La liberazione della donna dalla sottomissione cristiana
Dea Madre, Femminino Sacro, Grande Madre
Dall'ideologia cristiana alle ossessioni e fobie in Freud

Claudio Simeoni

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Origine, fini e implicazioni dell'esaltazione della donna

Il concetto di Dea Madre o Grande Madre è il frutto velenoso di una guerra in atto fra le necessità dell'Essere Umano femminile di uscire dalla coercizione in cui l'ha cacciato l'ebraismo, il cristianesimo, l'islamismo e il buddhismo, rendendo l'Essere Umano femminile schiavo di un sistema sociale dominato dal cristianesimo, e il tentativo del cristianesimo di riprendere il controllo sulla donna. Gli Esseri Umani femminili hanno partecipato a tutti quei movimenti sociali che hanno imposto il riconoscimento della donna quale soggetto di diritto sociale sottraendola dall'essere considerata bestiame del gregge come imposto dal cristianesimo.

La Dea Madre o il Femminino Sacro, devono combattere la liberazione delle donne nella società ripristinandone il ruolo di fattrice, serva e sottomessa.

Basta fare qualche nome di donne del XIX secolo:

Sarmiza Bilcescu (1867 - 1935) si è laureata in diritto presso l'Università di Parigi. La prima donna al mondo laureata in diritto con una tesi: "Sulla natura giuridica della madre". In tale tesi ha sviluppato le contraddizioni di una società in cui le donne non hanno diritti.

Elizabeth Cady Stanton (1815-1902) formula, nel luglio del 1848 durante un'assemblea a Seneca Falls, la sua dichiarazione dei diritti sull'uguaglianza delle donne.

Harriet Taylor (1808-1858) scrive due saggi sulla questione femminile. Nel 1851 Taylor scrive The Enfranchisement of Women. L'emancipazione della donna è una questione di uguaglianza sociale in una società in cui l'istruzione, il lavoro e la partecipazione all'attività politica era negata.

Flora Tristan e le donne che appoggiano la Rivoluzione del 1848: Désirée Gay, fondatrice con Marie-Reine Guindorf de "La Femme libre" (La donna libera), il primo giornale femminista della storia, Suzanne Voilquin, Pauline Roland, Jeanne Deroin. La rivendicazione del diritto al voto introduzione al divorzio, l'avvio di politiche sociali e uguaglianza giuridica.

Nel movimento anarchico e comunista la questione femminile era centrale. Con Jeanne-Marie Poinsard, alias Jenny d'Héricourt (1809-1875) comunista rivoluzionaria, che nel 1856 aveva attaccato l'anarchico Proudhon nell'articolo "Il signor Proudhon e la questione delle donne".

Nel 1897 Millicent Fawcett (1847-1929) fondò la National Union of Women's Suffrage per ottenere il diritto di voto alle donne.

Poi fu fondato nel 1903 il Women's Social and Political Union da parte di Emmeline Pankhurst (1858-1928) e delle figlie Christabel (1880-1958) e Sylvia (1882-1960).

Da dove vogliamo far iniziare la nostra storia di liberazione della donna?

Ricordo solo una cosa: il movimento di liberazione sociale delle donne è il movimento di liberazione sociale degli uomini. Se noi non comprendiamo questo, non comprendiamo le strategie psico-pulsionali del controllo della società ad opera del cristianesimo quando sottomette la donna.

La partecipazione alla Rivoluzione Francese delle donne e l'apparire sulla faccia della storia della rivendicazione della parità dei sessi nella società, è la situazione nella quale si inserisce il tentativo della chiesa cattolica di riprendere il controllo della donna.

Il periodo sociale della Restaurazione, che segue il periodo Napoleonico, è il periodo in cui vengono approntate le strategie per rinnovare il controllo sulle donne ad opera della chiesa cattolica.

E' la chiesa cattolica ad elaborare la strategia di Rue du Bac nel 1830 che avrà la sua apoteosi nel 1858 con Lourdes e da questo nascerà l'idea pseudo antropologica della teoria del matriarcato di Johann Jakob Bachofen (Basilea, 22 dicembre 1815 - Basilea, 25 novembre 1887) che sarà pubblicata nel 1861.

Poi, dal 1861 ad oggi, persone che vivono la dipendenza dall'idea della vagina vergine della madonna continueranno ad alimentare una forma devozionale nella madonna, spacciata come Dea Madre, la cui vittima sacrificale è l'Essere Umano femminile nella società umana.

