La situazione economica nel mondo è drammatica. La percezione della crisi viene nascosta da una propaganda martellante che predispone le persone a pensare ad una guerra imminente. Sconcertante, ma questo è il fascismo!
Ottobre 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
Le idee della metafisica, che non si è mai voluto considerare nello sviluppo della filosofia scolastica, abitano l'uomo in un modo così profondo che l'uomo non sa distinguere il pensiero filosofico dal pensiero metafisico e spesso giustifica la filosofia attraverso la metafisica pur di non dover contraddire e condannare le idee della filosofia.
Non appartiene alla filosofia il concetto di Protogono, Fanes e Eros. La filosofia, con Platone, ha trasformato Eros in un demone nel Simposio e usato dai medio platonici per giustificare una sottospecie di "esseri divini" chiamati demoni. Quelli che con Agostino d'Ippona entrano nel Pantheon cristiano con la funzione di esseri infernali.
Non appartiene alla filosofia il concetto di uguaglianza degli Esseri Umani con Dio o con l'Artefice, col Demiurgo, con l'Uno o col Tutto. Il concetto appartiene alla metafisica nel momento in cui il concetto di uguaglianza diventa il principio fondamentale delle società umane.
Non appartiene alla filosofia il concetto di "volontà d'esistenza" come volontà del soggetto di abitare il mondo, estendere la propria coscienza e trasformarsi per tendere a diventare un soggetto diverso da ciò che è ora.
E' mal digerito dalla filosofia il concetto epicureo di felicità, Epicuro veniva insultato dai filosofi fino a quando Robespierre fece della felicità dell'uomo l'idea sulla quale costruire la nuova Francia uscita dall'orrore cristiano.
Non piace alla filosofia il concetto di relazioni fra uguali. La filosofia parla esclusivamente della sottomissione del più debole al più forte e il più forte, la filosofia, lo indica in un Dio dai poteri assoluti ed illimitati.
Per la filosofia gli uomini e le donne sono i giocattoli di Dio, o dello Stato; Platone che vuole dividerli per classe e praticare l'eugenetica per selezionare il super uomo a guardia della città a disposizione dei filosofi che dominano la città.
Non appartiene alla filosofia il concetto di lavoro che trasforma merci in prodotti, Nella filosofia chi lavora con le mani viene considerato in condizioni sociali degradanti e difficilmente si concede attenzione a chi trasforma oggetti in prodotti come se chi lavora con le mani, trasformando merci in prodotti, fosse una sorta di "Dio creatore" che deve essere umiliato affinché "non si vanti davanti a Dio".
Non appartiene alla filosofia il concetto secondo cui è l'uomo che crea Dio per un bisogno che rasenta le patologie psichiatriche da delirio di onnipotenza
Non appartiene alla filosofia il concetto secondo cui ogni uomo e ogni donna sono il patrimonio prezioso di ogni società umana e che ogni società umana si regge sugli uomini e sulle donne che trasformano loro stessi in un insieme in continua trasformazione. La ricchezza totale di una società è la somma della ricchezza dei suoi cittadini. Nelle società infami pochi accumulano ricchezza a discapito dei molti; nelle società civili la maggior parte delle ricchezze vengono ridistribuite perché una società è forte e coesa tanto più i cittadini vivono nel benessere mentre, una società è tanto più debole quanto maggiore è il numero dei diseredati costretti in quella società.
E' un concetto proprio della metafisica l'idea secondo cui la conoscenza è un cammino messo in atto da uomini e donne che esplorano lo sconosciuto che li circonda e afferrano ogni nuova possibilità per migliorare la loro esistenza.
La filosofia disprezza il concetto di tempo. Preferisce fermarsi al concetto di verità del "sempre è stato e sempre sarà" dove il presente dei soggetti è determinato da un ente esterno ai soggetti, Dio, il loro padrone, l'Artefice, e non il prodotto delle trasformazioni messe in atto anche per volontà soggettiva come risposta alle condizioni oggettive.
