concede "la felice immortalità" la cui idea è capace di lenire il dolore d'angoscia che attraversa Agostino d'Ippona.
L'idea di poter essere immortali, come la resurrezione della carne o la reincarnazione, sono il lenimento del dolore e della disperazione dei falliti. Quel desiderio di "eterno ritorno" che giustifica il fallimento dell'uomo nella ripetizione di esperienza o di possibilità di ulteriore vita per cambiare la qualità delle proprie esperienza.
Quando si comincia una storia con: "C'era una volta Cappuccetto rosso, un lupo, una nonna che vivevano al limitar del bosco....". La storia può continuare con una sua logica dove gli elementi della logica sono una razionalizzazione di elementi fantastici e irreali che la storia trasforma in forme, situazioni e avvenimenti. Ma la storia resta conchiusa nel fantastico e non pretende di determinare la vita quotidiana delle persone perché se nella quotidianità ci sono "lupi cattivi" non sono certo quelli della storia di Cappuccetto Rosso.
Se leggete attentamente questo schema di Agostino d'Ippona:
"Dio infatti non aveva creato gli uomini come gli angeli, tali cioè che se pur avessero peccato non sarebbero potuti assolutamente morire; se essi si fossero conformati al dovere dell'obbedienza ne sarebbe conseguita una eternità felice e immortale come quella degli angeli, senza l'esperienza della morte, ma se, al contrario, avessero disobbedito, la morte li avrebbe puniti come il castigo più giusto."
Scoprite immediatamente che tutti gli elementi che vi partecipano sono irreali:
-1- Dio; soggetto indimostrato e indimostrabile dal momento che non esiste;
-2-Creazione degli angeli immortali; affermazione indimostrata e indimostrabile dal momento che non esistendo Dio non esiste la creazione come non esistono gli angeli;
-3-Dio ha creato gli uomini; affermazione indimostrata e indimostrabile; oggi conosciamo con una certa precisione il meccanismo del venir in essere degli uomini proprio in assenza del Dio creatore di Agostino.
Questi elementi, frutto di desiderio delirante di Agostino d'Ippona, stanno alla base del ragionamento di Agostino d'Ippona e servono ad Agostino d'Ippona per sottolineare e legittimare l'intento per il quale ha usato elementi propri del desiderio delirante: costringere gli uomini ad obbedire al parto del suo delirio!
La frase che regge tutta questa messa in scena è:
"se essi si fossero conformati al dovere dell'obbedienza ne sarebbe conseguita una eternità felice e immortale come quella degli angeli, senza l'esperienza della morte, ma se, al contrario, avessero disobbedito, la morte li avrebbe puniti come il castigo più giusto"
Dove l'obbedienza richiesta all'uomo è un oggetto reale mentre "l'eterna felicità" non è solo aleatorio, ma è parto dello stesso delirio del delirante che chiede sottomissione e obbedienza al suo delirio.
Tutto ciò che vuole Agostino d'Ippona, seduto sul trono del suo Dio, è che gli uomini gli obbediscano e il fantomatico controllo della morte che Agostino d'Ippona attribuisce al suo Dio è la carota che Agostino d'Ippona sventola davanti al naso dell'asino umano affinché obbedisca illuso che Agostino d'Ippona gli dia la carota.
—fine prima parte—-Continua---
Pagina specifica dell'argomento
01 settembre 2025
I donatisti era un gruppo di cristiani che in contrasto con la chiesa cattolica costruì una propria interpretazione di bibbia e vangeli. Non erano molto diversi dai cattolici, ma mentre i cattolici appoggiavano i grandi proprietari terrieri, i Donatisti appoggiavano le rivendicazioni dei mezzadri, dei braccianti, dei servi e degli schiavi per migliori condizioni di vita.
Questo gruppo di cristiani fu ferocemente aggredito dal sanguinario Agostino d'Ippona che nella loro scissione vedeva il fallimento della chiesa cattolica. Le polemiche di Agostino d'Ippona contro i donatisti furono particolarmente feroci, infarcite di falsità e di menzogne.
