Juan Orlando Hernandez, che il presidente Trump ha definito vittima di persecuzione, ha contribuito a orchestrare una cospirazione di trafficanti di cocaina durata decenni
I post sui social media del presidente Trump sul Venezuela e sull'ex presidente honduregno hanno evidenziato una dissonanza nella sua campagna contro il traffico di droga.
Dicembre 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
Cronache mese di dicembre 2025
01 dicembre 2025

La violenza, questo mostro che viene praticato da troppi uomini, viene usata per ridurre le persone ad oggetti di possesso, spesso massacrandoli. Massacrandoli, gli uni contro gli altri, quando le diverse religioni, o interessi economici rappresentati dalle diverse religioni, si contendono il possesso di persone, gruppi di persone, popoli o nazioni. Per eliminare questa violenza, vi è un solo mezzo. E' necessario opporre all'ideologia religiosa del possesso delle persone, l'ideologia dell'autodeterminazione delle persone contro ogni pretesa di un dio padrone di possederle. Opporre all'ideologia della verità, che vuole il possesso dei corpi delle persone (delle donne, dei bambini, degli emarginati, dei malati, ecc.), l'ideologia della libertà che imponga alle religioni del possesso (monoteiste e buddisti) il rispetto della determinazione delle persone del proprio corpo e della propria vita.
La storia conosce solo due tipi di religioni: le religioni che impongono una verità e che aggrediscono le persone affinché si sottomettano a quella verità, e le religioni di libertà che, riconoscendo gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo della vita degli uomini, indicano gli ostacoli agli uomini affinché rimuovendoli riacquistino il controllo di sé stessi e del loro futuro.
Noi siamo per la religione di LIBERTA', contro ogni religione che trasformi l'uomo in un oggetto posseduto da un qualche dio padrone e, per estensione, da chi lo rappresenta o afferma di rappresentarlo.
Tutte le religioni di verità monoteiste, cristianesimo (in tutte le sue sette), ebrei (in tutte le loro sette), islam (in tutte le sue sette), comprendendo il buddismo, sono religioni ingiuste e inumane. Tutte hanno una verità di imporre all'uomo per impedire all'uomo la sua libertà, sia sociale che personale. Tutte praticano l'omicidio dell'uomo per la gloria della loro verità, del loro dio padrone.
Noi pensiamo che la realizzazione della religione Pagana Politeista aprirà un ulteriore dibattito fra gli Esseri Umani sulla libertà sociale, sul diritto di ogni singola persona (specialmente le donne) di disporre del proprio corpo e della propria persona, sui caratteri peculiari della democrazia moderna e sui doveri delle Istituzioni nei confronti dei cittadini.
In questi duemila anni abbiamo assistito alle più crudeli guerre portate dalle religioni monoteiste, cristianesimo, islam, ebraismo e buddismo, contro l'umanità fino alla realizzazione di tante società costruite ed organizzate sul modello della "città di dio" che hanno seminato odi, discordie e genocidio, al solo fine di costringere l'uomo all'obbedienza e alla sottomissione al proprio dio padrone.
In questi duemila anni abbiamo assistito al bisogno di libertà dell'umanità. Il bisogno di liberarsi dall'orrore della "città di dio". Un'impresa del pensiero umano nobile e gloriosa che ha salvato l'umanità circoscrivendo nella società l'azione delle religioni rivelate nella sfera personale della malattia psichiatrica, chiamata fede, vissuta in forma privata. Quando la società umana, nel corso del suo sviluppo, arriverà all'eliminazione (o almeno all'eliminazione nell'agire delle istituzioni sociali) delle pretese di legittimità sociale dell'ideologia del possesso degli individui, non ci saranno più conflitti sociali perché le Istituzioni avranno come ideale sacro l'autodeterminazione della persona per la costruzione del futuro sociale.
Lo studio delle leggi che regolano le relazioni emotive nella società nasce dal desiderio di eliminare l'ideologia del possesso delle persone. Questo è il compito della Religione Pagana. Il compito della Religione Pagana è quello di sostituire i dogmi di verità delle religioni monoteistiche e del buddhismo, con i dogmi di libertà che garantiscano il divenire dell'uomo. E' questa la differenza fra noi, Pagani Politeisti, e ogni altra religione rivelata, buddismo compreso.
