La situazione economica nel mondo è drammatica. La percezione della crisi viene nascosta da una propaganda martellante che predispone le persone a pensare ad una guerra imminente. Sconcertante, ma questo è il fascismo!
Ottobre 2025: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

Ottobre2025
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

Questo sito web non usa l'intelligenza artificiale, ma solo l'intelligenza umana (con i suoi limiti, i suoi errori e le sue imperfezioni).

31 ottobre 2025

La voce della terra

Che la Terra sia un Essere vivente è una consapevolezza che hanno avuto da sempre le Antiche Religioni al di là degli attributi divini che usavano per indicare la Terra.

Oggi la scienza, dopo aver registrato le voci delle stelle e dei pianeti, ha individuato anche la voce della Terra.

E' la voce con cui la Terra comunica nel Sistema Solare (non solo con la voce).

Scrive il Libro dell'Anticristo:

Si può dimostrare come l'esistenza del Sole, della Terra e della Natura siano condizioni indispensabili per la nascita e lo sviluppo della vita molto più di quanto possono fare gli adoratori del dio creatore. Si può dimostrare come ogni sussulto, percepito dalla ragione, del Sole, della Terra e della Natura siano immediatamente percepibili all'interno delle specie viventi. Cosa non possiamo fare nell'ambito della ragione? Dimostrare come il Sole, la Terra e la Natura abbiano una Coscienza di Sé in espansione. Per conoscere ciò è necessario alterare la percezione sensoria dei cinque sensi facendoli uscire dall'ambito della ragione dopo aver limitato e circoscritto gli effetti del Condizionamento Educazionale imposto da Comando Sociale.

[da: Il libro dell'Anticristo]

Eppure non è del tutto vero dal momento che già da tempo si era riusciti a comprendere come dalla Terra si elevasse un rumore continuo, ma forse, solo oggi, quel "rumore" è stato registrato come una voce della Terra che parla all'universo.

La Terra, dunque, ha una voce.

E' un linguaggio che non ci appartiene, ma è un linguaggio che appartiene alle specie viventi di cui l'Essere Terra è un soggetto.

Riporto l'articolo di La Repubblica:

SPAZIO

Ecco la "canzone" della Terra ascoltata da sonde della Nasa

Così, dalle fasce di Van Allen, a circa 20mila chilometri dal nostro pianeta, hanno registrato le onde radio emesse dal corpo celeste. "Il fenomeno è chiamato 'coro' e quello è uno degli esempi più nitidi che abbiamo mai sentito"

LOS ANGELES - Il fenomeno non è nuovo, ma così chiara e nitida, gli scienziati la voce della Terra non l'avevano mai sentito. La Terra che 'canta' una canzone, sotto forma d'onde radio e per la prima volta è possibile registrarla, proprio perché facile da ascoltare. A imprimere su supporto digitale la voce del pianeta sono state due sonde della Nasa, l'agenzia spaziale americana, in missione nelle fasce di Van Allen, a circa 20mila chilometri dalla superficie terrestre.

"Il fenomeno è chiamato 'coro', spiega Craig Kletzing dell'Università dell'Iowa, e quello registrato è uno degli esempi più nitidi che abbiamo mai sentito". Il coro è un fenomeno elettromagnetico causato dalle onde di plasma che attraversano le fasce, ed è stato registrato dalle sonde gemelle Radiation Belt Storm Probes, lanciate lo scorso agosto.

Quelle emesse dal pianeta non sono onde sonore, ma onde radio che oscillano alla frequenza percepibile dall'orecchio umano, tra 0 e 10 kilohertz, e sono state captate dallo strumento Emfisis messo a punto dall'Università: "Questo è quello che sentiremmo se ci trovassimo sulle fasce - spiega l'esperto - e avessimo delle antenne radio al posto delle orecchie". (01 ottobre 2012)

Tratto da: La Repubblica on-line, 01 ottobre 2012

La Terra è un Essere Vivente, come scrive il Libro dell'Anticristo, che tenta di espandersi per diventare eterna. Per trasformare la morte del corpo fisico in nascita del suo corpo luminoso.

Si tratta di un principio fondamentale della Religione Pagana.

Come possiamo ascoltare la "voce della Terra"? Mediante le emozioni.

Non saremo mai in grado di comprendere il linguaggio razionale della Terra che viene prodotto dalle sue onde di plasma mediante la sua volontà. Questo perché non abbiamo parametri razionali per tradurre la sua volontà, né tempi di vita simili, né intenti simili, né progetti simili.

Tuttavia, la Terra parla e comunica e questo deve far riflettere tutti coloro che hanno pensato alla terra come un po' di terra creata dal loro Dio padrone per permettere a loro, creati ad immagine e somiglianza del loro padrone, di divertirsi su di essa.

Solo pensare di attribuire alla Terra una voce, un'attività di comunicazione, significa attribuire alla Terra una volontà, un'intelligenza e uno scopo che tende a raggiungere mediante le trasformazioni e, come scrive il Libro dell'Anticristo, la nostra stessa specie umana ha potuto crescere sulla Terra solo perché la sua crescita rientrava nei progetti di eternità della Coscienza di Sé, Terra.

 

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30 ottobre 2025

Relazioni Cina USA

Se c'è una cosa che colpisce nell'accordo Cina USA è il rapporto di "reciprocità".

Gli USA non hanno fatto come hanno fatto con l'Europa chiedendo all'Europa di accettare le loro condizioni. E l'Europa ha obbedito. Eppure, l'Europa, come la Cina, hanno economie equivalenti a quella USA. Solo che l'Europa ha preferito abdicare al suo ruolo di Nazione preferendo il ruolo di Colonia.

E' vero che ultimamente si sono trovate delle soluzioni in relazione ai dazi di Trump. Soluzioni che hanno permesso a Trump di aumentare la tassazione dei cittadini USA, senza dichiarare di voler aumentare le tasse.

Oppure pensate che i dazi delle merci importate negli USA le paghino i venditori? Vengono pagati dall'importatore che, fino ad oggi, ha scaricato solo in parte sull'acquirente finale. Solo che nel giro di un paio di mesi sarà costretto a scaricare tutti i dazi sull'acquirente finale.

Sta di fatto che mentre il mercato azionario sembra indifferente all'economia reale, tutta l'economia reale è in totale ristrutturazione. Direi quasi rivoluzione, dove i vecchi modelli economici stanno tutti fallendo richiedendo nuovi modelli economici e nuove rotte per il commercio internazionale.

Il concetto di "rispetto" evocato dalla Cina non è una questione morale, è una questione giuridica di diritto internazionale perché se la nazione più debole non può chiedere giustizia e rispetto nei confronti della nazione più forte il disastro economico-sociale è assicurato.

Gli accordi Cina USA dal punto i vista cinese

La Cina svela i risultati dei colloqui economici e commerciali tra Cina e Stati Uniti a Kuala Lumpur

Di Xinhua

Pubblicato: 30 ottobre 2025 15:10

Giovedì, il Ministero del Commercio cinese ha svelato i risultati raggiunti dalle delegazioni cinese e statunitense durante i recenti colloqui economici e commerciali a Kuala Lumpur.

Gli Stati Uniti annulleranno i cosiddetti "dazi sul fentanyl" del 10% e sospenderanno, per un ulteriore anno, i dazi reciproci del 24% applicati alle merci cinesi, comprese quelle provenienti dalla Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong e dalla Regione Amministrativa Speciale di Macao, secondo un portavoce del Ministero.

La Cina apporterà i corrispondenti adeguamenti alle sue contromisure contro i suddetti dazi statunitensi, ha affermato il portavoce, osservando che entrambe le parti hanno concordato di continuare a estendere alcune misure di esclusione tariffaria.

Gli Stati Uniti sospenderanno per un anno l'attuazione di una nuova norma annunciata il 29 settembre che estende le restrizioni all'esportazione previste dalla "lista delle entità" a qualsiasi entità che sia posseduta per almeno il 50% da una o più entità presenti nella lista. La Cina sospenderà per un anno l'attuazione delle pertinenti misure di controllo delle esportazioni annunciate il 9 ottobre e studierà e perfezionerà piani specifici, ha affermato il portavoce.

Gli Stati Uniti sospenderanno per un anno l'attuazione delle misure previste dall'indagine ai sensi della Sezione 301, mirate ai settori marittimo, logistico e cantieristico cinese. In risposta, la Cina sospenderà di conseguenza l'attuazione delle sue contromisure nei confronti degli Stati Uniti per un anno, una volta che la sospensione statunitense entrerà in vigore, secondo il portavoce.

Inoltre, le due parti hanno raggiunto un consenso su questioni quali la cooperazione antidroga sul fentanil, l'espansione del commercio di prodotti agricoli e la gestione di singoli casi che coinvolgono le imprese interessate, secondo il portavoce.

Entrambe le parti hanno inoltre confermato gli esiti dei colloqui economici e commerciali di Madrid. Gli Stati Uniti hanno assunto impegni positivi in ​​settori come gli investimenti e la Cina risolverà adeguatamente le questioni relative a TikTok con la controparte statunitense.

I colloqui economici e commerciali Cina-USA a Kuala Lumpur hanno prodotto risultati positivi, dimostrando che, sostenendo lo spirito di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio, e attraverso il dialogo e la cooperazione, le due parti possono trovare soluzioni ai problemi, ha affermato il portavoce.

Sottolineando che i risultati sono stati ottenuti con fatica, il portavoce ha affermato che la Cina non vede l'ora di collaborare con gli Stati Uniti per garantire congiuntamente l'attuazione dei risultati e infondere maggiore certezza e stabilità nella cooperazione economica e commerciale bilaterale, nonché nell'economia mondiale.

(Tratto da Global Times)

 

Non si sa come siano andati, effettivamente, i colloqui. Sta di fatto che al ritorno dall'Asia Trump ha dichiarato:

"A causa dei programmi di test di altri paesi, ho dato istruzioni al Dipartimento della Guerra di avviare i test sulle nostre armi nucleari su base paritaria. Il processo avrà inizio immediatamente", ha scritto Trump. "La Russia è seconda e la Cina è terza con un distacco notevole, ma entro cinque anni raggiungerà gli Stati Uniti".

Non si capisce bene a quali test sulle armi nucleari si riferisce dal momento che nessun paese dal 1992 ha fatto test sulle armi nucleari. Sembra quasi una minaccia alla Cina che non ha voluto "baciare il culo" a Trump a differenza di altri paesi asiatici che hanno preferito compromessi.

 

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29 ottobre 2025

L'ideologia sociale che verrà

 

Quale situazione il mondo sta vivendo?

E quale situazione stanno vivendo gli USA che, prima o poi, esporteranno nel mondo?

La relazione è fra il fatto di cronaca e il metodo, l'idea, che il fatto di cronaca fa emergere.

Chi ha conoscenze di filosofia metafisica, sa perfettamente che ogni azione, anche quella che apparentemente appare isolata e insignificante, è espressione di un preciso modo di vivere nel mondo.

Le azioni, le decisioni, le scelte definiscono la struttura di pensiero della persona o degli ambienti che agiscono mettendo in atto le loro strategie.

Gli USA sono la maggior potenza militare ed economica del mondo. Le loro scelte di natura ideologica vengono imitate in tutto il mondo anche se, sistemi giuridici nazionali, spesso ne impediscono l'imitazione.

Si dice che un governo pratica un sequestro di persona quando agisce contro le persone senza coinvolgere, preventivamente, la magistratura.

E che dire quando uno Stato vuole nascondere i problemi sociali che provoca nascondendo i fragili e i malatiin campi di concentramento psichiatrici a detenzione illimitata? Quanto ci metteranno a trasformarsi in Campi di Sterminio?

 

 

E' sequestro di persona quando uno Stato, qualunque esso sia, sbugiarda sé stesso negando validità a quanto ha concesso senza la presenza di motivi preventivamente definiti.

Sapevamo che il concetto fondamentale dell’ideologia imperante negli USA era ideologia razzista e ideologia cristiana che fa del razzismo e dell'odio per l'uomo, debole e fragile, l'elemento chiave della sua ideologia. Solo che fino ad oggi c'era un certo pudore nel manifestare l'ideologia razzista. Le aggressioni razziste erano fatte da gruppi di sovranisti cristiani o dalla polizia, ma poi i magistrati coprivano gli atti criminali giustificandoli in qualche modo.

Ora non è più così.

Le persone sono considerate bestiame, non una ricchezza economica. Gli stessi paesi alleati degli USA sono considerati servi che devono pagare il loro padrone per continuare ad essere servi.

In questo contesto, l'intera economia mondiale è in trasformazione. Si stanno formando nuove alleanze economiche, nuovi circuiti di scambio sia delle merci che del denaro.

Trump in nove mesi di presidenza ha violato tutte le leggi internazionali. Ha ucciso, diffamato, ingiuriato, chi confidava negli USA. Molti Stati si sono prostrati, gli hanno "baciato il culo", come dice lui.

Trump ha fatto qualche cosa che gli USA non avrebbero mai dovuto fare: costringere l'attenzione degli Stati a spostarsi verso altri orizzonti.

Cosa succederà?

Dipende dalle nuove alleanze e da come le nuove alleanze sociali e commerciali si consolideranno nel tempo.

 

 

Siamo ancora agli inizi delle nuove alleanze. Come in tutti gli inizi si assiste ad incerti equilibri. Eppure, il mondo che sta emergendo non sarà più quello che abbiamo conosciuto.

Qualche stato radicalizzerà la sua ideologia schiavista e qualche altro Stato svilupperà la società in funzione del benessere dei suoi cittadini. Alcuni popoli saranno macellati, altri saranno isolati dal consesso internazionale.

Il nuovo emerge dai conflitti che Trump ha generato, ma anche se noi possiamo desiderare, il nuovo non sarà ciò che possiamo immaginare.

 

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28 ottobre 2025

Riflessione sull'idea comune ed esoterica di creazione

Riflessione sull'idea comune ed esoterica di creazione

L'idea dell'evoluzione, formulata da Darwin un paio di secoli fa, è stata confermata da tutta la ricerca scientifica e da tutte le scoperte sulla genetica. Dall'idea primordiale cristiana di evoluzionismo sociale si è passati all'idea di evoluzionismo biologico in cui le specie si trasformano in base ai propri interessi ed esercitando le proprie scelte.

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27 ottobre 2025

Dalla creazione alla morte fra Anticristo e veda

Dalla creazione alla morte fra Anticristo e veda

Più articolato è il confronto fra la "creazione", la cosmogonia, del Libro dell'Anticristo e le tre creazioni del Rg Veda che si sono considerate.

L'Inno al Purusa in Rig Veda X, 90, rispetto alla creazione del Libro dell'Anticristo si colloca prima della nascita dell'universo. L'Inno del Purusa identifica la Coscienza Universale, il Brahma, con l'uomo che viene sacrificato. Dopo il sacrificio cessano le voci dell'universo. Tutto è diventato inconsapevole. Il ciclo di ricostruzione della Coscienza Universale incomincia e il veggente che scrive il Purusa coglie alcune forze che concorrono alla formazione del suo presente culturale. Ciò che viene sacrificato è Brahma. Ciò che viene sacrificato è la Coscienza dell'Universo.

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26 ottobre 2025

La creazione nel Libro dell'Anticristo, come continuità alle creazioni Sumera ed Egiziana.

La creazione nel Libro dell'Anticristo, come continuità alle creazioni Sumera ed Egiziana

A differenza delle religioni monoteiste, nel Libro dell'Anticristo "i soggetti nascono in sé" perché Gaia è materia-energia che compone tutto l'universo. Energia Vitale attraversata da Eros, Fanete, che la spinge a diventare consapevole ogni volta che incontra la situazione favorevole, sia perché il "dio" nel proprio vivere modifica continuamente il proprio presente (si attribuisce il termine dio all'essere consapevole in quanto la sua consapevolezza è manifestata dalle sue azioni in risposta al suo "fanete" che lo spinge ad agire nei "tempi" e nella "qualità" del suo esser venuto in essere, è l'agire che lo qualifica come un "dio" ed è l'azione che permette allo spettatore di individuare la volontà del suo agire) come ricerca continua di adattamento soggettivo alle variabili oggettive che incontra.

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25 ottobre 2025

La creazione nell'inno al Purusa:
dalle cosmogonie greche alla creazione del libro dell'Anticristo.

La creazione nell'inno al Purusa: dalle cosmogonie greche alla creazione del libro dell'Anticristo

Il fuoco della vita divenne la parola della ragione che, nei greci antichi, assunsero il nome di "parole alate". Le parole che esprimono Intento, onore, decisione, tensione profonda, e la trasmettono nella ragione. Il padre Zeus dei greci divenne il respiro; padre e figlio di ogni Essere della Natura; Elios costruisce le relazioni mediante la vista che alimenta in ogni Essere della Natura; i suoni dell'aria qualificarono i quattro canti del mondo, lo spazio entro il quale gli Esseri si muovono; la Luna divenne emozione che alimenta ogni trasformazione; la morte divenne attesa che ferma il respiro e le acque divennero le generatrici di vita, il futuro di ogni Essere della Natura. La fame e la sete, come desiderio di espansione dei soggetti, entrarono in tutti i sensi e ne alimentarono le tensioni di espansione.

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24 ottobre 2025

Riflessioni sulla creazione nel Rg Veda e la creazione egiziana: i sensi come Dèi

Riflessioni sulla creazione nel Rg Veda e la creazione egiziana: i sensi come Dèi

Il veggente sgomento guarda il momento in cui nasce l'universo. La creazione, il venir in essere dell'universo.

Il momento da cui emerge la creazione nel Rg Veda non è un atto del dio, ma è un quesito che si pone nella testa del veggente:

Dal momento che devo lavorare con delle traduzioni del Rg Veda devo prendere atto che ogni traduttore traduce alcuni vocaboli chiave secondo la propria idea filosofico o religiosa. E' come se il traduttore si aspettasse di trovare nel testo che traduce la sua stessa idea filosofica o religiosa anche se espressa con vocaboli diversi.

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23 ottobre 2025

Le creazioni sumere ed egiziane

Le creazioni sumere ed egiziane

Perché l'individuo non antepone un'idea preconfezionata al proprio pensiero, ma articola il proprio pensiero partendo dall'esperienza. Da ciò che fa durante il giorno, dalla sperimentazione del proprio vivere. Incontra il divino nelle azioni e negli oggetti del suo vivere quotidiano e non in una dimensione fantastica sganciata dalla sua realtà e confinata nel territorio della patologia da onnipotenza. La maturità consiste in questo. Consiste nel riconoscere l'astratto nella materialità dell'esistenza. Consiste nel riconoscere il divino nella materia e nei suoi processi di trasformazione. L'infantilismo è confinato nel "pensiero magico" dove l'oggetto appare slegato dal tempo e dallo spazio del suo apparire.

