Riunione arbitrale dopo il primo tempo

Le discussioni degli arbitri
Yahweh, Fanes, Beppi di (o da) Lusiana e Allahu Akbar

Capitolo 4 delle decisioni arbitrali

La partita di calcio mondiale fra i filosofi

Claudio Simeoni

 

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Le regole degli arbitri - Quarta riunione

Mentre le squadre si avviavano agli spogliatoi perdendo, lungo il cammino, litri di sudore, gli arbitri, Yahweh, Allahu Akbar, Fanes, Beppi di Lusiana, si riunirono per discutere di come era stata condotta la prima parte della gara.

I giocatori in campo avevano fatto del loro meglio, eppure nessuna squadra era riuscita a segnare un gol alla squadra avversaria. Questa situazione fece infuriare Yahweh a cui come sempre, per affinità ideologica, si associava Allahu Akbar.

"Come è stato possibile," tuonava Yahweh "che la squadra dei Fondamentalisti non sia riuscita a sconfiggere e umiliare le squadre avversarie?"

Breve pausa, sospensione del discorso, mentre Yahweh, con sguardo minaccioso si mise a fissare Fanes e Beppi da Lusiana.

"Tutta la storia della filosofia nasce da questa squadra, e chi sono gli altri per opporre cotanta resistenza? Per oltre duemila e seicento anni la filosofia ha in Platone il suo indiscusso iniziatore; da 2000 anni il pensiero di Gesù domina gli uomini al punto tale da legittimare la pederastia sui figli che gli uomini affidano alla chiesa cristiana. Per 1600 anni il pensiero di Maometto ha visto il trionfo in Asia e in Africa fino alle porte di Vienna. Socrate che si immola per la dittatura e Aristotele che dell'ideologia della dittatura fa la serva ad Alessandro Magno conquistatore del mondo. E che dire di Paolo di Tarso, l'impotente sessuale che dichiara guerra alle donne o Cicerone l'assassino del democratico Catilina? Vogliamo parlare del valore di Plotino l'inventore dell'Uno assoluto? Boezio, colui che legittima la disperazione sugli uomini? O vogliamo parlare di Agostino d'Ippona, il fallito che si rifugia nella fede e il disperato Tommaso d'Aquino a cui piace tanto bruciare gli eretici sul rogo, ma è per salvare la loro anima."

"Questa squadra" continua Yahweh "avrebbe dovuto schiacciare con la logica della verità ogni filosofo che si permetteva di discutere quella verità ipotizzando dati, di realtà, diversi. E invece, le squadre avversarie hanno resistito alla verità rivelata e hanno preteso di passare al contrattacco."

Intervenne Allahu Akbar che, affiancatosi a Yahweh, tentò una prima spiegazione:

"A mio avviso, il problema sono gli Esistenzialisti. Affermano di credere nell'assoluta verità e poi disquisiscono su come usare l'assoluta verità che diventa la loro verità proiettata sull'assoluto. E' come – continuò Allahu Akbar – se prendessero me e Yahweh e ci usassero come stracci per rimuovere un'ipotetica polvere sociale in funzione di interpretazioni della verità che non spetta loro affermare."

"Perché, e i Rinascimentali, allora? – riprese Yahweh – Sono tutti "Oh, Dio!", "Oh Dio!" e poi ci mettono il "ma però". Anziché obbedire e seguire il Buon Pastore, disquisiscono, si trasformano in pecore nere, si smarriscono in meandri oscuri del pensiero umano quando, invece, basterebbe inginocchiarsi e amare me, Yahweh, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima e io, grato del loro amore, festeggerei pasteggiando dopo averli trasformati in vitelli grassi."

"Voi dovete avere parecchi problemi di appetito – disse prendendo la parola Fanes – non sospettate che a forza di mangiare uomini vi sia rimasto qualche osso di traverso piantato in gola? Il desiderio di verità, non è la verità, l'illusione di verità non è verità, ma solo illusione. L'affermazione è opinione non argomentata e le opinioni non argomentate muoiono con le illusioni della fede."

"Cosa resta – proseguì Fanete – della verità quando l'illusione toglie il suo velo dagli occhi degli uomini? La libertà non è figlia di verità, è il suo più feroce nemico perché mentre la verità afferma di essere unica, la libertà produce tante verità quanti sono gli uomini che nella loro esistenza agiscono per affermare sé stessi."

