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Novembre 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

19 novembre 2025 cronache della religione pagana
Metafisica e esistenzialismo

Claudio Simeoni

Cronache mese di ottobre 2025

19 novembre 2025

Metafisica e esistenzialismo

L'esistenzialismo vorrebbe definire l'uomo in relazione alla vita e alla morte dell'uomo. L'esistenza dell'uomo come creazione di Dio al quale l'uomo si deve sottomettere in quanto Dio, definito "Essere", diventa il padrone dell'uomo, definito "ente", attraverso un controllo che viene definito "Esserci". Che non è l'esserci dell'uomo nell'esistenza, ma è l'esserci di Dio nell'uomo che controlla l'esistenza dell'uomo.

L'esistenzialismo non è diverso dall'idealismo e dallo spiritualismo. Usa un linguaggio diverso, ma finalizzato al medesimo scopo: controllare l'uomo per conto e in nome di Dio.

Nell'esistenzialismo Dio è maggiormente presente nella vita dell'uomo. Mentre nell'idealismo e nello spiritualismo l'uomo va verso Dio, nell'esistenzialismo è Dio che va verso l'uomo per controllarlo e dominarlo.

Kieerkegaard vive l'angoscia di non essere abbastanza sottomesso a Dio. Il timore e l'angoscia che prova è quella di non essere un contenitore abbastanza soddisfacente per Dio che lo abita. Per Kierkegaard le sacre scritture cristiane sono la parola di Dio che lui deve far propria affinché Dio, che lo controlla nel suo esserci nel mondo, possa essere soddisfatto della sua sottomissione.

Nietzsche è considerato, sotto vari aspetti, un esistenzialista. Solo che Dio non abita in lui. In un crescendo delirante, è Nietzsche che progressivamente diventa Dio che proclama la verità profetica dell'oltre uomo, una sorta di super uomo elevato a Dio, che vive la realtà di un eterno ritorno destinato a ripetere continuamente le medesime azioni.

Heidegger descrive l'esistenza dell'uomo sottomesso a Dio che abita l'uomo e lo comanda attraverso l'esserci dell'ente, l'uomo, nel mondo. Un uomo obbediente a Dio che Heidegger identificherà con Hitler e il nazionalsocialismo. Il nazionalsocialismo mette in atto la cura per la società arrestando e incarcerando gli ebrei. Il concetto di cura di Heidegger, che viene scambiato per "solidarietà sociale", è il concetto che porta all'incarceramento e al genocidio, all'eugenetica e alla soppressione dei più deboli della società in cui la "cura" è praticata. Nell’esserci heideggeriano, è Dio, che abita l’uomo, l’ente, nell’esserci che mette in atto la cura dell’uomo affinché l’uomo non cerchi la sua libertà da Dio.

Jasper diverge da Heidegger. Nato come psicologo e psichiatra, vede nelle teorie esistenzialiste un modo di essere dell'uomo che, pur vivendo nella necessità di affermare sé stesso, interiorizza psicologicamente il proprio essere nel mondo.

Scrive Jaspers in Nietzsche (tradotto dallo spagnolo):

La concezione nietzscheana dei limiti della scienza, la sua interpretazione della verità, intesa come ciò che è capace di apparire, e il ciclo – che riappare in forme costantemente nuove – di un annientamento, per così dire, un annientamento suicida di ogni essere della verità, non mettono in discussione la ragione in generale. Che si tratti di moralità, della morte di Dio o della verità, tutto converge in una perdita nel nulla. Ma, all'interno di tali estremi, Nietzsche vuole raggiungere, in senso proprio, l'essere. Questo non è accessibile come ragione; quindi, cerca di raggiungerlo attraverso la dissoluzione della ragione stessa o attraverso un atto di irruzione.
Nietzsche attacca la ragione in quattro modi:
1. Contro l'affermazione che la verità risieda nel pensiero, applica la sua teoria dell'interpretazione e, di conseguenza, della natura apparente di ogni pensiero. Questa è la logica peculiare di Nietzsche. Le categorie del pensiero sono inganni necessari alla vita; sono utili e costituiscono strumenti per afferrare qualcosa (6, 22). Se non si credesse in esse, il tutto perirebbe (16, 20).
Ma non sono verità, bensì finzioni. In effetti, la loro origine non è nell'essere, ma piuttosto sono la condizione che ci permette di pensarlo. Questa condizione è che qualcosa sia identico a se stesso. Solo se pensiamo in identità (casi identici, ciò che rimane identico a se stesso) l'essere diventerà oggetto di pensiero. L'ammissione di un'entità identica a se stessa "è necessaria per pensare e poter concludere; la logica fornisce solo formule per ciò che rimane nell'identità" (16, 30). Nietzsche sviluppa questi pensieri nei seguenti passi; Il pensiero dell'identità esige il principio di contraddizione. Anche questo, nell'orizzonte ingannevole di un intelletto che cerca l'essere, costituirà una finzione. Affermando e negando la stessa cosa, falliamo. Tale affermazione e negazione sono solo una proposizione dell'esperienza soggettiva: non esprimono nulla. “Necessità”, valida per l'essere in sé, ma solo un'impotenza della nostra facoltà di pensare. “La proposizione non contiene alcun criterio di verità, ma un imperativo riguardo a ciò che deve essere vero” (16, 28 sgg.).

Da: Karl Jaspers, "Nietzsche", Editorial Sudamericana, Buenos Aires, 1963, pag. 229-230

Jaspers usa l'esistenzialismo in funzione della sua preparazione in psichiatria e usa, la preparazione medica e l'esperienza in psichiatria, per interpretare l'esistenzialismo.

Con l'arrivo del nazismo hedeggeriano, Jaspers, sposato ad una donna ebrea, viene costretto a scegliere fra esilio e ripudio. Preferisce non scegliere e rimane in assoluto isolamento fino alla fine del nazismo. Il nazismo lo ritiene innocuo e non lo perseguita. Solo alla fine del nazismo, sembra, sia stato emesso nei suoi confronti un mandato di cattura che non fu eseguito per l'arrivo delle truppe americane.

Diverso ancora è l'esistenzialismo di Sartre.

Sartre studia Husserl ed Heidegger in una scuola filosofica francese in dissenso con la filosofia spiritualista e idealista. Dalla fenomenologia, Sartre ricava il concetto secondo cui la coscienza manifesta un intento. Le intenzioni della coscienza la trascinano nella trascendenza ineliminabile verso il mondo e le cose. La coscienza è sempre "coscienza di qualche cosa" e questo le impedisce un ritorno spiritualistico nell'interiorità né essere sostanziata in un principio metafisico separato. Anche l'Io, dal punto di vista della coscienza, è un oggetto psichico, un referente dell'attività intenzionale della coscienza.

In questo contesto, Sartre nega il concetto heideggeriano di "esserci" come controllo di Dio, l'essere, sull'ente, l'uomo.

Mentre Heidegger diventa il filosofo del nazismo; Sartre viene assunto a filosofo della "sinistra" francese.

Tutto l'esistenzialismo ha come scopo la sottomissione dell'uomo a Dio. L'uomo non è il soggetto che abita e si trasforma nel mondo, ma è la marionetta della quale Dio tira i fili. Poi, la mano di Dio passa nelle mani dell'autorità Istituzionale che, lungi dal funzionare per l'uomo, tira i fili della marionetta “uomo” per i propri interessi e per il proprio tornaconto personale.

Vedi anche:

19) La metafisica e l'esistenzialismo Seconda parte: Martin Heidegger

18) La metafisica e l'esistenzialismo Prima parte: Soren Kierkegaard

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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