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Tutti i testi del mese di ottobre 2025 in un'unica pagina

 

22 ottobre 2025

La creazione ebrea e cristiana nella vita dell'uomo

La creazione ebrea e cristiana e i suoi effetti nella vita dell'uomo;

Parlare delle creazioni, significa parlare della religione.

Significa parlare della morte e, con essa, della qualità della vita.

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21 ottobre 2025

La Religione Pagana e la creazione

Premessa introduttiva

Perché parlare di creazione nella Religione Pagana?

Si può obiettare che le credenze religiose nelle antiche religioni e nelle religioni attuali che si riferiscono a forme di Paganesimo, siano molte e spesso appaiono senza un filo conduttore comune. Parlare di creazione nella Religione Pagana significherebbe, a prima vista, parlare di molte creazioni, perché molti sono i miti sulla creazione che conducono a idee diverse sulla creazione del mondo.

Questa obbiezione c'è perché si assume il punto di vista ebreo-cristiano. Gli ebrei e i cristiani hanno a fondamento della loro religione il libro. L'uomo religioso ebreo e cristiano regola la sua vita in base ai dettami del libro. Il libro, per l'uomo ebreo e cristiano, è la parola di verità del proprio dio. Una parola immutabile che determina la vita dell'uomo stabilendo leggi e dettami immutabili nel tempo, nelle culture. Gli ebrei e i cristiani non ammettono nessuna libertà dell'uomo nei confronti del proprio dio, ma giustificano gli atti del loro dio anche quando, per i suoi capricci, decide di distruggere l'umanità col diluvio universale. Per gli ebrei e i cristiani, il loro dio è al centro del mondo e l'uomo è l'oggetto di possesso del loro dio. Il cristiano è un uomo che crede nel proprio dio, ne giustifica gli atti e obbedisce ai dettami imposti. Come questo uomo cristiano ed ebreo giustifica la sottomissione al proprio dio con la "credenza", la "cieca convinzione", che il suo libro sacro gli descriv a la verità assoluta ed immutabile del proprio dio, così ogni ebreo e ogni cristiano proietta il meccanismo della "credenza" e della "cieca convinzione" su ogni convinzione culturale che porta gli uomini a descrivere ogni altro meccanismo che li leghi (religione) al mondo in cui vivono.

Dal punto di vista della Religione Pagana ciò che si discute è la "credenza" e la "cieca convinzione" che gli uomini hanno costruito e imposta ad altri uomini. Dal punto di vista della Religione Pagana, dall'uomo che descrive il venir in essere della realtà che vive e da come descrive la realtà che vive, scorgiamo il futuro che quell'uomo vuole costruire per la sua società.

Il "mito" della creazione nasce da forme di patologia psichiatrica, da immaginazioni, da desideri più o meno espressi che escono dalla ragione quotidiana e ne proiettano le aspettative dell'individuo (o di un gruppo sociale di individui) in un tempo e in una situazione dalla quale traggono legittimazione per le loro azioni quotidiane. La descrizione della creazione non appartiene alla sfera dei sensi, ma appartiene ad una proiezione psichica che coinvolge il ruolo dell'individuo (o del gruppo di individui) nella cultura sociale e nell'organizzazione della propria vita.

Il modello di creazione, o mito di fondazione, assume un ruolo fondamentale nella società e nella formazione culturale delle generazioni che da quella società affrontano il loro futuro. Tutto ciò di cui si parla inizia da.... Dal "mito" di fondazione o dalla creazione.

Se voi chiedete ad un cristiano per strada qualche cosa della bibbia, difficilmente vi parlerà di Isaia, ma sicuramente vi parlerà della Genesi in cui il dio ebreo e cristiano creano il mondo. L'idea che dio crea il mondo è un'idea fatta propria da ogni ebreo e da ogni cristiano al punto tale che nella sua vita quotidiana egli si identifica, in ogni istante, con colui che ha creato il mondo. Qualunque azione faccia l'ebreo o il cristiano, dal punto di vista psicologico, assume la stessa separazione dal mondo del suo dio. Quando commette un delitto o quando si sente "magnanimo", quando supplica o quando concede, è sempre il dio creatore che agisce attraverso lui: lui non è parte della società, ma ne è il giudice. Questo stato psichico si manifesta nell'ebreo e nel cristiano sia quando socialmente è un miliardario o occupa dei ruoli istituzionali, sia quando è povero e derelitto.

Mentre lo studioso di antiche religioni o l'archeologo vanno alla ricerca della precisione storica delle varie idee sulla creazione, la persona religiosa mette in rilievo gli aspetti religiosi delle varie idee sulla creazione: che cosa comportano dal punto di vista dell'espressione dei propri legami col mondo in cui viviamo.

Ad una persona religiosa non è chiesto di fare una ricerca storica, è chiesto di giustificare le proprie visioni (che possono anche essere il frutto di patologia) religiose, di confrontarle e di rilevare le implicazioni nella vita degli uomini.

Nel caso della creazione e del venir in essere del mondo, l'idea religiosa determina il modo di vivere dell'uomo e determina il modo con cui l'uomo guarda alla morte: alla propria morte.

La religione, che piaccia o meno, è la madre di tutte le scienze.

Non esiste una "scienza" che non venga descritta dagli uomini. Tutti questi uomini hanno le loro emozioni circoscritte in certezze soggettive determinate dai principi religiosi loro imposti nella primissima infanzia e, ancor prima, fin da quando erano nella pancia della madre mediante le emozioni che la madre trasmetteva al feto quando rispondeva ai segnali che dalla società giungevano a lei.

Per questo motivo non esistono "tante idee" sulla creazione, ma esiste l'idea che un uomo o un gruppo sociale esprimeva mettendola a fondamento del proprio agire. L'idea di creazione è elaborata dall'uomo per giustificare il proprio agire nella vita quotidiana. Quell'uomo e quel gruppo sociale poteva esprimere quell'idea e solo quell'idea date le relazioni che praticava fra sé e il mondo in cui viveva.

Oggi esiste una sola idea sulla creazione nella Religione Pagana, ma esistono molti uomini che cercano di uscire dall'idea della creazione ebrea e cristiana cercando negli antichi miti di altri popoli. Questi uomini, educati nell'ideologia religiosa cristiana, proiettando su altri popoli l'idea cristiana della creazione: cercano una forma diversa in cui veicolare le loro emozioni cristianamente circoscritte.

Scopo di questo scritto è quello di mettere a confronto varie idee di creazione che hanno preceduto l'idea ebrea e cristiana di creazione, sottolineare delle contraddizioni dal punto di vista religioso e aprire l'orizzonte emotivo umano all'idea della creazione nella Religione Pagana.

L'uomo può avere una sola idea di creazione, un solo mito a fondazione. Da quell'idea, calata nella sua struttura emotiva, fa procedere la propria intelligenza, le proprie idee e le proprie scelte attraverso le quali affrontare la vita quotidiana e porre le basi per il futuro sociale.

Per questo è necessario mettere a confronto la creazione ebrea e cristiana con le creazioni dell'Antico Egitto, dei Sumeri, di Babilonia, della Grecia Antica, dell'India. Cercare di individuare i meccanismi religiosi attraverso un tentativo di comprensione dei desideri dei veggenti che quelle creazioni scrissero per comprendere il concetto di CREAZIONE NELLA RELIGIONE PAGANA.

Claudio Simeoni - 2015

1) Significato ed origine dell'idea di creazione nell'ebraismo e nel cristianesimo;

2) Il significato delle creazioni Sumere ed Egiziane. Dalla maturità degli antichi all'infantilismo ebreo e cristiano;

3) La creazione nei Veda e la creazione egiziana: i sensi come Dèi;

4) La creazione nell'Inno al Purusa alle cosmogonie greche e la creazione del Libro dell'Anticristo;

5) La creazione nel Libro dell'Anticristo, come continuità alle creazioni Sumera ed Egiziana;

6) La creazione nel Libro dell'Anticristo e la creazione nei Veda: dalla creazione alla morte;

Testi consultati 113

 

 

21 ottobre 2025

Cronaca nera

 

 

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20 ottobre 2025

La creazione e la morte

Il viaggio della Metafisica nella filosofia di Platone continua con il concetto di creazione che Platone descrive nel Timeo.

Le religioni, ogni religione, si regge su due concetti fondamentali: il concetto di creazione e il modo di vedere la morte oltre il corpo fisico.

Pertanto, le persone si chiedono: chi vede oltre la morte del corpo fisico?

Oltre la morte del corpo fisico appartiene solo a chi muore.

Per questo motivo sembra che tutti possano dire quello che vogliono perché, tanto, nessuno viene a imputare loro i loro errori e i danni che hanno fatto agli uomini con le loro affermazioni quando hanno imposto fede, credenza e sottomissione a quanto andavano dicendo.

Questi venditori del "dopo morte" credono che non sia possibile avere un'idea di ciò che attende l'uomo oltre la morte del corpo fisico.

E' possibile farsi un'idea di massima non in relazione alla morte, ma in relazione alla vita.

La morte, altro non è che il traguardo raggiunto dalla vita.

Il secondo concetto su cui si basano le religioni è il concetto di creazione.

Lasciando perdere la ricerca scientifica moderna che stabilisce una serie di criteri sulla nascita dell'universo, l'idea apriori che viene interiorizzata dagli individui determina il loro atteggiamento davanti alla vita.

Essenzialmente, sono due le strutture di pensiero che trattano la creazione dell'universo. Una struttura che dice "una potenza esterna all'universo ha costruito, creato, generato, ecc." il mondo e la vita non partecipando né al mondo né alla vita. Una seconda struttura di pensiero dice "il mondo è divenuto così per sé stesso e per le azioni degli enti del mondo".

Per la prima tesi, il significato della vita è fuori dalla materia e dalla vita.

Per la seconda tesi, il significato della vita è nella materia e nelle relazioni fra i soggetti-oggetti che formano il mondo.

Un sistema religioso che agisce per possedere l'uomo e costringerlo ad accettare la propria morale e i comportamenti che quel sistema religioso indica, implica sempre il possesso della potenza che afferma abbia creato il mondo e che, pertanto, è padrona del mondo e degli uomini.

Soltanto alienando la potenza creatrice dall'attività umana è possibile, per una religione, controllare l'uomo e possederlo.

Non è uno schiavo solo il credente delle varie religioni, ma è uno schiavo anche colui che, pur negando l'esistenza del creatore, alimenta o partecipa alla morale e all'etica di quel creatore.

Se ci si vuole liberare della religione e dei suoi principi che dominano una società civile è necessario alimentare un sistema ideologico che critichi l'attività del creatore considerando il creatore come un soggetto esistente. Il punto debole dell'idea di creazione sta proprio nel soggetto che viene indicato dalla religione come "creatore". Questo perché una religione ha la necessità di raccontare le imprese del suo creatore e questa narrazione è soggetta a critica, a censura e, qualora le leggi determinano anche reati di natura ideologica (come il genocidio per il Macellaio di Sodoma e Gomorra), anche a condanna.

Il secondo sistema religioso in cui il significato della vita è nella materia e nel mondo in cui l'uomo vive, non è in grado di controllare gli uomini perché, il divenuto del presente, è frutto di scelte soggettive e solo l'infinito numero di scelte messe in atto dai viventi è in grado di modificare il presente. Va da sé che se un individuo non è libero nelle sue scelte, salvo i limiti necessari nelle singole società, non può nemmeno mettere in atto i suoi adattamenti soggettivi e contribuire alla trasformazione della società e del mondo tutto.

A questo punto, ritorniamo sul discorso della morte.

Come hai vissuto?

Hai vissuto sottomesso ad un'entità superiore che ritieni abbia creato il mondo?

Hai obbedito alla morale imposta e hai frenato le tue possibili trasformazioni presentandoti alla morte come un individuo obbediente che attende l'intervento del creatore che hai messo a fondamento del tuo essere nel mondo.

O interviene il tuo creatore con inferno o paradiso, reincarnazione o metempsicosi e quant'altro, o si è davanti al vuoto. Al nulla.

Ti sei preso le responsabilità della tua vita, ti sei emozionato ad ogni scelta. Hai avuto paura di non riuscire, ma hai serrato i denti e hai continuato scegliendo ciò che è giusto piuttosto di ciò che conviene?

Non è importante descrivere che cosa troverai oltre la morte del corpo fisico. Sei pronto per affrontare la morte.

 

20 ottobre 2025

Continua il viaggio a ritroso nella metafisica

Due giorni di lavoro per sistemare questa pagina. Sono stato costretto a sostituire le citazioni prese da Francesco Acri del 1800 che ha tradotto il Timeo di Platone e sostituirle con quelle più moderne, anche se ambigue di Reale.

E' una pagina che reputo importante perché è la prima pagina che avevo scritto nelle ricerca del concetto di creazione e come Platone lo aveva formulato (e i cristiani preso da Platone).

Artefice e Demiurgo come Dio creatore nel Timeo di Platone

 

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19 ottobre 2025

Le idee e il pensiero di Platone

Per leggere Platone è necessario sapere "Chi sono io nel mondo". La stessa condizione che serve per chi legge la bibbia cristiana: "Chi sono io nel mondo". Sono l'uomo che abita il mondo o sono l'uomo che attende la speranza divina servendo la volontà di Dio?

La difficoltà sta nell'educazione (nella manipolazione mentale) subita nell'infanzia secondo cui il bambino si identifica col padre e con la madre ed espande quest'identificazione considerando ogni autorità sociale un padre benevolo nei suoi confronti. In questa condizione psicologica, il Dio dei cristiani, il Macellaio di Sodoma e Gomorra, diventa il "Dio buono" perché lui non tende ad identificarsi con gli abitanti di Sodoma e Gomorra, ma con Dio che massacra coloro che indica come malvagi senza dimostrare la loro malvagità. Considerando l'autorità come un padre, l'individuo tende a considerare ogni autorità "culturale" come un padre a cui obbedire perché egli parla solo per i suoi interessi. In questo modo Platone e Socrate vengono visti come dei pensatori benevoli e non come dei criminali che hanno elevato a farneticazione filosofica il loro desiderio di dominare e stuprare l'uomo.

Si è portati a leggere Platone per imparare, soggettivandolo, il desiderio di dominio sull'uomo rinchiudendosi in una visione virtuale, ontologica, dove la realtà desiderata, immaginata, diventa l'unico modo con cui interpretare la vita quotidiana. Dal momento che questa interpretazione fallisce, a meno che una persona non faccia del filosofare il proprio mestiere, si finisce per disprezzare la filosofia in generale come attività superflua ed inutile.

Platone si legge come si leggerebbe qualsiasi autore di un romanzo di fantascienza. Avulso dalla realtà, Platone naviga in mondi strani abitati da personaggi fantastici allo stesso livello di Cappuccetto Rosso, Pinocchio o Babbo Natale.

L'odio per gli uomini in Platone si concretizza ad ogni pagina. Socrate, in Platone, cessa di essere un individuo per diventare il profeta predicatore dietro al quale Platone si nasconde in maniera un po' vigliacca: "Lo ha detto Socrate".

Non si può distinguere in Platone quale principio filosofico sia attribuibile a Socrate e quale attribuibile a Platone.

E poi, Platone fu effettivamente allievo di Socrate? Si sa che non era presente alla sua morte che con tanta dovizia descrive.

Si può anche pensare che Platone abbia usato Socrate come una sorta di filosofo-martire, ucciso dai democratici, in quanto Socrate era un agente dei trenta tiranni. Dal momento che Platone esalta l'assolutismo sociale e fa della sua filosofia supporto alla dittatura, è facile supporre che Platone abbia inventato l'idea dell'uso del martire filosofo, perseguitato da un regime che le idee di Platone vogliono abbattere, in nome della dittatura.

Non potendo stabilire quale siano le idee di Socrate e quelle di Platone, dal momento che Platone ha scritto i libri facendo sue le idee eventuali di Socrate, è sciocco attribuire le idee scritte da Platone a Socrate. Vanno attribuite a Platone.

Platone si legge come si leggerebbe un romanzo. Se così fosse, non ci sarebbero problemi. Ma Platone è stato usato nei primi 7-800 anni dell'era moderna per costruire ed imporre il cristianesimo. Poi è sparito dall'orizzonte culturale per riemergere nel 1500 ed essere rivalutato dal cristianesimo con il teologo cristiano Erasmo da Rotterdam (1466 o 1469 – 12 luglio 1536).

La maggior parte dei filosofi, quando parlano di filosofia, o si riferiscono alla bibbia o fanno riferimento a Platone come se Platone fosse un'autorità, un maestro di filosofia e non un maestro di inganni e di truffe.

Fu così che dopo aver tanto lavorato attorno alla filosofia che va dai post kantiani ad oggi, sono stato costretto ad affrontare Platone perché quasi tutti i filosofi fanno di Platone la loro autorità. C'è Nietzsche che nella Tragedia Greca disprezza Platone, a mano a mano che avanza nell'età, con l'uso dell'eroina e della cocaina, inizia ad apprezzare Platone.

Ho scritto una breve biografia di Platone relativa alla “Partita mondiale di calcio della filosofia” partendo dal presupposto che sono gli interessi psicologici e materiali della persona che manifesta le idee e non condizioni “ideali” separate dall'esistenza.

Biografia di Platone nella Partita mondiale di Calcio della filosofia

Precedentemente avevo già fatto due riflessioni relative a Platone. In particolare sulla questione del demiurgo nel Timeo e, prima ancora, una serie di riflessioni relative all'Apologia di Socrate.

In questa tappa del viaggio, Platone è in relazione alle idee di Evola.

Non si affronta ancora temi propri del Simposio, ma sono teso ad esplorare il Platone che descrive le sue società ideali comandate dai filosofi, come Platone.

In queste pagine affronto l'assolutismo di Platone; quel desiderio frustrato di Platone di diventare il padrone degli uomini per dire agli uomini che cosa devono o non devono fare.

Nel proseguo del viaggio, si vedrà come Platone sia l'ideale di Agostino d'Ippona e l'ideale dei neoplatonici che arriverà fino a Boezio. Ma se trattiamo gli effetti della filosofia di Platone nel suo tempo, osserviamo un fallimento. Nel tentativo di dire ai dittatori siciliani come devono comportarsi, finisce per farsi odiare e sarebbe stato messo a morte se non fosse intervenuto Archita di Taranto in suo soccorso.

La filosofia di Platone, nel suo tempo, fu un fallimento. Dopo la sua morte l'Accademia di Atene abbandonò il carattere ontologico di Platone per assumere il carattere scettico ad opera di Arcesilao che fece propri i caratteri esistenziali di Pirrone. L'Accademia scettica iniziò una forte guerra contro il dogmatismo affermando che non esisteva, né poteva essere raggiunta, la “verità”, ma l'analisi continua avrebbe ampliato continuamente la conoscenza dell'uomo. Non solo l'ontologia platonica fu messa da parte, ma gli stoici furono costretti a modificare la loro stessa filosofia perché continuamente “sbugiardati” dagli scettici nelle loro affermazioni.