E qui sul volto di Fanes apparve un sorriso che si trasformò in un ghigno quando riprese:

"Mi fate pensare alla situazione politica in Italia nel 2018 a proposito della distinzione fra destra e sinistra. La destra è fatta da Yahweh, ogni Yahweh che si proclama in tuo nome, e individui, chiamati popolo, che lo seguono come le pecore seguono il pastore aiutato dai cani. Una massa compatta dove i cani mordono, di tanto in tanto, qualche pecora che non marcia impettita e con lo sguardo languido d'amore per il suo padrone. Non si chiede dove porta quella direzione, marcia perché lo Yahweh che ama gli dice di marciare. E poi vedo una sinistra politica che cammina in ordine sparso, in un infinito numero di direzioni. Una sinistra che appare come le onde del mare. Ogni tanto emerge qualcuno che tenta di riunirla e che come un uragano tenta di dirigere queste onde-persone in un'unica direzione, ma come il forte vento si acquieta, le onde-persone ritornano a muoversi nelle più disparate direzioni."

Si fermò pensoso Fanes e poi continuò:

"Ogni volta che un super-uomo, un Gesù detto "figlio di Yahweh", un Maometto detto "profeta di Allahu Akbar", un Platone figlio di Aristone, un Agostino d'Ippona, un Lucio Anneo Seneca e quant'altri trasformano le società in greggi che vengono costrette a seguire la verità del pastore, sorge sempre qualcuno che in quella società semina libertà facendo germinare un infinito numero di verità soggettive."

In un angolo del tavolo, ancora muto, sedeva Beppi da Lusiana. Dalla sua bocca non uscivano parole, ma il suo viso era tutto un moto di spirito. Gli occhi si muovevano senza sosta, le ciglia si aggrottavano e la bocca sembrava esprimere veri e propri spasmi di insofferenza. Ma da quella bocca non uscivano suoni.

Yahweh riprese a parlare, arrabbiato più che mai, e disse:

"Chi è costui che oscura il consiglio con parole insipienti?
Cingiti i fianchi come un prode, io t'interrogherò e tu mi istruirai.
Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza!
Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la misura?
Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?
Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno, quando lo circondavo di nubi per veste e per fasce di caligine folta?
Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte e ho detto: «Fin qui giungerai e non oltre e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde».
Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora, perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi?
Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito.
E' sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato?
Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell'ombra funerea?
Hai tu considerato le distese della terra? Dillo, se sai tutto questo!
Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre perché tu le conduca al loro dominio o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
Sei mai giunto ai serbatoi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine, che io riserbo per il tempo della sciagura, per il giorno della guerra e della battaglia?
Per quali vie si espande la luce, si diffonde il vento d'oriente sulla terra?
Chi ha scavato canali agli acquazzoni e una strada alla nube tonante, per far piovere sopra una terra senza uomini, su un deserto dove non c'è nessuno, per dissetare regioni desolate e squallide e far germogliare erbe nella steppa?
Ha forse un padre la pioggia? O chi mette al mondo le gocce della rugiada?
Dal seno di chi è uscito il ghiaccio e la brina del cielo chi l'ha generata?
Come pietra le acque induriscono e la faccia dell'abisso si raggela.
Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi o sciogliere i vincoli di Orione?
Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino o puoi guidare l'Orsa insieme con i suoi figli?
Conosci tu le leggi del cielo o ne applichi le norme sulla terra?
Puoi tu alzare la voce fino alle nubi e farti coprire da un rovescio di acqua?
Scagli tu i fulmini e partono dicendoti: «Eccoci!»?
Chi ha elargito all'ibis la sapienza o chi ha dato al gallo intelligenza?
Chi può con sapienza calcolare le nubi e chi riversa gli otri del cielo,
quando si fonde la polvere in una massa e le zolle si attaccano insieme?
Vai tu a caccia di preda per la leonessa e sazi la fame dei leoncini,
quando sono accovacciati nelle tane o stanno in agguato fra le macchie?
Chi prepara al corvo il suo pasto, quando i suoi nati gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?"

Giobbe 38, 2 – 41

Fanete ascoltava sorridendo e quando Yahweh ebbe finito disse:

"Stai delirando? Quante stupidaggini irreali hai proclamato! L'arroganza nel delirio di onnipotenza uccide la mente di ogni vivente. Io ero prima che gli uomini ti inventassero perché io ho costruito gli uomini che ti hanno alimentato con le loro illusioni."