Personaggi antropologi come Murrey, psicanalisti come Erich Neumann o archeologi dai molti mezzi, ma dalla grande devozione alla madonna dei cristiani, come Marija Gimbutas, alimenteranno il mito della Dea Madre per alimentare il mito della madonna cristiana e costringere le donne alla sottomissione. Sono tutti personaggi religiosi che tentano di legittimare il concetto cristiano della vagina vergine della madonna "madre di dio" facendolo passare come un'idea religiosa degli "antichi".

Degli antichi non sanno nulla, ma l'urgenza psichica di legittimare la madonna dei cristiani fa loro trarre delle conclusioni fantasiose e irreali che soddisfano le loro pulsioni sessuali malate. La creatrice dell'odio sociale, la madonna dei cristiani, anziché essere censurata nei suoi significati religiosi e sociali, viene da loro elevata a modello religioso di popolazioni di cui spesso si ignora anche il nome. Con questa operazione di propaganda inchiodano le pulsioni femminili all'angelo del focolare che tanti danni ha fatto alla società.

Il concetto di Dea Madre, Grande Madre o Femminino Sacro ha i fondamenti psicologici nella legittimazione delle fobie imposte alle persone mediante l'educazione cristiana che hanno nella vagina vergine della madonna il modello di Grande Madre, Dea Madre o Femminino Sacro. Esattamente come il concetto di negazione del sesso nel cristianesimo trae legittimazione ideologica dall'impotenza sessuale di Paolo di Tarso. Un'impotenza che Paolo di Tarso elevò a "dono di Dio" da imitare. Il controllo della sessualità femminile passa attraverso la sottomissione della donna ai bisogni e ai desideri di una società che allontana il sospetto da sé stessa accusando genericamente l'uomo di voler sottomettere la donna.

Per capire la dimensione psicologica femminile su cui si impone la madonna vergine dei cristiani e i danni psicologici prodotti nelle donne, mi servo di quanto scritto da Freud in Ossessioni e Fobie 1895 nella sua analisi clinica

La prova di ciò sta nel fatto che noi possiamo sempre ritrovare nell'anamnesi, al principio dell'ossessione, l'idea originale che è stata sostituita. Le idee sostituite hanno tutte degli attributi in comune: corrispondono ad esperienze realmente angosciose della vita sessuale dell'individuo, che questi si sforza di dimenticare, riuscendo solamente a sostituire l'idea intollerabile con un'altra non bene adatta ad associarsi allo stato emotivo, che, da parte sua, rimane immutato. E questa mésalliance tra stato emotivo e idea associata che spiega l'assurdità così caratteristica delle ossessioni.

Ora presenterò le mie osservazioni e terminerò con un tentativo di spiegazione teorica.

CASO 1 . Una ragazza si rimproverava per cose che sapeva assurde: aver rubato, aver coniato monete false, essere coinvolta in un complotto, ecc., a seconda di quel che le capitava di aver letto nel corso della giornata.

Ricostruzione dell'idea sostituita: si rimproverava per la masturbazione che praticava in segreto senza riuscire a smettere. Fu curata con un'oculata sorveglianza che le impediva di masturbarsi.

CASO 2. Un giovanotto, studente di medicina, soffriva di un'ossessione consimile. Egli si rimproverava ogni sorta di atti immorali: aver ucciso il cugino, aver violentato la sorella, aver appiccato il fuoco a una casa, ecc. Arrivò al punto di doversi voltare indietro per strada per vedere se avesse ucciso l'ultimo passante.

Ricostruzione: era stato fortemente colpito dall'aver letto in un libro di medicina che la masturbazione, che egli soleva praticare, distruggeva la morale dell'individuo.

CASO 3. Diverse donne si lamentavano di un impulso ossessivo a buttarsi dalla finestra, a colpire i figlioli con coltelli, forbici, ecc.

Ricostruzione: ossessioni basate su tentazioni tipiche. Si trattava di donne che, non essendo affatto soddisfatte del loro matrimonio, erano costrette a lottare con i desideri e le idee voluttuose da cui erano continua- mente turbate alla vista di altri uomini.

CASO 4. Una ragazza, perfettamente sana e intelligente, dimostrava un odio incontrollabile nei confronti delle domestiche della casa. Era cominciato in rapporto con una domestica impertinente e si era trasferito da una domestica all'altra al punto di rendere impossibili le faccende di casa. Il sentimento era un misto di odio e disgusto. Ella forniva una spiegazione dicendo che la volgarità di queste ragazze rovinava la sua idea dell'amore.

Ricostruzione: questa ragazza era stata testimone involontaria di una scena d'amore in cui la madre aveva avuto parte. La ragazza si era coperta il volto, si era turata le orecchie e aveva fatto il possibile per dimenticare, perché il fatto la disgustava e le avrebbe reso impossibile rimanere con la madre che amava teneramente. Riuscì nei suoi sforzi; però la sua' ira all'idea che il suo concetto dell'amore era stato profanato, persistette dentro di lei e questo stato emotivo ben presto si collegò all'idea di una persona che potesse prendere il posto della madre.

