Il Ragazzo con la Rana di Charles Ray

Le riflessioni sull'arte della Religione Pagana

di Claudio Simeoni

Argomenti di Religione Pagana.

 

53esima Biennale di Venezia: La Religione Pagana come bisogno umano espresso nell'arte.

Gli artisti, le opere e le idee religiose Pagane espresse in esse.

English version: Charles Ray at the 53rd Venice Biennale

L'opera dal titolo "Il ragazzo con la rana" è esposta alla Punta della dogana e ha innestato una serie di polemiche.

Riporto dal Corriere della Sera:

"«Sì, la statua di Charles Ray — precisa Miracco. E' bella ma troverei scorretto il fatto che restasse lì per sempre. Deve essere un'opera effimera e rimanere lì, giusto il tempo della Biennale. Altrimenti non vedo perché non potrebbe rimanere anche il sottomarino russo sul Canal Grande». Ma il sindaco Massimo Cacciari su questo aspetto dà ampie rassicurazioni. «Il ragazzo con la rana di Charles Ray non rimarrà in Punta della Dogana per sempre, verrà tolta non appena la Biennale sarà conclusa». Sarà. Intanto c'è chi spinge perché l'opera resti. Uno dei curatori della mostra di Pinault, ad esempio: «Ray l'ha pensata per restare qui» dice Francesco Bonami suggerendo così un'ipotesi evidentemente a lui gradita. Comunque sia, finché c'è andrà di certo sorvegliata dagli atti di vandalismo. Bianca e isolata, potrebbe essere un facile obiettivo. «Mi auguro proprio di no, — dice Miracco — e sinceramente non ci credo»."

La questione è il "senso" che si vuole ricavare da quest'opera.

Uno dice che la statua è bella, ma va messa in un'altra posizione; un altro dice che è stata pensata per quella posizione. Cacciari stesso ha detto che alla fine della mostra la statua sarà rimossa.

Una statua non è solo un oggetto qualunque; è la rappresentazione di un sussulto emotivo che l'artista comunica attraverso dei simboli. Ciò che l'artista comunica non è espressione razionale. Non è come nel film di "angeli e demoni" in cui il comunicato dei simboli era una condizione materiale (la via degli illuminati), ma è la comunicazione di ciò che l'individuo è nei confronti del mondo. Quando l'artista pensa la sua statua ( o il suo quadro) non lo pensa in relazione alle emozioni che vuole comunicare, ma ciò che gli procura piacere è ciò che le sue emozioni vogliono comunicare al mondo.

La scultura del "ragazzo con la rana" non è stata fatta 200 anni fa'. Ma è stata fatta ora. E' ora che Charles Ray ha provato piacere a farla per quel luogo ed esporla in quel luogo. E se Charles Ray ha avuto il piacere di farla e noi abbiamo avuto il piacere di guardarla, non è per le sue peculiarità tecniche (comunque non per queste), ma perché, nel guardarla, il respiro emotivo delle persone si è dispiegato in territori immensi come la vita stessa.

Quella statua non è stata fatta 200 anni fa'. I simboli che rappresenta non sono quelli di venti, trenta o quaranta anni fa', ma sono quelli di oggi. I bisogni degli uomini di oggi nella cultura in cui oggi vivono ed agiscono.

Iniziamo dalla rana: cosa ci comunica la Rana?

La rana ci comunica che lei ha superato lo stadio del girino. Non è stata mangiata dai predatori quando nuotava, ma è diventata rana. E' diventata adulta, ha fatto dei figli e ora, nelle mani del ragazzo è morta.

E' morta come nella carta dei tarocchi: l'appeso!

La rana ha concluso il suo ciclo di vita

 

Qual è la relazione fra la rana e il ragazzo?

 

Il ragazzo sta per iniziare il suo ciclo di vita da adulto; la rana lo ha concluso nelle sue mani.

Il ragazzo è il girino della specie uomo che può far la fine della rana (o la farà!).

Questo è il messaggio della statua "il ragazzo con la rana".

Quando il visitatore guarda la statua non può far a meno di notare due cose: il ragazzo è nudo e i suoi occhi sono chiusi (l'inclinazione della testa sembra che stia meditando sulla rana). Il visitatore guardando il ragazzo può aver l'idea che il ragazzo stia meditando sulla sua cattura. Sulla sua abilità.

Perché è nudo e i suoi occhi sono chiusi?

Il visitatore immagina cosa in ragazzo può pensare; come può aver catturato quella rana; cosa intende farne.

Così gli occhi del ragazzo non comunicano e la sua nudità appare una pruriginosità che l'artista avrebbe potuto risparmiarsi.

Ma non è così, perché lo spettatore fatica a cogliere la collocazione della statua nel luogo in cui è stata collocata: il visitatore guarda il ragazzo, ma non la collocazione del ragazzo nel mondo. Le due cose non possono essere distinte a meno che non si voglia perdere il senso della comunicazione emotiva.