La felicità è la conseguenza di tre considerazioni quotidiane:

1- Analizzare e considerare quale sia la natura delle cose (delle azioni, delle relazioni, ecc.);
2- Analizzare e considerare come noi dobbiamo disporci di fronte ad esse;
3- Analizzare e considerare quali siano le conseguenze della nostra disposizione di fronte ad esse;

Lo scetticismo, a differenza di Platone, parlava all'uomo, ad ogni uomo, e non ai dittatori.

La filosofia di Platone diceva ai dittatori come i dittatori dovevano fare i dittatori; solo che i dittatori erano diventati tali adattandosi alle situazioni sociali che avevano incontrato e destabilizzare le situazioni sociali in generale avrebbe compromesso anche le condizioni che li aveva fatti diventare dittatori. Platone aveva superato il limite del tollerabile. Sembra che, fuggito dalla Sicilia sia stato venduto come schiavo e, successivamente, riscattato.

Fra i commenti ai dialoghi, mi è stato fatto notare che il dialogo chiamato "Gli amanti" potrebbe non essere di Platone, ma di un platonico posteriore. E' l'ultimo dialogo di questa serie che ho affrontato. Giovanni Reale lo considera di Platone e, in ogni caso, i principi filosofici esposti sono talmente in sintonia con gli altri dialoghi che gli studenti di filosofia, quando hanno studiato Platone, hanno studiato anche questo dialogo (almeno si spera).

Platone lo elabora con molta attenzione il meccanismo del controllo dell'uomo. Combatte la società indicata dagli Dèi combattendo la natura stessa degli Dèi in funzione della sottomissione dell'uomo. In Platone non ci sono più uomini che vivono la familiarità con gli Dèi, ma gli uomini devono essere sottomessi agli Dèi che sono i loro padroni. Molte idee proprie di Platone diventano il nerbo centrale della religione Pagana e spesso non si distingue il Platonismo dal cristianesimo come ebbe a dire Agostino d'Ippona in "La città di Dio contro i Pagani".

Le osservazioni sulla filosofia di Platone sono le stesse osservazioni relative all'ideologia religiosa, sociale e politica del cristianesimo al di là di come la propaganda, facendo leva sulla manipolazione mentale subita dalle persone nell'infanzia, spaccia un'estetica cristiana per occultare la realtà della propria ideologia.

 

Le idee e il pensiero di Platone [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

19 ottobre 2025

Sembra che gli USA non vogliano un re, un dittatore o un imperatore

 

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18 ottobre 2025

Senza titolo

 

18 ottobre 2025

Riflessione generale sul termine "Logos"

"Logos" è un termine greco che significa "calcolo" e "discorso".

In sostanza il termine Logos sta ad indicare la ragione, la razionalità, il pensiero parlato che si può comunicare ad altri uomini.

Al significato fondamentale, che richiama la ragione come quantità e forma della realtà, vengono associati, in tempi posteriori, altri significati come "relazione, proporzione, misura", anche "ragion d'essere e causa", e ancora "spiegazione, frase, enunciato, definizione", ancora "argomento e ragionamento".

Nel Teeteto Platone parla del logos come ragione descrittiva dicendo che il logos è la manifestazione del pensiero attraverso i suoni di una lingua; il logos è il descrivere una cosa elencandone gli elementi che la costituiscono; il logos è l'affermazione di un segno distintivo che individua qualche cosa.

In sostanza logos significa ragione che descrive il mondo come quantità e forma.

Eraclito viene citato da Sesto Empirico mentre parla del logos. Il frammento è riportato dal Diels Kranz e dice:

6. Sesto Empirico, Contro i Matematici VII. 133 (DK 22 B 2)

Dopo che egli con queste parole, ha espressamente dimostrato che noi facciamo e pensiamo tutto per partecipazione alla ragione [logos] divina, aggiunge poco dopo quanto segue:

"perciò bisogna seguire ciò che è comune,"

cioè uguale per tutti (infatti «comune» è «uguale per tutti»).

"Ma pur essendo il logos comune, i molti vivono come se avessero un loro proprio intendimento."

Qui c'è un dibattito in corso. Eraclito parla di un "logos divino", cioè di una capacità divina di descrivere il mondo; oppure parla dell'incapacità di molti uomini di usare la ragione per descrivere il mondo preferendo fantasticare sulla realtà del mondo?

Lo stoico Cleante, scrivendo un commento al libro di Eraclito volle affermare l'esistenza di una legge divina, superiore alle leggi umane, chiamato "Logos spermatikos". Il logos seminale, il logos creatore. Un principio attivo del cosmo che mette incinta la materia inanimata.

Gli stoici identificano il logos con il fuoco che conterrebbe le ragioni seminali di tutti gli individui. In questo modo gli stoici spiegano le varie forme in cui si esprime la natura e costruiscono la loro teologia relativa alla vita.

Le "ragioni seminali", secondo gli stoici, sopravviverebbero all'esplosione del cosmo, che, secondo loro, esploderebbe ciclicamente, e sarebbero i semi del nuovo universo.

L'idea stoica del "Logos seminale" viene ripresa da Plotino nelle Enneadi secondo cui queste apparterrebbero all'"anima del mondo".

I due concetti che definiscono il logos, ragione-descrizione è ribadito dagli stoici nella distinzione fra "pensiero interiore", "pensiero pensato", e discorso, pensiero manifestato attraverso le parole.

E' Filone di Alessandria che nella sua teologia riprende il concetto degli stoici unendolo all'ideologia biblica della "parola creatrice di Dio".

La parola di Dio, in Filone d'Alessandria opererebbe fra la trascendenza del suo Dio e il mondo "creato". Il logos fungerebbe da "archetipo" della creazione.

Infine i cristiani, nel prologo al Vangelo di Giovanni fanno del logos, il verbo divino, il creatore di tutte le cose che si è fatto carne identificato con il Gesù dei cristiani che, secondo loro, è sceso fra loro.

Questa, in breve, è la storia del logos che da semplice significato di "discorso razionale" è stato elevato ad autorità divina come se il discorso razionale non fosse proprio degli uomini, anziché degli Dèi.

Il problema dei filosofi moderni è quello di voler attribuire il significato alla parola Logos che ne danno i cristiani a tutti gli antichi in modo da non destare un conflitto fra l'antica idea di Logos e l'attuale idea di Logos.

Un po' come il Daimon che si vuole significare col contenuto del termine Demonio per non dover discutere l'antico significato e voler ridurre gli antichi nel modello concettuale cristiano.

In sostanza, si evita il conflitto con i cristiani per diffondere menzogna e ambiguità.

 

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17 ottobre 2025

Riflessione sulla formazione della conoscenza e l'origine della vita

Il discorso sulla conoscenza che fa Mao Tse Tung è il discorso sulla formazione della conoscenza che fa un "Essere Unicellulare" (inteso come bione, struttura di aminoacidi, polimeri biologici, nucleotidi e come altro si chiama quanto è la base della formazione della vita o che la ricerca scientifica individuerà in futuro, nel processo di trasformazione e di selezione delle specie) nell'ipotetico "brodo primordiale", qualora a quell'essere unicellulare vogliamo aggiungerci anche la razionalità della comunicazione verbale.

Per commentare come la conoscenza nasce dalla pratica, si può prendere come esempio il venir in essere della vita. Non diciamo "delle persone vengono da fuori a Yenan per fare un'indagine", ma diciamo, invece che, "una concentrazione di materia diventa consapevole di sé stessa nel mondo" e anziché dire, come Mao Tse Tung, "per fare un'indagine", diciamo "per esistere e perpetuare la propria vita".

Uscendo dalla rappresentazione apparente, si coglie il meccanismo di cui, la rappresentazione apparente, è solo una forma contingente.

Un soggetto (unicellulare?) viene in essere ed è spinto dalla propria libido ad espandersi nel mondo; alcune persone, spinte dalla loro libido che si scarica nel loro pensiero astratto, "...vengono da fuori Yenan per fare un'indagine".

Scrive Mao Tse Tung:

Ma come la conoscenza umana nasce dalla pratica e, a sua volta, serve la pratica? Per comprenderlo, basta esaminare il processo di sviluppo della conoscenza. Gli uomini, nel corso della loro pratica, vedono all'inizio soltanto l'aspetto fenomenico, gli aspetti singoli e i nessi esterni delle diverse cose. Per esempio, alcune persone vengono da fuori a Yenan per fare un'indagine. Il primo o il secondo giorno vedono la località, le strade, le case, incontrano molta gente, partecipano a ricevimenti, serate e riunioni di massa, ascoltano discorsi di vario genere e leggono vari documenti; tutto ciò rappresenta l'aspetto fenomenico, gli aspetti singoli e i nessi esterni delle cose. Questa fase del processo conoscitivo si chiama fase della percezione, cioè fase delle percezioni e delle impressioni.

La prima cosa che fa il soggetto ("Essere Unicellulare") è quella di cercare di espandersi, di scaricare la propria libido in una sorta di attesa dell'opportunità: il soggetto esiste, ma non agisce. Con quali sensi guarda o ascolta il mondo? Non lo sappiamo. Sappiamo che la forza che ha trasformato la materia, che chiamiamo inanimata, in animata spinge il soggetto, che è venuto in essere, a veicolare la propria libido, ma non possiamo sapere in che modo il soggetto agirà per esprimere la propria libido.

Sappiamo che le persone che sono venute da fuori Yenan sono venute con l'intento di fare un'indagine veicolando in questo modo la loro libido.

Se nell'"Essere Unicellulare" possiamo proiettare una sorta di attesa, di stasi, finché fenomeni esterni non lo condizionano e lo sollecitano a mettere in moto le sue possibilità di veicolazione della libido nel mondo; nelle persone, arrivate a Yenan, possiamo cogliere l'attesa attraverso un interrogarsi su "da dove iniziamo?". Quel "da dove iniziamo?" è uno stato d'attesa come quello dell'"Essere Unicellulare". Sono i fenomeni del mondo che mettono in moto le persone arrivate a Yenan: il mondo, le case, le strade, la gente che si presentano alla loro attenzione con cui parlano, i ricevimenti, le serate, le riunioni di massa, i discorsi, i documenti. Sono tutti fenomeni, dice Mao Tse Tung, che si presentano all'attenzione delle persone venute a Yenan. Fenomeni esterni che sollecitano delle risposte dalle persone e che costringono le persone venute a Yenan a costruire le loro idee sulla situazione.

Le persone, come il nostro "Essere Unicellulare" (o come bione), si sono presentate in un ambiente con una forza, la forza della vita, che noi chiamiamo INTENTO e che si esprime sempre con la stessa intensità, ma viene veicolata in modo diverso dai soggetti nel mondo in cui agiscono. La crescita del nostro "Essere Unicellulare" altro non è che la crescita della conoscenza delle persone venute a Yenan. Uguale è la forza che le spinge, diversa è la veicolazione che la struttura fisica e il divenuto del soggetto dà a tale forza trasformandola in azione sollecitata da una necessità di conoscere che amplia la loro conoscenza.

Sono le sollecitazioni ambientali che mettono in moto il nostro "Essere Unicellulare" spingendolo a veicolare la sua libido. Noi possiamo pensare il nostro "Essere Unicellulare" come un divenuto all'interno di una serie di passaggi che ne hanno incubato la conoscenza nella possibilità di veicolazione della sua libido in un ambiente che la scienza studia cercando strutture di catene di aminoacidi che si sono adattate alla presenza di altre catene di aminoacidi che, combinandosi, modificano la struttura della materia fino alla nascita della vita come manifestazione di un'unità capace di veicolare la propria libido nel mondo e, attraverso questa, costruire delle relazioni per cui poter mettere in atto l'equazione tensione-accumulo-carica-scarica-rilassamento al fine di dilatare sé stessa nel mondo.

"Le persone che arrivano a Yenan" sono il prodotto di un ambiente che le ha spinte a costruire una nuova conoscenza attraverso un'indagine, un'analisi. Queste persone necessitano di svolgere un'analisi, in cui veicolano la loro libido, per raggiungere l'obbiettivo del conoscere. Queste persone sono divenute in un ambiente sociale (Yenan), si sono adattate e la loro inchiesta è la veicolazione di un intento finalizzato a raggiungere uno scopo. Nel nuovo scopo raggiunto, nella nuova conoscenza raggiunta, potranno ulteriormente veicolare la loro libido. Andare a fare l'inchiesta a Yenan ha comportato, per queste persone, attraversare un processo di tensione, che ha manifestato la necessità; una situazione in cui si sono caricati mediante l'inchiesta; sono tornati e si sono scaricati fornendo all'ambiente di partenza i risultati della loro inchiesta; si sono rilassati avendo portato a compimento il loro compito. Tensione-carica-scarica-rilassamento. La conoscenza che queste persone hanno raggiunto nella loro inchiesta a Yenan ha modificato le loro idee sulla situazione a Yenan e con le nuove idee sono pronte per altre trasformazioni.

Il mondo in cui viviamo sollecita la modificazione dei soggetti che compongono il mondo. I soggetti si adattano e si modificano come risposta ai fenomeni del mondo diventando essi stessi fenomeni che, esprimendosi nel mondo, sollecitano i soggetti che compongono il mondo a modificarsi e adattarsi.

Scrive Mao Tse Tung:

In altri termini, le singole cose riscontrate a Yenan, agendo sugli organi dei sensi dei signori del gruppo d'indagine, provocano determinate percezioni, fanno sorgere nella loro mente una serie di impressioni collegate da un nesso approssimativo esteriore; questa è la prima fase della conoscenza. In questa fase l'uomo non può ancora formarsi concetti profondi né trarre conclusioni logiche.

La modificazione del soggetto è provocata dall'azione dei fenomeni del mondo: dall'ambiente. Fintanto che l'ambiente non agisce, il soggetto non si modifica. Fintanto che il singolo soggetto non agisce, il mondo non si modifica. E' la necessità soggettiva, di ogni soggetto del mondo, che spinge i soggetti a modificarsi. Ogni modificazione nel mondo, provocata da un soggetto, diventa modificazione dell'oggettività alla quale i singoli soggetti vengono spinti ad adattarsi.

Le persone giungono a Yenan. Le persone modificano la loro posizione geografica in base al proprio Intento.

Yenan non è più la stessa Yenan dopo l'arrivo di quelle persone. C'erano le feste, le persone, i ricevimenti, le adunate di massa, ecc., ma tutto questo si modifica e diventano i fenomeni che incidono sulle persone e le persone, di Yenan e quelle arrivate a Yenan, agendo all'interno dell'insieme che manifesta il fenomeno, modificano la qualità del fenomeno modificando l'insieme. In quell'insieme introducono i loro bisogni, fanno domande, interloquiscono, sollecitano, e l'insieme si modifica modificando la stessa qualità dell'oggettività non solo verso quelle persone, ma verso l'intero mondo in cui quel fenomeno agisce.

La modificazione delle persone giunte a Yenan, per predisporsi ad elaborare la nuova qualità di fenomeni che ricevono a Yenan e la loro azione in qualità di fenomeni che agiscono in Yenan, modificano a loro volta i fenomeni che da Yenan entrano nelle relazioni del mondo. Queste modificazioni si chiamano "conoscenza".

L'"Essere Unicellulare", la catena di aminoacidi, che si modifica rispondendo alle sollecitazioni ambientali, ai fenomeni del proprio ambiente adattandosi, nel suo adattamento, inserisce nell'ambiente la sua attività costringendo l'ambiente a modificarsi di conseguenza, provoca la modificazione dell'intero mondo.

L'azione degli "Essere Unicellulare" per predisporsi ad elaborare la nuova qualità di fenomeni che ricevono nel loro mondo e la loro azione di adattamento soggettivo produce una qualità di fenomeni che, a loro volta, agiscono in quel mondo, modificando i fenomeni in quel mondo sollecitando altri soggetti ad adattarsi: l'adattamento ai nuovi fenomeni si chiama "conoscenza".

Scrive Mao Tse Tung:

Il proseguire della pratica sociale porta a numerose ripetizioni delle cose che suscitano negli uomini percezioni e impressioni, e allora si produce nella mente umana un subitaneo cambiamento (un salto) nel processo della conoscenza e nasce il concetto. Il concetto non riflette più l'aspetto fenomenico, gli aspetti singoli e i nessi esterni delle cose, ma coglie l'essenza delle cose, il loro insieme e il loro nesso interno. La differenza fra concetto e percezione non è soltanto quantitativa ma anche qualitativa. Procedendo in questa direzione e servendosi dei metodi del giudizio e della deduzione, si può arrivare a conclusioni logiche. Quando, come in San Kuo Yen Yi , si dice: "Aggrotta le sopracciglia e ti verrà in mente uno stratagemma", o quando più comunemente si dice: "Lasciatemi riflettere", ci si riferisce al momento in cui l'uomo opera con la sua mente, servendosi dei concetti, per formare giudizi e trarre deduzioni. Questa è la seconda fase della conoscenza.

Mao Tse Tung distingue due fasi nell'attività delle persone giunte a Yenan: una fase passiva e una fase attiva.

Nella vita del nostro "Essere Unicellulare" (può essere un bione o una molecola di aminoacido o lo stesso mattone della vita), si distingue l'attività in due fasi: una fase passiva e una fase attiva.

Nella prima fase, la fase passiva, c'è una sorta di accettazione del fenomeno. L'adattamento non manifesta una volontà di reazione, ma una sorta di accettazione per ciò che il fenomeno appare. Una "resistenza passiva" che possa garantire al soggetto unicellulare la sopravvivenza e almeno alcune possibilità di espansione. In quell'attività il soggetto manipola la propria struttura fisico-emotiva per rispondere al fenomeno (o i fenomeni) in modo da allineare le proprie risposte soggettive alle attese di alcuni fenomeni, ai quali non può far fronte, garantendosi in questo modo la sopravvivenza nei confronti dell'azione dei fenomeni stessi.

La stessa cosa per le persone giunte a Yenan che, a differenza dei missionari cristiani, non antepongono la loro interpretazione ai fenomeni che giungono da Yenan, ma li assorbono, li vivono, li interiorizzano per riuscire a risalire all'insieme che li ha prodotti e, con l'insieme che li ha prodotti, al significato che quei fenomeni hanno.

In questa situazione, sia le persone che sono giunte a Yennan che il nostro "Essere Unicellulare", agiscono in quell'ambiente ripetendo i gesti e le azioni che da un lato consentono loro di vivere e dall'altro di adattare sé stessi alla situazione diventando soggetti di quell'insieme. La ripetizione del vivere, l'esperienza, porta ad una crescita della conoscenza e della consapevolezza. La crescita della conoscenza non porta più il soggetto a mantenere un atteggiamento passivo nei confronti del fenomeno, ma, pur continuando ad adattarsi ai fenomeni, il soggetto, al fenomeno, oppone la sua volontà. Non si tratta più di un adattamento passivo, ma il soggetto si trasforma in un adattamento attivo, scegliendo fra i fenomeni a cui adattarsi o opponendosi ad alcuni fenomeni, quando l'inchiesta ha costruito la conoscenza e con essa le possibilità d'azione.