E' essenziale che chi manifesta le idee Pagane di liberazione della struttura emotiva dell'uomo dall'orrore cristiano, tenga sempre conto dei rapporti fra lui e le sue idee, fra le sue idee e il mondo in cui vive e le sue idee e la società specifica in cui agisce. Deve tener conto, essenzialmente, che vive in un complesso religioso monoteista e che i monoteisti, sia essi cristiani che ebrei, musulmani o buddisti, consentono la "libertà di espressione" soltanto nella misura in cui tale libertà si applica a loro e ai loro diritti di prevaricare e di sottomettere le persone più deboli. Quando la società viene pervasa da istanze di libertà delle persone, i monoteisti mettono in atto azioni delittuose, criminali e mafiose, per impedire che si avvii un dibattito che possa mettere in discussione il loro diritto di possedere le persone e di usarle come schiavi. In modo particolare, i monoteisti non tollerano che si metta in discussione le loro attività criminose nei confronti dei bambini. Sui bambini i monoteisti impongono la patologia psichiatrica di onnipotenza, con l'identificazione nel dio padrone o nel "Gesù dolorante", in modo da renderli dipendenti dall'idea del dio padrone e bisognosi di provvidenza per tutta la loro esistenza.
Se il Pagano Politeista non tiene conto che c'è un insieme religioso che agisce contro di lui e che ha lo scopo di far fallire i suoi progetti e si occupa solo del suo sentire intimo, difficilmente potrà evitare la sconfitta lungo il suo cammino.
Una sconfitta che non sarà la sua sconfitta. La morte del corpo fisico metterà comunque fine ad ogni trasformazione, ma la sconfitta dell'apertura emotiva verso il futuro della società nella quale agisce. La sconfitta dell'apertura verso il futuro di quella società che egli aveva intuito ma non ha saputo realizzare.
Il Pagano Politeista riconosce l'esistenza di Dèi che vengono qualificati e sostanziati (nella loro presenza e nelle loro azioni) nelle relazioni che egli costruisce o subisce col mondo che gli sta attorno. Il Pagano Politeista sa anche che quegli stessi Dèi sono espressi anche dalla cultura sociale in cui vive nelle relazioni che gli uomini intrattengono fra di loro e con le culture del mondo. Gli Dèi, espressi dalle relazioni, non sono specifici dell'azione del singolo Pagano. Non sono controllati dal Pagano attraverso la sua azione, ma l'azione del Pagano Politeista viene ispirata dagli Dèi che si alimentano e si esprimono nelle relazioni dinamiche fra le culture, fra i popoli, fra le nazioni e all'interno delle stesse culture, degli stessi popoli, delle stese nazioni.
Un esempio pratico pu essere il rapporto che esiste fra l'azione del Pagano e la diffusione delle sue idee in una società democratica. La democrazia di un paese occidentale è gestita da individui la cui religione è quella monoteista, cattolica in Italia. Individui la cui ideologia emotiva è quella della monarchia assoluta come manifestazione del dio padrone nella società. Questi monoteisti interpreteranno la loro religione per giustificarla di fronte ai principi Costituzionali solo che, seguendo la religione cattolica, costoro applicheranno i principi Costituzionali a sé stessi, rivendicando dei privilegi sociali, evitando di applicarli, se non formalmente, ai cittadini o a tutti coloro che ritengono sottoposti o che debbano essere sottomessi. Pretenderanno i doveri dai cittadini applicando a sé stessi il diritto di venir meno ai propri doveri. Così, il Pagano Politeista, che la religione cattolica non è in grado di contrastare ideologicamente in base ai principi di quella società, si troverà ad essere vessato, denigrato calunniato, diffamato e ingiuriato. Comunque i cristiani tenteranno di impedire a quel Pagano di sviluppare il suo pensiero, di creare dibattito sulle idee, ritenendo che, in fondo, il più forte abbia diritto, nella società, di vessare il più debole. Molto probabilmente si verificherà che il Pagano sufficientemente preparato per argomentare in maniera efficace in relazione al monoteismo si sentirà dire, da veri o finti pagani, che se l'è cercata.
Ogni Pagano che agisce in una società deve concentrare la sua attenzione sui problemi principali che gli si presentano. Deve saper dividere il principale dal secondario e concentrare le sue forze sulle questioni più importanti. Le questioni più importanti che le sue forze gli consentono di affrontare. In ogni insieme, sia sociale che culturale, esistono questioni importanti e questioni secondarie. Il Pagano deve concentrare l'attenzione sul principale, e su quello alimentare il suo intento d'azione, e tralasciare o non farsi coinvolgere dagli aspetti secondari.