Poi Fanes, Protogono, si presentò a Yahweh:

"[Io sono Fanes] Protogono dalla doppia natura, errante nell'etere,
nato dall'uovo, superbo delle ali d'oro,
dalla voce di toro, origine dei beati e degli uomini mortali,
seme memorabile, onorato con molti riti, Erichepeo,
indicibile, sibilante occulto, germoglio tutto lucente,
che dissipasti la nube oscura dagli occhi
roteando da ogni parte convenientemente con i colpi delle ali
conducendo la splendida luce santa, da cui ti chiamo Fanes
e Priapo signore e Antauge dallo sguardo lucente."

Inni Orfici, ed.Lorenzo Valla, trad.Gabriella Ricciardelli.

E terminò Fanete:

"Io ho agito affinché la via sia. Voi – disse rivolto a Yahweh e Allahu Akbar – siete costruiti dalla mente di uomini che vivono nel desiderio di possedere altri uomini perché incapaci di vivere per sé stessi."

"D'accordo – iniziò il suo discorso Beppi da Lusiana – avete messo in campo i campioni della sottomissione umana. Argomentate per legittimare la schiavitù dell'uomo sull'uomo e pensate che la schiavitù non sia solo legittima, ma sia argomento di logica filosofica."

Tacque un attimo Beppi da Lusiana come se volesse raccogliere le sue idee.

"Siete bravi a sterminare i girini, ma non siete in grado di sterminare le rane e allora inventate storie di onnipotenza. Voi esaltate il possesso dell'uomo sull'uomo, chiamate santi i criminali sociali che vi hanno usato per legittimare i loro crimini "l'ho ammazzato per lo spirito, non per la carna". Lo mettete sugli altari affinché vi aiuti a stuprare tutti gli uomini costretti in ginocchio. Siete bravi con i roghi e le stragi, è bravo quel "mona" [Nota: Mona è un termine Veneto usato come intercalare frequente dai Veneti e sta ad indicare la vagina. La vagina viene pensata dai Veneti come un oggetto passivo ed un oggetto d'uso del maschio veneto] di Gesù detto "figlio di Yahweh" a dividere gli uomini in grano ed loglio e infilare quelli che ha deciso che sono loglio, nei forni crematori. Ma no xè solo "mona" el xè un delinquente de "merda". E voialtri voressi che uno che brusa la gente el gabia argomenti con cui giustificare el brusar della gente?"

Ancora una pausa di Beppi da Lusiana che continua.

"E staltra banda de mati che gavé mandà in campo? No ghe ne xé uno che se salva e che gabia un minimo de cerveo per sostenere un discorso sensa che provi a brusar vivo staltro."

Anche se Beppi da Lusiana tentava di parlare in Italiano, non era in grado di togliersi la cadenza Veneta.

E continua Beppi da Lusiana.

"Se ga organiza na partia de balon fra filosofi, non se ga organiza na partia de Pirola Parola. Se avessimo organiza na partia de Pirola Parola la to squadra – disse Beppi da Lusiana rivolto a Yahweh – la vensaria di sicuro. Dai roghi di Gui e Tommaso d'aquino, da Marco Tullio Cicerone a Seneca, da Gesù detto "figlio di Yahweh" e Maometto detto "profeta di Allahu Akbar", da Socrate figlio di Sofronisco a Platone figlio di Aristone, per non sottovalutare gente come Aristotele, Plotino o Paolo di Tarso con tutti gli altri. I gavaria vinto sì na partia di Pirola Parola, ma solo perché i metea staltre squadre a brusar sul rogo".

Poi, Beppi da Lusiana volle concludere il suo discorso.

"Cosa volemo fare? Volé abbandonare il campo riconoscendo che siete incapaci di argomentare, o continuemo la partia? Ma se continuemo la partia, niente galera, niente roghi, niente minacce, niente torture, argomenti e giustificazioni o comincio a ciamarve col vostro vero nome: "pezzi de merda!".

Allora in coro Yahweh e Allahu Akbar dissero a Beppi da Lusiana.

"Ma non si può andare avanti così. Nessuno segna e nessuno sembra capace di vincere".

"Va bene" – disse Beppi da Lusiana – "se è questo il problema leviamo dalla squadra in gioco quattro giocatori che ritenete i più deboli e stanchi e al posto loro fate entrare le riserve. Giochiamo la seconda parte della gara con le riserve che sostituiscono quattro titolari".

Fu così che si decise di continuare la partita sostituendo quattro titolari con quattro riserve per ogni squadra.

 

Marghera, 6 giugno 2018

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português: Capítulo as decisões dos árbitros - Decisão de árbitros depois do primeiro tempo da partida de futebol entre os filósofos de Yahweh, Fanes, Beppi de (ou da) Lusiana e Allahu Akbar

 

 

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Claudio Simeoni

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