La libertà di culto venne garantita ai donatisti nel periodo in cui Alarico, ingannato dalla chiesa cattolica, stava mettendo a ferro e fuoco l'Italia.
I vescovi cattolici, terrorizzati e impotenti davanti alle argomentazioni dei donatisti, si precipitarono alla corte imperiale di Ravenna per chiedere la messa al bando e la persecuzione dei donatisti.
Scrive Karlheinz Deschner in "Storia criminale del cristianesimo":
Nell'estate del 411, presso le terme di Gargilio a Cartagine, per ordine dell'autorità imperiale, ebbe luogo una "Collatio", una disputa pubblica, in tre sedute stenografate, cui presero parie 286 vescovi cattolici e 284 vescovi donatisti. Come era facile immaginare, il commissario imperiale, Flavio Marcellino, amico di Agostino e fervente cattolico, che Onorio due anni dopo, il 13 settembre del 413, festa di s. Cipriano, fece decapitare, dichiarò, "omnium documentorum manifestatione", i donatisti perdenti. I cattolici erano così certi della loro vittoria che, prima che la disputa avesse inizio, avevano stabilito che, in caso di disfatta dei donatisti, i vescovi intervenuti sarebbero stati privati delle loro sedi episcopali!
L'appello rivolto dagli sconfitti all'imperatore cadde nel vuoto, anche grazie alla corruzione di Marcellino. Questi, peraltro, aveva disposto lo scioglimento delle bande di circoncellioni, e vietato tutte le riunioni di donatisti, citati in giudizio in modo del tutto arbitrario. A causa delle dure vessazioni subite, si moltiplicarono i suicidi, soprattutto tra i circoncellioni. La massa dei coloni e degli schiavi, la cui unica ricchezza era la propria forza-lavoro, per garantire il mantenimento della "pace cattolica", una volta fatto ritorno nel grembo dell'unica vera Chiesa, vennero condannati ai lavori forzati e a subire la frusta dei padroni. "Executores" imperiali furono appositamente incaricati di vegliare su tutto questo. I ricchi che avevano aderito al movimento donatista dovettero pagare ingenti multe, fino a 50 libbre d'oro (per gli illustres), ma in alcuni casi si arrivò anche alla confisca integrale del patrimonio. Gli scismatici furono espropriati, diseredati e al clero donatista ostile alla riunificazione fu minacciato l'esilio dal suolo africano. Agostino, che pure proclamava "non tutto a tutti è dovuto, ma si deve a tutti l'amore e a nessuno il male", cacciò personalmente il vescovo rivale da Ippona, dove questi, tuttavia, nel 409, dopo quattro anni di esilio, fece ritorno. Il santo, allora, facendo appello alla "caritas Christiana", adottò misure persecutorie ancora più rigorose; ma di questi eventi parlò solo incidentalmente nelle sue opere, in quanto in quel momento, aveva ingaggiato una lotta ancora più dura, quella contro il pelagianesimo. Nel 414, i donatisti furono privati dei diritti civili, e fu comminata loro la pena di morte in caso di esercizio del culto divino. "Dove c'è l'amore, c'è la pace", proclamava Agostino, o, come dirà successivamente il vescovo Quodvultdeus di Cartagine: "Il serpente è stato schiacciato, o meglio divorato". Il comes Africae Eracliano, sfruttando il rancore dei donatisti, riuscì a farsi acclamare imperatore. L'estate del 413, con una grande flotta proveniente dall'Africa, sbarcò alla foce del Tevere e marciò alla volta di Ravenna. Ma fu pesantemente sconfitto e, per ordine imperiale, venne decapitato, poco dopo, a Cartagine.