La ripetizione dei gesti diventa "quantità" in un mondo che risponde quantitativamente alle azioni di ogni singolo soggetto e alle sue strategie adattative ai fenomeni che, come risposte, egli immette nell'ambiente.

La ripetizione dell'attività del nostro "Essere Unicellulare", o le persone venute a Yenan, porta ad un accumulo soggettivo di adattamenti ai fenomeni oggettivi e ai fenomeni oggettivi che loro stessi hanno contribuito a modificare con la loro partecipazione.

L'accumulo di azioni, nelle relazioni, opera uno sviluppo della "mente" o degli adattamenti del soggetto, generando un salto qualitativo per cui il soggetto non si limita a rispondere ai fenomeni che si presentano o a partecipare variando i fenomeni stessi, ma, discriminando fra i fenomeni, sia nel numero che nella qualità, elabora egli stesso dei giudizi, delle scelte, in base alle sue predilezioni e ai suoi intenti traendo delle decisioni e iniziando degli adattamenti a dei fenomeni e tralasciando altri fenomeni che sono irrilevanti o superflui.

Il nostro "Essere Unicellulare", come le persone giunte a Yenan, inizia a determinare una direzione nella quale mettere in atto i suoi adattamenti soggettivi. Un cammino di conoscenza. Come le persone che arrivate a Yenan elaborano un cammino nel quale la loro inchiesta procede.

Scrive Mao Tse Tung:

I signori del gruppo d'indagine, dopo aver riunito svariato materiale e averci "riflettuto" su, potrebbero dare il seguente giudizio: "La politica del fronte unito nazionale antigiapponese, condotta dal Partito comunista, è conseguente, sincera e leale". Se altrettanto lealmente fossero per l'unità e la salvezza del paese, dopo aver dato questo giudizio, potrebbero fare un altro passo e giungere a questa conclusione: "Il fronte unito nazionale antigiapponese può avere successo". Nell'intero processo della conoscenza di una cosa, questa fase dei concetti, dei giudizi e delle deduzioni è la più importante, è la fase della conoscenza razionale. Il vero compito della conoscenza è arrivare, attraverso la percezione, al pensiero, alla graduale comprensione delle contraddizioni interne delle cose oggettivamente esistenti, delle leggi che regolano queste cose, del nesso interno tra l'uno e l'altro processo, arrivare cioè alla conoscenza logica. Ripetiamo: la conoscenza logica si distingue dalla conoscenza percettiva in quanto la conoscenza percettiva coglie gli aspetti singoli, fenomenici delle cose, i loro nessi esterni, mentre la conoscenza logica fa un gran passo in avanti, abbraccia l'insieme, l'essenza, il nesso interno delle cose, porta alla scoperta delle contraddizioni interne del mondo circostante, e può così afferrarne lo sviluppo in tutto il suo insieme, con il nesso interno di tutti i suoi aspetti.

La conoscenza logica sta alla razionalità dell'uomo come la conoscenza della vita sta alla struttura biologica del singolo soggetto.

Mentre le persone che arrivano a Yenan hanno intenzione di condurre un'indagine, l'"Essere Unicellulare" ha l'intenzione di vivere. Mentre l'intenzione nel condurre l'inchiesta delle persone arrivate a Yenan era la possibilità del successo del fronte nazionale cinese antigiapponese; l'intenzione di vivere del nostro "Essere Unicellulare" è quella di poter espandersi nel mondo in cui è venuto in essere.

La fase successiva della conoscenza non è più solo l'adattamento soggettivo ai fenomeni che si presentano, ma è anche la discriminazione fra i fenomeni e la formazione del giudizio che porta i nostri soggetti a scegliere i fenomeni a cui adattarsi e come adattarsi ai fenomeni.

Il come adattarsi è il giudizio secondo cui, quel tipo di adattamento, quel modo di condurre il fronte antigiapponese, è funzionale allo sviluppo e agli intenti del soggetto.

Mentre le persone venute ad Yenan elaborano un giudizio razionale che risolve i quesiti che si erano posti prima dell'arrivo a Yenan; l'"Essere Unicellulare" modifica la sua struttura biologica per adattarsi ai fenomeni nella direzione voluta e sfruttare tali condizioni per ottenere modificazioni soggettive favorevoli per meglio espandersi nel mondo in cui è venuto in essere.

Attraverso l'osservazione empirica del metodo migliore con cui un soggetto si pone nella società, non si fa altro che ripercorrere il metodo del venir in essere della conoscenza fin dagli albori della vita.

La formazione della conoscenza delle persone giunte a Yenan altro non è che lo specchio della formazione della conoscenza proprio della vita stessa anche se veicolata in maniera diversa, da soggetti diversi, da divenuti diversi nell'Essere Natura.

Nota: Le citazioni di Mao Tse Tung sono tratte dal "Trattato sulla pratica - Sul rapporto fra la conoscenza e la pratica, fra il sapere e il fare" 1937 in Opere Scelte Vol. 1 Casa Editrice in Lingue Estere Pechino 1969 da pag. 313 a pag. 327.

 

Pagina specifica dell'argomento

 

16 ottobre 2025

Lo spinoso rovo della filosofia

Il rovo spinoso che imprigiona la metafisica

E' proprio della metafisica prendere atto della realtà entro la quale si muove ed agisce.

Si inizia a prendere atto di una situazione dinamica del pensiero filosofico in contrapposizione al pensiero metafisico.

Ci si chiede da dove nasce il complesso di idee che diventerà il nocciolo fondante il cristianesimo. Non certo dall'ebraismo. L'ebraismo è razzismo. L'idea razzista dellebraismo allontana ogni altro abitante del mediterraneo dalla sua forma di pensiero.

Il cristianesimo fa propria l'arroganza razzista dell'ebraismo e al popolo eletto contrappone il popolo di Dio, il gregge del pastore, trasforma in volontà di Dio le condizioni sociali di schiavitù pensando sé stesso quale padrone di uomini ridottiin schiavitù per volontà di Dio, ma le idee sulla realtà religiosa del mondo non sono prese dall'ebraismo, ma una storia della filosofia assolutista che ha in Platone e Pitagora i suoi fondatori.

L'idea che i cristiani prendono dall'ebraismo è l'idea di stupro dell'uomo per sottometterlo.

L'individuo stuprato che deve ringraziare e amare lo stupratore per aver scelto di stuprare lui: come avrebbe potuto vivere se il suo stupratore non lo avesse stuprato?

La filosofia ha imposto all'uomo regole morali che hanno inciso grandemente sulla sua struttura psichica, ma la metafisica ha alimentato la nascita anche della psicologia e della psicoanalisi, che al di là dei loro fallimenti storici, date le premesse e le aspettative, hanno contribuito alla nascita di nuovi e diversi principi morali antagonisti alla morale assolutista che faceva dell'obbedienza e della sottomissione gli elementi centrali del suo pensiero.

Nel cammino si inizia ad entrare nella formazione del pensiero fascista. Come il fascismo traduce in idea politica assolutista l'assolutismo religioso del cristianesimo e si inizia ad entrare nella psicologia delle persone dove, alcuni aspetti della psicologia e della psichiatria, stanno tentando di far chiarezza sulle condizioni psichiche dell'uomo.

In questo ambiente si inizia a leggere "Le opere e i giorni" di Esiodo, ma non per Esiodo, ma per l'uso che di Esiodo ne fa Evola. Infatti, la riflessione è sull'assolutismo evoliano che fu uno dei protagonisti ideologici del fascismo.

Queste pagine non costituiscono una foresta, ma esprimono un rovo spinoso che tiene prigioniero il viaggiatore metafisico fra necessità di comprendere i perché e la necessità di opporre la metafisica alle affermazioni della filosofia assolutista. Le Opere e i Giorni di Esiodo saranno trattati in futuro, per sé stessi. Si tratterà sia le età che il concetto di giustizia e il concetto di Pandora. Ma ora è troppo presto per alzare lo sguardo verso Esiodo, ora Esiodo è colui che viene usato da Evola per giustificare il fascismo.

In questo rovo c'è il primo approccio alle idee di Agostino d'Ippona.

Anche Agostino d'Ippona sarà trattato in seguito più ampiamente nel suo testo "La città di Dio contro i Pagani", ma ora, Agostino d'Ippona, appare all'orizzonte in un sentiero di filosofia che appare infinito.

Lo spinoso rovo della filosofia in cui la metafisica è imprigionata (Sesto Volume - prima parte)

 

Dal momento che questo argomento non presenta molte pagine, posso lasciare l'elenco degli argomenti trattati in questa sezione.

L'ambiente da cui nascono le idee filosofiche

La filosofia e la stregoneria

Tradução para o português A stregoneria em filosofia.

Riflessioni sull'Inizio indotte da Antonio Cantarano che commenta Cacciari in "Immagini del nulla"

La filosofia come legittimazione dello stupro dell'uomo; lo stuprato che legittima lo stupratore

 

Esiodo

Pandora in Esiodo - Prima parte

Il mito delle età in Le Opere e i giorni di Esiodo - Seconda parte

Giulio Cesare Andrea Evola [detto Julius] (1898 - 1974)

L'idea di Stato in Evola: la nuova scienza dello Stato.

Evola e l'individualismo: l'uguaglianza degli uomini come principio disgregatore dello Stato.

Aurelio Agostino d'Ippona (354 d.c. - 430 d.c.)

Le due città e i due amori di Agostino d'Ippona.

Ronald David Laing (1927 - 1989)
(riflessione sull'Io diviso)

I sintomi comuni di cristianesimo e schizofrenia

Fine argomenti presentati

 

Lo spinoso rovo della filosofia in cui la metafisica è imprigionata [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

16 ottobre 2025

Pace per continuare lo sterminio

Se pensate che gli ebrei di Israele rispettino i patti, siete degli illusi.

Significa che non avete letto la bibbia e che non sapete che il Dio degli ebrei, con cui gli ebrei si identificano, non ha mai rispettato un patto con gli uomini. Perché dovrebbero farlo gli ebrei di Israele che si identificano con quel Dio? (Se è per questo, nemmeno il Gesù dei cristiani ha mai mantenuto le sue farneticanti promesse! Come nessun cristiano ha mai fatto).

Siglare una "pace", o una tregua, significa che Israele vuole continuare il genocidio dei Palestinesi.

Ricordate che Israele è uno Stato fondamentalista ebraico e il suo fondamentalismo non è diverso da quello dell'Isis che ha finanziato per distruggere la Siria.

 

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15 ottobre 2025

Dalla contemplazione all’Ascolto delle Correnti Vegetative
Le correnti vegetative che cosa sono e come penso funzionino
Diciottesima parte

Quando diciamo "Io sono" noi poniamo la nostra attenzione sul nostro pensare il mondo che proiettiamo in una continua descrizione che alimenta continuamente quel "Io sono". Poi, una persona muore in incidente stradale e dona gli organi. Le cellule di quegli organi continuano a vivere adattandosi al nuovo ambiente. Continuano a pensare "Io sono" in un diverso insieme di un individuo che dice "Io sono".

Un giorno potrà accadere che gli Esseri Umani arrivino sul Pianeta Marte e riusciranno a innestare su quel pianeta una forma di vita biologica: il meccanismo della consapevolezza è come un cuore trapiantato in un altro corpo; in questo caso è vita biologica della Terra, altrettante Coscienze di Sé, trapiantate sul pianeta Marte.

Questa riflessione non è altro che una ricerca di analogie con cui tentare di spiegare tutto un percorso di armonizzazione fra le singole parti (fino alle singole cellule) del nostro corpo dopo aver avuto la consapevolezza che ognuna di quelle cellule è una Coscienza si Sé che vive praticando la propria libertà dilatando sé stessa, la sua coscienza, nell'insieme in cui è venuta in essere: in questo caso, il mio corpo. Questo processo armonico all'interno del nostro corpo è avvenuto in centinaia di milioni di anni attraverso una serie di adattamenti dei corpi della vita nella Natura. Questo processo di armonizzazione continua ogni volta che nell'organismo, per una qualche ragione, si creano degli squilibri che necessitano di risposte adattative del corpo. Ed è difficoltoso, al giorno d'oggi, con la nostra educazione, riuscire a pensare che un insieme è consapevole di sé stesso e le singole parti dell'insieme sono consapevoli di loro stesse senza scadere nelle teorie organicistiche che, al contrario, tendono a vedere una società o l'intero universo come un corpo fisico con tutti i suoi organi. Le teorie organicistiche partono dal concetto cristiano secondo cui, pensando l'universo come un organismo, necessariamente, come in un organismo, c'è una coscienza che dice "Io sono" e si pensa che quella coscienza regoli quell'organismo. Così deve esistere una coscienza, chiamata "dio padrone", che regola l'organismo chiamato universo. In questa visione tutto è statico. Nulla si trasforma, nulla si forma, nulla diviene, ma i movimenti all'interno di questo organismo-universo sono movimenti che mantengono la sopravvivenza di un presente che viene pensato come immutabile ed eterno.

Accantono questa digressione cosmologica per tornare al nostro corpo e alla coesione delle singole parti che lo compongono.

Noi spostiamo spesso l'attenzione dentro al nostro corpo. Lo facciamo quando sentiamo un dolore. Quando un muscolo ci fa male. Quando la nostra schiena ci dà fastidio. Quando una mestruazione è dolorosa. Tendiamo a spostare l'attenzione razionale nel nostro corpo quando le singole parti, per una qualche ragione, richiamano su di esse la nostra attenzione. Razionalmente a noi interessa soltanto che il cuore batta, lo stomaco digerisca e che la testa non ci faccia male. Fintanto che tutto funziona, razionalmente non ci occupiamo del nostro corpo.

Come pensiamo agli oggetti del mondo in base a come entrano nelle nostre relazioni e nei nostri bisogni, così pensiamo gli organi del nostro corpo in maniera funzionale alla nostra vita. Come gli oggetti del mondo sono muti alla nostra ragione, salvo proiettare la nostra idea su di essi, così i nostri organi e le nostre singole cellule ci appaiono muti, salvo quando si presentano con un dolore alla nostra ragione (che equivale al presentarsi alla nostra ragione di un leone a fauci spalancate).

Proviamo a pensare all'inizio. Pensiamo alla prima aggregazione delle cellule. Quando la specie passò dall'Essere Unicellulare all'Essere Pluricellulare. Noi oggi possiamo pensare che ci fosse una comunicazione o una specie di accordo per cui una cellula rinunciò a qualche cosa in forma autonoma per ottenere qualche cosa in forma aggregata (Freud ha posto questo meccanismo all'inizio della civiltà, ma Freud credeva che l'uomo fosse stato creato dal suo dio padrone).

Qual è il sistema di comunicazione intercellulare che consentì tale aggregazione e che consente, piaccia o non piaccia, di mantenere il collegamento fra una cellula e l'altra?

Noi non lo sappiamo. La scienza indaga sui meccanismi di comunicazione cellulare. Ogni risposta della scienza è una risposta parziale come scoperta di specificità di un insieme che noi percepiamo come oggettività del nostro vissuto soggettivo.

In altre parole, noi viviamo, manifestiamo la nostra esistenza e la scienza scopre alcuni meccanismi con cui manifestiamo la nostra esistenza e, ogni volta, proclama di aver scoperto "il meccanismo".

Come pratica della Stregoneria, noi dobbiamo risolvere un altro quesito. Le nostre parti del corpo e le singole cellule trasmettono impulsi alla nostra coscienza al fine di stimolare comportamenti che possono aiutare o essere favorevoli allo sviluppo delle singole parti del corpo favorendo, al contempo, lo sviluppo della nostra coscienza, della nostra esistenza. Per esempio, il fatto che ci piacciano dei cibi piuttosto che altri fa parte del meccanismo profondo con cui scegliamo un'alimentazione che ci sia maggiormente funzionale allo sviluppo del nostro organismo. Poi, intervengono le abitudini educazionali che stuprano la percezione dello stimolo del piacere del cibo e troppe persone finiscono per nutrirsi ci cibo spazzatura.

La risposta a questo quesito la troviamo in Willheim Reich e la sua teoria delle Correnti Vegetative.

Cosa sono le "correnti vegetative"?

Sono una serie di formicolii che corrono lungo il corpo e che, secondo Reich lo rivitalizzerebbero specialmente nelle situazioni di stress o di grande fatica fisica. Queste correnti sono sempre presenti nel nostro organismo e l'uso dell'attenzione su queste correnti non solo aumenta la loro intensità, ma l'intensità costituirebbe una rivitalizzazione degli organi interni e delle cellule del nostro organismo.

L'attenzione soggettiva spostata sull'ascolto delle correnti vegetative favorisce i flussi delle correnti vegetative e la rigenerazione dell'armonia nelle relazioni fra gli organi e le cellule dell'organismo.

Il meccanismo sarebbe più o meno questo: metto attenzione sui miei organi interni, tale attenzione attiva le correnti vegetative che modificano la mia struttura neuronale permettendo alla percezione profonda di far arrivare alla coscienza sensazioni che richiedono risposte in quanto sono stimolazioni delle varie parti del corpo alla mia coscienza al fine di favorire il loro benessere. Favorire il loro benessere significa favorire il benessere dell'intero organismo.

Fine diciottesima parte... Continua... con "gli aspetti magici delle Tre Arti Magiche in Stregoneria – Dalla contemplazione all'Ascolto delle Correnti Vegetative – Dalle correnti vegetative, alla teoria della kundalini all'autoguarigione - Prima parte. "

Tratto da: Il Crogiolo dello Stregone

 

15 ottobre 2025

Il mio viaggio a ritroso nella metafisica

Ora il viaggio nella metafisica è arrivato a lambire l'idea di trasformazione e di modificazione del presente.

Queste idee, che in filosofia riportano ad Eraclito, nel XX secolo, per condizioni particolari, vengono espresse solo dalla filosofia di Mao Tse-Tung. Le pagine di questa sezione del VI volume della Teoria della Filosofia Aperta sono state scritte prima del 2012 e questo mi costringe a rivederle sistemando, per quanto è possibile, grammatica e ortografia.

Con Mao Tse Tung, nel mio viaggio di ritorno fra le idee della metafisica, si entra nel V volume che tratta le idee dei singoli filosofi, quasi tutti moderni.

La pagina: "La teoria della prassi - prima parte" Mao Zedong (1893 - 1976)

 

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14 ottobre 2025

La filosofia metafisica che qualifica la Stregoneria

Da un papiro del Museo Egizio di Torino (estratto da filmato)

La filosofia, la filosofia assolutista, ha impiegato circa 1200 anni per imporsi nelle società, da Parmenide a Boezio. La sua ideologa era la "verità del Dio creatore" dove la creazione era un oggetto statico voluto dal creatore a cui era negato ogni principio di volontà, intelligenza, progetto e scopo della propria esistenza. Solo il creatore aveva scopo, intelligenza e volontà. L'uomo doveva essere umile e sottomesso al creatore e a tutti i suoi emissari umani.