Anziché guardare il "ragazzo con la rana" il visitatore farebbe meglio a cogliere la relazione dell'abitare il mondo del ragazzo che, in quel momento ha condannato la rana come "l'appeso" dei tarocchi.

 

Guardare il mondo con gli occhi del ragazzo.

 

Così ho fotografato la statua alle spalle e, in quel momento, si coglie il senso (o almeno un senso) della statua del "ragazzo con la rana" di Charles Ray. Davanti agli occhi del "ragazzo con la rana" ci sta lo spazio e il tempo: il suo spazio e il suo tempo. Lo spazio che percorrerà e le trasformazioni che farà nell'agire in quello spazio.

Siamo nudi nell'affrontare il nostro spazio e il nostro tempo: nessuno ci ha attrezzati. Siamo nudi come quella rana nelle mani del ragazzo e il ragazzo è nudo proprio perché nessuno gli ha fornito abiti fatti con gli strumenti con cui affrontare le contraddizioni della sua esistenza.

Ogni ragazzo della specie umana è un "ragazzo con la rana" che medita sull'esperienza fatta nel catturare la rana e di quanti altri, più grandi e attrezzati di lui, stanno nello spazio e nel tempo pronti a trasformarlo nell'appeso dei tarocchi.

Fotografare il ragazzo da dietro permette di cogliere l'immenso che sta davanti al ragazzo: l'immenso che la nostra vita deve affrontare. E nell'immenso della nostra vita non c'è un dio padrone con la sua provvidenza, ma tanti soggetti che provvedono a farci fare la fine dell'appeso!

E' il senso dell'arte moderna che emerge dalle categorie simboliche che la religione cristiana e il monoteismo in generale, ha imposto. Rappresentare l'uomo nel mondo non significa dipingere il mondo attorno all'uomo, ma significa cogliere le relazioni del mondo emotivo che legano ogni Essere Vivente attraverso le tensioni proprie della sua esistenza. Cogliere il crogiolo degli insiemi emotivi che forgiano l'abitare il mondo per riuscire a rappresentarli nella forma di un'immagine che sappia suscitare le emozioni delle sue relazioni con il mondo di ogni spettatore.

Mentre la rappresentazione dell'abitare il mondo emerge nella rappresentazione dell'arte, nella società degli Esseri Umani manca l'arte della disciplina personale capace di trasformare il vortice emotivo in cui siamo immersi in Potere di Essere del singolo individuo nel suo rappresentarsi nel mondo.

Così, ci piace immaginare il "Il ragazzo con la rana" meditare perplesso sulla sua fragilità in un mondo che lo può trasformare in appeso in quanto non attrezzato a sufficienza per poterlo affrontare. Un ragazzo che riflette sulla necessità di cercare i mezzi, gli strumenti psico-emotivi, con cui affrontare in maniera adeguata il mondo.

 

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E' il senso della Religione Pagana che emerge nell'arte. Non perché gli artisti si considerino Pagani, ma perché il Paganesimo è il modo che abbiamo per affrontare la vita come soggetti che rivendicano il loro essere al mondo e nel mondo. Soggetti che veicolano le loro tensioni, i loro bisogni, i loro desideri, nella loro quotidianità cercando, per essi, la soddisfazione.

Nel far questo, ogni artista diventa, di fatto un Pagano che si sgancia dalla dittatura della forma per usare la forma come rappresentazione simbolica del suo percepire emotivo.

Io non so se quella statua sarà tolta da quella collocazione e se le saranno assegnate altre e diverse collocazioni. Io so che la società nella quale vivo ha perso molto del senso dell'esistenza per trasformarlo in un superficiale "gesto estetico". Comunque, il messaggio emotivo comunicato da Charles Ray non può prescindere da questa lettura. Se così non fosse l'arte cesserebbe di essere un canale della percezione che Zeus Padre, attraverso le figlie che partorì con Mnemosine, donò agli Esseri Umani affinché trovassero delle vie eroiche con cui giungere all'Olimpo dell'infinito dei mutamenti.

Marghera, 09 giugno 2009

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La fine dell'arroganza dei cristiani!

Costruire la Religione Pagana è un atto di assoluta volontà

Non esiste nella società in cui viviamo una disciplina o delle regole per chi voglia costruire una Religione o, più in generale, un pensiero religioso autonomo e diverso dalla religione cattolica che domina ogni anfratto dell'esistenza umana. Chi lo fa viene visto con sospetto. Un nemico da combattere e quando viene aggredito, le Istituzioni tendono ad ignorare le aggressioni. Eppure, costruire una religione è l'unico modo per agire sulle proprie emozioni e costruire i legami fra sé stessi e il mondo in cui siamo nati.