Gli Dèi della Religione Pagana

Claudio Simeoni

Principi della Religione Pagana

La Religione Pagana è la religione di chi vive nelle tempeste della vita.

 

Parlare degli Dèi nella Religione Pagana significa parlare delle infinite forme che assume l'oggettività nella quale viviamo e che si presenta alla nostra percezione sotto forma di azione, di relazione e di interazione emotiva fra gli Esseri Umani e il mondo in cui vivono.

L'azione non è la volontà del Dio che si esprime nel mondo. L'azione stessa è il Dio. Il Dio è l'azione che modifica il mondo e che costringe il mondo ad adattarsi. L'azione dell'uomo è l'uomo in sé stesso. Solo la ragione distingue il soggetto dal verbo. Senza il verbo il soggetto non esiste in quanto non perturba il mondo in cui vive. L'azione rivela alla ragione la presenza di un'intelligenza perché nell'azione si manifesta l'intelligenza. Senza l'azione, l'intelligenza non è.

La ragione è abituata ad immaginare l'esistenza di un'intelligenza desunta dalla forma. Ma solo perché, nella sua esperienza, ha associato l'azione ad un intento che ha unificato in una forma circoscritta. Dopo di che, la forma, per la ragione, diventa il soggetto portatore di volontà che mette in atto l'azione per raggiungere un intento.

Dove l'intento è circoscritto, l'azione è circoscritta e l'intelligenza stessa viene circoscritta per permettere alla ragione di un soggetto umano di costruire una gerarchia di dominio al vertice della quale sta la ragione di ogni singolo soggetto umano. Tutto il resto della vita e delle forme viventi, indipendentemente dalle loro azioni e dai loro intenti ignoti a quella ragione umana, vengono declassati in "azioni automatiche", "azioni di riflesso", "risposte a leggi" o a quant'altro meno che ad un'intelligenza progettuale che quella ragione attribuisce al suo "dio padrone" come manifestazione delirante del suo assolutismo soggettivo. Il Dio padrone, con cui quella ragione si identifica, altro non è che la ragione stessa che nell'immagine assolutista specchia il proprio delirio.

Tolto il delirio assolutista con cui la ragione priva le azioni che si esprimono nel mondo della loro intelligenza e della loro volontà, rimangono le azioni che modificando il presente in cui si esprimono, sollecitano altre azioni in risposta.

Quando parliamo degli Dèi nella Religione Pagana parliamo di azioni al di là del soggetto a cui la nostra ragione vuole attribuire quelle azioni. La ragione, educata nel cristianesimo e in generale dalle religioni monoteiste, spazia dall'oscurantismo (la realtà oggettiva come il male che si oppone al divino prodotto dall'attività di Satana o del demonio) al delirio assolutista (la provvidenza divina che interviene a modificare la realtà per favorire quella ragione a discapito di tutte le altre).

Quando i cristiani, parlando degli Dèi della Religione Pagana dicono, "Poseidone è il Dio del mare", i Pagani ribadiscono "E' il mare il Dio che chiamiamo Poseidone". C'è una sostanziale differenza nel modo di pensare il Dio. Davanti al mare il Pagano è davanti ad un suo Dio; davanti al mare il cristiano si aspetta che appaia una forma umana padrona del mare. Solo che la differenza si fa ancora più profonda quando il Pagano pensa al mare come azioni e non al mare come forma. Il mare non è una forma, è un insieme di azioni e di relazioni che appaiono in una determinata forma solo alla ragione. Ciò che è divino non è la forma che appare alla ragione, ma le azioni che modificano un presente e che proiettano questo presente, che chiamo mare, in future modificazioni possibili.

Per questo motivo noi pagani, quando parliamo degli Dèi non parliamo di forme, anche se li rappresentiamo partendo dalla forma umana, ciò che è la nostra forma, ma parliamo di azioni, di potere di modifica del presente vissuto. Azioni che si esprimono dentro ad un infinito numero di soggetti che noi identifichiamo razionalmente per le loro forme perché la nostra ragione descrive forme che fanno azioni e non è in grado di descrivere azioni a prescindere dalla forma.

Per questo motivo appare più complicato descrivere gli Dèi della Religione Pagana piuttosto che il Dio cristiano che appare descritto come gli imperatori di Roma descrivevano loro stessi, con la barba su un trono, identificandosi con Zeus o con Giove. E' molto più difficile chiamare Zeus l'Atmosfera e le sue infinite azioni che non un uomo barbuto seduto su un trono.

 

Gli Dèi fra realtà e rappresentazione

 

 

A differenza di come insegnano le religioni monoteiste gli Dèi non sono esterni o superiori al mondo in cui viviamo, ma è il mondo in cui viviamo che è formato da Dèi. Ogni soggetto che agisce nel mondo è un Dio. Il suo agire costruisce delle condizioni. Condizioni che diventano l'oggettività nella e dalla quale altri Dèi germinano, agiscono, divengono, nelle infinite sfide della vita. I Pagani incontrano gli Dèi nelle azioni dei soggetti che vivono nel mondo. Per questo i Pagani cercano il "nome segreto" degli Dèi. Il "nome segreto" degli Dèi è il nome che hanno le azioni degli Dèi nei confronti del soggetto che vivendo nel mondo costruisce il suo divenire di Dio la cui azione diventa oggettività dalla quale nascono altri Dèi. E' necessario, prima di tutto, pensare il mondo da Pagani e non come degli ebrei, cristiani o musulmani vogliono che i pagani siano.

L'immenso che ci circonda è un immenso vivente, un immenso pieno di intelligenze che esercitano la loro volontà per veicolare i propri desideri che sono sempre desideri volti a sodisfare la loro esistenza.

Gli Dèi sono la stessa sostanza di cui siamo fatti. Agiscono dentro di noi ogni volta che li evochiamo per agire nel mondo e la loro azione nel mondo, è un afferrare la nostra attenzione affinché noi li manifestiamo nelle nostre azioni.

Ci vuole volontà determinazione e scopo per poter essere noi stessi quel Dio che evochiamo dentro di noi e poterlo usare per chiamare quel Dio nel mondo fuori di noi. Padroneggiare il Marte dentro di noi nelle sfide della vita per evocare il Marte fuori di noi affinché partecipi egli stesso alla "battaglia" che noi abbiamo intrapreso per risolvere quella contraddizione.

 

 

Questa pagina presenta altre condizioni degli Dèi nella Religione Pagana:

1) Gli Dèi della religione pagana

2) Sono ovunque gli Dèi della religione pagana

3) Proteo: l'acqua della vita

4) Inno al serpente; inno alla vita

5) Zeus generatore di vita: cantare gli Dèi

6) Chiudete la porta, profani: Cosmogonia Orfica

7) Ecate

8) Brodo primordiale

9) Zeus-Giove e l'uomo che si fa Prometeo

10) Luna e lo Stregone

 

 

L'idea generale della Religione Pagana è la trasformazione continua

 

               

 

 

Muoversi fra i principi della Religione Pagana

       

 

La Religione Pagana

La Religione Pagana è la religione che riconosce il mondo come un insieme di Dèi. Conduce uomini e società a vivere fra gli Dèi portandoli, essi stessi, a diventare Dèi. Tutto si trasforma, continuamente. Noi stessi ci trasformiamo nella nostra percezione del mondo e mentre trasformiamo noi stessi, trasformiamo il mondo in cui viviamo. Sta a noi scegliere la direzione della trasformazione perché siamo responsabili delle modificazioni che introduciamo nel mondo e nella vita degli uomini.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

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Ultima modifica della formattazione della pagina, 12 agosto 2022