Non appena la filosofia è riuscita a controllare il potere politico ha provveduto ad annientare in maniera sistematica ogni forma religiosa, sia nella sostanza che nella rappresentazione, che poteva in qualche modo mettere in discussione la verità proclamata dal suo Dio. Non si tratta della "verità come ricerca del vero", ma si tratta "dell'immutabile verità rivelata da Dio" che non può essere né discussa né modificata perché nessuno può modificare la verità di Dio.

Nella verità imposta con la violenza dal Dio dei cristiani ad opera dei suoi servi, la libertà è l'unica alternativa che, in primis diventa "la libertà dal Dio dei cristiani".

La coscienza dell'uomo, alla quale è stata imposta la verità del Dio dei cristiani, si oppone la libertà come necessità della coscienza di ogni individuo di spezzare i confini della verità imposta dal Dio dei cristiani e iniziare la ricerca del vero come interpretazione della realtà o aspetti della realtà che il Dio dei cristiani nega per ignoranza e per vigliaccheria.

Due elementi fondamentali del pensiero umano spariscono dall'orizzonte della filosofia: il tempo, come atto di trasformazione del soggetto, e l'emozione, come forza intrinseca soggettiva degli Esseri della Natura. Entrambi gli elementi vengono sostituiti dalla "ragione di Dio" e dall'"anima". Entrambi gli oggetti, che sostituiscono tempo ed emozione, non appartengono agli Esseri della Natura, ma diventano "attributi di Dio". Mezzi con cui Dio domina le emozioni dell'uomo mediante i suoi codici morali e il pensiero dell'uomo che non può esistere se non mettendo l'idea di Dio a fondamento di ogni ragionamento.

La Stregoneria è figlia degli ultimi sopravvissuti delle religioni misteriche che ancora vivevano attorno all'800 d.c.

Nello stesso tempo esiste una "stregoneria" generata dalla superstizione cristiana, come credenza nell'esistenza dei demoni come artefici del male, intesa come ribellione ai problemi che insorgono nell'uomo in conseguenza alla coercizione imposta dal cristianesimo, che mettono in discussione l'ordine della creazione della realtà fatta da Dio.

Il Canon Episcopi, considerato il primo testo con cui la chiesa cattolica condanna le "streghe", fu attribuito, durante il Medioevo, al concilio di Ancira del 314; in realtà si tratta di un testo, volto a condannare i non cattolici, comparso nell'opera del benedettino tedesco Regino di Prum, il De synodalibus causis et disciplinis ecclesiasticis, risalente al 906.

Scrive il Canon Episcopi:

"I vescovi e i loro ministri vedano di applicarsi con tutte le loro energie per sradicare interamente dalla proprie parrocchie la pratica perniciosa della divinazione e della magia, che furono inventate dal diavolo; e se trovano uomini o donne che indulgono a tal genere di crimini, devono bandirli dalle loro parrocchie, perché è gente ignobile e malfamata. Dice, infatti, l'apostolo: "Dopo la prima e la seconda ammonizione evita l'eretico, sapendo che è fuori dalla retta via chi si comporta in tal modo". E sono fuori dalla via e prigionieri del diavolo coloro che abbandonano il loro Creatore per cercare l'aiuto del diavolo; e perciò occorre purificare la santa Chiesa da un tale flagello. Né bisogna dimenticare che certe donne depravate, le quali si sono volte a Satana e si sono lasciate sviare da illusioni e seduzioni diaboliche, credono e affermano di cavalcare la notte certune bestie al seguito di Diana, dea dei pagani (o di Erodiade), e di una innumerevole moltitudine di donne; di attraversare larghi spazi di terre grazie al silenzio della notte profonda e di ubbidire ai suoi ordini come a loro signora e di essere chiamate certe notti al suo servizio. Ma volesse il cielo che soltanto costoro fossero perite nella loro falsa credenza e non avessero trascinato parecchi altri nella perdizione dell'anima. Moltissimi, infatti, si sono lasciati illudere da questi inganni e credono che tutto ciò sia vero, e in tal modo si allontanano dalla vera fede e cadono nell'errore dei pagani, credendo che vi siano altri dèi o divinità oltre all'unico Dio. Perciò, nelle chiese a loro assegnate, i preti devono predicare con grande diligenza al popolo di Dio affinché si sappia che queste cose sono completamente false e che tali fantasie sono evocate nella mente dei fedeli non dallo spirito divino ma dallo spirito malvagio. Infatti, quando Satana, trasformandosi in angelo della luce, prende possesso della mente di ognuna di queste donnicciole e le sottomette a sé a causa della loro infedeltà e incredulità, subito egli assume l'aspetto e le sembianze di diverse persone e durante le ore del sonno inganna la mente che tiene prigioniera, alternando visioni liete a visioni tristi, persone note a persone ignote, e conducendola attraverso cammini mai praticati; e benché la donna infedele esperimenti tutto ciò solo nello spirito, ella crede che avvenga non nella mente ma nel corpo. A chi, infatti, non è accaduto nel sonno o in visioni notturne di essere tratto fuori da sé stesso e di vedere, dormendo, molte cose che, sveglio, non ha mai visto? Ma chi può essere così stupido e ottuso da credere che tutte queste cose che accadono solo nello spirito, avvengano anche nel corpo? Il profeta Ezechiele, infatti, vide il Signore nello spirito e non nel corpo, e l'apostolo Giovanni vide e udì i misteri dell'Apocalisse nello spirito e non nel corpo, come egli stesso dichiara: "Subito fui in spirito". E Paolo non osa dire di essere stato rapito fisicamente in cielo. Tutti, perciò, devono essere pubblicamente informati che chiunque crede a queste simili cose, perde la fede, e chiunque non ha vera fede appartiene non già a Dio ma a colui nel quale crede, vale a dire al diavolo. E' scritto infatti di nostro Signore: "Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui". Perciò chiunque crede possibile che una creatura cambi in meglio o in peggio, o assuma aspetti o sembianze diverse per opera di qualcuno che non sia il Creatore stesso che ha fatto tutte le cose e per mezzo del quale tutte le cose sono state fatte, è indubbiamente un infedele, e peggiore di un pagano".

Il testo è il seguente (traduzione tratta da Abbiati, Agnoletto, Lazzati (a cura di), La stregoneria, Milano, Oscar Mondadori, 1991)

Mentre la chiesa cattolica costringeva le persone in ginocchio a pregare, supplicando l'intervento della provvidenza divina con cui risolvere i loro problemi, le streghe e gli stregoni mettevano al centro delle loro azioni il concetto secondo cui la realtà nella quale vivevano poteva essere trasformata.

Quando i cristiani scatenarono la caccia contro il diverso, prima chiamandolo eretico e poi accusandolo di Stregoneria, di fatto aggredirono la parte più debole e fragile della società che spesso, nell'affrontare i propri problemi, utilizzava gli elementi della superstizione cristiana appresi durante il catechismo.

Fermati vento;
Moltiplicare pani e pesci;
Dare la vista al cieco;
Far guarire il lebbroso;
Trasformare l'acqua in vino;
Scatenare tempeste;
Cercare la fortuna con atti, suppliche e scongiuri;
Predire il futuro;

Un catechismo cristiano che raccontava a persone analfabete le pratiche delle maliarde contro il buon Dio, il sanguinario Macellaio di Sodoma e Gomorra.

Le persone non potranno mai distinguere nella società l'agire di uno Stregone. Perché con la sua azione non modifica l'oggettività nella quale vive, ma modifica la propria soggettività che gli permette di essere maggiormente efficiente nell'abitare il mondo.

La Stregoneria non ha nulla a che vedere con la superstizione cristiana e nemmeno con antiche forme di superstizione che sono, a quanto ne so, sempre esistite con la finalità di tentare di modificare l'oggettività senza troppa fatica o impegno. L'idea dei demoni con cui i cristiani terrorizzano i loro seguaci è un'idea di Platone, che ha stuprato un concetto metafisico, perfezionato dai medio platonici per giustificare la loro incapacità di riconoscere la presenza degli Dèi nel mondo.

Mentre i cristiani per violentare le persone imponevano la sottomissione al loro Dio e alla gerarchia cristiana che usava le persone; chi seguiva gli Antichi Principi agiva per modificare la società in cui viveva facendo emergere in essa idee che apparivano nuove e convenienti per gli Esseri Umani.

Non si può comprendere la Stregoneria se non si comprende a fondo l'orrore imposto dal cristianesimo.

E' difficile oggi spiegare che i cristiani imponevano alle persone malate di "pregare la provvidenza divina" perché il loro stato era una volontà del loro Dio, anziché tentare di cercare le cause della malattia. I cristiani bruciavano quelle donne che aiutavano altre donne a partorire. E' difficile spiegare i comportamenti medioevali nei confronti dei bambini. L'orrore che imponevano. Oggi come oggi l'orrore di allora, come l'orrore di oggi messo in atto dai cristiani, viene censurato, nascosto, negato. Quando emerge viene minimizzato, banalizzato.

L'informazione e le cinematografia preferiscono rappresentare re, principi e cavalieri medioevali e non le condizioni in cui le persone vivevano, la miseria, l'oscurantismo del pensiero mentre, in un'esaltazione fanatica migliaia di bambini partivano, con l'illusione di "liberare il santo sepolcro", e finivano venduti come schiavi in tutto il mediterraneo, oppure morivano sui monti uccisi dall'illusione e dall'ignoranza esistenziale imposta dai cristiani.

Liberare il pensiero umano dal pregiudizio e dal fanatismo è una delle più alte forme in cui si è espressa e si esprime la Stregoneria. Non si tratta di liberare le persone che sono intimamente spinte nella ricerca culturale, si tratta di costruire condizioni affinché le persone, intese come generalità della popolazione, si liberino da idee superstiziose sulla realtà che vivono e imparino il coraggio con cui affrontare le condizioni che incontrano.

Questo si ottiene mettendo al centro dell'attenzione quei due elementi che il cristianesimo nega l'esistenza: la trasformazione del presente, il tempo, e l'intelligenza, con cui gli Esseri, ogni Essere della Natura, veicola i propri desideri e i propri bisogni nel mondo in cui vive vestendo di volontà le proprie emozioni.

La Stregoneria non dirà mai agli individui che cosa devono fare, ma indicherà gli strumenti per fare ciò che loro devono fare per rimuovere gli ostacoli della loro esistenza. Che poi questi strumenti piacciano o meno, non è dovuto all'azione dello Stregone ma allo stridere fra ciò che sarebbe necessario fare e ciò che un individuo può fare in relazione al condizionamento educazionale ricevuto e a come ha adattato la propria struttura emotiva a quel condizionamento educazionale.

Lo Stregone non fa "calcoli quantistici" per descrivere il mondo, abita il mondo e, nell'abitarlo descrive sé stesso e il suo abitare il mondo. L'abitare il mondo, per un cristiano, appare oscuro perché non comprende come si possa vivere senza sottomettersi al suo Dio e riconoscere che il suo Gesù altro non è che la descrizione di un povero idiota con cui gli evangelisti cristiani volevano giustificare il loro disprezzo e il loro odio per gli uomini.

 

La filosofia metafisica che qualifica la Stregoneria [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

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13 ottobre 2025

Riflessioni dopo la visita al Museo della Stregoneria di Torino

Per me non è semplice dare un giudizio sul Museo della Stregoneria di Torino.

Per la cronaca, il termine "strega" deriva dal latino "strix", un uccello notturno che si nutiva di sangue e rapiva i bambini; diverso è il significato del termine "witch" che ha vari significati che vanno da "donna affascinante" o "donna vecchia e brutta" o, ancora, "donna con poteri magici". Comunemente, il termine witch viene tradotto con "strega" senza chiedersi se, alle donne che hanno una pratica di Stregoneria, gradiscono essere accumunate alle witchs.

Sicuramente il curatore del Museo della Stregoneria di Torino ha fatto un gran lavoro di ricerca di oggetti "magici" o che riconducono ad un ambiente esoterico, che sta fra la superstizione cristiana e le credenze wiccane di una realtà altra, rappresentabile attraverso oggetti portatori di significato.

E' difficile per uno Stregone accettare forme di rappresentazione magica che De Martino o Di Nola hanno qualificato come "magia popolare" relegandole nel substrato della superstizione cristiana.

La caratteristica delle "Streghe" medioevali era quella di essere analfabete.

Non sapevano né leggere né scrivere.

L'istruzione veniva fatta in chiesa, attraverso le prediche del prete cattolico che raccontava, alla popolazione, della malvagità del demonio e come la malvagità del demonio veniva usata da certe donne.

Tutto ciò che tradizionalmente viene attribuito alla "credenza" di una "Strega" (definita tale dall'inquisizione) altro non era, al 90%, quanto veniva raccontato dai cristiani. Per il 10% si trattava di elaborazione personale in cui venivano incanalati desideri personali, spesso dolorosi, prodotti dalla repressione imposta dalla chiesa cattolica.

Le pessime condizioni di vita della popolazione costringeva le persone a soffrire di ogni malanno e a cercare, in tutti i modi, di esorcizzare il male prodotto da malattie, anche banali, in assenza di una medicina. La poca conoscenza medica, spesso riconducibile alla macelleria, era riservata ai nobili. In questa condizione si cercavano i miracoli o si evocavano "forze oscure" in grado di modificare la realtà in cui le persone vivevano.

La miseria economica e l'emarginazione sociale era l'ambiente in cui molte donne vivevano e nel quale, alcune donne e alcuni uomini, riuscivano ad alterare la percezione mantenendo il controllo fra la percezione diversa della realtà, definibile come "realtà altra", dalle allucinazioni e le illusioni che le condizioni di miseria e di emarginazione alimentavano in loro.

Chi pratica Stregoneria cammina sempre sul filo sottile fra delirio allucinatorio e percezione del reale in maniera diversa.

La differenza fra chi fa wicca e chi fa stregoneria è piuttosto semplice.

La wicca, con le sue azioni "magiche", crede di modificare la realtà in cui le persone vivono (come i cristiani con i loro miracoli); la chi pratica Stregoneria, agendo nella quotidianità e nella vita sociale lavora per modificare la propria percezione al fine di poter leggere la realtà nelle sue infinite sfaccettature e modificare, per i propri intenti, la propria interpretazione del reale. La wicca crede che l'uomo sia creato da un qualche Dio, Dea, forza esterna (un Tutto, un Assoluto) che determina il destino, spesso la reincarnazione, pensando di leggere, attraverso tarocchi e astrologia, il progetto del creatore che chiama "destino". La wicca vive in un mondo popolato da "autorità divine", in una dimensione gerarchica, che la pratica magica evoca. La Stregoneria pensa al mondo, in cui lo Stregone vive, pieno di Esseri Viventi e intelligenze, con le quali cammina e vive assieme. Non pensa che una potenza divina abbia "creato" il mondo, ma pensa che la vita e il potere delle trasformazioni sono proprie del mondo in cui vive che è divenuto in sé e per sé.

Lo Stregone dice ai praticanti la wicca: "Se tu pensi che con la tua attività modifichi il mondo, conquisti fortuna, sani le malattie, ti metti in contatto con "potenze spiritiche" o autorità divine; in linea di massima, chiamo questo superstizione."

D'altro canto, la wicca dice ad uno Stregone: "E che ti credi di essere, un Dio? Dovresti essere più umile davanti al divino del mondo."

Uno Stregone pensa sé stesso come un Dio fra Dèi. Ha lavorato tanto per arrivarci e ancora lavora. Lo Stregone è il divino. Lo wicca cerca una verità del divino; un divino che può affermare ma che deve essere distante dalla sua persona per poterlo "adorare" e proclamare come "verità divina".

All'inizio di ogni cammino c'è una linea sottile che separa la trasformazione di sé stessi dall'impellenza di modificare il mondo in cui si vive con atti magici che non comportano né sforzi, né lavoro. All'inizio di un cammino di conoscenza mal si distingue fra, come esempio, "il Dio del mare" e il "mare come Dio". Si pensa che non sia importante, ma alimentano due cammini diversi, uno conduce alla superstizione e l'altro alla conoscenza.

I cristiani hanno macellato, spesso bruciandole vive, milioni di persone accusandole di Stregoneria. All'incirca nove milioni compresi i nativi nord e sud americani accusati di idolatria del demonio e gli africani che i missionari cristiani con tanta abnegazione volevano liberare dal maligno.

Persone, poveracci, sono stati annientati dai cristiani per la gloria del loro Dio.

Forse mai, o in qualche raro caso, una Strega e uno Stregone sono stati inquisiti dai cristiani. Questo perché, a differenza delle persone che confidavano nella giustizia dell'autorità, una Strega e uno Stregone sapevano che i cristiani erano i loro nemici e si proteggevano da loro.

 

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08 ottobre 2025

La situazione negli USA oggi

 

 

 

Negli USA non cessano i rastrellamenti di tipo nazista anche contro il parere dei Governatori. Solo qualche magistrato tenta di fermare le azioni più violente contro i cittadini, ma anche lui subisce aggressioni e angherie.

Con Trump gli USA sono piombati nella dittatura nazista dove ogni principio di diritto viene negato e le polizie speciali hanno il controllo della nazione.

Non so fino a quando la Corte Suprema è in grado di tollerare le azioni arbitrarie e arroganti di Trump.

La Corte Suprema USA è a maggioranza conservatrice. Molti giudici sono stati nominati da Trump e fino ad oggi ne hanno favorito le azioni anche in violazione di norme del diritto USA.

Negli USA le proteste aumentano. La polizia speciale e politica dell'ICE sta violando tutte le leggi a protezione delle persone degli USA disprezzando diritti e agendo arbitrariamente con sistematici sequestri di persona.

Fra un po' gli USA si troveranno ad essere lo Stato galera per eccellenza. Un grande campo di concentramento.

Le aggressioni, a chi non la pensa come Trump, sono continue e sistematiche.

Questa assoluta mancanza di regole ha favorito la strage di Gaza perché Israele, senza la complicità di Trump e Meloni, non avrebbe sterminato gli abitanti di Gaza.

Quanto piacciono i campi di sterminio agli incapaci e agli impotenti.

 

 

 

 

08 ottobre 2025

I wicca, bambini che giocano alla Herry Potter

E' morta Patricia Crowther una delle fondatrici del movimento wicca. Sono sempre stato aggredito dai wicca. Bambini che giocano alla magia e vogliono fare i soldi col mestiere di "mago".

Patricia Crowther (nata Dawson; 14 ottobre 1927 – 24 settembre 2025), conosciuta anche con il nome d'arte Thelema, è stata un'occultista britannica considerata influente nella prima promozione della religione Wiccan.