La filosofia pensa all'uomo come ad un oggetto privo della propria soggettività, privo di emozioni, privo di determinazioni e privo di volontà. La filosofia non è in grado di pensare, a differenza della metafisica, l'uomo e la donna che abitano il mondo con le loro passioni. La filosofia deve uccidere il desiderio e la passione dell'uomo e delle donne che considera il male da reprimere in nome della virtù.
La filosofia terrorizza l'uomo con inferno, paradiso, reincarnazione, metempsicosi come premio o castigo per l'obbedienza o la ribellione dell'uomo ad un'autorità sociale; la metafisica indica nella passione di Orfeo la possibilità di entrare nei mondi altri dopo la morte del corpo fisico.
La filosofia è dominata dal concetto di creazione. Il mondo è quanto voluto dall'Artefice, dall'Uno pitagorico, dal Tutto parmenideo, dal Dio di ebrei e cristiani; in filosofia il mondo non è ciò che il mondo, i soggetti che vivono nel mondo, hanno determinato che sia mediante le loro scelte e le loro decisioni."
La filosofia deve ricorrere all'ontologia per convincere le persone della "razionalità dei contenuti del loro delirio" sia sull'onnipotenza soggettiva sia della fede della propria personale relazione con l'assoluto, Dio, con cui si identificano. Iniziò Parmenide col delirio del carro guidato dalle figlie del Sole e proseguì Pitagora spacciandosi per Apollo. Il delirio ontologico giustifica ogni farneticazione: "Il Dio padrone e creatore dell'universo esiste perché penso che debba esistere; se non esistesse non lo potrei pensare!". E, allora, aspetta che Babbo Natale ti porti i regali con la slitta!
La metafisica interpreta la realtà del mondo, ma partendo dalla percezione che del mondo ne ha l'uomo. Io posso anche pensare che il sole sia grande come lo vedo, quando non ho interesse a determinare la sua grandezza, ma non per questo faccio di quello che penso sulla grandezza del Sole una verità da imporre ad altri uomini. Io posso emettere dei giudizi di necessità, perché devo parlare e comunicare, ma non per questo trasformo tali giudizi in verità manifestate da una qualche autorità.
Per la filosofia il concetto di stuprare va riferito all'atto fisico. Si stupra la creazione di Dio e, perciò, con ciò si fa un'offesa a Dio. Per la metafisica lo stupro è una violenza alla struttura emotiva di un soggetto che ne compromette le sue possibilità di trasformarsi, il suo futuro e diventa, pertanto, un atto di violenza contro la persona e non contro la "morale di Dio". Spesso, lo stupro dell'uomo non comporta necessariamente violenza fisica o violenza sessuale, è stupro la violenza emotiva. La violenza mediante la quale si aggredisce e si offende la sfera emotiva della persona.
La filosofia non concepisce il concetto di "libertà da Dio" perché non concepisce il diritto dell'uomo di liberarsi dalla violenza con cui, quanto si attribuisce a Dio, violenta il processo di trasformazione e della vita dell'uomo. In queste condizioni, la filosofia non concepisce l'autorità, l'istituzione, come un ente criminale quando danneggia la vita dell'uomo. Il male deve essere sempre imputato all'uomo e non a chi ha la responsabilità della gestione delle circostanze all'interno delle quali l'uomo si adatta per vivere e divenire.
Per la filosofia è Dio che deve essere libero nei confronti dell'uomo. Mai la filosofia ha condannato il Dio dei cristiani per il genocidio dell'umanità col diluvio universale attraverso il quale vanta la propria onnipotenza nei confronti dell'uomo. Al contrario, la filosofia condanna l'uomo perché "bestemmia Dio" non sottomettendosi ad esso con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima.
La metafisica condanna il Dio dei cristiani per le sue bestemmie contro l'uomo. Condanna la sua malvagità. La sua vigliaccheria che vede continuamente reiterata da parte dei cristiani sempre pronti a far violenza alle parti sociali più fragili accusandole di malvagità attraverso azioni di diffamazione, calunnia e offese sistematiche fino a bruciare vive le persone chiamandole "streghe" o "eretiche".
La filosofia non ammette nessuna discussione attorno alla realtà di Dio, dell'Artefice, del Tutto o dell'Uno. Mal tollera i discorsi dei "fedeli" che, nel tentativo di liberarsi dall'assolutismo del Dio dei cristiani, pur non rinunciando alle dinamiche ideologiche interne del cristianesimo, chiamano sé stessi "atei".
