Vernon Ah Kee

Ken Yonetani

Aborigeni australiani

Barriera corallina

Castello 450

53 Esposizione Internazionale d'Arte 2009

La Religione Pagana e la Biennale d'Arte di Venezia

di Claudio Simeoni

53esima Biennale di Venezia: La Religione Pagana come bisogno umano espresso nell'arte.

Argomenti di Religione Pagana.

 

English version: Vernon Ah Kee at the 53rd Venice Biennale

Alla Ludoteca di Castello al n. 450 (alla fine di via Garibaldi) espone Vernon Ah Kee con un'esibizione che ricorda le vicende drammatiche del popolo Aborigeno dell'Australia.

L'Australia, a Venezia per la 53. Esposizione Internazionale d'Arte è presente con vari artisti

Vernon Ah Kee ricorda che cosa successe al popolo Aborigeno, ma non vi è popolo sulla terra, specialmente quelli dominati dai cristiani, che non abbia subito vicissitudini analoghe. Tuttavia è da pochi mesi che il Parlamento Australiano ha chiesto scusa agli Aborigeni per la devastazione sociale che i cristiani hanno perpetrato nel corso dei secoli.

Una delle pratiche nei confronti degli Aborigeni Australiani utilizzate dai conquistatori cristiani erano quelle pratiche tanto amate dall'ex sindaco di Treviso (ora vicesindaco), qui in Veneto. Sparare agli immigrati, magari dopo averli travestiti da leprotti, per far divertire i cacciatori.

E nessun magistrato Veneto lo ha perseguito convinto che tale pratica possa essere legittima!

E' un modo di interpretare la legge che nel Veneto abbiamo visto e vediamo applicare. Dal momento che gli "accattoni" e le donne non si chiamano Gori, Albanese, Tagliercio, allora possono essere perseguitati con "provvedimenti amministrativi", che sono atti di terrorismo, o con atti di violenza che rappresentano quel filo spinato con cui Vernon Ah Kee ha rappresentato l'uomo prigioniero del filo spinato. La responsabilità del terrore non è di Bitonci, Cacciari, Zanonato, Gentilini, Tosi, ma è colpa loro, perché sono Aborigeni!

Il Veneto come l'Australia, con la differenza che mentre in Australia soffia un vento che libera le persone dal filo spinato; in Veneto il filo spinato viene imposto alle persone violentando la società civile e la Costituzione della Repubblica.

La pratica di sparare o di vessare con provvedimenti amministrativi (sottrarre terre, libertà e cultura) era una costante nei confronti degli Aborigeni oltre che sequestrare i loro figli per costringerli schiavi nelle famiglie cristiane e distruggere, in questo modo, la loro cultura e la loro capacità di abitare il mondo.

La performance di Vernon ah Kee ha come soggetto l'Aborigeno nel simbolismo di tavole da surf.

Le tavole da surf sono i milioni di uomini senza nome che sono stati privati di futuro. Questa privazione di futuro è rappresentata, da Vernon Ah Kee, dal filo spinato che lega la tavola da surf.

Una tavola alla quale non è permesso, non solo di cavalcare le onde della vita, ma che, attraverso il filo spinato, viene appesa all'albero. Sospesa nel vuoto, senza appoggi. Impiccata. Aborigeni trasformati in non persone, sospesi nel vuoto di una vita senza identità e, per questo, senza diritti. Come piace al dio padrone cristiano: l'uomo che non può rivendicare giustizia nei confronti del suo sadico arbitrio onnipotente.

Improvvisi, nella performance filmica, arrivano gli spari che colpiscono la tavola da surf; l'uomo, nel campo di sterminio cristiano, impotente, ridotto alla stregua di leprotto che il sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, ha offerto ai suoi cacciatori.

All'interno della ferocia cristiana le storie dei popoli sono sempre simili.

La ferocia cristiana ha sempre teso a trasformare i popoli in schiavi in nome e per conto del proprio dio padrone.

Per la "gloria del dio padrone" i popoli furono macellati.

Ogni santo cristiano è tale perché ha fatto la gloria del dio padrone anche quando macellava uomini e popoli.