 

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07 ottobre 2025

La foresta incantata della metafisica

Le idee della metafisica, che non si è mai voluto considerare nello sviluppo della filosofia scolastica, abitano l'uomo in un modo così profondo che l'uomo non sa distinguere il pensiero filosofico dal pensiero metafisico e spesso giustifica la filosofia attraverso la metafisica pur di non dover contraddire e condannare le idee della filosofia.

Non appartiene alla filosofia il concetto di Protogono, Fanes e Eros. La filosofia, con Platone, ha trasformato Eros in un demone nel Simposio e usato dai medio platonici per giustificare una sottospecie di "esseri divini" chiamati demoni. Quelli che con Agostino d'Ippona entrano nel Pantheon cristiano con la funzione di esseri infernali.

Non appartiene alla filosofia il concetto di uguaglianza degli Esseri Umani con Dio o con l'Artefice, col Demiurgo, con l'Uno o col Tutto. Il concetto appartiene alla metafisica nel momento in cui il concetto di uguaglianza diventa il principio fondamentale delle società umane.

Non appartiene alla filosofia il concetto di "volontà d'esistenza" come volontà del soggetto di abitare il mondo, estendere la propria coscienza e trasformarsi per tendere a diventare un soggetto diverso da ciò che è ora.

E' mal digerito dalla filosofia il concetto epicureo di felicità, Epicuro veniva insultato dai filosofi fino a quando Robespierre fece della felicità dell'uomo l'idea sulla quale costruire la nuova Francia uscita dall'orrore cristiano.

Non piace alla filosofia il concetto di relazioni fra uguali. La filosofia parla esclusivamente della sottomissione del più debole al più forte e il più forte, la filosofia, lo indica in un Dio dai poteri assoluti ed illimitati.

Per la filosofia gli uomini e le donne sono i giocattoli di Dio, o dello Stato; Platone che vuole dividerli per classe e praticare l'eugenetica per selezionare il super uomo a guardia della città a disposizione dei filosofi che dominano la città.

Non appartiene alla filosofia il concetto di lavoro che trasforma merci in prodotti, Nella filosofia chi lavora con le mani viene considerato in condizioni sociali degradanti e difficilmente si concede attenzione a chi trasforma oggetti in prodotti come se chi lavora con le mani, trasformando merci in prodotti, fosse una sorta di "Dio creatore" che deve essere umiliato affinché "non si vanti davanti a Dio".

Non appartiene alla filosofia il concetto secondo cui è l'uomo che crea Dio per un bisogno che rasenta le patologie psichiatriche da delirio di onnipotenza

Non appartiene alla filosofia il concetto secondo cui ogni uomo e ogni donna sono il patrimonio prezioso di ogni società umana e che ogni società umana si regge sugli uomini e sulle donne che trasformano loro stessi in un insieme in continua trasformazione. La ricchezza totale di una società è la somma della ricchezza dei suoi cittadini. Nelle società infami pochi accumulano ricchezza a discapito dei molti; nelle società civili la maggior parte delle ricchezze vengono ridistribuite perché una società è forte e coesa tanto più i cittadini vivono nel benessere mentre, una società è tanto più debole quanto maggiore è il numero dei diseredati costretti in quella società.

E' un concetto proprio della metafisica l'idea secondo cui la conoscenza è un cammino messo in atto da uomini e donne che esplorano lo sconosciuto che li circonda e afferrano ogni nuova possibilità per migliorare la loro esistenza.

La filosofia disprezza il concetto di tempo. Preferisce fermarsi al concetto di verità del "sempre è stato e sempre sarà" dove il presente dei soggetti è determinato da un ente esterno ai soggetti, Dio, il loro padrone, l'Artefice, e non il prodotto delle trasformazioni messe in atto anche per volontà soggettiva come risposta alle condizioni oggettive.

La filosofia pensa all'uomo come ad un oggetto privo della propria soggettività, privo di emozioni, privo di determinazioni e privo di volontà. La filosofia non è in grado di pensare, a differenza della metafisica, l'uomo e la donna che abitano il mondo con le loro passioni. La filosofia deve uccidere il desiderio e la passione dell'uomo e delle donne che considera il male da reprimere in nome della virtù.

La filosofia terrorizza l'uomo con inferno, paradiso, reincarnazione, metempsicosi come premio o castigo per l'obbedienza o la ribellione dell'uomo ad un'autorità sociale; la metafisica indica nella passione di Orfeo la possibilità di entrare nei mondi altri dopo la morte del corpo fisico.

La filosofia è dominata dal concetto di creazione. Il mondo è quanto voluto dall'Artefice, dall'Uno pitagorico, dal Tutto parmenideo, dal Dio di ebrei e cristiani; in filosofia il mondo non è ciò che il mondo, i soggetti che vivono nel mondo, hanno determinato che sia mediante le loro scelte e le loro decisioni."

La filosofia deve ricorrere all'ontologia per convincere le persone della "razionalità dei contenuti del loro delirio" sia sull'onnipotenza soggettiva sia della fede della propria personale relazione con l'assoluto, Dio, con cui si identificano. Iniziò Parmenide col delirio del carro guidato dalle figlie del Sole e proseguì Pitagora spacciandosi per Apollo. Il delirio ontologico giustifica ogni farneticazione: "Il Dio padrone e creatore dell'universo esiste perché penso che debba esistere; se non esistesse non lo potrei pensare!". E, allora, aspetta che Babbo Natale ti porti i regali con la slitta!

La metafisica interpreta la realtà del mondo, ma partendo dalla percezione che del mondo ne ha l'uomo. Io posso anche pensare che il sole sia grande come lo vedo, quando non ho interesse a determinare la sua grandezza, ma non per questo faccio di quello che penso sulla grandezza del Sole una verità da imporre ad altri uomini. Io posso emettere dei giudizi di necessità, perché devo parlare e comunicare, ma non per questo trasformo tali giudizi in verità manifestate da una qualche autorità.

Per la filosofia il concetto di stuprare va riferito all'atto fisico. Si stupra la creazione di Dio e, perciò, con ciò si fa un'offesa a Dio. Per la metafisica lo stupro è una violenza alla struttura emotiva di un soggetto che ne compromette le sue possibilità di trasformarsi, il suo futuro e diventa, pertanto, un atto di violenza contro la persona e non contro la "morale di Dio". Spesso, lo stupro dell'uomo non comporta necessariamente violenza fisica o violenza sessuale, è stupro la violenza emotiva. La violenza mediante la quale si aggredisce e si offende la sfera emotiva della persona.

La filosofia non concepisce il concetto di "libertà da Dio" perché non concepisce il diritto dell'uomo di liberarsi dalla violenza con cui, quanto si attribuisce a Dio, violenta il processo di trasformazione e della vita dell'uomo. In queste condizioni, la filosofia non concepisce l'autorità, l'istituzione, come un ente criminale quando danneggia la vita dell'uomo. Il male deve essere sempre imputato all'uomo e non a chi ha la responsabilità della gestione delle circostanze all'interno delle quali l'uomo si adatta per vivere e divenire.

Per la filosofia è Dio che deve essere libero nei confronti dell'uomo. Mai la filosofia ha condannato il Dio dei cristiani per il genocidio dell'umanità col diluvio universale attraverso il quale vanta la propria onnipotenza nei confronti dell'uomo. Al contrario, la filosofia condanna l'uomo perché "bestemmia Dio" non sottomettendosi ad esso con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima.

La metafisica condanna il Dio dei cristiani per le sue bestemmie contro l'uomo. Condanna la sua malvagità. La sua vigliaccheria che vede continuamente reiterata da parte dei cristiani sempre pronti a far violenza alle parti sociali più fragili accusandole di malvagità attraverso azioni di diffamazione, calunnia e offese sistematiche fino a bruciare vive le persone chiamandole "streghe" o "eretiche".

La filosofia non ammette nessuna discussione attorno alla realtà di Dio, dell'Artefice, del Tutto o dell'Uno. Mal tollera i discorsi dei "fedeli" che, nel tentativo di liberarsi dall'assolutismo del Dio dei cristiani, pur non rinunciando alle dinamiche ideologiche interne del cristianesimo, chiamano sé stessi "atei".

La metafisica non nega l'esistenza del Dio dei cristiani perché la sua azione la vede nelle azioni dei cristiani che vogliono il potere assoluto sia in campo ideologico che sociale o economico. Il Dio cristiano si rintraccia nei deliri di onnipotenza dei cristiani che sono fonte di dolore e di sofferenza dell'intera umanità. La metafisica non afferma che i cristiani non credono in Dio, ma circoscrive il Dio dei cristiani alla malattia psichiatrica dei cristiani. Una malattia che i cristiani chiamano "fede" serve loro per giustificare ogni azione di violenza e prevaricazione delle "istituzioni" sull'uomo. La metafisica si oppone all'idea del Dio dei cristiani perché è contraria alla violenza messa in atto dai cristiani per affermare l'esistenza del loro Dio. E, d'altro canto, i cristiani, senza la violenza, non hanno mai portato nessuna argomentazione utile all'uomo per giustificare la loro credenza nel loro Dio assassino come raccontato dai loro "libri sacri".

La metafisica pretende il diritto di parola come atto di libertà dell'uomo, ma pretende la repressione della calunnia, dell'illazione, della diffamazione, della denigrazione e, più in generale, del disprezzo per le persone, per le loro passioni e per i loro desideri. La filosofia mette al centro del proprio pensiero il "Dio creatore", la metafisica mette al centro del proprio pensiero l'uomo che abita il mondo.

Per la metafisica l'uomo è un corpo che si emoziona. L'emozione dell'uomo è l'uomo stesso.

Per la filosofia l'uomo è un cadavere abitato dall'anima che è un'emanazione, comunque la si voglia pensare, di un padrone, di un Dio padrone, attraverso la quale il padrone governa l'uomo che si deve sottomettere ai dettami morali di quel padrone per salvaguardare l'anima che non appartiene all'uomo. Per la filosofia l'uomo non esiste se non come soggetto che deve obbedire.

Per la metafisica l'emozione non è solo l'uomo stesso, è l'uomo che si fa Daimon, il sé stesso divino, che cresce dentro di lui. E' l'uomo, il corpo dell'uomo che con la sua attività plasma la sua emozione, giorno dopo giorno, sia costruendo il proprio "potere di essere", il proprio "potere esistenziale", sia per costruire il proprio corpo luminoso, il Dio che potenzialmente può diventare una volta nato come Essere della Natura.

La foresta incantata della metafisica è immensa come la vita dell'uomo e abbraccia le emozioni e il tempo dove il desiderio è il motore che spinge l'uomo e la donna ad usare la loro volontà per vivere nel mondo in cui sono nati. La metafisica è razionalità dell'esistenza nel senso che l'esistenza non può essere organizzata per qualche cosa che non appartiene all'esistenza stessa ed è svincolata, per quanto possibile, dai deliri con cui la ragione vorrebbe sottomettere l'esistenza dell'uomo a soggetti, enti o modelli ideologici estranei all'uomo e alle sue necessità esistenziali.

C'è un sottile confine fra la filosofia e la metafisica. In quel confine l'una può essere confusa con l'altra, ma la filosofia è espressione della verità a cui l'uomo e la donna si devono adeguare e sottomettere; l'altra, la metafisica, è espressione della libertà esistenziale, una libertà a cui l'uomo e la donna devono tendere continuamente affrontando ed eliminando gli ostacoli sulla strada della propria esistenza. Mentre la filosofia nega la legittimità del desiderio che abita l'uomo, la metafisica considera il desiderio il motore che alimenta la volontà dell'uomo nell'abitare il mondo.

Le circa trecento riflessioni presentate in questa pagina hanno lo scopo di evidenziare le differenze fra pensiero filosofico e pensiero metafisico. Questa è solo una piccola parte delle riflessioni complessive dell'opera "La Teoria della Filosofia Aperta". Tuttavia, per il cammino che sto raccontando, rappresenta una tappa importante del sistema di riflessioni.

 

La foresta incantata della metafisica [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

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06 ottobre 2025

La ricerca scientifica, il tempo, l'universo e la religione pagana.

Nelle tesi di lavoro nell'Università di Salamanca, rese note in un articolo della rivista Physical Review D, in collaborazione con l'Università dei Paesi Baschi, si prospetta l'ipotesi che il "tempo", inteso come velocità di espansione dell'universo dopo il Big Bang, tende a rallentare fino a fermarsi del tutto.

L'articolo, firmato da Jose Senovilla, Raul Vera e Marc Mars, afferma che non esisterebbe "l'energia oscura" che causa l'accelerazione dell'universo nella sua espansione, ma sarebbe il tempo, il mutamento, che, rallentando, ci porterebbe a percepire un tempo universale in accelerazione.

Si tratta di un'ipotesi di studio in cui i dati scientifici a disposizione sono in contrasto con le ipotesi della presenza della materia oscura come componente essenziale dell'universo.

Tuttavia, al di là del valore teorico-scientifico dell'ipotesi, si tratta di altre ipotesi di lavoro nell'analisi del movimento dell'universo che confermano le visioni del Libro dell'Anticristo e, con esse, la visione e il senso della vita degli uomini e delle società nella Religione Pagana.

Il senso reale della trasformazione dell'universo è il passaggio dalla materia-energia inconsapevole alla materia-energia consapevole. La consapevolezza di sé è la reale trasformazione dell'universo. La qualità per la quale l'universo si trasforma. E' una condizione religiosa a fondamento dell'esistente in cui viviamo e che fa della trasformazione dell'universo da inconsapevole a consapevole, la perenne ricerca di Demetra. Demetra, nel mito, è la libertà che illumina di eternità l'inconsapevole immergendolo nel fuoco della "fiamma eterna".

Gli studi di fisica non colgono il passaggio dall'inconsapevole al consapevole della materia-energia dell'universo e si dibattono fra i motivi di espansione dell'universo e i motivi di un universo in cui il tempo, il mutamento espansivo, tende a rallentare e fermarsi. Poi, la fisica, calcola la massa dell'universo e ipotizza masse mancanti come quella dei neutrini o quella della materia oscura che conterrebbe altre strutture di universi.

E' fuori discussione che l'universo in cui viviamo è estremamente complesso se lo guardiamo dal punto di vista di una ragione che lo descrive mediante la matematica in dinamiche di miliardi di anni, ma diventa estremamente più semplice quando, anziché misurare e descrivere l'universo in dimensioni temporali che appartengono alle galassie, lo misuriamo in termini umani dell'abitare il mondo. La Demetra universale che cerca la libertà della materia-energia dal suo stato di inconsapevolezza, diventa la Demetra personale di ognuno di noi che nella sua ricerca di consapevolezza partorisce la sua Persefone capace di entrare nell'Ade e di trasformare l'inconsapevole presente.

Il Vangelo dell'Anticristo inizia con la decisione dell'Universo di tornare al punto in cui tutto ebbe inizio. Il punto in cui l'universo fonde la propria coscienza per ricominciare il suo ciclo di espansione in una nuova vita. Si tratta di un atto di volontà dell'universo nella ricerca della sua felicità. Un atto di volontà che porta l'universo a morire per rinascere. Per un "attimo universale", fra la fine dell'espansione e l'inizio del movimento che riporta la massa dell'universo al punto d'origine, tutto è fermo. Il tempo cessa. Tutto è emozione senza presenza di azione. Senza trasformazione. Fino all'atto di volontà con cui l'Universo inizia il viaggio verso il punto d'origine.

Riporto la notizia di fonte giornalistica:

Fisica: "Il tempo sta rallentando
e si fermerà del tutto"

Sono le ipotesi contenute in uno studio della Università di Salamanca. A un certo punto, molto dopo la fine della Terra, il tempo si fermerà del tutto e "ogni cosa apparirà come se fosse congelata, in una sorta di fermo immagine che dura per sempre"

WASHINGTON - L'Universo non si sta espandendo sempre più velocemente lontano dal suo centro. Anzi, è il tempo che sta rallentando e prima o poi si fermerà del tutto. Sono le ipotesi contenute in uno studio firmato da Jose Senovilla, Marc Mars e Raul Vera della Università dei Paesi Baschi e della Università di Salamanca pubblicato su "Physical Review D".
L'energia oscura, che causerebbe l'accelerazione dell'Universo in espansione contro ogni legge di gravità, in realtà non esisterebbe: sarebbe il tempo, con il suo rallentamento, a farci percepire in accelerazione l'Universo, mentre in realtà il cosmo sta rallentando.
Il rallentamento del tempo sarebbe così lieve da essere impercettibile per gli umani: a un certo punto, molto dopo la fine della Terra, il tempo si fermerà del tutto e "ogni cosa apparirà come se fosse congelata, in una sorta di fermo immagine che dura per sempre" ha spiegato Senovilla. Secondo Gary Gibbons, cosmologo della University of Cambridge, l'ipotesi non è così assurda come sembra: "noi crediamo che il tempo sia nato con il Big Bang, e così come è nato può anche sparire".

Tratto da:

repubblica.it on-line 2012/06/19/

La scienza conosce il movimento, il tempo, dell'universo come espansione fisica. Un'espansione fisica in cui non esistono i confini fra energia e materia. Le trasformazioni dell'universo come insieme di soggetti che si trasformano e divengono, sono trasformazioni di origine emotiva. Dove la struttura emotiva è l'unica struttura di un soggetto, universo compreso, che si espande per accumulazione, aggregazione e sedimentazione.

L'azione di espansione dell'universo è come la perenne ricerca di Demetra. Una ricerca in cui la materia-energia dell'universo colgono le occasioni per passare dallo stato di inconsapevolezza allo stato di consapevolezza.

Mentre la Religione Pagana può confrontare il suo essere religione con la ricerca scientifica senza tema di smentite, la religione ebrea, cristiana, musulmana e buddhista hanno nella ricerca scientifica il peggior nemico delle loro pretese razionalistiche. Credere che l'universo sia stato creato da un Dio pazzo, cretino e deficiente è un atto di arroganza che quando diventa strumento di propaganda manifesta una volontà criminale.

 

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05 ottobre 2025

Cristianesimo come assolutismo nella filosofia del fascismo attuale

Dice il Gesù di Nazareth:

"I poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene;"

Vangelo di Marco 14,7

Si tratta del fondamento ideologico della filosofia fascista: avere una massa di diseredati da usare all'occasione perché, usandola, facciamo loro del bene. Ciò che viene ignorato in quest'ottica è tutta l'attività necessaria per trasformare uomini in diseredati.

I cristiani affermano: "Gesù era povero!". Non è vero, Gesù era ricco al punto tale da non essere costretto a lavorare. Gli altri dovevano essere poveri affinché Gesù potesse far loro del bene ogni volta che voleva. Stuprarli ogni volta che voleva. Sgozzarli ogni volta che voleva. Gettarli nei forni come zizzania ogni volta che voleva.

