Quando si postano immagini, come quelle del genocidio di Gaza, ci sono persone solidali con i macellati e persone che si compiacciono del macellare le persone più deboli.
Identificarsi con i criminali Istituzionali è identificarsi con l'onnipotenza di Dio nella speranza di poter commettere quei crimini e di rimanere impuniti.
Settembre 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

17 settembre 2025 cronache della religione pagana
Il Mito di Tantalo e i segreti per diventare Dèi

Claudio Simeoni

Cronache mese di settembre 2025

17 settembre 2025

Il Mito di Tantalo e i segreti per diventare Dèi

Il mito di Tantalo, come descritto in Apollodoro, è interessante.

Scrive Apollodoro:

"La punizione di Tantalo, nell'Ade, consiste in questo: sta immerso in una palude e su di lui incombe un masso di pietra, mentre attorno a sé egli vede gli alberi pieni di frutti che crescono ai bordi della palude; l'acqua gli lambisce il mento ma, quando vuole berne, si prosciuga, e quando cerca di afferrare i frutti, i soffi di vento sollevano in alto i rami degli alberi, con tutti i frutti, fino alle nuvole. A quanto dicono alcuni, viene così punito perché rivelò agli Esseri Umani i misteri degli Dèi e perché donò l'ambrosia ai suoi compagni".

Tratto da: I Miti greci, a cura di Paolo Scarpi, Biblioteca di Apollodoro, Epistome 2, Editore Lorenzo Valla, 2001, pag. 319

La storia ci permette di inquadrare la relazione bisogno-desiderio come vissuta dagli antichi.

Qual è il delitto per cui Tantalo fu condannato?

Tantalo rivelò agli uomini i segreti degli Dèi consentendo, di fatto, agli uomini di trasformarsi in Dèi.

La storia è molto simile alla cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre nella bibbia. Anche loro furono cacciati dal paradiso terrestre perché, avendo mangiato il frutto del bene e del male avevano colto il segreto per trasformarsi in Dèi. Cacciandoli, il Dio ebreo, impedì loro (o pensò di impedire loro) di cogliere dall'albero della vita e di vivere in eterno come Dèi uguali a lui.

Gli Dèi hanno dei segreti che gli uomini devono carpire. Quei segreti sono attorno agli uomini e gli uomini sono assetati e affamati di conoscenza. La conoscenza è il loro bisogno. Solo che, quando tendono la mano e provano ad afferrarla, la conoscenza sembra allontanarsi e il conoscere anche se si somma al conoscere che hanno conquistato non riesce a soddisfare i bisogni dell'uomo.

I segreti degli Dèi ci stanno attorno, come l'acqua e i frutti sui rami degli alberi, ma ogni volta che noi tentiamo di afferrare la conoscenza questa si allontana dal nostro orizzonte anche se il conoscere cresce in noi. La conoscenza è irraggiungibile anche se il conoscere cresce continuamente in noi attraverso la nostra attività.

Come Tantalo, gli Esseri Umani sono immersi nella palude della ragione e il masso della morte del corpo fisico, "e della ragione", incombe su di essi.

Mentre l'intuizione fa loro vedere l'acqua che lambisce il loro mento e i frutti della conoscenza a portata della loro mano, quando allungano le mani della ragione questi si allontanano in una distanza infinita.

Il racconto di Tantalo è un racconto "misterico". Mentre chi ascolta si compiace o soffre per ciò che Tantalo ha subito, chi pratica Stregoneria si fa Tantalo. Chi pratica Stregoneria negli sforzi di Tantalo vede i suoi sforzi per afferrare la conoscenza e manifestare il Dio che cresce dentro di lui. Perché la Conoscenza nella Stregoneria non ha forma, non può essere descritta. La conoscenza nella Stregoneria è lo svelarsi delle infinite possibilità del nostro abitare; è azione che vive nel mondo svelando alla percezione lo sconosciuto che circonda la nostra ragione mentre il Dio, che ogni Essere Umano costruisce, cresce dentro di lui e inizia a percepire il mondo con i suoi sensi.