Dopo il 418, il donatismo scomparve tra gli argomenti all'ordine del giorno nei sinodi nordafricani. Nel 420, vide la luce l'ultimo scritto antidonatista di Agostino Contro Gaudentium. Nel 429, in coincidenza con l'invasione dei Vandali, cessò anche l'emanazione di editti imperiali che esortavano alla soppressione dei donatisti. Tuttavia fino al VI secolo, lo scisma proseguì, anche se con intensità minore rispetto al passato. Quello che era sopravvissuto della Chiesa donatista alla lunga persecuzione sarebbe stato travolto, un secolo dopo, dall'avanzata dell'Islam. Il Cristianesimo africano fu definitivamente annientato, e il Nordafrica, separato dal punto di vista religioso dall'Europa, sfuggì sempre più al suo influsso per finire nel raggio d'azione del vicino Oriente. Perse la sua unicità, scomparendo in tal modo senza lasciare traccia, quella che era stata un tempo la più importante Chiesa cristiana del bacino del Mediterraneo.
Nulla di essa sopravvisse. "Ma la causa di ciò non fu l'Islam, quanto piuttosto le persecuzioni bandite dalla Chiesa cattolica nel Nordafrica. Si trattò di persecuzioni talmente violente che i donatisti finirono per salutare l'esercito islamico come un liberatore e per convertirsi di buon grado alla religione predicata da Maometto".
NOTA: i circoncellioni erano contadini, braccianti e servi che cercavano la giustizia sociale e che, in questo, affiancavano i donatisti contro i cattolici schierati con i grandi proprietari terrieri.
Tratto da: Karlheinz Deschner, "Storia criminale del cristianesimo", vol. 1, Ariele Editore, 2000, pag. 420-421
Obbedendo alla bibbia i cristiani macellano ogni dissidente; aggrediscono, diffamano. Pensano che aggredire, stuprare, diffamare, violentare sia un lodo diritto legittimato da Dio. Un Dio assassino che si circonda di una massa di assassini.
Torture, furti, omicidi, rapine e stupri furono le azioni dei cristiani in Africa per affermare il loro dominio su ogni dissenso.
In questo modo, all'arrivo dell'Islam che mise fine a torture e massacri dei cristiani nel nord Africa, i cittadini preferirono farsi musulmani piuttosto che farsi torturare dalla chiesa cattolica.
Scelte come conseguenze.
La chiesa cattolica ha fatto santo Agostino d'Ippona che è riuscito ad incitare, portando strage e morte, la violenza contro persone pacifiche macellandole in nome dell'amore del suo Dio: il Macellaio di Sodoma e Gomorra la cui azione prosegue "ab eternum" per opera dei cristiani.
A tutt'oggi i cattolici sono terrorizzati dalla religione islamica in quanto questa è concorrente diretta sia dei cattolici che degli ortodossi. Mentre la religione islamica contrasta i cristiana in base ai principi religiosi e alla loro interpretazione, ebrei e cristiani hanno sempre proceduto a macellare gli islamici, spesso mascherandolo col colonialismo nel XVIII secolo e con l'odio religioso nel XIX e nel XX secolo. L'ordine del Dio della bibbia di ammazzare tutti quelli che adorano forme divine diverse da lui, è sempre stato eseguito dai cristiani e tutt'ora il genocidio è il atto con l'odio espresso da personaggi come Georgia Meloni e Matteo Salvini.
Scrive Karlheinz Deschner in "Storia criminale del cristianesimo" sul modo di operare e di ragionare di Agostino d'Ippona:
Richiamandosi al Vecchio e al Nuovo testamento, Agostino chiese energicamente all'autorità statale misure coercitive contro tutti coloro che erano da "sanare" ("corrigendi atque sanandi"). La violenza - insegnava ora Agostino - era in alcuni casi inevitabile; se i migliori potevano essere corretti attraverso l'amore, con la massa, purtroppo, erano indispensabili le maniere forti. La ferita inferta dall'amico era più accettabile, a suo giudizio, del bacio dato dal nemico. Meglio era amare nel rigore, che ingannare nella mitezza. Chi amava veramente puniva con maggiore severità! Anche i genitori costringono i figli alla disciplina e alla diligenza, proprio come fanno gli insegnanti con i discepoli. "Chi non usa il bastone, non ama suo figlio", dichiarava il vescovo di Ippona citando la Bibbia. "Un servo cattivo non verrà corretto con le parole". Come si era comportato Elia con i sacerdoti di Baal? Già in precedenza Agostino aveva giustificato le violenze narrate nell'Antico Testamento di fronte ai manichei che ritenevano questo testo opera del principe delle tenebre. Ma Agostino non mancò di attingere a piene mani anche dal Nuovo Testamento.