Il fascismo non nasce perché una banda di camicie nere si incammina verso Roma. Il fascismo nasce dalla filosofia platonica, si sviluppa nel neoplatonismo e nel cristianesimo.

Tutte queste filosofie, ideologie religiose, alimentano la discriminazione, l'emarginazione, l'odio, costruendo i "diversi" nelle società ed esercitano violenza nei loro confronti.

Il Dio cristiano si fa Stato ed esercita violenza impunita contro le persone che non si sottomettono:

Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e scannateli davanti a me.

Vangelo di Luca 19, 26-27

E' il principio fascista: io ho, dunque domino. Dal momento che io domino, tu non hai diritti e se non mi dai o fai quello che voglio, ti incarcero, ti torturo e ti ammazzo.

Dice Gesù:

Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. Ed egli le disse: "Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini".

Vangelo di Marco 7, 26-27

I cagnolini sono gli emarginati nella società, quelli che vengono costretti a vivere nelle periferie degradate. Le persone costrette ad essere dei senzatetto contro i quali i sindaci delle città mandano la polizia perché loro, che dovrebbero eliminare la povertà in quelle persone, preferiscono considerarle zizzania.

Dice Gesù:

Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio".

Vangelo di Matteo 13, 30

Ogni uomo, per il fascista, che non si inginocchia è zizzania da estirpare. Ogni diverso, ogni appartenente a quella che lui chiama "altra razza" è loglio che Gesù infila nei forni crematori. Che poi si arrivi a istituire i forni crematori o meno, questo dipende dalle circostanze non dalla volontà del nazista come sta dimostrando Trump.

Come un Trump che dice:

Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;

Vangelo di Matteo 10, 34-37

Il fascismo dice che chi ama suo padre e sua madre più del fascismo non è degno del fascismo; chi ama sua figlio e sua figlia più del fascismo non è degno del fascismo: e va combattuto come nemico.

Cacciare le persone indesiderate è proprio del fascismo. Mentre in una società democratica le persone devono rispettare regole imposte a tutte le persone, al di là di ceto e "gerarchia", il fascismo aggredisce chi non fa ciò che lui vuole che si faccia. Da qui le polizie speciali come la Polizia politica fascista (oggi la Digos in Italia) o l'ICE negli USA.

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato".

Vangelo di Giovanni 2, 13-16

Fu il principio ideale con cui Hitler giustificò l'istituzione dei campi di sterminio per coloro che voleva emarginare (zingheri, oppositori politici, ebrei, gay) ed è il principio con cui, ancor oggi, il fascismo italiano incarcera gli immigrati e mette in atto azioni violente contro i senza tetto. E' ancor oggi il principio attraverso il quale Trump istituisce i campi di concentramento e gli ebrei di Israele sterminano i palestinesi.

La giustizia, secondo il fascismo, è ben descritta nei vangeli:

Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".

Vangelo di Matteo 22, 1-14

Una persona civile, diversamente da Gesù, gli avrebbe detto: "vieni, te lo do io un abito nuziale affinché tu possa partecipare al banchetto!", Ma Gesù lo aveva obbligato ad esserci per poter divertirsi a schernirlo e a torturarlo, come aveva torturato e ammazzato tutti quelli che aveva chiamato ad essere fascisti, ma si sono rifiutati di partecipare alla parata del regime. O ti sottometti al cristianesimo e al regime fascista o vieni socialmente emarginato, quando non ammazzato (è quanto sta avvenendo negli USA con Trump).

Il fascismo si ritiene il padrone degli uomini che devono eseguire quanto loro imposto, al di là dei loro bisogni e delle loro necessità.

Le necessità del fascismo vengono prima delle necessità degli uomini e se il fascismo dice agli uomini che devono comportarsi in quel modo e non lo fanno, allora, a loro sono riservate catene che legano mani e piedi e tortura fra pianto e stridor di denti.

D'altro canto il fascismo, come Gesù proclama:

Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Vangelo di Giovanni 14, 6-14

Che tradotto nell'ideologia sociale fascista fa:

Disse il fascismo: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al potere se non per mezzo di me. Se conoscete il fascismo, conoscerete anche il potere di dominare: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". Gli disse Filippo: "Fascismo, mostraci il potere di dominare e ci basta". Gli rispose il fascismo: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il potere di dominare. Come puoi dire: Mostraci il potere di dominare? Non credi che io sono il dominatore e il diritto di dominare è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il diritto di dominare che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel dominio e il diritto di dominare è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede nel fascismo, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado nel dominatore del mondo. Qualunque cosa chiederete nel nome fascismo, il fascismo la farà, perché il fascismo sia glorificato nel fascista. Se mi chiederete qualche cosa nel nome del fascismo, il fascismo la farà.

E' proprio del fascismo truffare la società e fare fessi quei cittadini che, ligi ai doveri imposti, contribuiscono con le tasse al benessere sociale e al sostentamento dello Stato. Questi cittadini non devono essere elevati ad esempio nello Stato, ma il fascismo li deve umiliare, esaltando coloro che truffano e imbrogliano perché, chi truffa ed imbroglia, è la struttura popolare che regge il fascismo.

E' un insegnamento di Gesù nei vangeli che i fascisti seguono attentamente:

Diceva anche ai discepoli: "C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona".

Vangelo di Luca 16, 1-13

Truffare e imbrogliare è proprio del fascista. Il fascista si crede furbo nel raggirare le persone che hanno affetto per la società in cui vivono. Truffare, nella società retta dall'ideologia fascista, si viene premiati dallo Stato fascista. Infatti, è proprio del Governo Meloni aver favorito gli evasori fiscali a discapito della società e, nel farlo, ha deriso, ingiuriato e offeso tutte le persone che hanno a cuore il buon funzionamento della nazione. Non per nulla il padrone, nel vangelo di Luca, loda il truffatore perché il truffatore è il soggetto su cui può contare per umiliare chi contribuisce alla ricchezza dello Stato "affinché non si vanti davanti a Dio, allo Stato".

E' proprio del fascista essere disonesto nel poco come nel molto perché nella disonestà del poco il fascista riconosce i disonesti attraverso le assonanze emotive. Con i disonesti e con coloro che ambiscono, ma attualmente non possono, essere disonesti per procurarsi illeciti guadagni, crea gruppi di di soggetti, identificabili con la mafia, con i quali aggredire la società nel suo insieme.

E' proprio del fascista, privo di potere sociale, farsi servo di qualunque individuo che ritiene "potere sociale nel suo ambiente". Il fascista si fa servo che ambisce a diventare padrone a propria volta e il suo nemico è la società e chiunque voglia alterare il rapporto servo padrone perché questo gli fa paura. Se nella società elimini la relazione servo-padrone, come può il fascista, che si è fatto servo, ambire a diventare padrone?

I fascisti lotteranno sempre affinché il principio di uguaglianza sociale, proprio della democrazia, non venga mai riconosciuto impedendo loro, un giorno, di diventare come Dio, onnipotenti, al di fuori e al di sopra della legge.

Come Gesù davanti ai giudici:

Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?". Gesù rispose: "Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo". Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Vangelo di Marco 14, 60-64

I giudici del potere sociale chiedono: "Sei tu il fascista rappresentante dello Stato fascista?" E il fascista risponde: "Si, lo sono! E mi vedrete seduto alla destra del potere sociale mentre verrò con gli squadristi ad imporre il fascismo con manganelli e litri di olio per motori." Che bisogno c'è di testimoni? L'arroganza condanna sé stessa specialmente davanti ad altri arroganti che occupano il ruolo di dominio a cui il fascista ambisce.

Anche il posto del pedofilo e del pederasta occupato da Gesù:

Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.

Vangelo di Marco 14, 50-52

Milioni di bambini furono stuprati dai cristiani per imporre la "fede in Gesù" esercitando il diritto di possesso sul più debole e fissandolo attraverso lo stupro sia emotivo che fisico. Solo negli ultimi 30 anni si è preso coscienza dell'orrore cristiano, ma il fascismo tende a cancellarne il ricordo per poterlo reiterare. Quando gli scandali iniziarono ad uscire, tutta l'informazione si coalizzò per giustificare la violenza e, quando non fu possibile, agirono per separare le azioni di migliaia di preti cristiani, ebrei e buddisti dall'ideologia del possesso e del dominio del più forte sul più debole come voluta da Gesù nei vangeli. Relegarono la responsabilità al singolo religioso, al singolo prete, evitando di coinvolgere l'ideologia religiosa di cui il singolo religioso era il rappresentante che con le sue azioni criminali realizzava il mandato affidatogli dal suo Dio: "Imitatio Christi"!

E concludo questa carrellata con il Magnificat nel Vangelo di Luca da cui il fascista trae il suo diritto ad essere glorificato dalle vittime della sua violenza: "Che figo, che bravo è il fascista mentre fa violenza alle persone!".

Scrive il vangelo di Luca dopo che Maria è stata violentata da Dio che l'ha usata come una bestia da riproduzione:

Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù."

E ancora Maria, dopo lo stupro:

E Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome, e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono.
Egli ha operato potentemente con il suo braccio: ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore, ha detronizzato i potenti e ha innalzato gli umili, ha colmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi.

Vangelo di Luca 1, 29-31 e 46-53

E' l'ideale fascista del voler essere amato dalle proprie vittime che magnificano il suo potere di violenza nei loro confronti perché il fascista si sente "figo", "grande", "magnifico", come un novello Gesù o un novello Dio mentre fa violenza alle persone.

E' Gesù che dice "Marta, taci e lavora e non importunare Maria che mi sta coccolando!".

"Schiavo sottomesso, taci e lavora", dice il fascista alle persone, non avete diritti da rivendicare, dovete lavorare per il mio benessere.

Nelle pagine linkate, questi principi dei vangeli cristiani prenderanno corpo nelle parole dei filosofi il cui scopo è quello di cantare il loro Magnificat ai vangeli negando i più elementari diritti dell'uomo. Si tratta dell'indissolubilità del cristianesimo con il fascismo sociale. Sono la stessa ideologia.

 

Cristianesimo come assolutismo nella filosofia del fascismo attuale [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

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04 ottobre 2025

La vista e l'attenzione visiva alle modificazioni ambientali

L'uomo non è ragione, logos, verbo.

Gli Esseri della Natura sono azione: nascono per volontà che risponde alla loro necessità mediante l'azione; vivono per mutamento ed azione; muoiono nell'azione del mondo.

Mentre le religioni rivelate affermano che l'uomo nasce da logos, dalla parola del loro Dio padrone in quanto "al principio era il verbo...", la Religione Pagana afferma che l'emozione è vita, manifestazione di necessità a cui il soggetto somma la propria volontà per espandersi nel mondo in cui è nato.

La ragione non ha nulla a che vedere con la vita, ha a che vedere col metodo dei figli di Zeus ed Hera, la Natura, di descrivere la vita che si dispiega mediante azioni. Azioni sono le sollecitazioni del mondo che giungono agli Esseri Umani e azioni sono le azioni con cui gli Esseri Umani rispondono adattandosi.

La stessa "intelligenza" ha poco a che fare con la ragione. L'intelligenza, che noi osserviamo nelle azioni degli Esseri Umani, è un accumulo emotivo generato dall'esperienza costruita mediante le loro azioni e le loro scelte nel mondo in cui vivono. E' il motivo per cui gli etologi si stupiscono dell'intelligenza degli animali senza la presenza della ragione di tipo umano. Condizioni impensabili fino a 70 anni or sono. Come la formica maestra che insegna alle nuove formiche come riconoscere un percorso e quant'altro.

Necessariamente, nel corso dell'evoluzione, avendo la ragione, come descrizione del mondo mediante la parola, il pensiero parlato, la misura della quantità, ha preso il sopravvento della coscienza dell'individuo, gli strumenti psichici di risposta all'agire nel mondo si sono trasformati piazzandosi dietro i sensi con cui l'individuo percepisce il mondo in cui abita.

Alcune aree del sistema visivo selezionano i fenomeni percepiti e distinguono, immediatamente, nei fenomeni di fondo di un "guardare", quelli che potrebbero nuocere o essere pericolosi.

Si tratta dei meccanismi con cui la specie protegge i propri figli a dispetto di tutte le azioni distruttive che la ragione mette in atto contro lo stesso individuo di cui si ritiene padrona.

Riporto la notizia dal sito dell'ANSA:

Cervello svela sentinelle pericoli
Ricerca italogiapponese condotta da team Riken Brain
27 settembre, 17:28

(ANSA) - PISA, 27 SET - Sono nel cervello le sentinelle visive che ci avvisano di un pericolo. Lo rivela una ricerca italogiapponese condotta dai ricercatori del Riken Brain Science Institute e del laboratorio di Biochimica clinica e Biologia molecolare dell'Universita' di Pisa durante la quale si e' scoperto che alcune aree del sistema visivo si comportano come vere e proprie 'sentinelle' nei confronti dei cambiamenti nello stimolo.

Tratto da:

Ansa.it del 2012/09/27/

Con questo meccanismo, anche il ricercatore più ostinato dovrebbe chiedersi: ma noi, in che società abitiamo? Come sono davvero gli Esseri Umani con cui coabitiamo?

Quanti strumenti psico-emotivi finalizzati alla conoscenza ha distrutto la religione cristiana costringendo l'uomo in ginocchio davanti al suo Dio padrone?

Noi, come Religione Pagana, rivendichiamo i diritti di ogni cittadino di essere informato e di diventare consapevole delle norme giuridiche che regolano la società in cui vive, così rivendichiamo il diritto di usare tutti gli strumenti psico-emotivi di cui la nostra specie ci ha forniti e il cristianesimo, con l'orrore del criminale in croce, il suo Gesù, mediante la violenza sull'infanzia, ci ha privato.

E domani, quale altro meccanismo del nostro abitare il mondo la scienza scopre?

Indubbiamente la specie umana, cui apparteniamo, nel corso di milioni di anni, ci ha fornito strumenti con cui individuare i pericoli nel mondo in cui viviamo. Ma l'orrore ebreo e cristiano, che agisce per distruggere la struttura emotiva dell'infanzia, è stato ed è un pericolo che trascende l'esperienza della specie perché si è presentato negli ultimi tremila anni circa. Troppo poco tempo è passato perché la Natura potesse mettere in atto le sue soluzioni biologiche, ma sufficiente all'orrore cristiano per distruggere la maggior parte delle capacità psico-emotive con cui l'uomo ha la possibilità di abitare il mondo in cui vive. A questo tipo di orrore dobbiamo trovare delle soluzioni a breve perché l'evoluzione, in questo caso, non ci può aiutare.

 

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03 ottobre 2025

L'unità teologica del cristianesimo con il fascismo

L'oggettività nella quale viviamo determina l'input emotivo al quale le persone, una volta nate, si adattano. L'imprinting generato dall'input emotivo sociale è la condizione psico-soggettiva attraverso la quale l'individuo ritiene le proprie idee sul mondo e sulla vita naturali, innate, in sé da quelle che ritiene diverse, estranee.

In una società, un individuo viene costretto ad adattarsi ad un "sistema di valori" predeterminato al quale viene invitato, più o meno violentemente, ad adattarsi e farlo proprio. Tanto più quell'individuo lo farà proprio e tanto più sarò socialmete accettato, tanto più l'individuo rifiuta quel sistema di valori e tanto più diventerà un paria nella società che tenderà ad emarginarlo.

L'individuo è la merce che la società trasforma in un prodotto atto a soddisfare i propri bisogni. Solo nei momenti in cui situazioni di conflitto sociale rendono instabile il sistema dei valori per la contrapposizione di sistemi di valori diversi, l'individuo merce può far propri sistemi di valori diversi ed emergere come un prodotto sociale che non soddisfa il sistema di valori dominante, ma altri e diversi sistemi di valori. Oppure può operare sincretismi fra sistemi di valori diversi.

Quando nella nostra società un individuo si appresta al vivere sociale, immediatamente si rende conto che tutte le sue difficoltà esistenziali sono dovute a regole proprie dell'ideologia cristiana, della filosofia cristiana. La prima reazione dell'individuo è quella di reinterpretare soggettivamente tali regole. L'individuo, costretto a pensarsi nei pensieri di Dio, diventa egli stesso il Dio cristiano che aspira all'onnipotenza. Questa aspirazione è la via della filosofia cristiana. L'individuo merce, diventa un prodotto d'uso della società cristiana, un suo strumento, un suo agente pronto a riprodurne i principi sui quali si regge il potere cristiano sugli uomini.

Quando nella nostra società un individuo si appresta al vivere sociale, immediatamente si rende conto che tutte le sue difficoltà esistenziali sono dovute a regole proprie dell'ideologia cristiana, della filosofia cristiana. La prima reazione è quella di reinterpretare soggettivamente le regole imposte. Afferma "Non sono le regole sbagliate, sbaglia chi tali regole interpreta". In questo modo l'individuo mette in atto un tentativo di eresia per tentare di sottrarsi a quelle regole. In questo modo l'individuo entra in conflitto con la struttura cristiana della società e questa mette in atto azioni per riportarlo sulla "retta via" della sottomissione.

Quando nella nostra società un individuo si appresta al vivere sociale, immediatamente si rende conto che tutte le sue difficoltà esistenziali sono dovute a regole proprie dell'ideologia cristiana, della filosofia cristiana. La prima reazione è quella di reinterpretare soggettivamente le regole imposte. Poi inizia a chiedersi: "E' la società che interpreta male le regole cristiane, o sono io, vittima di una propaganda fuorviante che mi ha impedito di cogliere il principio cristiano nella sua realtà?" In questo modo l'individuo non entra in conflitto con la struttura cristiana della società, ma entra direttamente in conflitto col Dio dei cristiani e col Gesù dei cristiani.

Dividere il principale dal secondario.

Non è il poliziotto che manganella il manifestante, ma il manifestante è manganellato dal Dio dei cristiani perché ha osato sottrarsi al dominio di Dio pretendendo il riconoscimento di idee diverse dalle idee di dominio di Dio. Il poliziotto che lo manganellava era merce trasformata in un prodotto atto a soddisfare i bisogni del dominio della società. Quel poliziotto si era fatto Dio padrone ed aveva agito come tale". L'esempio vale per un infinito numero di situazioni sociali. Per vessare i cittadini, alcuni uomini si identificano con Dio, pretendono i suoi stessi diritti di poter fare violenza impunemente alle persone socialmente più deboli.

La filosofia cristiana giustifica la violenza sui più deboli affinché si sottomettano all'ideologia cristiana.

Il soggetto che fa violenza in nome del cristianesimo appartiene al momento dell'azione violenta, ma la filosofia cristiana, l'ideologia cristiana alimenta continuamente la violenza dalla quale sorgono continuamente soggetti atti a far violenza e a riprodurre continuamente individui atti a far violenza. Molte persone reagiscono nell'immediato a quella violenza ma non riescono a individuare il legame fra la violenza subita e l'ideologia, la filosofia, che l'ha prodotta.

