Juan Orlando Hernandez, che il presidente Trump ha definito vittima di persecuzione, ha contribuito a orchestrare una cospirazione di trafficanti di cocaina durata decenni
I post sui social media del presidente Trump sul Venezuela e sull'ex presidente honduregno hanno evidenziato una dissonanza nella sua campagna contro il traffico di droga.
Dicembre 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
Cronache mese di dicembre 2025
16 dicembre 2025

L'empatia non è una questione di simpatia, è l'insorgenza di un'emozione che coinvolge la struttura fisica dell'individuo.
La questione l'ho trattata fin dalla fine degli anni '80 all'interno del Libro dell'Anticristo. Noi siamo legati emotivamente ad ogni essere del mondo. Alcuni più di altri sono in grado di attivare la nostra con-partecipazione emotiva.
Dal punto di vista razionale, la condizione della con-partecipazione è abbastanza logica. Le religioni, come il cristianesimo, nella loro attività di condizionamento educazionale dell'infanzia, lavorano per allontanare le persone dalla con-partecipazione emotiva con gli altri uomini e legarla come con-partecipazione emotiva alla "sofferenza di Cristo" che diventa la con-partecipazione alla sofferenza di ogni padrone sociale.
Ultimamente, con i nuovi strumenti di analisi, si sta cercando di capire che cosa si attiva nel cervello umano quando viviamo, psicologicamente, lo stesso dolore di altri uomini.
Scriveva un piccolo giornale nel 2004:
Se una persona a noi cara sta male, anche noi soffriamo. Può sembrare una banalità, ma adesso è stata dimostrata scientificamente. Infatti, in base ai risultati di una ricerca condotta dal University College di Londra, quando assistiamo al dolore di una persona a noi vicina, nel nostro cervello si attivano l'insula e la corteccia cingolata anteriore, le stesse zone che entrano in gioco se a provare dolore siamo proprio noi. E la prova che la compartecipazione al dolore altrui non è solo emotiva, viene documentata dalla risonanza magnetica.
Da Telesette del 16.03.2004
Appare del tutto evidente che, quanto analizzato e individuato, non è la causa dell'insorgenza emotiva della con-partecipazione al dolore dell'altro, ma gli effetti fisici, i riscontri sul corpo, dell'insorgenza emotiva alla con-partecipazione del dolore.
Alcune persone sono maggiormente sensibili, altre meno. Ad esempio, molte persone sono sensibili al dolore dei Palestinesi provocato dagli Israeliani; gli israeliani sono insensibili al dolore degli altri compiacendosi di infliggere dolore ai Palestinesi per poterli saccheggiare, stuprare e derubare.
Il condizionamento educazionale indotto dall'ideologia ebraica impedisce la con-partecipazione al dolore dell'altro perché vive di auto-compassione di sé stesso giustificata dal delirio di onnipotenza del Dio che gli ha indicati come "razza superiore" o "popolo eletto".
16 dicembre 2025

Dionisio o Bacco o Libero, Dio del vino della gioia e delle orge di Grecia e Roma. Moltissime sono le similitudini fra i misteri di Dionisio (conosciuto da 13 secoli prima di Cristo) su cui è stato ostruito il "mito cristiano". Dioniso, figlio di Semele e Zeus, non nasce come un Dio. Nasce come un mortale figlio di Zeus, un uomo che diventa un Dio, e per questo venerato come "liberatore" dalla condizione umana per accedere alla condizione divina. Una volta defunto discese agli inferi. Dioniso è il "nato tre volte" e la sua vicenda descrive le tappe umane per trasformarsi in un Dio.
Scrive Euripide nella commedia I Cretesi:
Euripide, I Cretesi, fr. 79, 4-15
Eccomi giunto. Ho lasciato i templi divini; hanno coperture di travi, fornite dai cipressi del luogo, tagliate dalla scure dei Calibi, e precise giunture, che una mescola di colla tiene insieme con la forza di un toro. Pura è la vita a cui tendiamo, da quando sono divenuto iniziato di Zeus dell'Ida e bovaro di Zagreo, che va nella notte; ho celebrato i rituali festini a base di carne cruda e le fiaccole in alto ho levato in omaggio alla madre montana insieme ai Cureti; sono stato consacrato e ho ricevuto il titolo di bacchos.
E ancora:
Euripide, Le Baccanti 72-4
Beato, colui che, conosciuti per divino favore i riti iniziatici degli Dèi, pura rende la sua esistenza ...
Anche per essere ammessi al culto dionisiaco era necessario essere iniziati (batezzati?), introdotti al tempio e sottoposti ad un rigido digiuno.
Altra somiglianza nel rituale di Dioniso ripreso dai cristiani è quello che prevedeva l'omofagia (consumazione della carne e del sangue di un animale). I cristiani parlano della carne e del sangue del loro Gesù. Dioniso, inoltre, era strettamente connesso con i cicli vitali della natura alla quale venivano legati il concetto di resurrezione (primavera) e morte (autunno) proprio come manifestazione della morte dell'uomo e la resurrezione come un Dio.
Il pasto omofagico realizzava l'unione tra il sacrificante e la divinità destinataria del sacrificio. Il pasto comune consentiva anche una comunione mistica tra tutti i partecipanti. Il gruppo trovava la sua unità religiosa attraverso l'identificazione dei sacrificanti con Il Dio attraverso la vittima del sacrificio che veniva identificata con Dioniso.
Questa pratica sarà copiata dal cristianesimo dove, il termine comunione, anziché indicare la fratellanza fra i partecipanti, è usato nel senso di "eucaristia" (uno dei sacramenti della religione cristiana che sottomette i partecipanti a Dio).
Scrive Platone nel Fedone:
Platone, Fedone 69c-d
69c. ... E questi, che hanno istituito per noi i riti iniziatici, probabilmente non sono uomini di poco conto, ma da molto tempo essi in realtà, esprimendosi in forma enigmatica, fanno capire che chi giunga nell'Ade senza aver ricevuto l'iniziazione e incompleto per la sua mancata partecipazione ai riti misterici, giacerà nella melma, mentre chi vi giunga dopo aver ricevuto la purificazione ed essere stato iniziato, vivrà con gli Dèi. Infatti, come dicono coloro che hanno consuetudine con i riti iniziatici, "Sono molti a portare il tirso...
Appare evidente l'operazione di Platone nel voler orientare i riti dionisiaci nel senso di "inferno e paradiso", "giacere nella melma e vivere con gli Dèi". Cosa che sarà continuata dai cristiani.
Anche i simboli di Dioniso: la vite, il melograno, l'ariete corrispondono perfettamente (vite e melograno), o approssimativamente (ariete-agnello) ai simboli attribuiti dai cristiani a Gesù.
Nota: Le citazioni sono prese da "Le religioni dei misteri" vol. 1, di Scarpa, Editore Lorenzo Valla.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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