Quando la religione monoteista presenta un'emergenza o dei problemi, invitando il Pagano Politeista a partecipare a quei problemi "per il bene della società e dell'umanità", il Pagano Politeista deve ritrarsi perché un monoteista, un cattolico nel caso dell'Italia, non ha mai a cuore il bene della società o dell'umanità. Un cattolico usa la società e l'umanità come uno strumento per glorificare il suo dio padrone. L'umanità, per un cattolico, è un oggetto d'uso, uno strumento con cui imporre il proprio dominio. I missionari cristiani in Africa hanno costruito la miseria e ora usano la miseria per ricattare i popoli occidentali; con la miseria si fanno finanziare per poter perpetuare le condizioni di miseria. I missionari cristiani godono della miseria dei popoli. Nella miseria dei popoli e delle società si sentono tanto "dio padrone"; sentono di possedere quei disgraziati come oggetti.
Un Pagano Politeista maturo non si ferma ad immaginare gli Dèi. Non fantastica con le "nebbie di Avalon" o con i giochi infantili della Wicca. Non usa i tarocchi per sperare di indovinare il futuro. Un Pagano Politeista maturo incontra gli Dèi nella quotidianità. Li incontra nelle azioni e riconosce che le relazioni che sta vivendo sono relazione volute dagli Dèi o da lui imposte agli Dèi che coinvolgono le sue emozioni. Pertanto, l'azione del Pagano Politeista tiene conto della realtà oggettiva della situazione in cui vive, della sua quotidianità. Non si immagina di volare su una scopa, né di cavalcare Pegaso. Il Pagano maturo pianifica la sua azione con la quale deve diffondere le sue idee. Sceglie la direzione, l'ambiente, e la sfaccettatura delle idee che in quell'ambiente vuole presentare. Grande fu l'amore di Giordano Bruno, stolte le sue scelte che lo portarono sul rogo. Fu accecato dal dio buono e non si avvide di quanto sangue quelle mani grondavano.
Il Pagano Politeista fa un bilancio delle sue idee e delle idee del monoteismo, del cattolicesimo nel caso italiano. Il Pagano fa un bilancio fra la sua forza culturale e le idee sociali per manifestare le sue idee in quel determinato momento. In quel momento le sue idee scorrono veloci? Deve far attenzione a quante idee e quanta cultura è in grado di gestire. In quel momento la sua persona viene offesa, vilipesa, insultata? Deve far in modo di proteggere la scintilla delle idee.
Il Pagano Politeista non ritiene, come il cristianesimo, "che non bisogna dare le perle ai porci". Prima di tutto perché non ritiene che nessuna persona sia indegna della vita e del sapere e poi perché il valore di una perla di conoscenza è tale solo quando la si riconosce. Inoltre, la conoscenza non è una cosa che qualcuno dona, ma è un qualche cosa che qualcuno DEVE rubare e far sua. Se non si acquatta come un ladro nella notte per afferrarla, significa che non ne conosce il valore. Le perle di conoscenza, quando vengono rubate, arricchiscono il ladro, ma non impoveriscono il derubato.
Il Pagano Politeista, nella sua azione, deve concentrare la sua attenzione sui fenomeni importanti nei quali agisce per fondare il futuro religioso e sociale.
Perché è stato necessario fondare la Federazione Pagana per permettere la diffusione delle idee proprie della Religione Pagana?
Per consentire alle idee della Religione Pagana di affrontare, confrontarsi e dibattere le idee diverse che agiscono nella società civile.
Perché è necessario studiare le idee della società civile e confrontarle o confutarle con le idee proprie della Religione Pagana?
Per far sì che la società civile sostituisca la propria visione creazionista, che la costringe a pensare il mondo soggettivando l'ottica del dio padrone, con una visione del divenuto e delle trasformazioni del mondo riconoscendo la necessità che l'uomo si attrezzi, culturalmente ed emotivamente, per affrontare al meglio i propri problemi esistenziali.
Imparare, studiare e discutere le idee, non è facile. Si è spesso indotti a discutere per schemi, modelli o etichette, anziché nei contenuti delle idee. L'idea non si distingue per l'immagine, ma per i suoi contenuti. Sono i contenuti dell'idea l'oggetto del discutere e non la sua rappresentazione.