CASO 5. Una ragazza era rimasta quasi del tutto isolata per via di una paura ossessiva dell'incontinenza orinaria. Non poteva più uscire dalla camera o ricevere dei visitatori senza aver orinato diverse volte. Mentre era in casa e del tutto sola, la paura non la turbava.

Ricostruzione: era un'ossessione fondata sulla tentazione o sulla sfiducia. Non era priva di fiducia nei confronti della propria vescica, ma della propria capacità di resistere agli impulsi erotici. L'origine dell'ossessione lo dimostra chiaramente. Una volta, a teatro, nel vedere un uomo che l'attraeva, aveva provato un desiderio erotico, accompagnato (come sempre lo sono le eiaculazioni spontanee delle donne) da bisogno di mingere. Era stata costretta a lasciare il teatro e da quel momento in poi era rimasta in preda alla paura di provare la stessa sensazione; però il desiderio di orinare aveva sostituito quello erotico. Guarì integralmente.

Sebbene i casi che ho elencato presentino diversi gradi di complessità, essi hanno questo in comune: l'idea originale intollerabile è stata sostituita da un'altra idea, l'idea sostitutiva. Nei casi che ora aggiungo, l'idea originale è stata sostituita ma non da un'altra idea; è stata sostituita da azioni o impulsi, che in origine servivano come procedimenti di sollievo o come sistemi protettiv i, e che attualmente si associano in maniera grottesca a uno stato emotivo che non si adatta a loro, ma che è rimasto inalterato e seguita ad essere tanto giustificato quanto lo era in origine.

CASO 6 . Aritmomania ossessiva. - Una donna si sentiva obbligata a contare le assi del pavimento, i gradini della scala, ecc. - azioni, queste, che compiva in un ridicolo stato di ansia.

Ricostruzione: aveva cominciato i conteggi al fine di distrarre la mente dalle idee ossessive (di tentazione). Aveva avuto successo nel suo intento ma l'impulso a contare aveva sostituito l'ossessione originale.

CASO 7. Meditazioni e speculazioni ossessive. - Una donna soffriva di accessi di questa ossessione, che cessava solamente quando era ammalata, lasciando il campo libero a paure ipocondriache. Il tema della sua preoccupazione era sempre una parte o una funzione del suo organismo, per esempio la respirazione: "Perché devo respirare? Supponiamo che io non volessi respirare?", ecc.

Ricostruzione: in un primo tempo aveva sofferto per il timore di impazzire, fobia a carattere ipocondriaco abbastanza comune tra le donne non soddisfatte del marito, ed ella non lo era. Per assicurare se stessa che non stava impazzendo, che era ancora in possesso delle proprie facoltà mentali, ella aveva cominciato a porsi delle domande e a preoccuparsi di seri problemi. Dapprima ciò la quietava, ma col tempo l'abitudine alla meditazione sostituì la fobia. Per più di quindici anni in lei si erano alternati periodi di paura (patofobia) e periodi di speculazioni ossessive.

CASO 8. Folie du doute. - Parecchi casi presentavano i sintomi tipici di questa ossessione ma furono spiegati molto semplicemente. Questi individui avevano sofferto, o soffrivano tuttora, di varie ossessioni, e la consapevolezza che queste avevano "disturbato tutte le loro azioni e molte volte avevano interrotto il corso dei loro pensieri, provocava in loro un legittimo dubbio circa J'attendibilità della loro memoria. La fiducia di ognuno di noi viene scossa e tutti abbiamo dovuto rileggere una lettera o ripetere un conto, se la nostra attenzione è stata distratta diverse volte durante il compimento di questa azione. Il dubbio è una conseguenza assolutamente logica quando vi siano delle ossessioni.

CASO 9. Folie du doute. (Esitazione). - La ragazza del caso 4. era diventata lentissima nel compimento di tutte le sue azioni quotidiane, particolarmente della sua toletta. Impiegava ore per allacciarsi le scarpe o per pulirsi le unghie. Per dare una spiegazione di ciò diceva che non poteva fare la sua toletta mentre le idee ossessive la occupavano, né subito dopo. In conseguenza aveva preso l'abitudine di attendere per un determinato periodo di tempo dopo ogni ritorno dell'idea ossessiva.

CASO 10. Folie du doute. (Paura dei pezzi di carta). - Una giovane donna aveva sofferto di scrupoli dopo aver scritto una lettera; nello stesso tempo raccoglieva tutti i pezzi di carta che vedeva. Ella spiegava ciò confessando un amore che prima si era rifiutata di ammettere. In conseguenza della costante ripetizione del nome della persona amata, era stata colta dalla paura che quel nome le sfuggisse dalla penna, che potesse averlo scritto su un pezzetto di carta, soprappensiero 2.

