Neoplatonismo romano e il fascismo di Giovanni Gentile

Seguire la Religione di Roma Antica
Capitolo Quinto

di Claudio Simeoni

Medusa - Musei Capitolini di Roma

Neoplatonismo romano e il fascismo di Giovanni Gentile

Seguire il Culto Religioso Romano - Quinta parte

(Neoplatonismo romano e il fascismo di Giovanni Gentile)

L'ultima tradizione culturale in voga a Roma prima del cristianesimo, fu il neoplatonismo. Il cristianesimo si scontrò con il neoplatonismo per il controllo dello Stato dal quale poter controllare i sudditi dell'Imperatore.

A Roma il neoplatonismo ebbe il suo massimo esponente in Plotino nel III sec. d. c.. Plotino arrivò a Roma dall'Egitto e fondò la scuola neoplatonica dove riproponeva gli insegnamenti di Ammonio Sacca in un misto sincretico fra stoicismo, platonismo, aristotelismo e cristianesimo con forti interferenze ebraiche (Filone d'Alessandria).

Il neoplatonismo ebbe un grande sviluppo, in particolare a Roma, in Egitto, in Siria, in Grecia (Proclo e Siriano) ecc. Neoplatonico fu l'imperatore Giuliano. Il conflitto che il neoplatonismo ebbe con il cristianesimo fu estremamente violento. I cristiani, dopo essersi appropriati di molte tesi religiose dei neoplatonici distrussero il neoplatonismo occidentale fino alla riscoperta ad opera di Ficino nel rinascimento grazie a Gemisto Pletone che era maturato in area bizantina.

Il neoplatonismo e il cristianesimo sono dottrine estremamente affini anche se divergono nella forma e nella rappresentazione tant'è che anche Origene (anche se una gran parte di storici afferma che questo Origene non va confuso con l'Origene cristiano. Questo è un problema di storici, noi ci limitiamo alle assonanze dei modelli religiosi presentati), uno dei padri della chiesa cattolica (anche se fu considerato un eretico), fu allievo di Ammonio Sacca assieme a Plotino. Al di là della verità cercata, ci dimostra l'ambiguo confine fra cristianesimo ed elaborazione neoplatonica fra il II e il III secolo d. c.

Il neoplatonismo è considerato spesso il "paganesimo di Roma". Viene considerato come parte della tradizione romana, ma nei suoi effetti sociali non è diverso dal cristianesimo.

Alcune idee neoplatoniche vengono riprese da Giovanni Gentile per formare l'ideologia fascista.

"Modo spiritualistico. Il mondo per il fascismo non è questo mondo materiale che appare alla superficie, in cui l'uomo è un individuo separato da tutti gli altri e per sé stante, ed è governato da una legge naturale, che istintivamente lo trae a vivere una vita di piacere egoistico e momentaneo. L'uomo del fascismo è individuo che è nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui l'individuo, attraverso l'abnegazione di sé, il sacrifizio dei suoi interessi particolari, la stessa morte, realizza quell'esistenza tutta spirituale in cui è il suo valore di uomo."

Tratto da: Giovanni Gentile, La dottrina del fascismo, secondo paragrafo, 1932, Enciclopedia Italiana.

E' l'uomo che rinuncia alla propria individualità per farsi servo dello Stato con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima. Lo Stato fascista è l'Uno dei neoplatonici che annulla in sé stesso l'uomo, il cittadino, trasformandolo in un oggetto d'uso. La libertà, nello Stato fascista, non è dell'uomo, ma dello Stato. Uno Stato che come l'Uno pensa sé stesso e deve essere libero di pensare sé stesso senza doversi preoccupare delle emanazioni, i suoi sudditi, che come le idee, per lo Stato agiscono e allo Stato ritornano.

L'idea spirituale di Giovanni Gentile è l'idea della negazione dell'individualità dell'uomo, dei suoi bisogni, dei suoi desideri perché il singolo uomo attraverso l'abnegazione e il sacrificio di sé stesso consente allo Stato di essere libero di vessare gli uomini. La libertà dello Stato è la negazione della libertà degli uomini come nell'Uno di Platone "Se l'Uno è, gli altri non sono; se gli altri sono, l'Uno non è" (Parmenide). Al contrario, l'Uno di Plotino è e gli altri tornano all'Uno perché l'Uno pensa solo sé stesso.

Ancora l'Uno dei neoplatonici diventa lo Stato fascista:

7. Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo Stato; ed è per l'individuo in quanto esso coincide con lo Stato, coscienza e volontà universale dell'uomo nella sua esistenza storica. è contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all'assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo Stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo Stato nell'interesse dell'individuo particolare; il fascismo riafferma lo Stato come la realtà vera dell'individuo. E se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il fascismo è per la libertà. E' per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato. Giacché, per il fascista, tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.

Tratto da: Giovanni Gentile, La dottrina del fascismo, settimo paragrafo, 1932, Enciclopedia Italiana.

La concezione fascista è antiindividualistica in quanto l'individuo viene annullato come soggetto ed esiste solo in quanto Stato. L'individuo è libero solo in quanto Stato perché solo lo Stato è libero e nulla esiste fuori dallo Stato se non per essere annientato e fagocitato dallo Stato. Il fascismo è totalitario come l'Uno di Plotino che non ammette nulla al di fuori dell'Uno perché l'Uno è la realtà vera di ogni individuo.

Questa visione, che non differisce molto da quella del Dio padrone del cristianesimo, a cui gli uomini si devono sottomettere è una visione perfettamente funzionale a chi vuole possedere le persone in alternativa al cristianesimo. L'operazione di recupero del neoplatonismo in ambiente culturale dopo il medioevo fu fatta da Ficino, per conto di Cosimo de' Medici, e poi, una volta fallito l'utilizzo in funzione antipapista del neoplatonismo, è diventata l'ideologia fondamentale di tutto l'esoterismo e di chiunque formulasse l'idea assoluta dell'Uno, o Dio, che possiede gli uomini. Il modello religioso neoplatonico si ripete in ogni setta religiosa, in ogni convegno, sia religioso, sociale o criminale. Dalla Massoneria, alle sette cristiane, alla mafia.

Si può dire che il neoplatonismo appartenga alla Religione di Roma Antica?

Se per Roma Antica consideriamo la cultura filosofica del III sec. d. c. e consideriamo autoctono il neoplatonismo elaborato in Egitto ed importato a Roma da Plotino, allora dobbiamo dire che il neoplatonismo è caratteristico di Roma. Un imperatore romano, Giuliano, impose il neoplatonismo come "religione di Stato". Non si può dire che il neoplatonismo, con Plotino e Porfirio, non facciano parte della Religione a Roma. Ma non è sicuramente una religione, un complesso di idee religiose, che possono essere definite come "Antica Religione di Roma".

Chiamiamo questa religione con il suo nome: neoplatonismo!

Lo si vuole associare a Roma? Lo si faccia pure, ma almeno impariamo a separare la Roma Repubblicana dalla Roma Imperiale in cui le filosofie orientali, più o meno elaborate, la facevano da padrone scalzando l'ideologia della religione dell'Antica Roma che fu artefice della Repubblica e della Democrazia di Roma.

 

Marghera, 04 febbraio 2021

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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