Tratto da: Karlheinz Deschner, "Storia criminale del cristianesimo", vol. 1, Ariele Editore, 2000, pag. 415-416
Terrore, terrore e morte.
Questo propugnava Agostino d'Ippona e gli agostiniani oggi come allora in nome del Macellaio di Sodoma e Gomorra e del pederasta in croce. Negli USA, su milioni di stupri di minori messi in atto dai cristiani, ne sono stati scoperti poche decine di migliaia, ma tutti gli altri stupri subiti dai bambini hanno costruito quella società di individui socialmente inadeguati che sono gli USA.
Dio è padrone e gli agostiniani sono i padroni delle persone che ne dispongono a piacimento.
Tutto questo ci porta a comprendere come il pensiero sociale e religioso di Agostino d'Ippona fosse un pensiero malato, offensivo, ingiurioso, criminale.
Sopraffare, violentare e costringere alla sottomissione in nome del proprio Dio, quel macellaio che si vanta di aver macellato tutta l'umanità col diluvio universale e che i cristiani, anziché condannarlo per genocidio, preferiscono identificarsi e perpetuare a loro volta l'attività di genocidio.
La filosofia di Agostino d'Ippona è una filosofia volta a giustificare il crimine per il crimine contro l'umanità e la sua espressione non ha posto nella società degli uomini quando questi sono cittadini che agiscono per costruire il loro futuro sociale.
Scrive Karlheinz Deschner in "Storia criminale del cristianesimo" sulle idee sociali di Agostino d'Ippona:
Il fatto che i cattolici potessero torturare a loro piacimento, aveva, dunque, poca importanza nel momento in cui si pensava all'inferno e a quei tormenti che il Dio dell'amore infliggeva ai peccatori per l'eternità. Al loro confronto i supplizi terreni erano "lievi", "passeggeri", una sorta di assaggio, una "terapia salutare"! Il teologo [Agostino d'Ippona] non conosce l'imbarazzo! Né tanto meno la vergogna.
Tratto da: Karlheinz Deschner, "Storia criminale del cristianesimo", vol. 1, Ariele Editore, 2000, pag. 417
Il diritto alla tortura voluto dai cristiani, dai cattolici, continuò ad esistere per migliaia di anni fino alla realizzazione dei forni crematori, voluti da Gesù per bruciare gli uomini che considerava zizzania, e le torture dei cristiani con i genocidi che misero in atto sotto la bandiera nazista.
In Italia, contro il volere dei cattolici, la tortura fu considerata un delitto fin dal 1948, dalla Costituzione della Repubblica, ma per l'opposizione dei cattolici, la tortura divenne un delitto solo 60 anni dopo la Costituzione: per i cristiani Dio e chi si fa Dio ha il diritto di torturare le persone.
Per la ferocia di Agostino d'Ippona, i nord Africani, appena poterono, diventarono tutti islamici come unica forma di sopravvivenza all'odio cristiano contro la vita.
Pagina specifica dell'argomento
Questa pagina sarà alimentata giorno dopo giorno in base alle possibilità.
Verranno postati tutti i messaggi, tutte le proposte di discussione, nel mese di settembre 2025.
A che cosa serve una religione
Vai alla presentazione delle pagine mensili di Cronache Pagane
Torna agli argomenti del sito Religione Pagana
Questo sito web non usa l'intelligenza artificiale, ma solo l'intelligenza umana.
This website does not use artificial intelligence, only human intelligence.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!
AVVISO: Questo sito web non usa l'intelligenza artificiale, ma solo l'intelligenza umana.
Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.