Da qui il segreto della Stregoneria in cui la comprensione del mondo non è data dalla forma o dalla descrizione, ma è compresa e percepita dal Dio che cresce dentro ad ogni Essere della Natura. E così, mangiare Ambrosia e bere Nettare, significa alimentare il Dio dentro alla forma mentre la forma affronta con passione e impegno la sua esistenza.

Tantalo svela come gli Esseri della Natura sono un Crogiolo di Dèi che abitano dentro di loro e il segreto per diventare un Dio consiste nel veicolare quegli Dèi nell'attività quotidiana per affrontare le contraddizioni controllandone l'azione con la nostra volontà, la nostra intelligenza e con la conoscenza della nostra ragione.

Diventare consapevoli che noi, come singoli individui dell'Essere Natura, siamo un Crogiolo di Dèi. Un miscuglio di Dèi che la storia biologica dell'evoluzione umana, all'interno dell'Essere Natura come insieme, noi stessi come singoli individui della nostra specie, ha sedimentato, amalgamato, fuso e fatto funzionare per il nostro sviluppo.

Gli Dèi hanno costruito le condizioni perché noi stessi, intesi come Io, Ego, come capacità di riconoscere noi stessi nel mondo, avessimo a nostra volta la possibilità di separare la nostra trasformazione in un Dio dalla loro attività di crescita che si manifesta anche attraverso la nostra esistenza.

Gli Dèi hanno necessità degli Esseri della Natura perché, anche attraverso gli Esseri della Natura, agiscono e si trasformano.

E' una cosa impossibile da comprendere per un monoteista abituato a supplicare il proprio Dio e ad umiliarsi davanti ad esso per un frammento di benevolenza.

Per comprendere non intendo "capire razionalmente il concetto", ma intendo fagocitarlo e porlo come elemento apriori del suo pensiero e fonte dalla quale scaturiscono le sue azioni e le sue scelte nell'esistenza!

Ogni nostra cellula è un Dio!

Ogni Essere (pensate alla flora batterica) che vive dentro di noi è un Dio.

Ogni relazione che esiste fra la struttura cellulare è un Dio.

Ogni relazione che esiste al nostro interno è un Dio.

Ogni nostra tensione fisiologica è un Dio.

Ogni nostra passione è un Dio.

Ogni nostro bisogno è un Dio.

Ogni nostra scelta è l'azione di un Dio.

Ogni volta che noi esprimiamo noi stessi, qualche bisogno o qualche passione, noi manifestiamo un DIO dentro di noi.

Quel Dio che noi esprimiamo è un'infinitesima parte di un Dio che agisce nell'oggettività in cui viviamo e che a sua volta esprime una moltitudine di Dèi.

Per tentare di far capire voglio attenermi allo schema semplice: noi siamo espressione di un crogiolo di Dèi che sono presenti in ogni Essere della Natura e sono presenti (Nous, intenti, bisogni, progetti) nella quale noi siamo nati ed esprimiamo noi stessi.

Ogni volta che noi facciamo un'azione, noi manifestiamo un Dio.

Lo manifestiamo partendo da noi e quell'azione chiama quel Dio nell'oggettività chiedendogli di manifestarsi al nostro fianco e rafforzare la nostra azione. Ogni volta che noi manifestiamo una passione o un bisogno, noi manifestiamo quel Dio. Lo manifestiamo partendo da noi e, quella passione, quel bisogno che viene manifestato, attraverso le nostre azioni, chiama quel Dio nell'oggettività affinché nutra di energia la nostra azione nelle finalità che noi gli diamo.

Ciò che differenzia un uomo o una donna qualunque da un Apprendista Stregone è la consapevolezza e l'Intento che mettono nelle loro azioni.

E' la capacità di riempire le proprie azioni mediante le proprie emozioni, le proprie passioni, la propria con-prensione rivolta ai soggetti che abitano il suo mondo.

Nel mettere Consapevolezza ed Intento danno alle loro azioni una direzione, una intensità emotiva ed una strategia che mentre nell'uomo e nella donna qualunque è adattamento "casuale" o "educazionale" all'oggettività in cui vive, nell'Apprendista Stregone diventa manifestazione della propria volontà attraverso delle scelte delle quali è responsabile.