Fin dalle loro origini i cristiani hanno santificato la schiavitù.

Una schiavitù che doveva essere totale e dalla quale non poteva esserci nessuna via d'uscita se non quella di diventare "vicario del dio padrone" e perpetrare la schiavitù nella società civile.

Una schiavitù esercitata in nome e per conto del loro dio padrone che stabiliva chi doveva essere schiavo e chi doveva essere padrone. Una schiavitù che vede protrarsi la condizione anche nelle società Democratiche.

Quelle società che sono divenute dopo che gli Esseri Umani, ribellatisi dalla schiavitù del dio padrone, iniziarono il processo di trasformazione sociale dopo aver tagliato la testa del vicario del dio padrone nelle vesti del re di Francia.

Una schiavitù che viene sempre rinnovata da magistrati che interpretano le leggi e il diritto salvaguardando chi intende sparare ai "leprotti" sottraendo i "leprotti" dall'essere dei soggetti di diritto Costituzionale.

Tanto, quando mai i "leprotti" chiederanno giustizia?

L'11 giugno 2009 sui quotidiani in Italia appare questa notizia:

 

"Due agenti della polizia locali sono finiti sotto inchiesta con l'accusa di sequestro di persona e violenza privata per aver fermato una donna rumena - fermata sulla base dell'ordinanza contro l'accattonaggio firmata lo scorso autunno dal sindaco Bruni – averla caricata sull'auto di servizio e averla abbandonata in pieno inverno, con una temperatura sotto zero e tra la neve in cima a Civiglio.
Non prima di averle fatto togliere le scarpe e averle gettate in un dirupo, ovviamente innevato.
L'episodio incriminato risale al 3 gennaio, due giorni dopo l'ennesima nevicata di un inverno tra i più rigidi e imbiancati che Como ricordi.
La donna, una ultrasessantenne frequentatrice abituale degli incroci semaforici della convalle, dopo essere stata abbandonata in "altura" ha dovuto far rientro in città a piedi.

Questa donna non ebbe nemmeno il diritto di presentare denuncia. Le persone vengono trasformate in schiave, come la tavola da surf, avvolte nel filo spinato per impedire loro di essere dei soggetti di diritto Costituzionale. Se per l'Australia il riconoscimento delle violenze subite dagli Aborigeni è un tentativo di recuperare un passato negato e violentato, in Italia il filo spinato viene avvolto oggi, attorno ai cittadini, attraverso una negazione costante e sistematica del loro essere cittadini e dei doveri che, nei loro confronti, hanno le Istituzioni. Come i campi di sterminio nazisti iniziarono con la violenza nei confronti di chi veniva indicato come emarginato e, perciò, privo di diritti, così oggi, mentre in Australia le tavole da surf stanno tornando sulle onde, in Italia vengono avvolte dal filo spinato.

 

La pagina presenta due filmati:

1) Vernon Ah Kee: gli aborigeni, l'Australia, la libertà (stessa cosa per il Veneto e l'Italia)

2) Ken Yonetani le sensazioni della barriera corallina e il silenzio della ragione;

 

Scarica Flash Player per vedere i video.

Il padiglione dell'Australia, in cui espone Vernon Ah Kee, è presso la ludoteca a Castello 450, alla fine di Via Garibaldi. Oltre all'esposizione di Vernon Ah Kee, espongono anche altri artisti. Affascinante Ken Yonetani con la sua "barriera corallina" avvolta in una soffusa ed ondeggiante luce azzurrina che porta il visitatore fuori dal tempo umano per essere avvolto nel "tempo della Natura". Una sensazione di sospensione i cui attimi, all'interno della stanza espositiva, il visitatore può godere. Espongono anche Claire Healy e Sean Cordeiro descrivendo quel "trangugia e divora" della cultura che tende a massificare e a privare di significato individuale ogni produzione dell'arte.

Di Shaun Gladwell non parlo. Il suo padiglione è visibile a pagamento e io non pago nessun biglietto!

Marghera, 29 giugno 2009

English version: Vernon Ah Kee e Ken Yonetani at the 53rd Venice Biennale

 

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Claudio Simeoni

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