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Dicembre 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

23 dicembre 2025 cronache della religione pagana
La libertà delle religioni o la libertà dell'uomo
dalle religioni per scegliere la propria religione?

Claudio Simeoni

Cronache mese di dicembre 2025

23 dicembre 2025

La libertà delle religioni o la libertà dell'uomo
dalle religioni per scegliere la propria religione?

La libertà religiosa, come dice la nostra Corte Costituzionale, non riguarda la libertà delle religioni di far violenza ai cittadini, ma riguarda i diritti dei cittadini di non vedersi aggredire dalle religioni nell'ossessiva ricerca di nuovi adepti.

Secondo la Corte Costituzionale, i principi religiosi vanno circoscritti alla sfera privata e non possono entrare in contrasto con le norme e la morale Costituzionale.

E' la morale Costituzionale che deve essere il faro della società civile, non la morale del Macellaio di Sodoma e Gomorra o del pederasta in croce.

Quando il principio di uguaglianza viene introdotto e disciplinato per legge in modo da consentire la libertà di scelta dei cittadini, ecco il terrorismo cristiano manifestarsi in tutta la sua violenza. E non si dica che quelle di Betori sono solo opinioni. Sono atti di guerra messa in atto sia attraverso l'organizzazione criminale "chiesa cattolica", sia attraverso i politici cattolici che, anziché fare gli interessi della nazione, preferiscono fare gli interessi del Vaticano contro i cittadini italiani.

Da quando si presentò la situazione nell'articolo, il principio di uguaglianza delle associazioni religiose è passato anche se la chiesa cattolica non solo continua a mantenere i suoi privilegi, ma continua ad attaccare i cittadini che non si sottomettono al suo Dio per impedire loro di vivere una vita serena.

Il principio della disuguaglianza voluto dalla chiesa cattolica viene chiamato, dalla chiesa cattolica, "uguaglianza e dignità dell'uomo" che consiste nell'essere tutti uguali in ginocchio davanti al suo Dio e a chi lo rappresenta, lasciando la dignità dell'uomo di sottomettersi ad ogni autorità in nome di Dio.

Scrive il giornale La Repubblica nel 2007

Libertà religiosa, lo stop della CEI: errore parificare i cattolici agli altri
Monsignor Betori in Parlamento: conseguenze gravi sul matrimonio dal rischio-poligamia

articolo di Marco Politi

ROMA - Pollice verso della Cei nei confronti del progetto di legge sulla libertà religiosa, che invece piace molto alle altre confessioni. I vescovi respingono l'idea che la Chiesa cattolica sia uguale alle altre confessioni. E criticano il fatto che il principio di laicità sia la base della libertà concessa a tutte le fedi.

Portatore del giudizio negativo, durante l'audizione in commissione Affari costituzionali della Camera, è stato il segretario della Cei monsignor Giuseppe Betori. Il concetto di laicità - ha criticato - "è più vicino al modello francese che non alla tradizione italiana". Inoltre il progetto "rischia di omologare la Chiesa cattolica e le altre confessioni religiose" nei rapporti con lo Stato.

Per la Cei suscita "sorpresa e preoccupazione" l'introduzione del principio della laicità come fondamento della legge sulla libertà religiosa. Per i vescovi dovrebbe essere il contrario, e cioè che "il diritto alla libertà religiosa strutturi il principio di laicità".

Qui però la gerarchia ecclesiastica sbaglia: la Corte Costituzionale ha già riconosciuto la laicità come principio supremo dell'ordinamento giuridico. Il che è evidente. In base alla laicità lo Stato non può ispirarsi né ad un'ideologia né ad una religione e ogni credo è uguale davanti alla legge.

Proprio questo, invece, disturba la Cei, che dai privilegi concordatari vuole dedurre uno status di rango più elevato per la fede cattolica. Betori è stato polemico: "L'inserimento del principio di laicità nell'ordinamento mediante una legge sulla libertà religiosa e la sua affermazione quale fondamento di una tale libertà appare singolare e forzata". Duro anche il giudizio sulla disciplina para concordataria dei matrimoni religiosi di altre fedi. Intanto perché c'è il rischio di introdurre istituti in contrasto con principi irrinunciabili della legge italiana. I musulmani, ha ricordato Betori, prevedono "forme di poligamia" e "non si possono riconoscere effetti civili a questi matrimoni". Ma c'è un aspetto più generale, che dà ragione ai vescovi: in molti paesi di altre culture il rito religioso è cosa diversa dal matrimonio come istituto giuridico e non ha senso inventare in Italia un "matrimonio religioso" per fedi che non lo hanno.