Ed ogni donna o uomo che vive appassionatamente, che gli piaccia o meno, è un Apprendista Stregone.

Come ogni Essere Umano è responsabile non soltanto nei confronti di sé stesso e per le scelte che fa, ma è responsabile anche degli adattamenti e delle conseguenze che le sue scelte producono nell'oggettività in cui vive.

Facendo questo l'Apprendista Stregone modifica sé stesso.

Solo che il sé stesso che si modifica non è un sé stesso alienato dalla realtà, ma è il crogiolo di Dèi che è. La sua coscienza si disgrega, azione dopo azione e si ricostruisce azione dopo azione. L'Apprendista Stregone cresce, si modifica; modifica la sua percezione, i suoi interessi, i suoi intenti.

A quel punto gli Dèi devono accorrere, perché ciò che viene modificato non è solo l'individuo che agisce, ma, sia pur in piccola parte, loro stessi che hanno partecipato alla costruzione di quell'individuo; insieme hanno agito e insieme si sono modificati.

Dunque, l'Essere Umano chiama gli Dèi attraverso le sue azioni. E' attraverso le sue azioni che l'Essere Umano incatena gli Dèi per perseguire il suo intento. Ed è perseguendo il suo intento che l'Essere Umano trasforma sé stesso e giunge agli Dèi costringendo gli Dèi ad affiancare la sua attività.

Questo, in fondo, è il senso del frammento degli Oracoli Caldaici che dice:

"Per quale motivo dall'etere che sempre scorre evocasti me, la Dea Hekate, così, con costrizioni che domano gli Dèi?" (EUSEBIUS)

Dal Crogiolo di Dèi che siamo forgiamo il nostro diventare un DIO attraverso la nostra volontà; la falce dentata che Gaia ha costruito per i suoi figli e offre a chi, fra i suoi figli, vuole usarla.

Il concetto Pagano secondo cui "noi diventiamo, ci trasformiamo lungo un cammino per diventare Dèi", credo che sia la cosa più difficile da far comprendere a chiunque sia stato educato all'interno di un sistema educazionale monoteista. Il Dio cristiano crea e nessuno può modificare la creazione di Dio. Però io non dispero che prima o poi si riesca a comprendere e a porre questo concetto alla base del proprio pensiero e renderlo elemento propositivo per lo sviluppo delle proprie azioni.

Dice il Dio dei cristiani

"Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!"

Genesi 3, 22

E' difficile non vedere in questo la ragione della "condanna" di Tantalo che, in fondo, è l'intento per il quale ogni uomo nasce, cresce e si trasforma nella propria vita.

Il Dio che costruiamo e che cresce dentro di noi, il Daimon, il Genio, il nostro Corpo luminoso è il passo successivo è il passo successivo per lo sviluppo della nostra conoscenza. L'azione del Dio che cresce dentro di noi agisce sulla nostra ragione al fine di costringerla a percepire e agire in maniera di alimentare lo sviluppo della coscienza soggettiva. L'intuizione che emerge dalla nostra struttura emotiva che sta plasmando il nostro Corpo Luminoso si impone al conservatorismo tradizionalista con cui la ragione guarda il mondo.

Il Dio che cresce dentro di noi inizia ad occupare ogni anfratto della nostra azione, delle nostre emozioni, del nostro modo di percepire e sentire il mondo. Il Dio che cresce dentro di noi, che noi stiamo diventando, percepisce il mondo in maniera diversa da come lo descrive la ragione.

La ragione è alienata dal mondo, da ogni altra ragione; il Dio che cresce dentro l'individuo fonde il proprio sentire con il sentire degli Dèi che crescono dentro ogni Essere della Natura e le emozioni, espresse dall'individuo attraverso le tensioni manifestate dagli Dèi che fa affluire alla propria coscienza, di ogni Dio che lo abita, attraverso le sue strategie d'esistenza costruisce il Dio che sarà capace di affrontare la morte del corpo fisico.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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