La metafisica non nega l'esistenza del Dio dei cristiani perché la sua azione la vede nelle azioni dei cristiani che vogliono il potere assoluto sia in campo ideologico che sociale o economico. Il Dio cristiano si rintraccia nei deliri di onnipotenza dei cristiani che sono fonte di dolore e di sofferenza dell'intera umanità. La metafisica non afferma che i cristiani non credono in Dio, ma circoscrive il Dio dei cristiani alla malattia psichiatrica dei cristiani. Una malattia che i cristiani chiamano "fede" serve loro per giustificare ogni azione di violenza e prevaricazione delle "istituzioni" sull'uomo. La metafisica si oppone all'idea del Dio dei cristiani perché è contraria alla violenza messa in atto dai cristiani per affermare l'esistenza del loro Dio. E, d'altro canto, i cristiani, senza la violenza, non hanno mai portato nessuna argomentazione utile all'uomo per giustificare la loro credenza nel loro Dio assassino come raccontato dai loro "libri sacri".
La metafisica pretende il diritto di parola come atto di libertà dell'uomo, ma pretende la repressione della calunnia, dell'illazione, della diffamazione, della denigrazione e, più in generale, del disprezzo per le persone, per le loro passioni e per i loro desideri. La filosofia mette al centro del proprio pensiero il "Dio creatore", la metafisica mette al centro del proprio pensiero l'uomo che abita il mondo.
Per la metafisica l'uomo è un corpo che si emoziona. L'emozione dell'uomo è l'uomo stesso.
Per la filosofia l'uomo è un cadavere abitato dall'anima che è un'emanazione, comunque la si voglia pensare, di un padrone, di un Dio padrone, attraverso la quale il padrone governa l'uomo che si deve sottomettere ai dettami morali di quel padrone per salvaguardare l'anima che non appartiene all'uomo. Per la filosofia l'uomo non esiste se non come soggetto che deve obbedire.
Per la metafisica l'emozione non è solo l'uomo stesso, è l'uomo che si fa Daimon, il sé stesso divino, che cresce dentro di lui. E' l'uomo, il corpo dell'uomo che con la sua attività plasma la sua emozione, giorno dopo giorno, sia costruendo il proprio "potere di essere", il proprio "potere esistenziale", sia per costruire il proprio corpo luminoso, il Dio che potenzialmente può diventare una volta nato come Essere della Natura.
La foresta incantata della metafisica è immensa come la vita dell'uomo e abbraccia le emozioni e il tempo dove il desiderio è il motore che spinge l'uomo e la donna ad usare la loro volontà per vivere nel mondo in cui sono nati. La metafisica è razionalità dell'esistenza nel senso che l'esistenza non può essere organizzata per qualche cosa che non appartiene all'esistenza stessa ed è svincolata, per quanto possibile, dai deliri con cui la ragione vorrebbe sottomettere l'esistenza dell'uomo a soggetti, enti o modelli ideologici estranei all'uomo e alle sue necessità esistenziali.
C'è un sottile confine fra la filosofia e la metafisica. In quel confine l'una può essere confusa con l'altra, ma la filosofia è espressione della verità a cui l'uomo e la donna si devono adeguare e sottomettere; l'altra, la metafisica, è espressione della libertà esistenziale, una libertà a cui l'uomo e la donna devono tendere continuamente affrontando ed eliminando gli ostacoli sulla strada della propria esistenza. Mentre la filosofia nega la legittimità del desiderio che abita l'uomo, la metafisica considera il desiderio il motore che alimenta la volontà dell'uomo nell'abitare il mondo.
Le circa trecento riflessioni presentate in questa pagina hanno lo scopo di evidenziare le differenze fra pensiero filosofico e pensiero metafisico. Questa è solo una piccola parte delle riflessioni complessive dell'opera "La Teoria della Filosofia Aperta". Tuttavia, per il cammino che sto raccontando, rappresenta una tappa importante del sistema di riflessioni.
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Claudio Simeoni
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