"Nel mondo musulmano - sottolinea in proposito Souad Sbai, leader dell'associazione donne marocchine - il contratto matrimoniale si fa dal notaio ed è assurdo trasformare gli imam in ministri del culto". In ogni caso il prelato ha ammonito che l'integrazione di nuovi gruppi etnici non può portare al cedimento di fronte a "dottrine o pratiche che suscitano allarme sociale".

L'audizione di Betori, iniziata con parole di apprezzamento, è stata scandita da una raffica di giudizi negativi sugli aspetti "problematici e non condivisibili" del progetto. La Cei teme le norme che riguardano l'accesso delle altre fedi al servizio pubblico radiotelevisivo. Chiede approfondimenti a proposito del "registro delle confessioni" e dei "diritti delle confessioni" -iscritte. E non è d'accordo su cornei! testo disciplina la materia degli edifici di culto né sull'equiparazione automatica delle confessioni e associazioni religiose alle Onlus ai fini della destinazione del 5 per mille e delle donazioni. Meno che mai la Cei accetta che il trattamento delle altre fedi ricalchi il regime giuridico "bilateralmente previsto per la Chiesa cattolica". Insomma, uno stop su tutta la linea.

La Repubblica, 17 luglio 2007

E' difficile conquistare uno spazio di libertà quando le Istituzioni favoriscono l'odio della chiesa cattolica contro i cittadini. Eppure, questa è la situazione che vivono gli italiani con una chiesa cattolica tutta tesa a stuprare i bambini, qualche volta anche fisicamente, al fine di avere adepti con i quali controllare una società che ambisce a quel benessere sociale che il suo Dio nega.

 

23 dicembre 2025

Pedofilia, risarcimento record, i preti USA pagano 660 milioni

La diocesi di Los Angeles rifonderà 508 vittime con 660 milioni di dollari.

Hanno poco i cattolici da protestare contro la pedofilia dei preti cristiani. Sapevano che Gesù è stato arrestato col bambino nudo e, dunque, non avendo processato per pederastia Gesù, come possono pretendere che i preti cattolici, che per la religione cristiana rappresentano Gesù in terra, non facciano altrettanto?

La Cina ha detto alla chiesa cattolica che non ci sono bambini cinesi da stuprare. Per questo motivo la chiesa cattolica ha fatto una campagna d'odio contro la Cina. I paesi occidentali, al contrario, hanno consentito alla chiesa cattolica di stuprare i bambini e spesso le autorità civili hanno fatto finta di non vedere quando hanno favorito quest'attività.

Negli USA e in occidente, siamo nel 1997, da una decina d'anni stanno emergendo le notizie di stupro di minori ad opera della chiesa cattolica. Si stanno chiedendo i danni.

Scriveva il giornale La Repubblica nel 2007:

100 milioni di dollari
Nel 2004 la diocesi di Orange, in California, ha pagato 100 milioni di dollari di risarcimento a 90 vittime di abusi sessuali

85 milioni di dollari
La diocesi di Covington, nel Kentucky, ha pagato lo scorso anno 85 milioni di dollari a 360 persone molestate

1,5 miliardi di dollari
Le azioni legali per abusi sessuali sono già costate alla chiesa cattolica statunitense la cifra record di oltre 1,5 miliardi di dollari

Hanno dichiarato bancarotta per non risarcire le vittime degli abusi.
Cinque diocesi hanno chiesto la protezione dalla bancarotta: San Diego, Davenport, Portland, Spokane e Tucson

Da: La Repubblica del 16 luglio del 2007

Non pensate che l'attività di stupro dei bambini ad opera della chiesa cattolica sia cessata. Continua con maggior prudenza come continua la complicità delle autorità civili che, ogni tanto, gridano allo scandalo.

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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