Interpretazione soggettiva degli Dèi a Roma

Seguire la Religione di Roma Antica
Capitolo Terzo

di Claudio Simeoni

Medusa - Musei Capitolini di Roma

Interpretazione soggettiva degli Dèi a Roma

Per "seguire l'antica religione romana" è necessario significare gli Dèi partendo dalle fonti che dell'Antica Religione Romana sono rimaste. Se alcune forme della religione antica possono essere descritte, ciò che non è descritto è il sentimento religioso, l'idea intima, che le persone associano alle forme religiose, ai singoli Dèi, di cui si parla.

Diventa complesso passare dalla "forma del Dio", come la letteratura o i ritrovamenti archeologici ce lo presentano, all'idea di quel Dio che abita il mondo e che viene percepito dal soggetto che intende rivitalizzare la Religione Romana. Non siamo davanti alla necessità del Dio di essere riconosciuto, ma siamo davanti alle necessità di uomini che per agire nel mondo richiamano quel Dio per significare l'aspetto divino delle azioni che fanno o che individuano nel mondo.

La religione è necessità dell'uomo che fissa le azioni nel mondo e per fissare le azioni del mondo costruisce il significato dell'immagine del Dio. Un significato dell'immagine del Dio che si accorda con i bisogni di oggi, ma noi dobbiamo chiederci: si accorda anche con la visione della Religione Antica di Roma?

Se io considero la divinità Marte, che significato gli do?

Posso dare questa interpretazione di Marte scritta da Benito Mussolini:

"Anzitutto il fascismo, per quanto riguarda, in generale, l'avvenire e lo sviluppo dell'umanità, e a parte ogni considerazione di politica attuale, non crede alla possibilità né all'utilità della pace perpetua. Respinge quindi il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta e una viltà - di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla. Tutte le altre prove sono dei sostituti, che non pongono mai l'uomo di fronte a se stesso, nell'alternativa della vita e della morte. Una dottrina, quindi, che parta dal postulato pregiudiziale della pace, è estranea al fascismo così come estranee allo spirito del fascismo, anche se accettate per quel tanto di utilità che possano avere in determinate situazioni politiche, sono tutte le costruzioni internazionalistiche e societarie, le quali, come la storia dimostra, si possono disperdere al vento quando elementi sentimentali, ideali e pratici muovono a tempesta il cuore dei popoli."

Tratto da: Benito Mussolini, La dottrina del fascismo, terzo paragrafo, 1932, Enciclopedia Italiana.

Marte il Dio della guerra. Come dicono i cristiani. Oppure, la guerra come Dio? Se la condizione della guerra è Marte, gli uomini possono "amare" o "odiare" Marte a seconda di come si pongono davanti alla guerra. Ma noi ci chiediamo: era la guerra la condizione esistenziale desiderata dagli Antichi?

Il fascismo spiega aspetti della sua ideologia riferendosi alla gloria dell'Antica Roma ha Marte fra gli Dèi fondatori della città.

Marte come ideologia della guerra. In questo modo, chi usa Marte, fissa la sua attenzione sull'attività di guerra di Roma, sulle sue conquiste militari ed è facile che, così facendo, sviluppi una sorta di superiorità rispetto ai popoli conquistati inserendo questa superiorità in un contesto di superiorità di razza che a Roma Antica non esisteva, ma che in epoca attuale diventa quasi conseguenziale. Per cui, Roma non conquista perché ha delle necessità, ma Roma conquista perché è "una razza superiore". E da qui prende il via una serie di considerazioni che poco hanno a che vedere con l'antica Roma e molto con l'attualità sociale e politica.

Se al contrario uso Marte nell'eccezione della contraddizione, senza sottolineare la qualità della contraddizione sociale, politica, lavorativa, esistenziale, ecc. Non dico che "Marte non è la guerra", ma la guerra stessa è una parte delle contraddizioni dell'esistenza. Se dico che la rivendicazione di migliori condizioni di lavoro è un conflitto che devo risolvere e quel conflitto è Marte, l'accento non è messo sull'uccidere (la guerra), ma sulla necessità di vivere un conflitto per risolverlo. Mentre nel caso di Mussolini viene sottolineata la guerra come essenziale, in questo caso l'essenziale è la vita, l'esistenza, la necessità di risolvere i singoli problemi che si manifestano. La guerra può essere parte dei problemi esistenziali, ma non è la condizione desiderabile. E' piuttosto l'ultima risorsa dei disperati. Infatti, nella "tradizione" romana Marte combatte gli insetti infestanti dei campi e Marte nasce, secondo alcune interpretazioni, come necessità di protezione dei raccolti nei campi.

Cos'è che ci porta, dal punto di vista religioso, ad assumere l'una o l'altra interpretazione di Marte?

Ciò che noi vogliamo, ciò che noi desideriamo, assume il significato di ciò che vogliamo che Marte sia. E questa è la vera tradizione che ci hanno lasciato gli Antichi: la capacità e la possibilità di interpretare il senso e il significato del Dio. Di tutti gli infiniti Dèi del mondo che ci circonda.

Come per l'esempio Marte, vale per ogni altro Dio della Religione di Roma. L'Antica Roma, gli Antichi popoli, avevano la tradizione di interpretare l'aspetto divino delle azioni nel mondo e divine erano le loro stesse necessità di agire nel mondo. La tradizione antica non consiste nella forma con cui gli antichi descrivevano gli Dèi che incontravano nelle azioni del mondo; la tradizione antica consiste nell'individuare l'aspetto divino delle azioni che gli uomini vivono nella loro quotidianità. Sia che quelle azioni vengano fatte, sia che quelle azioni vengano subite o vissute.

Questa tradizione di Roma è fondamentale per chiunque voglia praticare Religione Pagana. A Roma c'era l'istituto dell'Interpretatio che serviva a comprendere gli Dèi delle altre culture partendo dal significato che le altre culture attribuivano ai loro Dèi interpretando, a loro modo e rappresentandole o nominandole, le azioni e le condizioni del mondo che vivevano.

Non voglio dilungarmi molto in questi esempi, ma penso di aver chiarito come alle immagini degli Dèi di Roma Antica si possono dare interpretazioni diverse a seconda di ciò che vogliamo che gli Dèi siano. Si danno significati diversi a seconda dell'uso che degli Dèi se ne vuole fare perché sono gli uomini che interpretano la realtà che loro vivono ne mondo. E' il significato che noi attribuiamo agli Dèi che affermiamo ad essere discriminante nei confronti di chi dà significati diversi, non la forma del singolo Dio. Tutti possiamo guardare una statua di Venere o di Marte, ma su quell'immagine ognuno di noi proietta significati diversi. Sottolinea particolarità e idee e sono quelle particolarità e quelle idee che qualificano il nostro essere persone religiose.

Siamo ancora in Roma repubblicana, ma la situazione si complica quando dalla Grecia non arrivano più solo le immagini degli Dèi che i romani integrano attraverso l'Interpretatio, ma arrivano i filosofi platonici e stoici che iniziano ad operare attraverso il Circolo degli Scipioni.

 

Marghera, 03 febbraio 2021

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

 

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