Quando discutiamo, opponendo idea ad idea, non possiamo pensare di avere tutte le ragioni sufficienti per supportare le nostre idee. La cultura in cui viviamo si è formata negli ultimi quattromila anni del vissuto umano e lo stesso Essere Umano si è trasformato, fagocitando la cultura del proprio vissuto, in miliardi di anni d'esistenza sul pianeta. Noi non saremo mai ciò che necessitiamo in assoluto di essere, ma siamo una somma di esperienze personali innestate su un corpo, che si è sedimentato in miliardi di anni, capace di manifestare una struttura emotiva che appare incomprensibile ad una ragione che, tuttavia, è emersa da essa.
I Pagani devono essere individui di esperienza, che vivono nelle relazioni con e nel mondo e, nello stesso tempo, devono studiare per leggere le esperienze di altri e confrontare l'esperienza di altri con la propria esperienza.
Il metodo che il Pagano assume è quello di passare dalla vita pratica delle relazioni nel mondo in cui vive, alla descrizione teorica del proprio vissuto nel tentativo di individuare tutti i meccanismi della propria esperienza e poter fornirsi di esperienze per affrontare nuove e diverse esperienze teorizzando ancora sui meccanismi delle nuove esperienze.
La verità, in cui un Pagano vive, è una verità in perenne modificazione perché varia sia per l'esperienza dalla quale è espressa sia per le sue capacità dell'individuo di sintetizzare la propria esperienza in un insieme di principi teorici capaci di guidarlo in nuove esperienze.
In campo sociale, un Pagano tende ad acquisire una completa conoscenza di tutti gli aspetti che concorrono alla formazione delle condizioni e delle contraddizioni nelle quali vive.
Il Pagano nel diffondere le proprie idee e la propria visione del mondo commette molti errori. Soprattutto errori dovuti all'idea che la struttura ideale che ha elaborato sia una novità assoluta nella storia; la convinzione che tutti, indistintamente, possano capire le sue idee; la convinzione che non esista un "oltre" a ciò che ha scoperto ed elaborato teoricamente.
L'errore più grande che può commettere un Pagano è l'errore di "arroganza". Un Pagano non è umile. Ciò che egli conosce, qualunque sia la conoscenza, è stata costruita dal singolo Pagano con immenso sforzo e dedizione inflessibile. Ogni Pagano è orgoglioso dei risultati raggiunti perché quei risultati non solo gli hanno dato una maggiore comprensione del mondo, ma una maggiore lucidità nella percezione ed analisi dei fenomeni che dal mondo gli si presentano.
L'errore di "arroganza" arriva quando il Pagano proclama che non esiste un oltre. Quando inizia ad affermare senza argomentare. Quando cessa di analizzare quanto intuisce per trasformare il suo intuito in un'affermazione perentoria. Quando alle idee e all'analisi teorica sostituisce la sua persona.
Supponiamo che due Pagani inizino insieme ad esplorare il mondo partendo dalle argomentazioni esoteriche che incontrano nella loro cultura. Una volta che hanno iniziato a praticare la magia nelle relazioni con il mondo e che la magia inizia a trasformarli, entrambi i Pagani hanno davanti a loro vari sentieri che possono percorrere.
Esistono percorsi "facili", che danno un risultato immediato, come, ad esempio, iniziare ad occuparsi di erbe, di unguenti, di pratiche di meditazioni che, essendo pratiche culturalmente accettate, permettono al Pagano di ottenere un'approvazione sociale quasi immediatamente.
Al contrario, esistono percorsi "difficili", che non solo non danno un risultato immediato, ma creano diffidenza e sospetto fra le persone perché le trasformazioni che questi sentieri inducono non fanno parte dell'orizzonte culturale in cui il Pagano opera e per poter percorrere quel sentiero è necessario modificare anche l'ambiente culturale.
Il sentiero facile è abbastanza appagante. Il pagano che lo percorre si muove avendo come fine l'approvazione sociale. Il sentiero difficile non ha come fine l'approvazione sociale, ma la qualità della trasformazione sociale che si induce sviluppando quella visione del mondo.
Chi percorre il sentiero facile mira a garantirsi i risultati sociali nel mondo presente; chi percorre il sentiero difficile non si cura di raccogliere risultati, ma solo di diffondere le teorie che ha sviluppato alimentando le esperienze della sua vita.
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