Solo la metafisica che sorge nell'individuo è in grado di spostare la sua attenzione dalla situazione immediata alla filosofia religiosa che vorrebbe controllare le sue emozioni.

In questo modo la domanda: "E' la società che interpreta male le regole cristiane, o sono io, vittima di una propaganda fuorviante che mi ha impedito di cogliere il principio cristiano nella sua realtà?" riceva una risposta dall'analisi che le idee proprie della metafisica, sorgendo nell'individuo, fanno della filosofia cristiana.

L'analisi dei vangeli cristiani è pubblicato come: Gesù di Nazareth: l'infamia umana.

Divenne un libro fuori dal ciclo della Teoria della Filosofia Aperta, tuttavia contiene i principi metafisici che si oppongono alla filosofia assolutista cristiana.

Ho trattato il cristianesimo non solo come principi, ma i principi come effetto nella società in cui costruisce l'ideologia fascista dove lo Stato, contro la democrazia, viene pensato come padrone degli uomini, sostituendo Dio, sostituendo Dio nella gestione del bestiame umano che docile deve essere condotto al macello della sua vita.

Come ho dimostrato, senza la violenza la filosofia cristiana non è in grado di fare nessun confronto di idee. Perché non ha idee se non l'idea di far violenza alle persone per sottometterle a sé stessa.

Nella storia non esiste nessun progresso umano nato dal cristianesimo. Ogni mafioso e ogni dittatore viene legittimato attraverso la filosofia cristiana. I cristiani proclamano che il loro Dio è l'unico dittatore legittimato, ma si impegnano in ogni sorta di sotterfugio per essere, ognuno di loro, il rappresentante di Dio in terra muovendo guerra ad ogni altro rappresentante di Dio in terra.

Le pagine che seguono sono riflessioni sul cristianesimo come filosofia e su alcune relazioni con la società civile dal punto di vista della metafisica che antepone il concetto di tempo e di trasformazione al concetto di verità.

 

L'unità teologica del cristianesimo con il fascismo [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

 

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02 ottobre 2025

La filosofia dichiara guerra alla metafisica
XX secolo d.c. la filosofia fascista e le necessità degli uomini

Lo scontro fra metafisica e filosofia dei primi cinque secoli, e poco più, da quando ufficialmente è "nata" la filosofia assolutista, è continuato nel XX secolo senza cambiare molto i termini del conflitto.

La filosofia è arroccata per la protezione della gloria di Dio che lei rappresenta complice di ogni regime assolutista; la metafisica dopo una sorta di rinascimento come alternativa assolutista alla filosofia, con Cosimo de' Medici, che finanzia un sistema filosofico che ritorna a Platone, la metafisica inizia a riprendere forza, nei desideri di uomini e donne, come manifestazione delle loro necessità.

Nel 1500 nasce un movimento "filosofico" all'interno del cristianesimo che, nel desiderio di uscire dall'obbedienza imposta dall'oscurantismo, tende a costruire principi alternativi alla dogmatica cristiana. Si tratta sempre di cristianesimo, ma un cristianesimo che allarga le maglie dell'assolutismo. Cosimo de' Medici, col suo impero finanziario, ha la necessità di una cultura da contrapporre al Vaticano e trova in Marsilio Ficino un alleato in campo filosofico che gli fornisce la traduzione di opere greche dimenticate.

Platone, neoplatonici e stoici hanno autato i cristiani nella formazione del loro pensiero filosofico e sociale ritenendolo un alleato per costruire l'assolutismo politico in tutti i paesi del mondo. I cristiani, una volta trionfato, attorno all'VIII secolo d.c. cancellano il ricordo di Platone, per quanto possa ancora essere letto nella "Città di Dio contro i Pagani" di Agostino d'Ippona, dei neoplatonici e degli stoici dall'orizzonte della filosofia.

Fra l'800 e il 1500 Platone cessa di essere ricordato. I filosofi greci, dimenticati. Democrito ed Epicuro vengono derisi. Di Carneade il Manzoni dirà: "Chi è costui?". Le opere trovate vengono sequestrate, distrutte, bruciate.

Fra il 1500 e la seconda metà del 1700 c'è un tentativo di uscire dall'oscurantismo cattolico. Non è più un solo padrone che rappresenta Dio nei confronti dei bifolchi, ma molti padroni pretendono di rappresentare Dio nei confronti dei bifolchi. I molti padroni si spartiscono il potere di dominio sugli uomini e, qualche volta, qualche volta spesso, si combattono, facendo morire i bifolchi, per il predominio dell'uno sull'altro.

Questo gioco va avanti fino alla Rivoluzione Francese dove, all'improvviso, si presenta un antico fantasma dimenticato: la democrazia che rivendica i diritti degli uomini contro il Dio dei cristiani.

E' l'emergere della metafisica.

Da quel momento il pensiero filosofico si scinde in due. Il pensiero filosofico che legittima il diritto di Dio di possedere e stuprare l'uomo, come continuazione del pensiero di Pitagora, Archita di Taranto, Ferecide, Parmenide, Platone e Aristotele; e la filosofia metafisica che, data una condizione oggettiva nella quale l'uomo vive, esprime sé stessa nei concetti attraverso i quali l'uomo individua gli ostacoli della propria esistenza individuando, di volta in volta, le forme coercitive imposte dalla filosofia assolutista spingendolo ad agire per rimuovere la coercizione che individua.

La metafisica non cambia le regole su cui si regge la società, tende a modificarle aumentando la libertà dell'uomo. Per contro, la filosofia assolutista tenderà a riportare l'uomo nella condizione di sottomesso come voluto da Dio cercando altre forme con cui veicolare la coercizione.

Lasciando perdere, per ora, le trasformazioni nella struttura emotiva dell'uomo prima della Rivoluzione Francese. Prendo in esame il periodo che va dalla restaurazione del regime assolutista fino ad oggi (con tutte le variabili nei singoli Stati, culture e necessità, come la cultura in quegli Stati che hanno subito il colonialismo) ha portato ad una trasformazione delle società civili dove oggi, dal punto di vista della relazione fra filosofia e metafisica, assistiamo a condizioni sociali che possono essere distinte in "fascismo" e "democrazia".

Le società assolutiste rispondono all'ideologia esposta dal Dio della Bibbia. L'uomo, uno schiavo sottomesso a Dio, privato del diritto di critica alle azioni infami del Dio della Bibbia, è costretto a subire la violenza di un Dio "buono" che lo stupra e lo violenta. Per estensione, il Dio "buono", è un'autorità fatta di macellai e di assassini che pretende di gestire gli Esseri Umani come un gregge per soddisfare le proprie necessità. Il genocidio del popolo Palestinese in atto dal 1948 e che oggi appare così drammatico, altro non è che la realizzazione della volontà di Dio ad opera degli ebrei che si ritengono in diritto di macellare ogni altro popolo per la gloria di Dio.

L'assolutismo del Dio degli ebrei e dei cristiani, trasportato nella politica della gestione della cosa pubblica, diventa lo Stato che si fa Dio e, proclamando la propria indiscutibile autorità, fa violenza sia alla popolazione che ha consentito il suo dominio (sequestro arbitrario dei diversi, repressione del modo di pensare, licenziamento di chi non è d'accordo, emarginazione di strati sociali, schiavitù della donna con l'impedimento dell'aborto, uso massiccio della polizia e della repressione, ecc.) e fa violenza ad altri Stati che non si adeguano a riconoscere la sua superiorità di Stato-Dio a cui loro si devono adeguare (vedi la distruzione degli Stati del Medio Oriente e del Nord-Africa; vedi la politica della guerra dei dazi di Trump).

Nei momenti storici in cui, apparentemente, la metafisica riusciva ad imporsi sulla filosofia costringendo le società ad aprirsi ai diritti dell'uomo, come nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo o nella Costituzione della Repubblica Italiana, immediatamente, nella società, agivano forze, educazionalmente prodotte che, pur non rimuovendo nominalmente i diritti dell'uomo dalle società, spostavano la centralità dei diritti dall'uomo a Dio. In questo modo i diritti dell'uomo diventavano i diritti di Dio di violentare l'uomo in nome della forma di quegli stessi diritti che l'uomo aveva conquistato contro l'assolutismo di Dio.

Il termine "libertà" tanto evocato dall'uomo contro l'assolutismo di Dio e dell'autorità che si fa Dio, diventava la libertà di Dio di uccidere, vessare, stuprare, violentare, creare miseria sociale ed emarginazione. Dio doveva essere libero e l'uomo non poteva pretendere di criticare o condannare Dio e chi si era fatto Dio nei suoi confronti.

"Io e te derubiamo e macelliamo gli altri". Dice Dio ai complici o alle "masse di complici" con cui esegue la sopraffazione. "Loro sono criminali!". Dice il Dio di turno per aggredire gli altri. E' indifferente se l'aggressione agli "altri" è fatta col Diluvio Universale che macella l'umanità o con la polizia dell'ICE che sequestra le persone in nome di chi si è fatto Dio. Così, ogni tanto, i complici di Dio, come è avvenuto in questi mesi in California, dicono: "Noi volevamo reprimere la criminalità, ma non pensavamo ad una caccia sistematica e indiscriminata all'uomo come quella voluta da Trump". Troppo tardi. Se non riconosci il nazi-fascismo nelle intenzioni e non sai distinguere la realtà dell'intenzione dalla sua rappresentazione, la sua rappresentazione ti indurrà a farti suo complice preparandoti a subire l'ira di Dio al quale hai concesso il potere assoluto su te stesso.

Nelle pagine che vengono presentate, vengono definite alcune riflessioni sulla contrapposizione fra filosofia e metafisica.

La contrapposizione è fra il Dio padrone contro gli Dèi dell'Olimpo, del Tartaro, dell'Ade. La contrapposizione è fra l'idea materialista meccanicista di chi, pensando all'uomo come corpi privi di divinità, lui è il padrone dell'anima, fa dello stupro e della violenza nei loro confronti, esercizio del proprio dominio e l'idea materialista dialettica di chi, pensando all'uomo come un soggetto che vivendo costruisce il Dio che diventerà, alimenta nell'uomo la volontà, l'intelligenza e la necessità di abitare il mondo e la società in cui è nato.

La contrapposizione, oggi come 2500 anni fa è la contrapposizione fra l'ideologia che fa dell'uomo un soggetto privo di intelligenza e di volontà che vive schiavo dell'intelligenza e della volontà di Dio e l'ideologia che fa dell'uomo il soggetto che manifestando la propria intelligenza e la propria volontà intrapprende un cammino per diventare esso stesso un Dio fra Dèi.

Questa condizione, oggi come oggi, nelle società si identifica nella contrapposizione fra il nazi-fascista Dio e l'uomo che cerca di costruire il proprio cammino divino costruendo la democrazia sia come uguaglianza fra gli uomini sia imponendo, ad ogni "autorità che tenderebbe a farsi Dio padrone nei suoi confronti", doveri di servizio all'uomo.

Fascismo e democrazia come manifestazione delle contraddizioni divine nelle società umane.

Nelle pagine che vengono presentate, vengono definite alcune riflessioni sulla contrapposizione fra nazi-fascismo e democrazia come manifestazione sociale della veicolazione fra filosofia e metafisica.

A mano a mano che il mio percorso a ritroso, nella mia ricerca culturale sarà esposto, si vedrà come questa contrapposizione sarà ulteriormente non solo sottolineata, ma precisata.

 

La filosofia dichiara guerra alla metafisica; XX secolo d.c. la filosofia fascista e le necessità degli uomini [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

02 ottobre 2025

Venti di guerra

Gli USA si sono raccontati tante volte di eserciti invasori a cui i loro eroi, i Gesù di turno, facevano fronte con coraggio, intelligenza e determinazione.

Solo che il cancro della distruzione cresceva al loro interno ed è quel desiderio del "Muoia Sansone con tutti i filistei" che gli USA hanno imparato leggendo la bibbia ed evitando la cultura per la paura di peccare.

 

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01 ottobre 2025

La filosofia dichiara guerra alla metafisica

Molte riflessioni sono necessarie per comprendere la lotta che ci fu fra la metafisica e la filosofia.

Noi conosciamo le citazioni di singoli filosofi. Citazioni su che cosa loro dicono. Non abbiamo le citazioni di che cosa dicevano coloro che subivano le affermazioni dei filosofi.

Non conosciamo nemmeno com'era l'ambiente della metafisica in cui il filosofo si muoveva.

Sappiamo che Pisistrato, VI secolo a.c., dette mandato ad Onomacrito di sistemare i testi orfici di Museo. Onomacrito ne manomise alcuni introducendovi alcune sue idee estranee all'orfismo e agli scritti di Museo. Scoperto, fu cacciato dalla città dal figlio di Pisistrato.

La prima testimonianza della presenza dei culti Orfici in Grecia e nella Magna Grecia, ci è trasmessa da Ibico un poeta di Reggio Calabria che fu alla corte del tiranno Policrate nell'isola di Samo.

Sia Policrate che Pisistrato, furono tiranni nel VI secolo a.c.. Questo significa che il culto di Omero e il culto di Dioniso erano comuni almeno 200 anni prima di quella data. Se noi pensiamo che Esiodo scrive la Teogonia nel 700 a.c. e Omero formalizza l'Iliade fra l'800 e il 700 a.c. (indicativamente nel 750 a.c.), quando ancora i primi filosofi greci non avevano ancora iniziato a "pensare".

Nella sua serie dei presocratici il Diels Kranz, dopo Orfeo e Museo colloca, Epimenide. Fu un filosofo metafisico che mise in atto una sistemazione delle credenze teologiche, istituì riti per la città di Atene e la purificò da un sacrilegio della famiglia degli Alcmeonidi (hanno ammazzato delle persone che si erano rifugiate presso gli altari sacri). Epimenide andò ad Atene il 630 per purificare la città. Si racconta che vivesse nella stessa epoca dei sette sapienti.

Il Diels Kranz continua con Esiodo e poi l'astronomo Cleostrato per arrivare a Ferecide di Siro, maestro di Pitagora e inventore, molto probabilmente, dell'anima indipendente dal corpo. Sembra che sia stato il primo a fare discorsi sulla metempsicosi (non ho trovato citazioni in merito). Con Ferecide di Siro, magari con le intenzioni di migliorare le conoscenze metafisiche, inizia la demolizione della metafisica in funzione della filosofia. Interessato all'Orfismo, provvide a porre le basi sia per la demolizione dell'Orfismo che delle teogonie di Esiodo e di Omero.

L’interesse di Ferecide di Siro per l’orfismo lo portò a modificare il pensiero orfico. Probabilmente molti aspetti dell'orfismo gli apparivano irrazionali, come la nascita di Fanes dall'uovo luminoso deposto da Nera Notte, e decise di scrivere proprie teogonie.

Sembrerebbe che Colli abbia scritto (riporto da Wikipedia):

Da un frammento risulta invece come egli affermi l'esistenza originaria di tre divinità primordiali ed eterne: Zas (incerto se coincida con Zeus), Chronos (Tempo, divinità di origine orfica) e Chthonie dalle cui vicende sarebbero nati gli elementi naturali e "la grande stirpe degli dei".

Il Diels Kranz scrive:

"Esistevano eternamente Zeus, Chronos, e Ctonia; Ctonia in particolare, ebbe il nome di Terra, poiché Zeus le diede la terra come dono onorifico - In Ferecide si trovano le forme del nome Zeus Dis, Zén, Dèn e Zas secondo una declinazione propria [nota: ricordo che Zeus in greco, significa Dio].

Diels Kranz, I presocratici, Editore Bompiani, 2008, pag. 105

I problemi teologici che Ferecide introduce, sono vari. Intanto l'etenità di Zeus in contrapposizione all'idea della nascita di Zeus. Come la trasformazione di Zeus in Eros dove non viene compresa la differenza fra Eros, che emerge dall'uovo deposto da Nera Notte, ed Eros che segue Afrodite.

Secondo alcuni, sembra che Ferecide sia stato il primo a parlare di metempsicosi, probabilmente come idea sorta dai mondi inferi degli Orfici. Sta di fatto che quest'idea, espressa dai pitagorici, aveva lo scopo di separare "ciò che anima" dal "corpo animato" facendolo diventare un oggetto in sé con una vita propria e un proprio destino.

Platone scrive ne La Repubblica:

"La scelta dipendeva per lo più dalle vicende della vita precedente, sicché Er riferì di aver visto l'anima che un tempo fu di Orfeo scegliere la vita di un cigno, onde evitare di venire alla luce generato da una donna - in effetti egli odiava il genere femminile che era responsabile della sua morte..."

Platone, La Repubblica, in Platone, Tutti gli scritti, Bompiani, 2014, p. 1327 (X 620 A)

Le affermazioni che si trovano in giro, che attribuiscono l'idea della metempsicosi agli Orfici, sembrano false. Spesso si confonde il pensiero Orfico col pensiero Pitagorico, ma Pitagora non è un orfico, è un filosofo che sta facendo guerra al mito e ai poeti. Nei testi delle Laminette Orfiche dedicate ai defunti dagli orfici non si parla mai né di reincarnazione né di metempsicosi. Si parla solo del cammino del defunto nelle terre di Persefone e Mnemosine.

Dai "sette sapienti" inizia la guerra al mito. La loro necessità di controllare le città, di dettare leggi e norme sociali ai cittadini, li costringe ad aggredire la metafisica del Mito che racconta della libertà degli Dèi come modello per la libertà dell'uomo.

Cosa significa stuprare la metafisica? Significa distruggere la metafisica ponendo al di sopra della realtà vissuta un padrone creatore della realtà. Un Artefice, un Uno, un Tutto eterno che, ingenerato, crea la realtà dove l'oggetto creato altro non è che reinterpretazione, in chiave assolutista, della metafisica. La metafisica cessa di essere l'oggetto attraverso il quale l'uomo interpreta la realtà altra, rispetto alla sua esistenza, per diventare l'oggetto che esprime il delirio di onnipotenza e la volontà di dominio dell'uomo sull'uomo.

Nelle pagine si riflette su alcuni aspetti della contrapposizione fra la metafisica espressa dal Mito e la metafisica espressa dal delirio di onnipotenza di cui i "sette sapienti" si fanno promotori.

 

La filosofia dichiara guerra alla metafisica [per l'indice delle pagine qui presentate]

 

01 ottobre 2025

Venti di guerra

Ci stiamo sempre più incamminando verso un mondo in guerra. E' questo che i cittadini vogliono?

Per l'occidente, un tempo la scusa erano i comunisti e la guerra fu evitata; ora che i fascisti sono indifferentemente con Russia, Ucraina, USA, ognuno di loro vuole essere sovranista dell'altro per coprire i propri fallimenti sociali ed economici.

Hanno bisogno di un Dio degli eserciti che li porti al macello della vita. Auguri!

 

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