CASO 11. Misofobia. 3 - Una donna si lavava continuamente le mani e toccava le maniglie delle porte soltanto con il gomito.

Ricostruzione: è il caso di Lady Macbeth. Il lavarsi le mani è simbolico, inteso com'è a sostituire la purezza morale, della cui perdita ella si doleva, con la purezza fisica. Ella si tormentava con il rimorso di un'infedeltà coniugale, il ricordo della quale aveva deciso di bandire dalla mente. Inoltre soleva lavarsi i genitali.

Tratto da: "Ossessioni e Fobie" 1895; Sigmund Freud, Opere 1886/1905, Newton

Questo quadro fobico, in cui viene veicolata la pulsione femminile imprigionata dall'educazione cristiana e castrata nel suo esprimersi nel mondo, viene legittimato dalla vagina vergine della madonna dei cristiani che prende il nome di Femminino Sacro, Dea Madre, o Grande Madre. In sostanza, la donna, anziché liberarsi dall'opressione e dal controllo sulla sua sessualità finisce per identificarsi col proprio tiranno chiedendo al tiranno comprensione per la sua sottomissione e per i problemi psicologici che la sottolissione gli crea. La donna viene indotta dalla società ad identificarsi con la Maria del Magnificat che elogia il suo stupratore, Dio, per averla scelta fra le tante donne da stuprare.

Sono le fobie psicologiche indotte dall'educazione cristiana a rappresentare la sostanza della Dea Madre in cui le donne, che hanno subito violenza dai cristiani, si identificano sottraendo la propria sessualità al coinvolgimento sociale. Dea Madre che non è altro che la vagina vergine della madonna dei cristiani nella quale si identificano donne disperate che diffondono disperazione.

 

 

Sono le fobie psicologiche indotte dall'educazione cristiana a rappresentare la sostanza della Dea Madre in cui le donne, che hanno subito violenza dai cristiani, si identificano sottraendo la propria sessualità al coinvolgimento sociale. Dea Madre che non è altro che la vagina vergine della madonna dei cristiani nella quale si identificano donne disperate che diffondono disperazione.

Questi malati di nevrosi e depressione vanno ad una ricerca continua di un oggetto da cui dipendere, sia che siano eterosessuali, sia che le loro pulsioni sessuali si conchiudano nel lesbismo: la donna sottomessa è oggetto del piacere e oggetto sociale di possesso. Lo stesso vale per quegli omosessuali che vedono nella donna il loro nemico e nella sessualità esprimono l'ideale della sottomissione: alle loro pulsioni devono sottomettere gli uomini. Per questo anche gli uomini della Dea Madre, della Grande Dea, del Femminino Sacro, chiamano sé stessi "streghe" in un illusorio neutro che soddisfa le peculiarità della loro sessualità.

L'unico ideale di donna dei preti cattolici e dei frati era la loro madre che idealizzavano nella vagina vergine della loro madonna. Un individuo asessuato, un individuo che rinunciava al desiderio per servire. Vagina vergine che significava la funzione morale della donna come individuo sottomesso nel corpo e nelle pulsioni sessuali.

L'ideale della Grande Madre, della Dea Madre, del Femminino Sacro, evocando la vagina vergine della madonna dei cristiani che per secoli ha reso schiava la donna nella famiglia, soddisfacendo pulsioni sessuali di possesso. La donna come oggetto di possesso della società che deve sottomettere la donna; degli omosessuali maschili che vedono nella donna non sottomessa un concorrente; delle lesbiche che vedono nella donna non sottomessa una delegittimazione o uno "sminuire" il loro essere donne.

La Dea Madre, la Grande Madre, il Femminino Sacro è una dichiarazione di guerra alle pulsioni di libertà e di uguaglianza sociale. Anziché combattere le malattie psichiche indotte dall'educazione cristiana, si elevano queste malattie psichiche a modello sociale come già fece il cristianesimo col suo delirio di onnipotenza circa duemila anni or sono finendo per distruggere le società e progettando un futuro di distruzioni di centinaia di popoli su tutta la faccia della Terra.

 

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Vedi anche:

http://appuntipagani.blogspot.it/2013/02/trifunzionalita-femminile-vs.html

Manuela Simeoni, Alcune note sul femminile nelle religioni antiche, in ead. Miscellanea Pagana: scritti vari sul paganesimo

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E inoltre:

http://www.giornopaganomemoria.it/deaodee.html

http://www.giornopaganomemoria.it/mariaeledee.html

 

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Marghera, 16 maggio 2013

 

Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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